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> VIAGGIO NEL MONDO DEI CLASSICI, Divagazioni sui film, i traduttori, i parolieri e i doppiatori Disney
naruto97
messaggio 25/9/2016, 16:36
Messaggio #97


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Forse sono uno dei pochi della mia generazione ad essere cresciuto, anche se parzialmente, col primo doppiaggio di Winnie the Pooh (o Winny Puh). Infatti da piccolo comprai con mio papà in videoteca una videocassetta, contenendo unao degli episodi del film col doppiaggio storico. Ovviamente la cassetta sarebbe stata in realtà destinata al noleggio, ma in quella videoteca (come in molte altre) le vendevano comunque. Da piccolo preferivo molto di più il primo doppiaggio, che ascoltavo nella vhs che noleggiavo spesso in biblioteca (cassetta che mi ha anche rovinato un videoregistratore! dry.gif ), ma comunque ero molto affascinato dal doppiaggio storico e mi piaceva ascoltarlo spesso. In effetti, ero un buon intenditore eheheh.gif La mia passata preferenza per le voci moderne (usate dalla fine degli anni 80 per la serie e poi per il film) forse è dovuta al fatto che semplicemente a quelle voci ero più abituato dato che, oltre che nel Classico, le sentivo anche nella serie TV, nel film "T come Tigro" e nel film "Alla ricerca di Christopher Robin".


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Fra X
messaggio 20/10/2016, 18:38
Messaggio #98


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PD'OEMDS è davvero ancora oggi divertente! La coppia Lansbury-Tomlinson fa faville e anche i ragazzi sono simpatici! Contiene però anche elementi misteriosi come la ricerca del libro di Astarot e la mitica parte finale! Come dimenticare poi la mitica partita di calcio?!? laugh.gif
Qualche anno fa l'ho fatto vedere ai miei cuginetti ed è piaciuto molto anche a loro! biggrin.gif
Grazie a questo forum ho scoperto la magagna dell'edizione italiana dagli anni 80 in poi! post-6-1111346575.gif Mi ero sempre chiesto perché miss Price trasformasse il prof Brown in coniglio in casa! blink.gif tongue.gif
RH è quel tipo di film "bistrattato" a causa come già detto del suo "riciclare" e dell'essere un po' troppo scanzonato e ironico, anche se nella parte finale dell'incendio è molto teso! Lo sceriffo in pigiama che con il suo ghigno mette alle strette Robin mi faceva e fa veramente inquietare! Così come mette "tristezza" la scena dei cittadini messi in galera perché non potevano più pagare le sempre più esose tasse!
Tecnicamente non eccelso, gode come scritto nell'articolo di personaggi davvero ben caratterizzati e di situazioni divertenti! Anche se non mancano, come detto, un paio di momento davvero seriosi.
Si conclude secondo me con questa pellicola un'ideale "trilogia" "leggera"! happy.gif All'epoca sbaglio o il cinema d'animazione di questo tipo non era usuale? Pensare che invece da Shrek in poi la fa alquanto da padrone! °_O
Ah, però! Non sapevo della VHS dell'85! Pensavo che la prima fosse quella dell' 89!

CITAZIONE (nunval @ 2/7/2016, 0:04) *
di uno spassoso Pino Locchi, orso marinaio balbuziente,

CITAZIONE (nunval @ 14/8/2016, 12:13) *
Per Little John, modellato anche troppo scopertamente su Baloo, abbiamo ovviamente la stessa voce, cioè l’orso ufficiale Disney Pino Locchi, al solito buffo e spiritoso,

In quel periodo si era specializzato in orsi! biggrin.gif

CITAZIONE (nunval @ 14/8/2016, 12:13) *
da Pino Colizzi , diventato poi famoso per aver doppiato il protagonista del Gesù di Zeffirelli Robert Powell, oltre a doppiare regolarmente Michael Douglas e Jack Nicholson.

Doppiatore simbolo del periodo come Emilio Cigoli prima e Luca Ward poi! yes.gif Si attende ancora un loro erede!

