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> La dirigenza Disney, decisioni, pensieri e strategie dei piani alti di Burbank
Beast
messaggio 11/3/2022, 18:20
Messaggio #169


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CITAZIONE (buffyfan @ 11/3/2022, 17:31) *
La risposta è qui: "Non abbiamo donato soldi a politici riguardo a questa vicenda, ma abbiamo contribuito alle campagne di politici repubblicani e democratici che poi hanno preso posizioni su questa vicenda."
Ovvero, la compagnia in modo imparziale (che, a mio modo di vedere è come dovrebbe lavorare una Major) ha contribuito economicamente sia per i repubblicani che i democratici ... se poi, SUCCESSIVAMENTE, alcuni politici abbiano preso parte ad una determinata proposta di legge sbagliata non vedo perchè puntare il dito contro la Disney. La risposta mi sembra piuttosto cristallina, la Disney non ha donato soldi a favore di una legge simile, ma ha contribuito PRECEDENTEMENTE a questa vicenda. Ammesso che l'articolo sia scritto correttamente e siano state riportate in modo giusto le dichiarazioni. Ora, capisco che si pretenda dalla Disney sempre tanto, ma che sappia addirittura leggere nel futuro e sapere in anticipo cosa faranno determinati attori politici, mi sembra eccessivo!

Sulla timeline mi ero interrogato anch'io, ma non è proprio chiaro a quando risalgano i finanziamenti.
Leggere il futuro no, ma se dai soldi a Le Pen o Orban ecc, un'idea di massima su quali leggi proporranno puoi anche avercela eh. Piuttosto credo che Disney manco sappia il nome e il programma di questi parlamentari statali, danno soldi a pioggia a tutti i democratici e repubblicani a prescindere.

CITAZIONE (buffyfan @ 11/3/2022, 17:31) *
Mi sembra assurdo che si chieda ad una compagnia non politica di prendere posizione in faccende politiche.

Questa non è una faccenda politica, ma di diritti civili.


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messaggio 11/3/2022, 18:43
Messaggio #170


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(Ma poi vogliamo parlare anche dell'atteggiamento che ha dimostrato la comunità LGBTQ+??
Lasciamo perdere per un attimo la popolazione etero, cisgender++. Se una persona gay non aderisse perfettamente al pensiero della "grande comunità" LGBTQ+ ma avesse opinioni un pò divergenti sulla questione, chi può permettersi di ergersi sopra tutti e tutto quanto e spingere in una direzione sola? Si è gay da un verso, come pure dall'altro. Si parla di diritti civili, ma a me questa pressione ererodiretta pare tutto tranne che civile e democratica. Magari un pò di dialogo e confronto non guasterebbe. E' un pò come accadde con la comunità nera dell'irruente Malcom X e del pacifista Martin Luther King. Non è che uno si deve sentire più gay di un altro e imporre con questa forza il proprio pensiero schiacciando l'altro. Qualcuno semplicemente potrebbe pensarla diversamente ed io non mi trovo d'accordo che si impongano comportamenti in questo modo. Ripeto, imporre comportamenti in questo modo. Mi pare molto trumpiana anche la comunità LGBTQ+ in molti suoi modus operandi).
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buffyfan
messaggio 11/3/2022, 18:50
Messaggio #171


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CITAZIONE (Beast @ 11/3/2022, 19:20) *
Questa non è una faccenda politica, ma di diritti civili.

Ma i diritti civili sono strettamente legati alla politica di uno stato, non parliamo dei diritti umani che sono, invece, universali.
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Beast
messaggio 11/3/2022, 20:16
Messaggio #172


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Forse mi sono perso qualche dettaglio allora... a quanto ne so questa legge sostanzialmente vieta, in presenza di bambini, di utilizzare qualunque termine lgbtq. Ciò significa che un bambino con due padri o due madri non può dirlo in classe, quasi come se ne dovesse vergognare. Significa anche che un insegnante non può rispondere all'eventuale domanda "maestra, cosa vuol dire gay? o lesbica?" Idem per pediatri, psicologi e consulenti scolastici. Anche far guardare in classe un film come Onward può esporre un insegnante a denuncia. Questa è soppressione della libertà di espressione e può creare danni irreversibili nei bambini lgbtq che non avranno nessuno con cui rapportarsi fuori dalla famiglia.
Inoltre, un articolo della legge che è stato ritirato, ma non è detto non si ripresenti in futuro, prevedeva che, se un insegnante venisse a sapere (anche solo per sentito dire) che uno studente potrebbe essere lgbtq, deve obbligatoriamente denunciarlo alla famiglia. Spaventoso!

