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> Intervista alla produttrice di "Cenerentola 3"
veu
messaggio 2/2/2007, 21:49
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Se avete domande per Margot Pipkin, produttrice di Cene 3, fatecele sapere che LUNEDì SERA è prevista un'intervista con lei...

Noi abbiamo pensato a 3 domande:

1) Lavora anche lei a "La Sirenetta 3"? E altrimenti quali saranno i suoi nuovi progetti?

2) Com'è creare un sequel di una storia classica e famosissima come Cenerentola? Quindi parliamo di storia, lavori di ricerca, ambientazione, personaggi e vedere come si è cercato di rispettare la base del film originale... è stato difficile? Le è piaciuto realizzare questo sequel?

3) Farebbe un altro sequel di un film Disney? Se sì, quale?


Ora tocca a voi, gente!!!!!!!!


PS: presto vi mettiamo una sintesi dell'intervista a Mark Henn per soddisfare le vostre curiosità... poi ve la metteremo tutta...

Messaggio modificato da veu il 2/2/2007, 21:51


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veu
messaggio 4/2/2007, 0:11
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Non vorrete dirci che NON avete domande per la produttrice di Cene 3????????????

Forza, domani è l'ultimo giorno... l'intervista è lunedì sera e noi lunedì fino a sera tardi non ci siamo...


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giagia
messaggio 4/2/2007, 0:28
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Credo che l'unica domanda che si possa fare è come si sono relazionati con il film originale, da dove è venuta l'idea, cosa hanno cambiato e cosa hanno pensato di non dover o poter cambiare. Perchè introdurre il quadro sulla mamma del principe e niente sulla madre di Cenerentola. Perchè usare la magia per scopi malvagi ecc...


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Franz
messaggio 4/2/2007, 0:51
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Veuvi quello che vorrei chiederle io l'avete già anticipato nelle vostre domande wink.gif


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veu
messaggio 1/5/2007, 11:37
Messaggio #5


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Dopo mesi di ritardo, finalmente ecco l'intervista!!!!! Scusateci, ma siamo stati presi da una marea di impegni...


Intervista a Margot Pipkin… (ringraziamo il nostro amico Jérémie che ha fatto l'intervista!)

Domande e Risposte:

La sua carriera è iniziata nel 1983 con “Star Wars: Il ritorno dello Jedi”… com’è stato passare da Star Wars a Cenerentola?

Allora… Sembra incredibile, ma l’animazione e la fantascienza hanno molto in comune… In questi due casi, si tratta di creare un mondo, un mondo dove le persone vorrebbero vivere. Questa è la definizione dell’animazione classica della Disney. Molti artisti oggi lo dimenticano. Ma è questa la vera essenza dell’animazione: farvi credere e invogliarvi a vivere in questo mondo, a seguire Cenerentola e il suo Principe. E’ un mondo meraviglioso, da sogno… ed è la stessa cosa per la fantascienza.

Come siete arrivata nel mondo dell’animazione?

In effetti non ho mai seguito scuole come Cal Arts o altre. Alla base ho una formazione di illustratrice, ma ho sempre amato il cinema. Io sono originaria del Texas e ho seguito dei corsi serali, poi ho cominciato ad animare una navicella spaziale per la NASA. Oggi queste cose si fanno al computer, all’epoca invece no… ho dovuto animare la nave spaziale che decolla, prende degli oggetti, il suo braccio articolato, ecc. fu molto importante ed interessante. Appresi molto da questa esperienza. Poi mi trasferii in California dove divenni cameraman. Dopo lavorai a Il Ritorno dello Jedi perché grazie alle mie esperienze ero esperta con l’aspetto tecnico…

Quale fu il vostro lavoro per “Il Ritorno dello Jedi”?

Mi occupai degli effetti speciali. Non avevamo il computer allora. Eravamo all’età della pietra per gli effetti speciali. Ho disegnato molti raggi laser… gli attori si affrontavano con dei bastoni, poi noi animavamo i fasci dei laser che scaturivano dalle loro spade. Oggi, come ho già detto e ripetuto, è tutto fatto al computer, pensate invece le difficoltà di allora quando tutto era fatto a mano…

E dopo questa esperienza sono arrivati “I Simpson”.