CITAZIONE (nunval @ 18/9/2016, 11:19) *
Inoltre ci sono un paio di errori di trascrizione del copione nel dialogo tra de Castor e Uffa: nella prima edizione italiana quando il castoro osservando l’orso incastrato dice che bisogna toglierlo di mezzo perchè “sta sabotando l’operazione”Uffa gli risponde “Fanfaluche! E’ lui l’operazione!” Ora invece fanfaluche è diventato un inspiegabile “fanfarone!”. Inoltre de Castor precisava che lui lavora solo per contanti: nel nuovo doppiaggio i contanti sono diventati un contratto.

Anche qui!?! ph34r.gif

CITAZIONE (naruto97 @ 25/9/2016, 17:36) *
Ovviamente la cassetta sarebbe stata in realtà destinata al noleggio, ma in quella videoteca (come in molte altre) le vendevano comunque.

Sì, curiosa pratica. Io nella suddetta versione presi "Dick Tracy"! biggrin.gif
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March Hare = Lep...
messaggio 26/10/2016, 8:49
Messaggio #99


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CITAZIONE (Fra X @ 20/10/2016, 19:38) *
Mi ero sempre chiesto perché miss Price trasformasse il prof Brown in coniglio in casa! blink.gif tongue.gif

Secondo me aveva una sua logica anche nella versione ridotta: vediamo il sig. Browne importunare Miss Price mostrandole il cartellone pubblicitario de "Il magnifico Emelius", lei si rifiuta di seguirlo nei suoi sciocchi sogni, ma lui insiste dicendole "Mi ascolti, potremmo metterci d'accordo"; da lì è facile immaginare che il professore abbia ancora insistito finché Eglantine non ha retto più e l'ha trasformato in coniglio. Sul piano della trama, secondo me, nell'edizione ridotta funzionava tutto (ha poca importanza anche che Paul ritrovi le parole magiche sul suo libro, visto che veniva eliminata anche la scena in cui la stella si dematerializza nel mondo reale), il problema è sempre lo stesso: un film non si segue per quel che racconta, ma per COME lo racconta, quindi le scene in più (a differenza della versione extra lunga) non erano superflue ma servivano a narrare la vicenda nei giusti tempi, con le giuste trovate, con le opportune canzoni e così via.

CITAZIONE
In quel periodo si era specializzato in orsi! biggrin.gif

La fissità di ruoli nel doppiaggio è uno dei marchi di fabbrica delle direzioni di Giulio Panicali, che non saprei se definire positivamente (è un magnifico retaggio del teatro dove i doppiatori classici s'erano formati) o meno: a teatro credo che in un anno s'allestissero al massimo quattro spettacoli che duravano mesi ognuno, mentre invece di doppiaggi Panicali ne dirigeva centinaia all'anno, quindi far fare di continuo tutti i vecchi grassoni al grandissimo Capecchi, tutti i vecchi magri al mitico Persa, tutte le vecchie alla Simoneschi, tutti gli orsi a Locchi e così via poteva risultare un po' stancante. Le voci che sceglieva erano le migliori in assoluto, ma il fatto che personalmente io, quando guardo un film doppiato sotto la sua direzione, indovini che voce avrà un certo personaggio prima di sentirlo parlare (a volte persino solo dalla descrizione che ne danno gli altri personaggi!) forse non è un fatto del tutto positivo.


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Arancina22
messaggio 26/10/2016, 9:58
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Riguardo a La Carica Dei 101, sono sicura che non sono solo quelli menzionati i nomi dei cuccioli conosciuti tra i 'famosi 15'. Ricordo bene che c'è almeno un altro cucciolo di cui sappiamo il nome, una femminuccia, tale Belle (dovrebbe essere quella che dice nella scena della TV "Oddio, ha ucciso il povero Fulmine!").


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Fra X
messaggio 26/10/2016, 16:32
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CITAZIONE (March Hare = Leprotto Bisestile @ 26/10/2016, 9:49) *
La fissità di ruoli nel doppiaggio è uno dei marchi di fabbrica delle direzioni di Giulio Panicali

Ah, però!