A fronte di ciò, come si può non schierarsi?

Di tutto quello che possono aver detto twitter, fb e il mondo della rete, della lobby gay ecc non sono informato, quindi non sono in grado di rispondervi. E francamente della rete mi importa fino ad un certo punto, poiché come spesso accade ingigantisce ed estremizza le opinioni, creando reazioni davvero eccessive, ed in questo sono d'accordo con voi.


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buffyfan
messaggio 11/3/2022, 20:23
Messaggio #173


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CITAZIONE (Beast @ 11/3/2022, 21:16) *
Forse mi sono perso qualche dettaglio allora... a quanto ne so questa legge sostanzialmente vieta, in presenza di bambini, di utilizzare qualunque termine lgbtq. Ciò significa che un bambino con due padri o due madri non può dirlo in classe, quasi come se ne dovesse vergognare. Significa anche che un insegnante non può rispondere all'eventuale domanda "maestra, cosa vuol dire gay? o lesbica?" Idem per pediatri, psicologi e consulenti scolastici. Anche far guardare in classe un film come Onward può esporre un insegnante a denuncia. Questa è soppressione della libertà di espressione e può creare danni irreversibili nei bambini lgbtq che non avranno nessuno con cui rapportarsi fuori dalla famiglia.
Inoltre, un articolo della legge che è stato ritirato, ma non è detto non si ripresenti in futuro, prevedeva che, se un insegnante venisse a sapere (anche solo per sentito dire) che uno studente potrebbe essere lgbtq, deve obbligatoriamente denunciarlo alla famiglia. Spaventoso!

A fronte di ciò, come si può non schierarsi?

E questo il punto! In un paese democratico uno è libero di esporsi o meno e se non lo fa, non deve essere necessariamente d'accordo con qualcosa o deve altresì venire attaccato! Ad esporsi dovrebbe essere il governo centrale e comunque sia, nonostante gli stati abbiano limitata libertà legislativa, devono comunque tenere conto della costituzione. Fosse effettivamente come hai scritto tu, sarebbe una legge anti-costituzionale.
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Daydreamer
messaggio 11/3/2022, 20:39
Messaggio #174


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Ma appunto, non ho letto la legge, ma mi rifiuto di credere che in un Paese come gli Stati Uniti si ventilino siffatti divieti, quella è la cortina di ferro repressiva russa o cinese, non americana.
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-Scrooge McDuck-
messaggio 11/3/2022, 22:18
Messaggio #175





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CITAZIONE (Beast @ 11/3/2022, 18:20) *
Sulla timeline mi ero interrogato anch'io, ma non è proprio chiaro a quando risalgano i finanziamenti.
Leggere il futuro no, ma se dai soldi a Le Pen o Orban ecc, un'idea di massima su quali leggi proporranno puoi anche avercela eh. Piuttosto credo che Disney manco sappia il nome e il programma di questi parlamentari statali, danno soldi a pioggia a tutti i democratici e repubblicani a prescindere.
Questa non è una faccenda politica, ma di diritti civili.