Sì, però all’epoca non era una serie tv, ma una sorta di spot molto corti all’interno del “Tracey Ullman Show”… per questi spot abbiamo cercato di restare il più possibile fedeli ai disegni originali di Matt Groening. Però questo non funzionava e per la prima stagione della serie tv abbiamo arrotondato i personaggi e gli abbiamo dato una forma più classica e facile da disegnare. Ho amato molto questo periodo e Matt è uno dei miei collaboratori preferiti. Tutti noi fummo stupiti dal successo dei Simpson tranne Matt che ne è sempre stato sicuro. Fu molto divertente… non c’era nulla di simile in tv… in effetti ho formato tutta l’equipe della prima stagione. A Klasky Csupo, Inc., noi abbiamo iniziato con un gruppo di 5 persone in uno spazio ristretto. Col tempo abbiamo avuto più spazio e collaboratori e il tutto procedette a una forte velocità. Eravamo giovani e entusiasti, fu meraviglioso. Lasciai i Simpson quando rimasi incinta, altrimenti sarei rimasta a lavorarci. Ma le giornate di lavoro erano troppo lunghe così presi un anno e mezzo per occuparmi di mio figlio, certamente il miglior anno della mia vita.

Avete fatto il vostro debutto con Gabor Csupo e i casi della vita hanno voluto che mentre esce il suo “Cenerentola 3” esce anche il film “Therabithia” che egli ha realizzato per la Disney…

E’ incredibile vero? Certe volte la vita ti sorprende. Gabor ha molto talento e ha fatto un lavoro magnifico per il suo film.

Come siete arrivata alla Disney?

Ho lasciato Klasky Csupo Inc per andare alla Dreamworks perché speravo di lavorare su dei formati più lunghi. Un episodio di mezz’ora non permette un grande sviluppo sul piano sentimentale così decisi di cimentarmi nei lungometraggi. In seguito produssi la serie chiamata “Dio, il diavolo e Bob” prima di vincere il concorso con la Disney per produrre “I 3 Moschettieri” e “Cenerentola 3”. Ho anche lavorato un po’ su “Trilly” (di prossima uscita) e questo lavoro mi ha permesso di perfezionare il mio lavoro con il computer.

Cosa si ricorda dei “3 moschettieri”?

Fu molto complicato perché Topolino, Paperino e Pippo non erano mai stati messi in scena assieme in un lungometraggio… abbiamo lavorato molto alla continuità e allo sviluppo emotivo di questo film perché i personaggi erano conosciuti solo attraverso dei cortometraggi. Il risultato è stato sorpendente e questo è dovuto soprattutto al regista, Donovan Cook… Topolino, Paperino e Pippo mostrano una grande tenerezza e al contempo una vera forza che permette allo spettatore di identificarsi con loro in questa storia. Non mi è mai piaciuta la visione che ad un certo punto la Disney diede di Topolino, cioè un Topolino maestro di scuola, un po’ pedante, che insegna cosa bisogna fare e cosa no, cosa è bene e cosa è male… l’ho sempre preferito com’era negli anni ’40, infantile e giocherellone. E’ a questo Topolino che ci siamo ispirati e penso che questo ha aiutato molto il film. I nostri eroi non comprendono fino in fondo ciò che sta accadendo e questo li porta a vivere delle situazioni problematiche e difficili, ma sempre divertenti. Il paroliere delle canzoni, Chris Otsuki, era uno dei nostri artisti per lo storyboard. Abbiamo deciso di usare le musiche dell’opera perché egli pensava che questo sarebbe stato molto efficace per l’andamento del film. Egli ha ricreato le parole della Habanera di “Carmen” quando lo storyboard della scena mostrava Clarabella e Pippo e questo è stato davvero bello. Donovan ha adorato questa versione così ha chiesto a Otsuki di scrivere le parole di tutte le altre canzoni del film. Da questo momento, Steve Bartek ha portato delle grandi arie classiche a Chris che ha scritto i suoi testi ispirandosi ad esse.

E ora veniamo a “Cenerentola 3”… sembra che il film possa essere ricondotto allo stesso principio base: rinnovare alcuni personaggi dei classici Disney dando loro una nuova dimensione… Avete svolto delle ricerche storiche intorno a questo film?