CITAZIONE (March Hare = Leprotto Bisestile @ 26/10/2016, 9:49) *
che non saprei se definire positivamente (è un magnifico retaggio del teatro dove i doppiatori classici s'erano formati) o meno: a teatro credo che in un anno s'allestissero al massimo quattro spettacoli che duravano mesi ognuno, mentre invece di doppiaggi Panicali ne dirigeva centinaia all'anno, quindi far fare di continuo tutti i vecchi grassoni al grandissimo Capecchi, tutti i vecchi magri al mitico Persa, tutte le vecchie alla Simoneschi, tutti gli orsi a Locchi e così via poteva risultare un po' stancante. Le voci che sceglieva erano le migliori in assoluto, ma il fatto che personalmente io, quando guardo un film doppiato sotto la sua direzione, indovini che voce avrà un certo personaggio prima di sentirlo parlare (a volte persino solo dalla descrizione che ne danno gli altri personaggi!) forse non è un fatto del tutto positivo.

Non posso che quotare!
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nunval
messaggio 29/10/2016, 16:00
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LE AVVENTURE DI BIANCA E BERNIE

IL FILM

The Rescuers (letteralmente "I soccorritori", in Italia Le avventure di Bianca e Bernie, 1977) è un film delizioso, senza eccessive pretese, tratto da due celebri libri per l’infanzia della scrittrice Margery Sharp e narra le avventure di una simpatica coppia di topini, un usciere e una dama raffinata, membri della Società Internazionale di Salvataggio (una specie di ONU dei topi) incaricati di liberare un orfanella, Penny, dalle grinfie della diabolica Madame Medusa, che vuole servirsene per recuperare un favoloso diamante nascosto in una caverna sotterranea. La trama è avvincente e ottimamente sfruttata da abili sceneggiatori quali Larry Clemmons e Ken Anderson, già responsabili dei grandi successi degli Aristogatti e Robin Hood. Inoltre The Rescuers è caratterizzato da alcuni dei migliori personaggi creati in casa Disney negli anni ‘70, per una volta completamente autonomi dagli attori che prestano loro la voce, con la possibile eccezione di Bianca, in cui si ritrova tutto lo charme e il calore di Eva Gabor, sua voce originale. L’orfanella Penny è credibile e tenera e il suo profondo rapporto con il gatto dell’orfanotrofio Rufus è splendidamente sottolineato dal dialogo. Bianca è una topolina splendida e raffinata e la ruspante semplicità del suo compagno Bernie, timido innamorato si accorda perfettamente col suo fascino. Medusa è poi quasi una cugina di Crudelia: mentre costei era però chiaramente una signora della buona società londinese, Medusa, nonostante tutte le sue arie rimane sempre e solo una misera proprietaria di un banco di pegni. Snoops è il suo fedele scagnozzo e compagno di malefatte: il personaggio venne ricalcato sulle caratteristiche fisiche del critico cinematografico John Culhane e le scene tra lui e Medusa sono molto simili a quelle tra Crudelia e Gaspare e Orazio. I due coccodrilli di Medusa, Nerone e Bruto sono cugini del coccodrillo di Peter Pan e quasi altrettanto simpatici: la scena in cui suonano goffamente l’organo del battello di Medusa per stanare i topolini è irresistibile. Molto riusciti anche gli altri animali caratteristi: il favoloso albatross Orville, titolare delle linee aeree omonime, che trasporta in un volo mozzafiato Bianca e un terrorizzato Bernie alla Palude del Diavolo dove Medusa tiene prigioniera Penny; la simpaticissima libellula Evinrude, che funge da motore fuoribordo per la sua barchetta a foglia e infine tutti gli animali che popolano la palude tra cui spiccano i simpatici topi Luke, sempre semiubriaco e sua moglie Ellie Mae, perennemente armata di matterello. Le scene con Orville e Evinrude sono davvero deliziose, come pure la sequenza in cui Penny viene calata nella caverna e rischia di finir sommersa dall’acqua, davvero emozionante. Da antologia poi la scena iniziale con tutti i topi soci della SIS che escono fuori dalle borse dei delegati dell’ONU della loro stessa nazionalità: un modo estremamente efficace di suggerire il parallelo tra le società degli uomini e dei topi. Forse, l'unico neo del film sono le musiche, sinceramente non molto memorabili: ascoltiamo Chi mi salverà (The Journey), invocazione d’aiuto di Penny; SIS SpA (Rescue Aid Society), inno ufficiale della Società Internazionale di Salvataggio; Domani è un altro giorno (Tomorrow is another day), tutte composte da Carol Connors e Ayn Robbins, mentre la musica di C’è chi veglia su di te (Someone is waiting for you ) venne composta dal veterano di canzoni Disney Sammy Fain, su testi di Connors e Robbins. Tutti i brani sono eseguiti, ad eccezione di SIS SpA, fuori campo e fungono da semplice commento alle scene, risultando dunque ancor meno coinvolgenti.

