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> Fantasia, 3° Lungometraggio Animato Disney
Grrodon
messaggio 28/1/2006, 17:17
Messaggio #1


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Il terzo lungometraggio di Walt Disney è un'opera assolutamente peculiare e fuori da ogni schema. Fantasia è un film a episodi che però nessuno si sognerebbe mai di scomporre, un film che emana austerità da ogni fotogramma, compresi i più leggeri. Ed è proprio questo a fregare Fantasia: non essere adatto a nessun target. Un'opera assolutamente elitaria la cui lunghezza (quasi due ore, un record per quei tempi) potrebbe in fretta annoiare i bambini, mentre il suo appartenere a un'arte "plebea" potrebbe infastidire un certo tipo di pubblico spocchiosamente raffinato. E benchè sia oggi universalmente riconosciuto come IL capolavoro, punto d'arrivo dell'opera di Disney, questi problemi non accennano a diminuire, come dimostrato dal flop ai botteghini del suo seguito che, benchè confezionato in modo da avvicinare anche il pubblico più ritroso, è stato bellamente ignorato al momento dell'uscita.
Uscito nel 1940, assieme a Pinocchio, il film si dimostra rivoluzionario sia nella sostanza che nella forma: non sono presenti titoli di testa, ma di coda (eccezione che si sarebbe nel giro di quarant'anni trasformata in regola). Il film poi si apre su una sala da concerto, illuminata in modo da far risaltare le silhouettes dei musicisti. Una voce seriosa introduce lo spettacolo e, cosa rara, parla del film stesso spiegando di cosa si tratta. Sono spiegazioni tutt'altro che ridondanti ma che con la loro metanarratività contribuiscono a dare al film quell'aura di leggenda e rispettabilità che nessuno oggi si sognerebbe mai di mettere in dubbio. Queste brevi sequenze live-action si inseriscono tra un episodio e l'altro dei sette che compongono il film.


Toccata e Fuga in Re Minore (Bach)
Si inizia con la "musica assoluta". Uno dei brani meno fruibili e allo stesso tempo più intelligenti e soggetti a riscoperta postuma. La musica prende vita solo dopo una manciata di minuti in cui viene ripresa l'orchestra. Questo potrebbe penalizzare non di poco il brano, tuttavia si intuisce come Disney abbia sentito l'esigenza di ritardare il momento dell'animazione zoomando su quella che è la vera protagonista del film: la musica. L'animazione oscilla poi tra astrazione e concretezza: luci del cielo si alternano a immagini più reali, come dune rigate e macigni che avanzano lentamente in lontananza. Spettacolare e un po' inquietante.


Suite da Lo Schiaccianoci (Ciaikowski)
Questo delizioso quadretto boscoso è a sua volta una concezione episodica. Ben lontano dalla classica storia natalizia a cui è sempre stato associato il brano, Lo Schiaccianoci ci mostra per la prima volta gi archetipi di quello che sarebbe poi diventato uno dei personaggi-simbolo dello studio: Trilli. Le fatine portano la primavera (o l'estate) aprendo così il pezzo più naturalista del film. Si passa poi ai famosi funghetti cinesi, una delle più geniali intuizioni, e ai fiori galleggianti, che vorticando assumono l'aspetto di ballerine. Un po' troppo lenta forse la danza araba in cui delle pescioline dal character design identico a quello di Cleo, danzano usando le loro grandi pinne come veli, ma ottimo il contrasto con la scatenata danza russa, che arriva successivamente risvegliando lo spettatore. Prima del finale le fatine torneranno due volte, per portare prima l'autunno e poi l'inverno nella suggestiva scena finale che offre un vero e proprio spettacolo visivo di crescente intensità quando sullo schermo la brina e i fiocchi di neve si modelleranno in forma artistiche da far invidia alla moderna CG. Lo Schiaccianoci sarebbe poi stato ricondotto alla sua originaria natura solo in tempi recenti grazie a un episodio del televisivo Mickey Mouse Works, che ne ha riadattato la storia facendola interpretare a Topolino, Minni, Pippo, Paperino e Pico de Paperis.