Sì abbiamo fatto delle ricerche negli archivi degli studi della Disney. E’ stato un piacere e una sorpresa trovare molti tesori nascosti, tutte quelle opere d’arte, i disegni preparatori, gli schizzi di Mary Blair. Era lei la direttrice artistica di Cenerentola, fu lei a creare il design del film e noi abbiamo voluto conservare lo stesso aspetto visivo del Classico. Bob Kline ha fatto alcune piccole modifiche ma è veramente lo stile di Mary Blair che si ritrova nel nostro film. Mary aveva un vocabolario visivo incredibile. Noi ci siamo ispirati ai disegni originali, abbiamo ritrovato e studiato a fondo i disegni originali, li abbiamo fotocopiati e inviati in Australia presso gli animatori del film. Prendete per esempio le scene in cui Cenerentola e Anastasia cambia d’abito con la magia… è la stessa animazione del film originale, ricopiata per le esigenze del nostro film.

Si notano molti cambiamenti intorno alla figura di Cenerentola stessa.

Certamente. La Cenerentola del 1950 è un’eroina creata negli anni ’40 e oggi non potevamo riproporre esattamente questo tipo di personaggio. Bisognava però tener ben presente che Cenerentola incarna tutti i valori positivi che possono generare cose positive attorno a lei. Questo è ciò che abbiamo mantenuto. Noi ci siamo assicurati che Cenerentola e il suo Principe incarnassero sempre questi valori positivi fin dalla prima scena in cui appaiono. Era importante conservare questo aspetto classico. Per il resto, la Cenerentola degli anni ’50 è molto passiva. Oggi il Principe viene a salvarla, ma dopo è Cenerentola stessa che salva il Principe! E’ un’eroina moderna : lei è capace di salvare se stessa… ed è ciò che capita verso la fine del film: lei riesce a fuggire dalla zucca incantata con i suoi amici topolini e poi corre verso il Palazzo.

Un’altra innovazione è il fatto che Cenerentola stessa si rivolge al pubblico all’inizio del film…

In effetti abbiamo superato la terza dimensione! E’ qualcosa che ci è venuto spontaneo... noi cercavamo un inizio efficace… Questo e la canzone di Michael Weiner e Alan Zachary ci ha permesso di spingere il pubblico nel vivo della nostra storia in pochissimo tempo… Essi sono dei giovani autori-compositori e con “Perfectly Perfect” sono riusciti ad esporre l’essenziale della situazione: quella di Cenerentola e il Principe, della Matrigna, il desiderio d’amore di Anastasia e anche trovare una buona soluzione al fatto che Anastasia trova la bacchetta magica di Smemorina. Tutto questo in una sola canzone!

Si nota una grande cura dell’estetica generale del film e soprattutto con riferimento a Cenerentola…

La direzione artistica del film è opera di Bob Kline che ha fatto un lavoro magnifico e faccio notare che l’animazione è stata prodotta dagli Studi d’animazione Disney dell’Australia! Dopo “Cenerentola 3” questi studi sono stati chiusi. E’ molto triste perché un gran numero di artisti sperava giustamente in un pieno riconoscimento del loro talento. Penso soprattutto al supervisore dell’animazione di Cenerentola. Come sapete, animare una bellissima ragazza o un bellissimo giovane è molto difficile. Con gli animali si ha più libertà, è più facile, si può aggiustare il disegno, mentre sbagliare disegno con un personaggio come Cenerentola… beh, si passa da una bellissima ragazza a qualcosa di molto bizzarro… Animare la protagonista ha richiesto un grande controllo… questo mi fa dire che le squadre che hanno lavorato su di lei hanno fatto un lavoro impeccabile. Hanno saputo animare perfettamente Cenerentola rendendola molto femminile e adorabile.

Giustamente ci potete parlare del lavoro sull’animazione di Cenerentola?

Per far questo devo rendere omaggio al suo supervisore, Ian Harrowell. Si è dato completamente a questo lavoro. E’ un grande artista che ha compreso a fondo Cenerentola… i suoi movimenti dovevano essere quasi quelli di una ballerina, doveva essere molto delicata. Per fare ciò, Andrei Collins, il regista australiano del film, ha fatto venire negli studi degli attori e dei ballerini… Così hanno usato i loro gesti come riferimento per i movimenti dei protagonisti. Le posture delle mani, le posizioni dei piedi, come quelli di una ballerina classica, tutto questo è stato ripreso per l’animazione di Cenerentola. C’erano anche un ballerino e una ballerina per rappresentare il Principe e Anastasia… per essi abbiamo affittato dei costumi, in particolare uno con le spalline per il Principe. E per caso, l’attrice che impersonava Anastasia è caduta… Così abbiamo immediatamente deciso che questa scena doveva essere inserita negli storyboard e nel film! Sono stata davvero entusiasta di aver incontrato così tanti artisti in Australia e non dimenticherò il loro lavoro.