Appunto.
Cosa vuol dire che i finanziamenti sono stati fatti ai singoli politici, un politico ha tendenzialmente un’idea precisa anche in termini di diritti civili.
Fermo restando che state chiedendo di tenere la politica fuori dal giudizio sulla Disney, ma è lei che ha finanziato dei politici, e l’ha fatto puramente per motivi economici non certo etici. Alla Disney dell’etica non interessa niente, o meglio le interessa solo quando può guadagnarci qualcosa (come ogni grande azienda)
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veu
messaggio 11/3/2022, 23:57
Messaggio #176


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Daydreamer
messaggio 12/3/2022, 15:40
Messaggio #177


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Da BadTaste

Legge Don’t Say Gay, Bob Chapek si scusa con i dipendenti Disney: “Vi ho deluso e mi dispiace”

Per la terza volta nell’arco di una settimana, il CEO della Disney Bob Chapek si è rivolto ai suoi dipendenti affrontando la questione della legge soprannominata “Don’t Say Gay or Trans” che sta per essere firmata dal governatore della Florida Ron DeSantis. La multinazionale è stata accusata da dipendenti e attivisti di non essersi espressa in maniera abbastanza esplicita contro questa misura prima che venisse approvata dal senato, martedì. Lo stesso Chapek aveva inizialmente detto, lunedì, che le dichiarazioni politiche da parte delle aziende sono inutili e spesso fraintendibili. Mercoledì, dopo la votazione al senato della Florida e dopo che la Disney è finita su tutti i giornali, si è espresso duramente contro la legge, facendo un vero e proprio dietrofront sulla questione delle dichiarazioni politiche e promettendo donazioni nei confronti di organizzazioni LGBTQ+. Ieri, anche in risposta alle lettere aperte di impiegati della Pixar e di altre divisioni dell’azienda, ha inviato infine un memo molto accorato in cui si è scusato per l’accaduto, prendendo impegni molto concreti.
Va ricordato che la Disney ha una presenza importantissima in Florida, impiegando 80,000 persone e contribuendo pesantemente all’economia dello Stato. È peraltro in corso il trasferimento delle attività dei Parchi dalla California del Sud a un nuovo campus al centro della Florida. Ecco quindi che da un lato la multinazionale ha un’influenza fondamentale (lo stesso Chapek ha un rapporto molto stretto con Ron DeSantis), anche e soprattutto attraverso attività di lobbying e donazioni a politici Democratici e Repubblicani (inclusi tutti i promotori della legge in questione). Dall’altro lato, l’interesse della Disney è di avere sempre ottimi rapporti con l’amministrazione, visti gli enormi sgravi fiscali dei quali può e vuole approfittare.
Ecco la lettera di Chapek:
A tutti i miei colleghi, ma in particolare a quelli che appartengono alla comunità LGBTQ+,

Grazie per esservi messi in contatto con me per condividere il vostro dolore, la vostra frustrazione e la tristezza riguardo la risposta della compagnia alla legge “Don’t Say Gay” della Florida. Parlare con voi, leggere i vostri messaggi e incontrarvi mi ha aiutato a capire quanto il nostro silenzio sia stato doloroso per voi. È chiaro che non si tratta tanto di un problema su una legge in Florida, ma l’ennesimo affronto ai diritti umani fondamentali. Avevate bisogno che io fossi un alleato più forte in questa battaglia per l’uguaglianza nei diritti e vi ho deluso. Mi dispiace.
I nostri impiegati vedono il potere della nostra grande azienda come un’opportunità per fare del bene. Sono d’accordo con loro. Sì, dobbiamo utilizzare la nostra influenza per promuovere questi valori positivi raccontando storie inclusive, ma dobbiamo anche difendere i diritti di tutti.

A partire da adesso, incrementeremo il nostro supporto per i gruppi di pressione politica che combatteranno simili legislazioni in altri stati. Stiamo lavorando duramente per creare una struttura per gestire le nostre donazioni a gruppi politici in modo da assicurarci che questo rifletta meglio i nostri valori. Oggi sospenderemo tutte le donazioni politiche nello stato della Florida, in attesa di aver revisionato tutto questo. So che dobbiamo lavorare molto di più: mi impegnerò a lavorare in tal senso, e continuerò a confrontarmi con la comunità LGBTQ+ per diventare un alleato migliore. Avrete altri aggiornamenti riguardo i progressi nelle prossime settimane.
Credo veramente che la nostra compagnia sia infinitamente migliore e più forte grazie alla comunità LGBTQ+. In questo caso ho mancato il bersaglio ma sono un alleato sul quale potete contare – e sarò un campione molto schietto riguardo alla protezione, la visibilità e le opportunità che meritate.

