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> È il film o la star che vende il prodotto?, Cambia la percezione del cinema da parte del pubblico.
Daydreamer
messaggio 2/8/2021, 10:47
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Condivido questa interessante intervista a Matt Damon, che credo troverà il consenso di molti di noi.

Da BadTaste

Matt Damon sulle nuove sfide del cinema e sul tramonto delle star che non riescono più a vendere un film

Il titolo del pezzo pubblicato dal The Times, “Matt Damon è l’ultimo protagonista di Hollywood?”, dice già molto circa gli argomenti trattati all’interno del medesimo. L’evoluzione dello stardom, le nuove sfide affrontate dall’industria del cinema commentate da uno dei volti più conosciuti e riconoscibili di Hollywood e dintorni.

Proprio in riferimento al concetto di protagonista, leading man, nel pezzo su Matt Damon il giornalista della testata si dice convinto che non siano più i nomi degli (o delle) attori a “vendere un film” ma l’appartenenza, o meno, a un determinato franchise dalla grande presa sul pubblico. Nello spiegare la sua posizione fa un esempio, quello di Robert Downey Jr, che gli ha attirato addosso le – prevedibili – critiche dei fan dell’Universo Cinematografico della Marvel.
Nell’articolo leggiamo:
Quando ci sediamo per parlare con l’attore, avvertiamo questa sensazione palpabile, ovvero che tutto ciò che Matt Damon ama di questa industria stia scomparendo. Una differenza immediata rispetto ai giorni in cui lui ha cominciato la sua carriera è che ora non sono più i protagonisti a vendere i film visti dalla maggior parte delle persone. I titoli più importanti della decade appena trascorsa sono brand e franchise molto noti, fatti di sequel e prequel. Robert Downey Jr è indubbiamente un nome di punta, ma Iron Man poteva essere interpretato da qualsiasi attore dotato di arguzia. Per il pubblico il personaggio è più importante di chi lo interpreta.

Su Twitter, come potete constatare cliccando qui, sono piovute le critiche.
In merito, Matt Damon dice:
Se vuoi che il tuo film possa arrivare in tutto il mondo e avere delle solide performance, punti ad avere il minor quantitativo di confusione culturale. Ora c’è l’ascesa dei film di supereroi no? Sono facili per chiunque. Sai già chi sono i buoni e chi i cattivi. Combattono tre volte e, in due occasioni, i buoni vincono.
Insomma, la maggior importanza data ala marchio, al brand, al personaggio rispetto a colui che lo – o la – interpreta è anche una conseguenza del dover vendere un film a tutti in anni in cui poi lo streaming ha finito per azzerare quasi totalmente il mercato tradizionale dell’home video.