Come sono state le discussioni a proposito dell’evoluzione psicologica dei personaggi principali, della loro modernizzazione?

Ci sono state molte discussioni, non solo su Cenerentola ma anche sul Principe. Lui non doveva più essere una figura quasi astratta come era nel film originale. Volevamo raccontare una storia di un amore contrastato con un vero eroe romantico. Fu difficile trovare il buon equilibrio tra la sicurezza in sé, le grandi doti che lo caratterizzano, la dimenticanza di sé e l’umorismo. E certamente anche Cenerentola è stata oggetto di molta cura. Bisognava far sì che lei mantenesse la dolcezza che aveva nel film originale senza però far sì che lei restasse una vittima per sempre. Cenerentola doveva restare fedele a se stessa, e mai far qualcosa di male o sbagliato. Lo stesso discorso vale per il Principe che quando scopre la verità su Anastasia resta colpito, deluso, ma dimostra sempre la sua nobiltà interna e non fa del male a nessuno. Cenerentola e il suo Principe sono sempre gli eroi del Bene!

C’è qualcosa di Errol flynn nel Principe…

Sì, e ancora di più c’è qualcosa di Douglas Fairbanks, soprattutto nella scena in cui egli corre verso il battello che porta in esilio Cenerentola… quando egli salta sulla nave, strappa la vela e scende verso la sua amata. Il nostro Principe è un eroe romatico, e ci siamo ispirati agli eroi romantici degli anni ’40, Errol Flynn e Douglas Fairbanks… volevamno questa personalità e un lato atletico per renderlo seducente!

Dal punto di vista della storia, la trama ricorda la commedia musicale per la Disney Cruise Line, “Cinderella Twice Charmed”…

E’ vero, anche perché gli stessi compositori hanno creato le canzoni per il film e per il musical, Michael Weiner e Alan Zachary. I due progetti si sono sviluppati in contemporanea. Per essere precisi, devo dire che io e Frank Nissen siamo arrivati a “Cenerentola 3” quando il progetto era già iniziato… e’ stata un’altra équipe che si è occupata della trama, del “viaggio nel tempo” – Frank ed io abbiamo solo dato più corpo, più sostanza a questa trama - e il primo produttore dello sviluppo del film conosceva il musical di Disney Cruise Line. Ma non so niente di più sui rapporti tra i due progetti e le loro reciproche influenze.

Questo spiega perché in “Cenerentola 3” non troviamo il padrino della Matrigna, Franco DiFortunato…

In effetti… questo è dovuto al fatto che quando la trama del nostro film era in fase di creazione, il libretto della commedia musicale non era ancora finito. I due progetti sono nati in parallelo, senza però nuocersi.

Cenerentola 3 riprende non solo elementi del primo film ma anche elementi di Cenerentola 2… infatti ritroviamo Prudence e anche nella colonna sonora del film il panettiere di cui Anastasia si innamora…

Il nostro produttore portò lo storyreel (cioè i disegni della trama con tanto di dialoghi) a casa e l’ha mostrato alla famiglia… sua figlia di 5 anni era una grande fan di Cenerentola 2 e lei ha chiesto al padre: “cos’è accaduto al panettiere?”… così nella colonna sonora del film abbiamo inserito un’immagine in cui il panettiere appare accanto ad Anastasia… l’abbiamo fatto pensando a tutte le persone che si sarebbero fatte la stessa domanda…

Molto bella è stata la scena della fuga dalla Zucca incantata… Parliamo un po’ della realizzazione di questa sequenza…

Questa scena era presente già nella prima versione della trama scritta da Dan Berendsen, come un richiamo alla zucca del Classico. Voglio ricordare il grande lavoro fatto da Bob Kline per questa sequenza, con la foresta piena di spine e rovi, la zucca trainata da Lucifero che la attraversa a grande velocità, con grandi effetti speciali, che possiamo vedere anche quando la zucca viene progressivamente ingrandita… Altra nota degna di lode è il momento in cui Cenerentola riesce ad uscire dalla zucca e vediamo il vento che le agita i capelli e il vestito, facendo di Cenerentola una vera eroina moderna.

