VIAGGIO NEL MONDO DEI CLASSICI, Divagazioni sui film, i traduttori, i parolieri e i doppiatori Disney |
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VIAGGIO NEL MONDO DEI CLASSICI, Divagazioni sui film, i traduttori, i parolieri e i doppiatori Disney |
30/9/2015, 16:49
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Gold Member Gruppo: Moderatore Messaggi: 6.864 Thanks: * Iscritto il: 24/7/2004 Da: Aversa (CE) |
Ciao a tutti! Apro questo mio thread (una specie di blog) per condividere con tutti voi i miei primi scritti e le mie ricerche sul doppiaggio Disney, iniziate nel lontano 1992. Realizzai una scheda per ogni classico fino ad Hercules e completai il lavoro nel 1997. Non l'ho mai pubblicato (se non un piccolo riassunto sul volume edito dall'AIDAC IL DOPPIAGGIO) e a parte le schede sul sito di Antonio Genna...ora che è passato tanto tempo lo voglio rendere pubblico attraverso un canale a cui sono particolarmente legato: il nostro forum.
Inizio con BIANCANEVE . Buona lettura a tutti! BIANCANEVE E I SETTE NANI PINOCCHIO FANTASIA DUMBO, L'ELEFANTE VOLANTE BAMBI SALUDOS AMIGOS I TRE CABALLEROS MUSICA, MAESTRO! I RACCONTI DELLO ZIO TOM BONGO E I TRE AVVENTURIERI LO SCRIGNO DELLE SETTE PERLE LE AVVENTURE DI ICHABOD E MR. TOAD DUE CLASSICI ONORARI: I SEGRETI DI WALT DISNEY e TANTO CARO AL MIO CUORE CENERENTOLA ALICE NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE LE AVVENTURE DI PETER PAN LILLI E IL VAGABONDO LA BELLA ADDORMENTATA NEL BOSCO LA CARICA DEI CENTO E UNO LA SPADA NELLA ROCCIA MARY POPPINS IL LIBRO DELLA GIUNGLA GLI ARISTOGATTI POMI D'OTTONE E MANICI DI SCOPA ROBIN HOOD LE AVVENTURE DI WINNIE THE POOH LE AVVENTURE DI BIANCA E BERNIE RED E TOBY NEMICIAMICI |
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26/4/2016, 18:57
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#2
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Gold Member Gruppo: Moderatore Messaggi: 6.864 Thanks: * Iscritto il: 24/7/2004 Da: Aversa (CE) |
LA SPADA NELLA ROCCIA
IL FILM The sword in the stone , distribuito in Usa nel dicembre 1963, è tratto da un libro dello scrittore Terence H. White e tratta della giovinezza di re Artù, un orfanello di nome Semola educato dal mago Merlino. Il film è caratterizzato da una buona dose di irriverenza nei confronti della saga di re Artù, soprattutto per quanto riguarda la figura di Merlino, ritratto come un sempliciotto smemorato. Questo fatto, unito alla non perfetta scelta delle voci originali ha fatto si che il film non divenisse mai molto popolare nei paesi di lingua anglosassone, dove i personaggi del ciclo di Artù sono stati sempre considerati con rispetto e riverenza. In realtà era il film ad essere in anticipo sui tempi: l’irriverenza cinematografica nei confronti di argomenti seri è oggi all’ordine del giorno e i film di Mel Brooks o John Cleese si sono spinti ben più in la del cartone Disney. Disegnato con lo stile grafico della carica dei 101 ma con un occhio ai personaggi della Bella Addormentata, La spada nella roccia è un film ben costruito, piacevole, con personaggi deliziosi anche per i piccoli ruoli e alcune sequenze di grande fascino: pensiamo alla scena in cui Merlino fa i bagagli rimpicciolendo tutto il contenuto della sua capanna o alla deliziosa sequenza in cui i piatti si lavano da soli e sir Ettore e Caio cercano invano di fermare la magia finendo nelle tinozze. La sequenza finale in cui Semola estrae la spada dalla roccia è molto suggestiva e due scene sono assolutamente irresistibili: quella in cui Merlino offre una dimostrazione pratica del volo di un modellino d’aereo che si impiglia nella sua barba e cola a picco, provocando la celebre risata del gufo Anacleto e la classica sfida tra Merlino e la spassosa strega Maga Magò in cui le trasformazioni a vista dei due in ogni tipo di animali sono esilaranti. Per contro si deve sottolineare, come ha giustamente notato Leonard Maltin nel suo celebre volume The Disney Films, che lo sviluppo dei personaggi risente della direzione di Wolfgang Reitherman, per la prima volta unico responsabile della regia. Tutto ciò che di magico può esservi nel rapporto tra un mago come Merlino e il suo giovane protetto passa in secondo piano; anche le magie e le trasformazioni a vista sono trattate in modo molto realistico e non hanno nulla del fascino delle sequenze con le fate e la strega nella Bella Addormentata e il giovane Artù non ha mai la sensazione che la sua vita stia cambiando, come invece succede a Cenerentola nella sequenza con la fata madrina. L’accento è posto sulle caratterizzazioni comiche e tra i personaggi di secondo piano, oltre a Maga Magò, spiccano un simpaticissimo e sfortunatissimo lupo che, alla maniera del Vilcoyote dei cartoni animati della Warner, cerca senza successo di papparsi Semola e una favolosa zuccheriera, proprietà