Bob.
Ricordiamo che in questi giorni molti talent Disney si sono esposti pubblicamente contro la legge, commentando anche la vicenda che ha coinvolto l’azienda.
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-Scrooge McDuck-
messaggio 19/3/2022, 8:37
Messaggio #178





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Da Ventenni che piangono leggendo la Saga di Paperon de Paperoni:

Ci sono nuovi sviluppi che riguardano la legge Don’t Say Gay e la reazione della Disney. Benché il CEO della compagnia Bob Chapek abbia cercato, tramite una dichiarazione pubblica, di chiarire la posizione dell’azienda, non si fermano le proteste dei dipendenti. I lavoratori della Walt Disney Company avrebbero organizzato e indetto uno sciopero di una settimana, cominciato in data 15 marzo, che si concluderà con un “evento finale su vasta scala“. L’obiettivo è quindi solidarizzare quanto più possibile con la Comunità LGBTQIA+.

Per coloro che non lo sapessero, la legge Don’t Say Gay è un provvedimento varato dallo Stato della Florida, dopo aver ottenuto l’approvazione alla Camera e al Senato, rispettivamente il 24 febbraio e l’8 marzo. Stando alla legge, i docenti della scuola primaria non possono trattare tematiche quali sessualità, identità di genere e orientamento sessuale, in quanto il Partito Repubblicano non le ritiene “adeguate nella formazione dei bambini“.

Durante la discussione del provvedimento, la testata Orlando Sentinel ha pubblicato un report, dal quale emergeva come la Disney avesse finanziato gli sponsor della legge. Questa notizia ha sollevato numerose polemiche tra i dipendenti della multinazionale. Diversi lavoratori, in particolare Dana Terrace e Benjamin Siemon, hanno apertamente protestato sui loro canali social, chiedendo alla Disney di prendere una posizione chiara in merito. In seguito alle forti critiche, il CEO della compagnia Bob Chapek ha inviato ai dipendenti una email, in cui spiegava come la filosofia aziendale sia cercare di promuovere l’idea di un mondo inclusivo e rispettoso delle unicità.

La dichiarazione dell’amministratore delegato non ha però soddisfatto i dipendenti Pixar, i quali hanno redatto a loro volta una lettera, il cui contenuto è stato diffuso dalla testata Variety. Nella mail, i lavoratori della compagnia accusavano Chapek di ipocrisia e di aver subito censure da parte dei vertici aziendali. La situazione è quindi assai tesa.

Stando alla testata Variety, i dipendenti Disney avrebbero organizzato e indetto uno sciopero come forma di protesta contro la legge Don’t Say Gay e per solidarietà nei confronti della Comunità LGBTQIA+. I lavoratori LGBTQIA+ della Disney, tramite il canale PRIDE, hanno però dichiarato di non aver organizzato loro la protesta. Lo sciopero, peraltro, non proviene dagli organi ufficiali e dalle risorse umane della compagnia, ma è stato organizzato in maniera indipendente.

La comunicazione dello sciopero arriva, infatti, dall’account Twitter Disney Walkout, sul quale è possibile leggere come l’intenzione sia quella di “sensibilizzare riguardo la gravità della legge“, nonché “preservare la Disney dal fanatismo omofobico“. Dall’account è possibile peraltro accedere, tramite link, al sito whereischapek.com, su cui sono disponibili tutte le informazioni dettagliate relative agli scioperi.


La protesta durerà dal 15 al 22 marzo e si svolgerà in due modi. Il primo prevede una pausa di 15 minuti ogni giorno dalle ore 15, mentre il secondo riguarda uno “sciopero su larga scala“, che si terrà il 22 marzo. Non si sa ancora quanti dipendenti parteciperanno alla protesta, ma gli organizzatori hanno invitato i lavoratori a riflettere prima di scioperare, trattandosi di “un’azione non legalmente protetta“.