La magia di Lady Tremaine ricorda quella di Malefica ne “La Bella Addormentata nel bosco”…

Assolutamente sì! Noi ci siamo ispirati a Malefica! Per fare ciò, abbiamo ricercato i disegni del Classico del 1959 e abbiamo ricopiato gli effetti della magia creata all’epoca da Eyvind Earle.

Avete davvero dovuto sprofondare nella storia della Disney…

Tutti i membri della nostra équipe adorano i Classici Disney e noi abbiamo tentato di rendere il nostro film il più Classico possibile. Per noi questa era la nostra grande ambizione, non potevamo pretendere di più…E per questo abbiamo cercato di fare un approccio alla storia puramente Disneyana…

Il Classico “Cenerentola” degli anni ’50 è caratterizzato dal fatto che la magia aiuta solo il bene, mentre questo nuovo film ha un’altra impostazione che collide con l’idea base della favola…

Sì, esatto… Disney disse proprio queste parole… però noi volevamo dare una svolta alla storia, vedere cosa sarebbe accaduto se la magia fosse stata nelle mani del Male… non abbiamo voluto contrastare l’idea di fondo del film base, abbiamo voluto far vedere che Cenerentola anche senza l’aiuto della magia riesce a trionfare… e trionfa perché lei è il Bene, il Bene anche se ci sono delle avversità riesce sempre a vincere, e questa può essere la vera magia di Cenerentola: la purezza del suo cuore, la sua bontà.

Come mai avete deciso di dare ad Anastasia un atteggiamento positivo rispetto a Genoveffa e a sua madre, Lady Tremaine?

Semplice… volevamo evitare di andare a scontrarci con Cenerentola 2 e poi preferivamo caratterizzare meglio le due sorellastre, renderle differenti… per questa ragione Anastasia ha un lato più romantico e sognatore: a differenza di Genoveffa, ad Anastasia interessa davvero trovare qualcuno che la ami, è un personaggio che matura nel corso del film, da impacciata ed egoista diventa un personaggio positivo e vincente imparando che l’importante è essere sempre sé stessi… Genoveffa e Anastasia le abbiamo concepite come due facce della stessa medaglia… Anastasia alla fine è buona, mentre Genoveffa è sempre la cattiva che non ha una propria idea, ma si lascia manipolare dalla perfida madre.

Cosa rappresenta per lei aver lavorato a questo film?

Ne sono stata molto onorata. Cenerentola è un’icona per le bambine, per tutte le persone romantiche e per coloro che amano le fiabe a lieto fine. Dato che sono un po’ femminista, ho cercato di riprendere questa immagine classica della donna e al contempo darne una piccola svolta più moderna, più attuale, senza però far venire meno in lei i grandi valori che rappresenta: se si resta fedeli ai propri valori di bontà, dignità, ai valori positivi, il male non potrà mai vincere. Però questa volta Cenerentola non è passiva: prende il suo destino nelle proprie mani…

Questo si sente molto nella seconda canzone, “More Than A Dream”.

In effetti sì. Cenerentola non resta a casa a attendere che qualcuno la salvi. Lei decide di uscire e intravediamo il Castello del Principe sullo sfondo. Attraverso questo, Bob Kline voleva davvero sottolineare che Cenerentola prende le cose nelle sue mani. A partire da ciò, il regista della squadra di lavoro australiana, Andrew Collins, ha suggerito che la cinepresa ruotasse attorno a Cenerentola per aumentare l’intensità della scena.

Come si è svolta la produzione di “Cenerentola 3”?