L'Apprendista Stregone (Dukas)
Il cuore del film è costituito da questo brano, inizialmente previsto come cortometraggio di rilancio per l'obsoleto Topolino. Il restyling di Mickey, ad opera di Fred Moore, sarebbe stato un altro dei grandi cambiamenti apportati da Fantasia. L'espressività di Topolino, l'umorismo di certe situazioni e soprattutto la modernità della regia, ricca di silhouettes e scene in ombra o fuori campo (come ad esempio la distruzione della scopa), ce l'hanno consegnato come il pezzo ideale da riproporre all'interno di Fantasia 2000. Per la primissima volta un personaggio dell'universo disney standard entra nel mondo dei lungometraggi: non sarebbe certo stata l'ultima, anche se questo sarebbe avvenuto quasi esclusivamente in film a episodi. L'incontro finale tra Topolino e il maestro Stokowski avrebbe assunto un valore simbolico, proponendosi come emblema dell'incontro tra musica e animazione.


La Sagra della Primavera (Stravinsky)
L'introduzione del brano pone l'accento sull'abitudine di Disney di pensare in grande. E infatti si può dire che la nascita del mondo non sia certo una materia leggera, specie per un gruppo di artisti che prima di allora erano specializzati in funny animals, animali antropomorfi e umani caricaturali. Il grande salto di qualità fatto con questo brano impressiona tutt'ora e i dinosauri di Fantasia sarebbero risultati più convincenti e inquietanti di quelli di Dinosauri e Alla Ricerca della Valle Incantata.
Molti hanno posto l'accento sulla mancata coordinazione tra musica e immagini nella scena della morte dello stegosauro. Personalmente ritengo che l'accostamento non stoni affatto, ma che anzi conferisca al momento quella "pulizia" a cui spesso viene associata l'idea della morte. Se dovessi trovare un difetto al brano, invece non esiterei a puntare il dito contro l'eccessiva lunghezza di alcuni momenti iniziali, specialmente durante le scene della lava.

A questo punto del programma si ha una piccola pausa in cui l'orchestra si esibisce in un'improvvisazione. Successivamente il narratore fa entrare in scena, per un gradevolissimo interludio, la Colonna Sonora, "un'artista timida e schiva", che viene descritta come la vera protagonista del lungometraggio. E' l'occasione per un gioco visuale che fa corrispondere ad ogni suono una diversa figura, grazie alle deformazioni a cui è continuamente soggetta la Colonna. Una cosa molto simile si sarebbe poi vista ne I Tre Caballeros, proprio per introdurre Panchito Pistoles.


La Sinfonia Pastorale (Beethoven)
Concluso l'interludio, si passa al brano più criticato di tutti. Introdotto, come La Sagra della Primavera, ponendo l'accento sull'incontenibile fantasia di Walt, La Pastorale risulta innegabilmente il brano più lezioso di tutti, nonchè pezzo forte delle invettive dei detrattori.
I colori totalmente irreali e la sovrabbondanza di Dei e figure mitologiche lo presentano come uno dei pezzi più vari (e più lunghi) di Fantasia. Celebre è anche il caso della centauretta di colore, ritenuta politically uncorrect e in seguito eliminata dal film mediante tagli e zoomate.


Danza delle Ore (Ponchielli)
Il penultimo pezzo si avvale di una forte carica di umorismo, che vede gli animali simboleggiare le ore della giornata. Struzzi, Ippopotami, Elefanti e Coccodrilli impersonano rispettivamente il mattino, il mezzogiorno, il pomeriggio e la sera, dandosi il cambio in una serie di balletti che hanno come teatro la casa e il cortile di un patrizio veneziano. La capo-ballerina delle elefantesse e l'ippopotamo Giacinta anticiperanno di molto quanto l'anno dopo si sarebbe visto in Dumbo, mentre Opanova conserva ancora molto il tratto degli anni 30. La parte migliore rimane senza dubbio il frenetico finale dove si assisterà a una trasfigurazione ferina del rapporto tra i due sessi.


Una Notte sul Monte Calvo/Ave Maria (Mussorgski/Schubert)
Il Gran finale di Fantasia è quanto di più inquietante si è mai visto nella storia dell'animazione fino al 1940. Semplicemente indescrivible il lavoro di realismo compiuto sul personaggio di Chernabog, e il modo in cui l'inquietante musica descrive gli spasmi dei demoni che si contorgono fra le sue mani. Vero e proprio dolore visivo.
L'Ave Maria con cui il film si chiude potrebbe risultare forse un po' troppo lenta, ma senza dubbio è la lirica e necessaria pausa che ci vuole dopo lo stress emozionale vissuto sul monte calvo.