Scioperi di questo genere non sono novità negli Stati Uniti. Lo scorso anno, infatti, diversi dipendenti dell’azienda Netflix avevano già protestato in maniera simile. La causa era lo speciale di Dave Chapelle, The Closer, il quale conteneva battute considerate transfobiche.

Non sappiamo dire, chiaramente, quali conseguenze porterà lo sciopero di questi giorni. Auspichiamo, come sempre, che il clima torni sereno e disteso all’interno della compagnia.
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-Scrooge McDuck-
messaggio 19/3/2022, 8:39
Messaggio #179





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Da Badtaste

È Variety a rivelare un cambiamento avvenuto dietro le quinte di Lightyear, l’atteso nuovo film dei Pixar Animation Studios, che forse avrebbe avuto meno risonanza se non fosse per le polemiche che hanno investito la Disney nelle ultime settimane: a quanto pare, infatti, un bacio omosessuale che era stato precedentemente tagliato è stato poi reinserito nel film.
Secondo quanto racconta il sito, nel film ci sarà un personaggio femminile di nome Hawthorne, doppiato da Uzo Aduba, che avrà una relazione sentimentale con un’altra ragazza. Sebbene la relazione tra le due non sia mai stata messa in discussione, è stata rimossa una scena con un bacio tra loro. Ma la settimana scorsa questa scena sarebbe stata reinserita proprio in seguito alle recenti polemiche legate alla posizione della Disney sulla legge Don’t Say Gay passata in Florida – e alla lettera inviata proprio da alcuni dipendenti Pixar all’azienda. In tale lettera si denunciava la richiesta da parte dei dirigenti Disney di censurare “effusioni apertamente gay” nei film d’animazione:
Qui alla Pixar abbiamo assistito a splendide storie, ricche di personaggi diversi, essere rispedite al mittente dopo le revisioni aziendali della Pixar private di tutto ciò che le rendeva tali.
Anche Variety cita numerosi casi in cui, negli anni, i tentativi di inserire una rappresentazione più esplicita di elementi LGBTQ+ nei film Pixar sarebbero stati tarpati. Ma afferma che si sarebbe trattato più di un’auto-limitazione da parte della Pixar che di un intervento da parte della dirigenza Disney. E il motivo è presto detto: la major ha come obiettivo quello di raggiungere il pubblico anche di paesi come Cina, Russia, Asia e paesi Arabi in cui alcune pellicole potrebbero ricevere il bando.
La presenza di un bacio tra personaggi dello stesso sesso in Lightyear rappresenterebbe un grande passo avanti per la rappresentazione LGBTQ+ nell’animazione e in particolare nei film d’animazione Disney. In Onward, uscito nel 2020, era presente una poliziotta lesbica ma non si vedeva mai la sua compagna. In Toy Story 4, si vedevano due madri abbracciare il figlio. E in Alla ricerca di Dory si intravede una coppia lesbica. C’è poi il corto Out, uscito nel 2020 all’interno del programma SparkShorts.
Ricordiamo che Lightyear sarà il primo film Pixar a uscire sul grande schermo al cinema dal 2019. L’uscita è fissata per il 16 giugno.
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Daydreamer
messaggio 19/3/2022, 12:02
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È un piccolo gesto, chissà quando si arriverà a una fiaba con un protagonista gay. La Disney quando entrerà in certi mercati talebani sarà costretta ancora a censurare e tagliare, se vorrà proiettare il film. E ancora di polemiche si macchierà. Con buona pace dei film, che per forza poi divengono più asettici e anaffettivi. Il male di internet, ma ne siamo consapevoli tutti ed è inutile ritornarci su.
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Hiroe
messaggio 19/3/2022, 14:47
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A me dispiace che si spinga la dirigenza Disney a prendere posizioni politiche così aperte e nette, secondo me una Company dovrebbe essere apolitica in generale appunto per essere più inclusiva: allora un dipendente repubblicano deve essere discriminato e sentirsi messo da parte e ghettizzato perché non la pensa come la dirigenza? Oppure se esprimesse pareri contrari rischierebbe di essere licenziato o isolato dai colleghi? Secondo me la libertà di opinione va sempre garantita e sono scellerati questi dipendenti a chiedere dichiarazioni politiche precise dalla compagnia per cui lavorano.