LA VERSIONE ITALIANA

Le avventure di Bianca e Bernie è stato distribuito in Italia per la prima volta nel dicembre 1977, a soli sei mesi dall’uscita in patria. Si tratta del terzo lungometraggio, dopo Gli Aristogatti e Biancaneve , la cui versione italiana venne affidata ai doppiatori della CVD, tutti ottimi attori, tra cui molti provenienti dal teatro. La versione italiana di dialoghi e canzoni è al solito opera di Roberto de Leonardis, mentre il doppiaggio delle canzoni venne curato da Pietro Carapellucci che si avvalse ancora una volta della deliziosa, dolcissima Gianna Spagnulo come voce solista. Il doppiaggio venne diretto da Mario Maldesi con risultati eccellenti. In effetti le voci sono perfette: i timori e le superstizioni di Bernie trovano la perfetta caratterizzazione in Marcello Tusco, mentre Melina Martello, già Duchessa e Biancaneve, ha saputo creare una Miss Bianca entusiasmante, raffinata, piena di calore ed entusiasmo. Madame Medusa è stata perfettamente caratterizzata in italiano dalla bravissima Ada Maria Serra Zanetti, piena di furia e all’occorrenza di falsa tenerezza nei confronti di Penny: ricordiamo che l’attrice quello stesso anno fu protagonista dello splendido doppiaggio “moderno” di Via col vento, eguagliando, se non superando, la pur impeccabile caratterizzazione di Rossella fornita da Lydia Simoneschi ventisette anni prima( purtroppo questo doppiaggio, nonostante il grande successo di pubblico della riedizione con il quale venne utilizzato, è stato presto abbandonato a favore del vecchio). Snoops si avvale della buffa caratterizzazione di Gianni Bonagura, mentre una spassosa Liù Bosisio è la voce della topina Ellie Mae. Il veterano dei cartoons Franco Latini (Paperino, Daffy, Silvestro) ricrea lo spassoso topo Luke, mentre il gatto Rufus è appannaggio di Roberto Bertea. Una caratterizzazione da Oscar è poi quella del bravissimo e irresistibile Silvio Spaccesi nella parte dell’albatross Orville, spaccone, galante e irascibile: un personaggio indimenticabile a cui la voce di Spaccesi dà una marcia in più. Infine da notare il delizioso cameo del compianto Alberto Lionello nella parte del presidente della Società di Salvataggio.

Nelle immagini i manifesti di tutte le uscite italiane del film, 1977, 1984 e 1990

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messaggio 29/10/2016, 16:34
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Grazie per la scheda Nun, come sempre!
Ma a questo film sono estremamente legato, trattandosi di una delle prime pellicole che vidi in assoluto al cinema (insieme a Lilli e il vagabondo e a La sirenetta). Per non parlare di quanto bramai la prima edizione in vhs di questo lungometraggio, che fortunatamente i miei mi regalarono da bambino, e da me contemplata e venerata quasi come un idolo sacro. A tal proposito, il fatto che io riuscii a vedere questo Bianca & Bernie al cinema, mi fa pensare ad un'edizione per le sale più o meno degli anni fra '87 e '90 (perché fu prima de La sirenetta, lo ricordo bene).
Qualcuno sa se la locandina dell'84 postata da Nunziante è la stessa che fu riproposta per la proiezione fine anni '80 (quindi quella a cui io presi parte)??
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nunval
messaggio 30/10/2016, 15:14
Messaggio #104