Clair de Lune (Debussy)
Pochi sanno dell'esistenza di questa sequenza, realizzata completamente nel 1940 e accantonata a causa dell'eccessiva lunghezza del film.
Sulle note di Debussy descrive il volo di due aironi in una palude blu. Il pezzo, molto lento e di per sè meno significativo degli altri venne in seguito riadattato con una nuova colonna sonora per Musica Maestro. Solo nel 1992 è stato ricostruito e adesso è possibile vederlo nel dvd di Fantasia nella sezione Contenuti Speciali.

Fantasia si chiude nel più totale silenzio mentre i titoli di coda scorrono davanti alla sala da concerto che progressivamente si svuota. Un finale originale per un film che non fu assolutamente compreso e il cui fallimento pesò fortemente sulla psiche di Walt, che attraversò una fase di forte depressione.
Il pubblico avrebbe invece gradito assai i successivi Dumbo e Saludos Amigos, cosa di cui Disney si rammaricò, pur adeguandosi nel migliore dei modi.

Messaggio modificato da kekkomon il 18/12/2013, 12:01


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Eric
messaggio 28/1/2006, 22:58
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E' stato per me la mia vita questo cartone! GRAZIE WALT IO NN MI SONO MAI ANNOIATO MENTRE VEDEVO FANTASIA!!!! wub.gif wub.gif wub.gif wub.gif wub.gif wub.gif Innamorato.gif


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basil
messaggio 29/1/2006, 0:28
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grande film,uno dei più grandi film d'animazione di tutti i tempi!!!


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GasGas
messaggio 29/1/2006, 16:21
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ho sempre adorato questo film...veramente meraviglioso wub.gif wub.gif wub.gif wub.gif
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mairi
messaggio 4/11/2008, 22:53
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semplicemente unico...in una parola:MASTERPIECE.irripetibile e immenso.pura genialità
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just
messaggio 5/11/2008, 13:31
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per associazione di idee..appena leggo FANTASIA, mi parte nella testa L'apprendista Stregone di Dukas wub.gif
e ora mi avete fatto venire voglia di rivederlo rolleyes.gif
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trilly the fairy
messaggio 5/11/2008, 13:35
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Davvero bello fantasia.... happy.gif mi è sempre piaciuto! Soprattutto la scena degli unicorni colorati Innamorato.gif


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Ron&Hermione
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Bristow
messaggio 7/11/2008, 14:35
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Non sono mai impazzito troppo...all'epoca mi dava fastidio la durata eccessiva per un cartoon...preferisco di gran lunga la versione del 2000... rolleyes.gif
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ElleHawk
messaggio 10/11/2008, 10:47
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Da piccola non mi piaceva molto, forse perchè un po' lungo... e poi la parte finale mi faceva pure paura... eheheh.gif invece è un classico di tutto rispetto... è molto bello! Mi fanno morire gli ippopotami e i coccodrilli! eheheh.gif eheheh.gif Però mi ricordo che mi piaceva tantissimo vedere la dea dell'arcobaleno, avete presente? e anche la notte, apollo e la luna con l'arco... quando c'era questa parte ero tutta contenta! mah... dry.gif
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Simon
messaggio 11/1/2009, 17:44
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L'ho rivisto ieri sera dopo non so quanti anni, e non me lo ricordavo minimamente! Bè, il film è stupendo, non gli si può dire nulla, però non è il genere che prediligo blush2.gif Nel senso, adoro la musica e i film musicali, però qui è tutta musica (per carità, che musica, una più bella dell'altra, composta da grandissimi autori) senza le parole quindi ad una prima visione può ogni tanto (almeno a me ieri è successo) sfuggire l'attenzione rolleyes.gif Però è stupendo, soprattutto il pezzo dell'apprendista stregone e della sinfonia pastorale, e anche l'ultimo! Il finale è meraviglioso!! post-6-1111346575.gif


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MagicLuca
messaggio 2/4/2009, 23:28
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bellissimo, arte allo stato puro xò dopo un po' ci si addormenta a vederlo


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By MagicLuca
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giagia
messaggio 5/8/2009, 18:44
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Posto un interessante studio della sequenza dell' "Ave Maria"
http://www.reverseshot.com/article/fantasia