Si è svolta tra la California e l’Australia. In America, si lavorava all’esterno degli Studi Disney, vicino a Glendale, nei locali dei Disney Toon Studios. Noi ci siamo trovati molto bene. Poi Frank Nissen ed io siamo andati in Australia per lavorare con il direttore dell’unità australiana, Andy Collins, e la produttrice di questa unità, Danielle Legovich. Sapete è molto difficile lavorare in questo modo, con più squadre, ma questa volta c’è stata una tale visione unitaria tra di noi che è stato molto facile. Ognuno sapeva che questo film richiedeva di ricreare un Classico Disney. Noi non volevamo un film alla “Shrek”, ormai troppo di moda, ma un vero film Disney. E questa squadra, che ha fatto già un lavoro formidabile per “Bambi 2”, ha dato il meglio di sé. E’ molto triste che gli studi australiani sono stati chiusi nel momento in cui sono arrivati all’apice…

Avete altri progetti?

Il mio contratto con la Disney si è concluso, ho lasciato gli studios e sono alla ricerca di nuovi progetti per il momento, naturalmente me la prenderò con un po’ di calma…

Che ricordi conserverete di questa esperienza?

Per “Cenerentola 3” abbiamo avuto un’équipe molto solida, molto simpatica. A ogni passaggio, ogni artista si è dedicato alla realizzazione col sorriso sulle labbra, soprattutto il regista Frank Nissen. Egli ha un gran talento e un grande senso del lavoro di squadra. Non solo, ha incoraggiato tutti a esprimere le proprie opinioni per ogni aspetto del film, e le ha usate per tirare fuori il meglio da questo film. Abbiamo lavorato con un’atmosfera particolare: ognuno conosceva pienamente ciò che ricercavamo e cercava di essere all’altezza delle aspettative. Mi ricordo che era stata pensata una gag comica e uno degli artisti dello storyboard si alzò gridando: “Cenerentola non farebbe mai una cosa simile!”… era come tutti noi, desideroso di rendere al meglio la Cenerentola che tutti amiamo. Sono state condizioni di lavoro ideali, c’è stata una perfetta alchimia tra tutti gli autori di questo progetto.

Avete menzionato “Trilly”. Quale fu il vostro ruolo per questo attesissimo film?

La produttrice del film è Jeanine Roussel. Nel corso della produzione ha avuto due gemelli. Pertanto ha preso un congedo maternità e io l’ho rimpiazzata durante questo periodo.

A che punto è la produzione?

Siamo tornati al punto di partenza con la riscrittura di una trama completamente differente, e posso dire che è migliore della precedente. Mi dispiace moltissimo di non poterne più prendere parte adesso che c’è una storia così appassionante! Il film sarà molto più Disneyano di com’era previsto all’origine, un vero classico come piace a me, niente a che vedere con “Shrek” o altro!

L’eoina che appare nel trailer e la direzione artistica saranno le stesse, nonostante il cambiamento?

Sì, certamente… solo che la giovane ragazza che avete visto nel trailer non è un’eroina, ma fa solo un’apparizione. L’eroina del film è davvero Trilly!

Quali sono i rapporti tra il film e i libri su Trilly che sono stati pubblicati?

Il film non sarà un adattamento dei libri. Però ritroveremo gli stessi personaggi e lo stesso tipo di universo feerico.

E’ difficile aspettare il 2008 per scoprire questo film pieno di magia!

Vi capisco, ma vale la pena aspettare! Si sta preparando un film davvero bello, e possiamo ringraziare John Lasseter.

Messaggio modificato da veu il 1/5/2007, 11:46


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Scissorhands
messaggio 1/5/2007, 11:46
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CITAZIONE (veu @ 1/5/2007, 11:37)
E’ difficile aspettare il 2008 per scoprire questo film pieno di magia!

Vi capisco, ma vale la pena aspettare! Si sta preparando un film davvero bello, e possiamo ringraziare John Lasseter.
*


Stupenda intervista!!!!!!!!!!!!!!!! wub.gif wub.gif wub.gif
E sono felicissimo che Trilly stia procedendo bene!!!!!!!!!!!!!!
Grazie Johnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnn


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GasGas
messaggio 2/5/2007, 17:11
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grazie dell'intervista davvero ottime notizie clapclap.gif clapclap.gif clapclap.gif clapclap.gif clapclap.gif
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Franz
messaggio 2/5/2007, 17:32
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Molto interessante, soprattutto per quanto riguarda le differenze tra Anastasia e Genoveffa.
Mi sarebbe piaciuto sapere perchè sono stati completamente tagliati Tobia, Ronzino e gli altri topolini e uccellini, ma non importa. smile.gif smile.gif smile.gif


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