Come se io potessi non lavorare perché non sono d'accordo con le opinioni politiche del mio capo. Cioè, non andremo a prendere il caff insieme ridendo e scherzando ma non posso imporre io a lui cosa pensare e di dire cose altrimenti non lavoro.

Continuo a dire che questa roba mi sembra follia di massa.

Sono contenta e trepidante del fatto che abbiano reinserito il bacio della coppia lesbica in Lightyear, ma non mi piacciono le forzature: se la storia lo richiedeva, hanno fatto bene a metterlo. Se invece mi accorgerò che non era un particolare importante la cosa mi farà innervosire molto, perché sono anni che non vediamo amore sullo schermo, e che lo debbano inserire a scopi politici mi fa arrabbiare.


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GayFairytale
messaggio 20/3/2022, 16:26
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CITAZIONE (Scrooge McDuck @ 19/3/2022, 8:39) *
Da Badtaste

È Variety a rivelare un cambiamento avvenuto dietro le quinte di Lightyear, l’atteso nuovo film dei Pixar Animation Studios, che forse avrebbe avuto meno risonanza se non fosse per le polemiche che hanno investito la Disney nelle ultime settimane: a quanto pare, infatti, un bacio omosessuale che era stato precedentemente tagliato è stato poi reinserito nel film.
Secondo quanto racconta il sito, nel film ci sarà un personaggio femminile di nome Hawthorne, doppiato da Uzo Aduba, che avrà una relazione sentimentale con un’altra ragazza. Sebbene la relazione tra le due non sia mai stata messa in discussione, è stata rimossa una scena con un bacio tra loro. Ma la settimana scorsa questa scena sarebbe stata reinserita proprio in seguito alle recenti polemiche legate alla posizione della Disney sulla legge Don’t Say Gay passata in Florida – e alla lettera inviata proprio da alcuni dipendenti Pixar all’azienda. In tale lettera si denunciava la richiesta da parte dei dirigenti Disney di censurare “effusioni apertamente gay” nei film d’animazione:
Qui alla Pixar abbiamo assistito a splendide storie, ricche di personaggi diversi, essere rispedite al mittente dopo le revisioni aziendali della Pixar private di tutto ciò che le rendeva tali.
Anche Variety cita numerosi casi in cui, negli anni, i tentativi di inserire una rappresentazione più esplicita di elementi LGBTQ+ nei film Pixar sarebbero stati tarpati. Ma afferma che si sarebbe trattato più di un’auto-limitazione da parte della Pixar che di un intervento da parte della dirigenza Disney. E il motivo è presto detto: la major ha come obiettivo quello di raggiungere il pubblico anche di paesi come Cina, Russia, Asia e paesi Arabi in cui alcune pellicole potrebbero ricevere il bando.
La presenza di un bacio tra personaggi dello stesso sesso in Lightyear rappresenterebbe un grande passo avanti per la rappresentazione LGBTQ+ nell’animazione e in particolare nei film d’animazione Disney. In Onward, uscito nel 2020, era presente una poliziotta lesbica ma non si vedeva mai la sua compagna. In Toy Story 4, si vedevano due madri abbracciare il figlio. E in Alla ricerca di Dory si intravede una coppia lesbica. C’è poi il corto Out, uscito nel 2020 all’interno del programma SparkShorts.
Ricordiamo che Lightyear sarà il primo film Pixar a uscire sul grande schermo al cinema dal 2019. L’uscita è fissata per il 16 giugno.