La star sottolinea anche che la fruizione stessa del cinema è profondamente cambiata e per i bambini, o i ragazzini, di oggi i film non ricoprono un ruolo importante così come accadeva in passato:
Guardano i film in modo diverso da come facevamo noi. Come puoi guardare un film mentre mandi dei messaggi col telefono? Da persona che lavora facendo queste cose, non posso dire che sia una cosa che amo. I film come li conosciamo noi, non sono più una roba importante nelle vite dei nostri figli. E questa cosa m’intristisce.
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veu
messaggio 2/8/2021, 20:57
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Allora... premettiamo che è un discorso molto lungo... ne trattiamo una parte (per ora)...
quello che ci sentiamo di dire è che le star indubbiamente attirano il pubblico e alcuni film hanno successo perché hanno dei nomoni all'interno del cast. questo sicuro. Anche perchè altrimenti non si capirebbe come certe boiate incassano alle stelle mentre altri film meno. Comunque oltre a questo la sceneggiatura è importante e fondamentale, così come la realizzazione, la storia ecc
In tutta onestà non vediamo i film di Supereroi come un "male" , anzi, il loro franchise serve molto, piace molto e funziona anche (non solo a livello di incassi ma anche a livello di sceneggiature, ecc). I film Marvel hanno saputo creare un universo come non si è mai visto al cinema, condividendo e incastrando le varie storie, hanno creato un micro cosmo che funziona e in cui le star vogliono entrare anche perché portano molti introiti.
è vero ci sono film autoriali che incassano meno però tante volte storie autoriali sono qualcosa di incomprensibile al pubblico non solo della massa ma anche dei "letterati" (passateci il termine) in quanto proprio sono film che non hanno quel guizzo che può catturare (i film d'autore, diciamocelo fuori dalle righe, spesso lenti, noiosi, soporiferi).
il cinema è divertimento, è evasione, è sogno... non tutti i film sono Titanic è vero ma nemmeno tutti sono Avengers... c'è molta varietà e questo secondo noi è un bene
che poi alcune difficoltà nel pubblico (specie dei giovani) c'è è vero, però tenete conto che i giovani non sono nemmeno abituati a vedere grandi film perché non ne fanno nemmeno... all'epoca dell'uscita di Titanic (per riprendere un esempio) nessuno aveva idea di cosa fosse, eppure quel film conquistò tutti... perché? perché con la giusta trama e il giusto cast un film cattura tutti, anche chi non è abituato a vedere certi tipi di storie (Titanic era presentato come un drammone triste e tragico su un evento che di romantico e da sogno aveva nulla... eppure è diventato uno dei film più famosi e amati di sempre... perchè c'è la storia romantica, c'è la coppia da sogno e i cattivoni di turno, le insidie per i protagonisti, la chimica tra gli attori e un'ottima ricostruzione... uno schema del vecchio romanzo d'appendice che comunque cattura la massa, e anche i "letterati"), ricordiamo che all'epoca dell'uscita ai ragazzi e alle ragazze subito pareva qualcosa di un po' demodé diciamocelo, che ricordava la vecchia Hollywood del periodo '30/'50... eppure è bastato sentire le note di My Heart will go on e il pubblico è stato conquistato, con trailer giusti e soprattutto con una storia davvero forte e bella, come mancava da anni...
la storia è il fulcro del film, e poi ovviamente la realizzazione, la messa in scena, la musica, ecc

Secondo noi grandi film si possono fare e i ragazzi che oggi stanno solo al cellulare vengono conquistati... all'epoca di Titanic si andava al cinema con le patatine e i gelati o i dolcetti, magari anche per far cagnara , eppure poi tutti zitti a vedere il film (stesso dicasi per Il Signore degli Anelli o prima ancora Pretty Woman)...

I film di Supereroi oggi seppure anche bistrattati comunque hanno la forza di creare un tratto di unione tra ragazzi e ragazze (sì anche le ragazze vanno a vederli in massa)... quindi è utile e importante farli, specie in una società come quella di oggi in cui i film di supereroi comunque, seppure presentino aspetti magari esagerati (combattimenti al limite, storie fantasiose, ecc) hanno comunque una morale di fondo molto positiva e di grandi valori (non sempre scontati).

Gli attori... il fatto che siano intercambiabili secondo noi non è nemmeno un male... anche perché così c'è pure un po' di ricambio e si evita di avere sempre le solite prezzemoline per decenni al cinema e nella tv americana o britannica...

in tutta onestà non troviamo problemi nei film in live action... il vero DRAMMA a nostro parere sono i film animati, quelli sì davvero insulsi e insopportabili... i film live action funzionano eccome... magari un attore come Demon vorrebbe altre sceneggiature ma quelle di oggi sono valide... i film animati sono un insulto all'intelligenza umana al giorno d'oggi... questo è il vero problema... e in tutta sincerità noi chiuderemmo proprio i reparti animazione per un periodo e costringeremo le persone a studiare le tendenze e vedere cosa vuole davvero il pubblico perché dubitiamo che i film animati dell'ultimo decennio (Frozen a parte) abbiano davvero conquistato il pubblico...


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messaggio 5/8/2021, 23:00
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Molto interessante questa discussione!