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Michael Koresky on Fantasia

Se uno si sentisse in uno stato d'animo particolarmente caustico, uno potrebbe designare Fantasia di Walt Disney come un film per lo spetttatore medio in quanto cerca di essere considerata un opera d'arte elevando i cartoni animati e rendendo accessibile la musica classica, ponendole sullo stesso biano. Il film porta Topolino nel regno di Stravinsky o vice versa? Rappresenta un moderno capolavoro, o cerca, per scerzo, di essere proclamato tale, giocando con la musica come farebbe un gatto con un gomitolo (riescendo comunque a raggiungerlo senza alcuno sforzo)?
Non si può comunque mettere in dubbio che Fantasia è un evento che è rimasto un unicum nella sua storia, un genere a sé stante, o, forse, uno che non ha mai lasciato gli eredi che forse meritava di avere. Fantasia resta fermamente ancorato alla sua epoca, alle proprie ambizioni e ai propri punti critici. Destinato ad un pubblico che si rivelò poco o per niente ricettivo e decisamente confuso solo 13 anni dopo l'avvento del cinema sonoro e appena tre anni dopo che il tuo creatore e ideatore, Walt Disney, diede al mondo il suo primo lungometraggio animato, Biancaneve e i Sette Nani, Fantasia si dimostrò troppo grande, troppo lungo e troppo pioneristico. Barcollo e non riuscì a resistere al proprio, titanico, scopo, e fu il genere di film che poteva forse poteva essere creato solo in quel periodo. Le aspettative di Disney e le sue innovazioni cinematografiche furono talmente sproporzionate per Fantasia che poteva solo risolversi in un fallimento commerciale (se non altro alla sua prima uscita) e un facile bersaglio per la critica.
Non solo Walt Disney volle proporre un nuovo tipo d'intrattenimento, un "concerto filmato" (questo il suo titolo originale) che gondesse le sensazioni provocate dall'ascolto di una imponente musica senza tempo a quelle provocate da immalle immagini animate meticolosamente, prive da ogni base logica, che le accompagnavano per scaturire una esperienza visiva e sonora profondissima; lui desiderava anche essere pioniere nelle propria modalità di presentarla ed esibirla. Sette cortometratti legati insieme in uno spettacolo esageratamente immenso che si autoproclamava "evento" e che, se venne inizialmente accolto con calore a New York e Los Angeles, dovette aspettare anni, talvolta decadi, per essere compreso dal resto del mondo.


[da tradurre]
Fantasia, huge in concept, design, and unveiling, stands as the ultimate expression of Disney’s Wellesian, or perhaps Charles Foster Kane-like stature, the work of a genius, and with more than a hint of megalomania. In its pre-WWII fortitude, there’s an almost fascistic quality to it, a Riefenstahl-ian fixation on grandiosity: ominously silhouetted conductor Leopold Stokowski’s podium is indeed as mountainous as any of the film’s many imposing rock formations (Mickey’s iconic perching on the side of a seaside cliff in Dukas’s “The Sorcerer’s Apprentice,” the mythological Mount Olympus in Beethoven’s “Pastoral Symphony,” Chernobog’s infectiously evil dance of the dead atop the terrifying heights of Mossourgsky’s “Night on Bald Mountain”). To equal its mammoth vision, the film was intended to be distributed through undeniably visionary means. Surely, the desire to outdo the enormous success of Snow White must have trembled through the studio, but this was a horse of an entirely different color: Fantasia was representative of an exciting time in the history of cinema, in which filmmakers were reveling in all the possibilities of the medium. Disney’s dream for this intensely personal, 124-minute labor of love was for it to be treated as a showcase for his artists, to move the notion of animation away from adorable cherubs and zany animals (though those are in here, too) and into the realm of high art made accessible. The most advanced camera equipment was to be utilized. The distribution was to take the form of a “road show,” for which tickets would be sold in advance, with assigned seating. To approximate the sense of listening to the classical pieces, recorded by the era’s preeminent conductor, Stokowski of the Philadelphia Orchestra, in a grand music hall, Disney pioneered “Fantasound,” cinema’s first use of stereophonic sound—speakers would be placed all around the auditorium, surrounding the audience. Furthermore, Disney wished for Fantasia to be projected on a wider screen than had ever previously been used, but the technical capability for the double-width framed cameras and projectors he had envisioned had yet to be mastered and was far too expansive.