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Ho modificato il post inserendo anche l'immagine del manifesto del 1990, la riedizione che dovresti aver visto tu.
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messaggio 30/10/2016, 17:50
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CITAZIONE (nunval @ 30/10/2016, 15:14) *
Ho modificato il post inserendo anche l'immagine del manifesto del 1990, la riedizione che dovresti aver visto tu.

Allora sarà stata quella, anche se non ricordo di aver visto con l'occasione "Pippo e il safari". thumb_yello.gif
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Fra X
messaggio 7/11/2016, 15:25
Messaggio #106


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Spesso Taron viene citato come debutto nei toni dark dei WDAS. A parte che c'era già stato l'episodio finale di "Fantasia", ma se c'è una pellicola che ho sempre trovato in toto o quasi "oscura" è proprio LADBEB! biggrin.gif Poi saranno le atmosfere plumbee, ma mette sempre un pochino di malinconia! happy.gif Dopo la trilogia scanzonata, il film dei due topini riprende una formula un po più seriosa, anche se non mancano come sempre ironia e umorismo.
La scena nella grotta con l'occhio del diavolo che brilla... mamma mia!
Oggi il topo che beve liquore fatto in casa probabilmente non lo proporrebbero! dry.gif
Molto azzeccate secondo me le canzoni fuoricampo. L'essere cantate dai personaggi probabilmente avrebbe spezzato troppo il ritmo secondo me, a meno di non concepire il film in altro modo.
Non so dove e quando sia nato il luogo comune che vuole i classici Disney perlopiù zuccherosi. Basterebbe a chi dice questo far vedere Bianca e Bernie! happy.gif
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messaggio 21/11/2016, 16:25
Messaggio #107