Sono felice che il bacio sia stato reinserito, ma gradirei che la smettessero di sbandierare la presenza di personaggi LGBT come se fosse un evento, non aiuta a nomalizzare
Inoltre, ho notato che in tutti questi film dove si accennava la presenza omosessuale si tratta solo di quella femminile, con l'unica eccezione del corto OUT anche in altri cartoni come Steven Universe e She-Ra e le Principesse Guerriere ( che comunque adoro ) ci sono molte più lesbiche mentre i personaggi maschili gay sono in secondo piano o sullo sfondo
Spero che in futuro ci sarà una rappresentazione più equa
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Ragazzi, scusate la pedanteria, se potete evitate di quotare/citare lunghi articoli. Citate il titolo solamente, altrimenti la lettura sul sito diventa ridondante e poco snella e agile. Grazie mille smile.gif
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Sono d'accordo con Gayfairytale, è un terribile viziaccio omofobo ed etero: chissà perché due donne in effusione sono più accettabili e per molti pure una fantasia erotica. Due uomini invece creano sdegno e repulsione.
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Beast
messaggio 21/3/2022, 16:14
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Intanto la Florida continua con la sua follia, approvando un'ulteriore legge che imbavaglia le persone, le scuole e questa volte anche le aziende: è il "Stop WOKE Act", il quale vieta a qualunque istituzione pubblica o privata di insegnare che (cito testualmente) “an individual’s moral character or status as either privileged or oppressed is necessarily determined by his or her race, color, sex, or national origin.”

Se da un lato sembra positivo bloccare l'automatismo bianco=privilegiato e nero=oppresso, d'altro canto una senatrice che si è opposta alla legge dice :"This bill's not for Blacks. This was directed to make Whites not feel bad about what happened years ago"
In ogni caso si tratta di censura sulla libertà di opinione e di argomentare su temi delicati.

Il relatore della legge ha citato esplicitamente il programma di formazione per dipendenti Disney “Reimagine Tomorrow” come esempio negativo.

https://wdwnt.com/2022/03/florida-passes-ne...rsity-training/



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Mi inserisco nella discussione riportando il seguente articolo ARTICOLO

Premessa: in quanto gay trovo assurdo quello che sta succedendo in Florida; e sempre in quanto gay accoglierei a braccia aperte una storia d'amore apertamente omosessuale in un film Disney.
Detto ciò, trovo che la dichiarazione riportata nell'articolo sia alquanto allarmante. Prima di tutto avere il 50% di personaggi LGBTQ+ o di varie minoranze in ogni film è una percentuale altissima. Più alta di quanto tali personaggi siano effettivamente presenti in molte realtà esistenti.
Inoltre, capisco e apprezzo l'importanza di avere una rappresentazione quanto più variegata possibile nei film di una major che si rivolge a un pubblico mondiale. Ma siamo sicuri che tutte le storie necessitino di quel 50%? Perché è alla storia che si dovrebbe guardare oltre che al pubblico.
Io traduco la dichiarazione con 'non avrete mai più una fiaba ambientata in Europa (a meno che non venga snaturata)', ma anche con 'non avrete più storie fedeli al loro periodo storico e alla loro collocazione geografica, qualsiasi essa sia nel mondo'.

Credo che la corretta rappresentazione di qualsiasi minoranza voglia dire fare dei film che si incentrino e parlino di quella minoranza. Non doverla ficcare per forza in tutti i film che verrano prodotti per i prossimi 10 o 20 anni.
Personalmente preferisco un film con due protagonisti apertamente gay, che 30 film dove casuali personaggi in secondo piano sono queer o omosessuali. Questa non è rappresentazione, è mera citazione e parac*laggine.
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Ma infatti non sopporto il fatto di infilare le cose a forza nei film.
Ma che poi vorrei capire se sapere l'orientamento sessuale di questi personaggi servirebbe a qualcosa a livello di trama.
Già lo so che ci troveremmo con personaggi tutti uguali e più stereotipati che si può, sinceramente se devono prendere questa strada preferisco non ci siano proprio,almeno non mi avveleno il sangue.
Quello che sta accadendo in Florida è allarmante,ora un ragazzo non può più esporre le sue esperienze,oppure un bimbo che ha due mamme o due papà non potrà parlarne.
L'uguaglianza io sinceramente non la vedo,è questa situazione fa abbastanza schifo
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Daydreamer
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La testa di Chapek potrebbe presto "rotolare".

Da The Disinsider

Will Chapek Remain in Charge at Disney?