If it’s the enormousness of Fantasia that still reverberates to this day, then it’s the film’s beatific final statement that still manages to surprise. In the end, the flurry of images, of clumsy hippo ballerinas, of soaring, multicolored pegasuses, of swirls of glittering fairies and dancing demons drifting and gliding to Tchaikovsky, Bach, and Beethoven, suddenly stops, the tone hushes and becomes contemplative. Fantasia closes on a note of spiritual elation that, both by the sheer audacity of its form and the unadulterated religious surety of its concept, would be nearly unthinkable today. There’s no seeming need for correctness, to please both the restless kids in the audience who might balk at a seven-minute pan through a forest illuminated only by the dim candle lights of a procession of monks, and the multitudes of non-Christians not buying into its iconographies. In all of the animation of Walt Disney, rarely has an image evoked as much rapture as the closing minutes of Fantasia. And never again would it seem acceptable: the animated accompaniment to “Ave Maria,” from Franz Schubert’s 1825 hymn, directed by Wilfred Jackson, is an awesome bit of nonsecular filmmaking in a mainstream context. It’s the underlying religious symbolism in Disney bust wide open, the prayer and resurrection images in Snow White, Pinocchio, and Bambi finally coming to the forefront, cloaked not in metaphor or narrative, but simply faith. Today it has the feel of an unearthed relic.

A Congregationalist who believed strongly that his financial and visionary successes in life were greatly tied to prayer and belief in God, Walt Disney, a native of Marceline, Missouri, otherwise elided outright Christian imagery in his films. Far right in his political views as well, Disney nevertheless had a radical streak that belied his intense social conservatism, a contradiction most fascinatingly underlined in Fantasia’s seemingly dichotomous embrace of both God (emblematized in “Ave Maria”’s final lift towards the sky, evoking a controlling greater benevolence) and science—the wholly Darwinian interpretation of Igor Stravinsky’s “Rite of Spring,” in which we see the beginnings of the Earth through to a Godless prehistoric era, is almost as radical for its time as the use of the Stravinsky music itself (he was the only living composer, and his highly primitivist, neoclassical music was still far from reaching mainstream acceptance). Nevertheless, Disney’s well-documented extreme-right views have eventually darkened perceptions of the “Ave Maria” segment’s generosity of spirit and transformed its reputation into something more like proselytizing, an attempt to squeeze a drop of zealotry into a mainstream entertainment. Yet if we are to believe that Fantasia is indeed Disney’s most personal project, then “Ave Maria,” and the technical audacity with which it’s deployed, might be the film’s ultimate expression, of faith in art and symbols, love and hope.

To crystallize this vision, the Disney animators further perfected the multiplane camera technique, which stacked several layers of glass, one in front of another, each one painted with a different element of the animated image. Developed in 1933, by Disney’s friend and associate Ub Iwerks (and also famously used by competing animator Charles Fleischer), the multiplane camera, for which Disney was granted U.S. patent in 1940, was not merely a short-cut for animators (it saved endless hours of work for the animators because the same backgrounds could be used again and again), it was a showcase for a highly sophisticated three-dimensionality in cartoon filmmaking; the visuals would pan, zoom, and descend into various layers. The effect is something like traveling through an oil painting. Rarely do we think of the camera apparatus when watching animation, yet Disney, whose first ambition was to be a filmmaker, not an animator, foregrounds camera movement throughout Fantasia, with some 3500 feet of film devoted to all the subtle movements of the multiplane technique.

While other examples of the multiplane camera abound in the early Disney films, most strikingly in the opening moments of Bambi, which uses a single take to burrow into the depths of its forest thicket, one brambled layer at a time, never has its pure, ingenious simplicity been put to better use than in “Ave Maria.” The attempts to “animate” in the traditional sense are surprisingly minimal: the only moving figures on-screen, a procession of pilgrims marching in a solemn line en route to a place of worship, remain visible far in the background, an eternal long shot. There are no close-ups, which also makes it stand alone from the rest of the segments in Fantasia; it’s devoted to landscape, to feeling, to the shimmering of ripples on a bridge-spanned lake, the gorgeous formations of smooth rocks offset by trees, the eerily glowing blue of early morning. All the other planes of glass remain still; they’re paintings, immobile as a stained-glass window, and Disney wants you to contemplate that, to wonder about the possibilities of animation, to challenge your perceptions in an era that offered Mickey Mouse and Betty Boop. As Christ’s followers proceed slowly ever right on their way to consecrated ground, the movingly arranged version of Schubert’s hymn fills the soundtrack, and the whole thing approaches the truly divine.