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RED E TOBY nemiciamici

IL FILM

Red e Toby nemiciamici (The fox and the hound, 1981) è un film che in qualche modo segna la fine di un’epoca per la Walt Disney . La produzione cominciò nella primavera del 1977 ma la pellicola non venne distribuita che nel luglio 1981; i ritardi furono dovuti in parte all’abbandono dello studio da parte di un gruppo di giovani animatori desiderosi di mettersi in proprio e riproporre un tipo di disegno animato più vicino a quello dell’epoca d’oro di Walt: il gruppo era capeggiato da Don Bluth, Gary Goldman e John Pomeroy. Il film fu anche l’ultimo a cui parteciparono come direttori dell’animazione Frank Thomas e Ollie Johnston, leggendari collaboratori di tutti i classici e l’ultimo coprodotto da Wolfgang Reitherman (insieme ad Art Stevens). Inoltre fu l’ultima volta che nei titoli di testa di un lungometraggio animato comparve il famoso marchio di fabbrica “Walt Disney Productions presenta” che nel 1983 sarà sostituito da un più anonimo “Walt Disney Pictures”. Il soggetto, tratto da un libro di Daniel P. Mannix era ideale per Disney e, in un certo senso, presentava molti punti in comune con la situazione di incertezza dell’epoca allo studio. L’ambientazione è nell’America rurale degli anni ‘20. Red è un cucciolo di volpe allevato dalla dolce vedova Tweed e fa amicizia con Toby, un cucciolo di cane da caccia ultimo arrivato in casa del vicino Amos. Quando Toby cresce, il padrone lo addestra a cacciare selvaggina e Toby diventa sua preda naturale. Quando però la volpe salverà il cane e il cacciatore dall’assalto di un feroce orso, l’amicizia trionferà sull’istinto. La magia della vera amicizia è il tema portante di questa deliziosa e delicata pellicola, degna del migliore Disney, che in molti passaggi richiama le atmosfere e le emozioni di Bambi. Le parti iniziali con Red e Toby cuccioli sono coinvolgenti e commoventi. Quando Toby parte per la sua prima battuta di caccia e Red dichiara a Gran Mà, la civetta sua amica che comunque loro saranno amici per sempre(Gran Mà risponde: -tesoro, sempre è tanto, tanto tempo e il tempo tende sempre a cambiare le cose), l’atmosfera della scena è di una struggente malinconia. Gli stessi fondi scenici e le ambientazioni del film sono pervasi da colori bruni e saturi, tipicamente autunnali e richiamano immediatamente il tema del distacco e della nostalgia. Le scene con i protagonisti ormai adulti sono ricche di tensione e l’espressione di puro odio con cui i due animali si fronteggiano al primo scontro è impressionante. Deliziosi sono poi tutti i caratteristi del film, tra cui spiccano la favolosa civetta Gran Mà e la coppia di uccelli Cippi (un fringuello) e Sbuccia (un picchio), sempre a caccia del bruco Ugo. Le musiche del film, opera del veterano Disney Buddy Baker, sono deliziose composizioni in puro stile “country”, come le canzoni, che si avvalgono degli ottimi arrangiamenti di Walter Sheets. La versione originale può contare sull’ottima interpretazione delle canzoni da parte della grande cantante Pearl Bailey, che ha saputo creare dei pezzi di sapore “jazz” coinvolgenti e originali. I numeri musicali sono Amici per la pelle (Best of friends), composta da Richard O.Johnston, figlio dell’animatore Ollie Johnston su testi di Stan Field, cantato da Gran Mà che commenta l’amicizia di Red e Toby; Impreparazione (Lack of education), in cui Gran Mà, Cippi e Sbuccia mettono in guardia Red dai cacciatori, Notte di luna (A huntin’man), cantata da Amos Slade durante la battuta di caccia, e Sii naturale (Appreciate the lady), lezione di corteggiamento per Red tenuta da Gran Mà, tutte composte da Jim Stafford, mentre Richard Rich, coregista del film assieme a Ted Berman e Art Stevens, ha firmato la melodia di E’ triste dirsi addio, su versi di Jeffrey Patch, che commenta la struggente sequenza in cui la vedova Tweed si vede costretta a portare Red in una riserva di caccia.

LA VERSIONE ITALIANA

Red e Toby è stato distribuito per la prima volta in Italia per il Natale 1981, a cura della CIC, ed ottenne un buon successo, confermato dalla riedizione del 1988. Anche per l’edizione italiana si tratta dell’ultima collaborazione di un veterano: il film è l’ultimo lungometraggio ad essere tradotto da Roberto de Leonardis prima della sua scomparsa.Come al solito il lavoro è esemplare, visto anche il non facile compito di rendere nella nostra lingua canzoni stile “country”. Diretta da Giorgio Bonora, la versione italiana del film si avvale dei doppiatori della DEFIS, mentre la parte musicale è al solito curata da Pietro Carapellucci, che dirige il coro femminile del complesso Akademia’s Sound. Le voci sono azzeccatissime. Vittorio Guerrieri che ha tra gli altri doppiato Patrick Swayze e Jeff Bridges è Red e ha saputo caratterizzare ottimamente il personaggio; suo alter ego per la voce da cucciolo è Massimiliano Alto, tenero e dolcissimo nei suoi dialoghi con Gran Mà; dodici anni dopo sarà la voce di Aladdin nel film omonimo. Claudio Trionfo è Toby e riesce ad esprimere con la sua recitazione tutto l’imbarazzo di dover fare i conti con una ingombrante volpe come amico. Fabrizio Vidale, che era stato la voce del coniglietto Codicillo in Robin Hood si ripropone con la sua bravura nella parte di Toby cucciolo. La grande coppia comica di Cippi e Sbuccia si giova del grande talento vocale di Claudio Sorrentino, ostinato Cippi e di Gil Baroni, un picchio irrimediabilmente tonto. Alberto Melis è la voce del cacciatore Amos, mentre la brava Gabriella Genta è la vedova Tweed, struggente nell’interpretazione del brano “E’triste dirsi addio” e bellicosa nei suoi litigi con Melis -Amos. Vecchio Fiuto, il segugio maestro di vita di Toby si avvale dell’ottima caratterizzazione di Giuliano Persico, odioso ed arteriosclerotico al punto giusto; Pinella Dragani è la voce ideale per la dolcezza e la sottile malizia della volpacchiotta Vicky, compagna di Red. Da ricordare anche le simpatiche voci di Nino Scardina (il porcospino) e Mario Bardella (Il tasso). La voce fondamentale è però la meravigliosa Aurora Cancian, che ha saputo ricreare in italiano il personaggio di Gran Mà in modo indimenticabile: tenera, struggente, comprensiva nei confronti di Red, comica nel trascinante numero “Impreparazione”, insinuante nella canzone “Sii naturale”. Gran Mà esprime tutti questi stati d’animo e la Cancian riesce a sovrapporsi perfettamente alla voce di Pearl Bailey, con risultati a volte superiori al modello.