privata di Merlino, oggetto con una precisa personalità , che si fa largo tra le altre stoviglie a forza di.....cucchiaiate. Il film si avvale inoltre di un ottimo commento musicale composto da George Bruns, già responsabile dei due classici precedenti. Le canzoni sono invece opera di una coppia di giovani musicisti già sotto contratto con Disney che avevano composto alcune canzoni per i film “dal vero” come Il cow boy col velo da sposa, Magia d’estate , I figli del capitano Grant: Richard e Robert Sherman, che l’anno successivo avrebbero vinto un Oscar con le canzoni di Mary Poppins.Le loro composizioni per Mago Merlino e company non sono diventate degli evergreen, ma sono comunque piacevoli ed orecchiabili: la classica scena d’apertura dei film Disney col libro miniato è sottolineata dal brano La spada nella roccia (The legend of the sword in the stone); Mago Merlino (Higitus Figitus) è la formula magica con cui Merlino rimpicciolisce tutti gli oggetti della sua capanna; Ciò che fa girare il mondo ( That’s what makes the world go round) viene cantata da Merlino nella scena in cui lui e Semola si tramutano in pesci e devono affrontare le fauci di un mostruoso luccio;con La cosa più inebriante ( A most befuddling thing), Merlino spiega a Semola, tramutato in scoiattolo e “ perseguitato” da una deliziosa scoiattolina i misteri dell’attrazione erotica; infine Maga Magò (Mad Madam Mim), è il buffo motivetto con cui la strega fa propaganda al terrorizzato Semola dei suoi poteri magici. LA VERSIONE ITALIANA La spada nella roccia, distribuito per la prima volta in Italia per il Natale 1964 a cura della Rank film, ha sempre goduto di grande popolarità presso il nostro pubblico, diversamente da quanto è accaduto in patria: il ciclo di Artù da noi non è mai stato considerato argomento sacro e le voci italiane, al contrario di quelle originali, sono eccellenti, supportate al solito dalla spassosa traduzione di Roberto de Leonardis, autore come sempre anche dei testi delle canzoni. L’ottima direzione musicale di Alberto Brandi, con la collaborazione di Pietro Carapellucci, ha fatto poi si che gli stessi doppiatori rendessero al meglio anche le parti cantate, con notevoli effetti comici. Il prologo che racconta la leggenda della spada è cantato da Bruno Filippini, voce adattissima per un menestrello. Per la narrazione interviene invece il veterano e famosissimo Emilio Cigoli. Merlino è invece doppiato da Bruno Persa, spassoso nell’interpretazione delle canzoncine e provvisto di una sfumatura acida nella voce che restituisce al personaggio un pò di mistero e superiorità . Al contrario dell’originale, dove Semola aveva ben tre voci diverse, noi per fortuna abbiamo potuto ascoltare Massimo Giuliani che, da adulto, doppierà attori come Michael Douglas, Mel Gibson e John Belushi, che riesce perfettamente a rendere l’entusiasmo, il timore, la curiosità o lo sconforto mostrati dal suo personaggio. Il fratellastro di Semola, il tonto Caio è stato doppiato dal celebre Pino Locchi, in una caratterizzazione divertentissima (praticamente la voce è irriconoscibile) che rende ottimamente l’ottusità e il menefreghismo del personaggio. Sir Ettore ha la robusta voce di Giorgio Capecchi, che aveva doppiato il re Uberto di Sleeping Beauty, personaggio dalle caratteristiche fisiche simili. L’Oscar delle voci va però ai favolosi Lauro Gazzolo (Anacleto) e Lydia Simoneschi (Maga Magò). Si tratta di recitazioni irresistibili, che rendono giustizia alla simpatia dei personaggi e hanno contribuito non poco al successo del film. Gazzolo è scontroso, acido, prepotente, sarcastico, insomma è Anacleto, mentre la Simoneschi continua al meglio la sua serie di doppiaggi Disney : suadente, furiosa, sghignazzante, falsa; la sua Magò è tutto questo e il personaggio ne esce fuori con un risultato triplicato, rispetto alla voce originale, con una particolare menzione di merito per le parti cantate. Lydia Simoneschi regalerà ancora grandi cose alla Disney ( la Fata Smemorina della riedizione di Cenerentola, la favolosa Angela Lansbury del capolavoro Pomi d’ottone e manici di scopa) e avrà il riconoscimento del primo titolo di testa in una lunghissima carriera proprio con un cartone Disney: Robin Hood, dove interpreterà una irresistibile Lady Cocca. La spada nella roccia è stato rieditato a cinema nel 1973 e nel 1980 ed ha poi trionfato in videocassetta ed in televisione. Tre sono state le edizioni in dvd, mentre la versione in blu ray disc è caratterizzata da un formato d'immagine e da una qualità estremamente deludenti. Straordinaria invece, per resa, definizione e colori, la versione uffciale su pellicola super 8 distribuita in Inghilterra dalla Derann Film, oggi uno dei memorabilia da collezione del film tra i più ricercati e costosi. |
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