Shot with long takes and a series of effortless camera cross-dissolves, this sequence (the last shoot of Fantasia’s production, which was plagued by so many problems, including lens mishaps and a literal earthquake, that the final and best take was finished the day of the New York premiere, shot, developed, printed, and rushed to the theater merely four hours before show time) ends in a fade to black, which had encroached ever so slightly from the right of the screen, the robed figures moving into total darkness. It’s here that the angelic soloist first chimes in, singing English lyrics written specifically for Fantasia by Rachel Field, and where “Ave Maria” fades back in with its most impressive technical feat: a single zoom that begins by approaching an ever increasing sliver of vertical light. It has something of the shape of a cathedral, rising higher as we inch closer. The light beyond promises splendor; and when the cells actually do part, we find ourselves in a painted garden. With the sun just beyond, the clarity of dawn almost enhances the effect of the glass. The technique is visible; the leaves do not sway, they remain still, we’re merely zooming through brushstrokes, onward to an elegantly optimistic mountainous horizon, gleaming with the sun’s rays.

Two-hundred and seventeen feet of film, the last scene of Fantasia was the longest single shot in animation up to that point. Not just animation’s, but film’s possibilities course through every frame of Fantasia, and never more thrillingly than in “Ave Maria,” the most harmonious melding of Walt Disney’s religious conservatism and artistic progression, a simultaneous forging forward and holding back. Originally, Disney had envisioned that the final zoom would inch ever closer to the image of the Madonna in the sky; yet even without such a blatant icon, certainly no one could confuse the resulting piece as secular. The power of the imagery here is as undeniable as the sway of a sermon; without a word, the sequence makes you implicit in the seeking of the Virgin Mary’s intercession. Such becalmed religious discourse seems unthinkable now, for better and for worse; what makes “Ave Maria” function to this day as such a haunting piece of a recognizable yet distant civilization is its sheer awe. As awe is often mixed with dread, “Ave Maria” still appears to materialize as a ghost out of the fog—and from a time when the thrill of innovation was still blindly entwined with such traditional pathways.



Messaggio modificato da giagia il 8/8/2009, 19:18


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chrykee
messaggio 6/8/2009, 0:05
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se devi fare un intervento su fantasia almeno fallo sensato rolleyes.gif ...potrebbe essere interessante.. ma mi passa la voglia di tradurmelo e sapere cosa nasconde l'articolo a quest'ora.. daltronde siamo un forum italiano e non inglese,quindi per quanto possiamo "localizziamo" le notizie, lo dico a te come ai veu e scissor che avete questa (brutta) abitudine... o diventa una succursale di un sito americano, è bene citare la fonte inglese ,ma essendo un sito italiano dobbiamo tenere presente che le notizie presenti su questo forum Devono essere nella nostra amata lingua ... spero possiate capire le motivazioni di questo appunto...unsure.gif Saluto.gif

Messaggio modificato da chrykee il 6/8/2009, 12:05
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giagia
messaggio 6/8/2009, 13:57
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Grazie della critica wink.gif Appena posso traduco...


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chrykee
messaggio 6/8/2009, 17:28
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non vuole essere una critica ...è solo una constatazione che sempre più spesso usate testi inglesi per dare notizie ma date per scontato che tutti sappiano leggerle senza traduttore... è come se cercando notizie in siti giapponesi allegassi l'articolo in giapponese...suvvia siamo italiani! eheheh.gif rolleyes.gif Saluto.gif

Messaggio modificato da chrykee il 6/8/2009, 17:31
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Pan
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In effetti, Chry ha ragione. Quest'articolo poteva essere tradotto in italiano e postato con calma. Invece, trovo che le news riguardanti i film, possano essere anche postate in inglese, perchè credo sia appropriato condividerle quanto prima con gli utenti, anzichè dover aspettare di avere il tempo per poterle trascrivere in italiano; al limite, lo si può fare in seguito. smile.gif