Io credo che il cinema abbia raggiunto un picco qualitativo nei primi anni duemila, per poi iniziare una flessione nel decennio successivo.
Per quanto concerne i live action, c'è penuria di idee e poca voglia di osare, anche perché con la crisi economica che si protrae ormai da quindici anni i produttori rincorrono l'incasso garantito.
Quanto all'animazione, siamo sprofondati in un baratro profondissimo; eppure, qualche perla negli ultimi tempi è stata realizzata dagli studi "minori" (penso, fra tutti, a "La storia della principessa splendente" e "Kubo e la spada magica"), Pixar ha lasciato il suo marchio con pellicole rivolte ad un pubblico adulto, mentre i WDAS hanno cercato spasmodicamente di replicare il successo di Frozen, con risultati altalenanti.

Ma venendo alla domanda principale posta da Day, non credo si possa fornire una risposta troppo perentoria. In passato, specialmente negli anni '90, erano le star a vendere i film, anche perché veniva messa in moto una macchina mediatica che regalava una celebrità tale da attrarre un pubblico amplissimo.

Oggi le stelle cinematografiche non esistono praticamente più, in parte perché il ricambio generazionale è stato molto debole ( quanti attori under 30 sono conosciuti ai più? si contano sulle dita di una mano), in parte perché l'epoca d'oro che sta vivendo la serialità televisiva ha cancellato i margini di distinzione fra stelle del grande e del piccolo schermo, e in (gran) parte anche perché la celebrità è spesso collegata a kolossal o franchise di successo, ed è dal tempo di "hunger games" che una serie originale non riesce a far breccia nel cuore delle masse.

Ciò detto, ci sono pochissimi attori che riescono a trasformare qualsiasi film in evento, e tra questi è d'obbligo menzionare Di Caprio, la cui presenza trascina ogni pellicola.
Altri, meno popolari e istrionici, hanno comunque la pregevole capacità di attrarre in sala il pubblico quando sono associati a film di genere: penso a Jason Statham o Bruce Willis nel comparto action/thriller, a Bill Murray nella commedia, a Keira Knightley nei film in costume. Questi attori, quando sono associati ad un certo tipo di pellicole producono grandi incassi, ma se vengono reimpiegati in altre produzioni di natura divergente, non generano interesse (la Knightley ad esempio incassa pochissimo al botteghino quando si allontana dai film storici).

Proprio per questo, le grandi major hollywoodiane stilano annualmente una lista di interpreti divisa per fasce, dove vengono ricompresi nel livello più alto quegli attori che come Tom Cruise o Tom Hanks che hanno un appeal mondiale potentissimo, in un gradino più basso gli attori di "genere" come la Jolie, che nel giusto ambito ha un pubblico di riferimento, e al livello inferiore gli altri, ritenuti inter-scambiabili.

Perciò direi che, ad oggi, il 90 per cento dei film si vende senza necessità di una star; tuttavia è chiaro che un nome molto popolare aiuta a massimizzare il potenziale di un prodotto già di per sé attrattivo: si pensi agli incassi record di "La bella e la Bestia" trainati dalla stella di Emma Watson.


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messaggio 6/8/2021, 0:05
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Grazie dei vostri interessanti e approfonditi argomenti, sono d'accordo con prince. Aggiungo di seguito un pensiero che ho appena scritto in altro topic ma che si inserisce perfettamente qui, in riferimento alle star che mungono percentuali sui guadagni non bastando loro il vecchio e classico stipendio unam tantum:

[...]ho usato il termine divinità (di oggi) e non divismo (del passato) di proposito, perché ritengo che ci sia una grossa differenza. Secondo me oggi il divismo è scomparso, oggi ci sono attori che ottengono una popolarità enorme per un certo ruolo che interpretano (quello è il vero dio), quello che il pubblico insegue (nascita del franchise) non l'attore stesso (quello è l'attore divo ormai scomparso), destinato ad essere messo da parte al primo sbaglio artistico o umano, solo che molti di loro ancora non lo capiscono, con indefessa spavalderia, che spesso sconfina nella presunzione.
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