Nelle foto il bozzetto di Bruno Napoli per il manifesto originale italiano del 1981 (Dal blog su Bruno Napoli : http://emanuelanapoli.tumblr.com/
e il manifesto internazionale per la riedizione del 1988



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messaggio 21/11/2016, 16:41
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CITAZIONE (nunval @ 21/11/2016, 16:25) *
è l’ultimo lungometraggio ad essere tradotto da Roberto de Leonardis prima della sua scomparsa.Come al solito il lavoro è esemplare

Secondo me, purtroppo, si sente che Roberto era al capolinea: a me questo suo lavoro non dice nulla nel migliore dei casi; nel peggiore trovo grosse sottovalutazioni del copione, come quando Red dice che volendo lui potrebbe infinocchiare Fiuto in ogni momento, laddove il verbo sottolineato è in originale un divertente "outfox" (il significato è quello, ma il gioco di parole si perde. È vero, era difficile renderlo, ma De Leonardis ci aveva abituato a questo ed altro!).


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E si comincia con i tutt'ora discussi anni 80 dei WDAS. tongue.gif Questa pellicola benché secondo me presenti qualche peccuccia quà e là come il fatto di non aver troppo approfondito l'infanzia dei protagonisti, ha un fascino tutto suo e il finale è veramente malinconico.

CITAZIONE (nunval @ 21/11/2016, 16:25) *
e l’ultimo coprodotto da Wolfgang Reitherman

Manco si poté godere la pensione. sad.gif
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LucaDopp
messaggio 25/11/2016, 0:35
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CITAZIONE (Fra X @ 7/11/2016, 15:25) *
Spesso Taron viene citato come debutto nei toni dark dei WDAS.

Comunque chi dice questo non sa nulla della Disney. Tu hai citato Fantasia, ma di dark nella Disney ce n'è stato fin dai tempi di Danza degli scheletri. Senza contare poi che in Biancaneve e Pinocchio ci sono scene al cui confronto Taron è un episodio di Peppa Pig.
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CITAZIONE (LucaDopp @ 25/11/2016, 0:35) *
Senza contare poi che in Biancaneve e Pinocchio ci sono scene al cui confronto Taron è un episodio di Peppa Pig.

Confermo, in particolare quando Grimilde si affaccia alla finestra mentre Biancaneve prepara la torta mi fa spaventare anche oggi che ho 31 anni. eheheh.gif


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brigo
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CITAZIONE (LucaDopp @ 25/11/2016, 0:35) *
Comunque chi dice questo non sa nulla della Disney. Tu hai citato Fantasia, ma di dark nella Disney ce n'è stato fin dai tempi di Danza degli scheletri. Senza contare poi che in Biancaneve e Pinocchio ci sono scene al cui confronto Taron è un episodio di Peppa Pig.

D'accordo col fatto che il terrore in Disney abbia sempre fatto capolino.
Ma il Taron che è arrivato fino a noi è stato piuttosto... annacquato.

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messaggio 26/2/2024, 22:03
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Mary Poppins: rafforzato il visto censura nel Regno Unito a causa di “linguaggio discriminatorio”.

Articolo su BadTaste.
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