Speculation continues regarding Bob’s tenure at the top.

The most striking line from the entire article was the lede:

From 1984 to 2020, the company had only two CEOs: Michael Eisner from 1984 to 2005 and Bob Iger 2005 to 2020. Now Bob Chapek, with two years in the job, is facing a staff revolt…

Of course, there’s nothing like “a staff revolt” following a feud with one of the most popular actors on the planet, prefaced by a pandemic, to begin a tenure. But that remains the predicament of “the other Bob.”

Working to correct several missteps and unforced errors, Chapek continues to attempt to find purchase in the board room of The Walt Disney Company.

And Bob (the Successor) continues to find headlines like the one atop the THR article we’re dissecting now.

Bob Chapek’s Missteps Fuel Confidence Crisis at Disney

“[I]nsiders are speculating about his longevity in the job and who might succeed him (entertainment chief Peter Rice and ex-CFO Tom Staggs would seem to be favorites),” posted The Holywood Reporter‘s Kim Masters. “His contract is up in 11 months… [and it] is unclear at this point whether Chapek, 61, can execute a reset with Disney staff and creative partners.”

Item: According to THR – a major Disney management retreat was postponed.
Item: The article explains that longtime insiders remain unsurprised “at the mess.”
Final item: THR caught the mouse by the tail when Masters wrote:

One of Disney’s high-profile creative partners thinks the underlying issue is that Chapek — numbers-oriented and bottom-line-focused — hasn’t shown he understands the importance of the employees who bring the magic to the Magic Kingdom.

And more than any single news item the above quote seems more prescient than any sound byte.
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Daydreamer
messaggio 1/4/2022, 20:28
Messaggio #189


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CITAZIONE (camaleone @ 1/4/2022, 13:28) *
Mi inserisco nella discussione riportando il seguente articolo ARTICOLO

Quoto le preoccupazioni; ma non ci credo più di tanto, vorrebbe dire rinunciare a tanti mercati internazionali restii ad accettare tale cambiamento, che per loro si tradurrebbero in perdite di denaro inaccettabili per gli shareholders.
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Hiroe
messaggio 2/4/2022, 8:53
Messaggio #190


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Secondo me ci stiamo avvicinando a quella quota già negli ultimi film, il cast è sempre più che multietnico, e capita che la storia d'amore sia queer invece che etero, soprattutto se è sullo sfondo... Infatti mi ha stupito Eternals, che ha mostrato tanto tanto amore etero senza rappresentare LGBTQ+ in alcun modo...


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Daydreamer
messaggio 2/4/2022, 12:12
Messaggio #191


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Hiroe ma come? C'è una coppia omosessuale palese in Eternals, sposata, con un figlio e con bacio plateale. O forse il tuo commento era ironico? Magari non ho capito.
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buffyfan
messaggio 2/4/2022, 14:19
Messaggio #192


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CITAZIONE (Under the sea @ 1/4/2022, 13:44) *
Ma infatti non sopporto il fatto di infilare le cose a forza nei film.
Ma che poi vorrei capire se sapere l'orientamento sessuale di questi personaggi servirebbe a qualcosa a livello di trama.
Già lo so che ci troveremmo con personaggi tutti uguali e più stereotipati che si può, sinceramente se devono prendere questa strada preferisco non ci siano proprio,almeno non mi avveleno il sangue.
Quello che sta accadendo in Florida è allarmante,ora un ragazzo non può più esporre le sue esperienze,oppure un bimbo che ha due mamme o due papà non potrà parlarne.
L'uguaglianza io sinceramente non la vedo,è questa situazione fa abbastanza schifo

E la cosa che preoccupa me è che inserendo le cose a forza si rischia di ottenere esattamente il risultato opposto. wacko.gif Vedremo.. fatto sta che inserire a forza il 50% di minoranze nei film, solo per una questione politica e senza che possano avere effettivamente un peso o un senso nella trama, è una scelta estremista e come tale aumenterà l'insoddisfazione nei confronti di queste scelte politicamente corrette.

Messaggio modificato da buffyfan il 2/4/2022, 14:19
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