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chrykee
messaggio 7/8/2009, 23:48
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perfettamente d'accordo con te Ido, ma che ogni volta si debba tradurre mallopponi senza un breve sunto è una scocciatura tremenda....facciamoci riconoscere anche in questo...dare le notizie prima di tutti in italiano, se no rimane una semplice scopiazzatura, e non si può chiamare "servizio disneyano informativo"inquanto esclude chi non è perfettamente padrone della lingua inglese... Saluto.gif
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simple&clean
messaggio 29/8/2009, 0:22
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è un capolavoro , su questo non si discute!! Vorrei tanto rivederlo oggi , lo capirei sicuramente meglio , e mi piacerebbe sicuramente di più... a dire la verità , mi sembra un film molto , come dire , adulto... Io da piccolo quando lo vedevo non mi addormentavo mai , perchè stavo con gli occhi sbarrati dalla paura!! Veramente , da piccolo penso di essere rimasto traumatizzato da questo film , e non sto scherzando... vi dico tutte le parti che mi facevano paura (soprattutto per la musica di sottofondo) : il primo episodio TUTTO PER INTERO , a causa della musica e della lentezza quasi paurosa... la sagra della primavera IDEM con patatem , quei dinosauri sembravano veri!! Pensate che mi faceva paura anche Yen Sid e la scena quando Topolino "uccideva" la scopa , e questa a poco a poco si ricomponeva... e ne comparivano a centinaia!!! In quel momento mi ficcavo con la testa sotto il cuscino!! Infatti da allora ho avuto la fobia delle scope per un pò di tempo! Poi anche quando arrivava la notte , e spuntavano i coccodrilli!! E infine , praticamente , Una notte al monte calvo l'ho visto una sola volta , perchè da allora ho avuto gli incubi per un annetto , e dopo , quando finiva la danza delle ore , spegnevo subito tutto per non sentire neanche una sola nota dell'episodio successivo!!! Per cui lo sconsiglio caldamente ai bambini facilmente impressionabili come lo ero io e come lo è mio fratello che si spaventa della sua ombra sul muro , mentre lo consiglio mooolto ai + grandi perchè questa è veramente ARTE e non le schifezze che fanno ai giorni nostri! E con questo concludo perchè è tardi e se penso ancora a Chernabog non dormo + , ciaooo!! XD
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Simon
messaggio 29/8/2009, 14:39
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CITAZIONE (simple&clean @ 29/8/2009, 1:22) *
è un capolavoro , su questo non si discute!! Vorrei tanto rivederlo oggi , lo capirei sicuramente meglio , e mi piacerebbe sicuramente di più... a dire la verità , mi sembra un film molto , come dire , adulto... Io da piccolo quando lo vedevo non mi addormentavo mai , perchè stavo con gli occhi sbarrati dalla paura!! Veramente , da piccolo penso di essere rimasto traumatizzato da questo film , e non sto scherzando... vi dico tutte le parti che mi facevano paura (soprattutto per la musica di sottofondo) : il primo episodio TUTTO PER INTERO , a causa della musica e della lentezza quasi paurosa... la sagra della primavera IDEM con patatem , quei dinosauri sembravano veri!! Pensate che mi faceva paura anche Yen Sid e la scena quando Topolino "uccideva" la scopa , e questa a poco a poco si ricomponeva... e ne comparivano a centinaia!!! In quel momento mi ficcavo con la testa sotto il cuscino!! Infatti da allora ho avuto la fobia delle scope per un pò di tempo! Poi anche quando arrivava la notte , e spuntavano i coccodrilli!! E infine , praticamente , Una notte al monte calvo l'ho visto una sola volta , perchè da allora ho avuto gli incubi per un annetto , e dopo , quando finiva la danza delle ore , spegnevo subito tutto per non sentire neanche una sola nota dell'episodio successivo!!! Per cui lo sconsiglio caldamente ai bambini facilmente impressionabili come lo ero io e come lo è mio fratello che si spaventa della sua ombra sul muro , mentre lo consiglio mooolto ai + grandi perchè questa è veramente ARTE e non le schifezze che fanno ai giorni nostri! E con questo concludo perchè è tardi e se penso ancora a Chernabog non dormo + , ciaooo!! XD


Eheheheheh!!! Bè certo l'episodio de la Notte sul Monte Calvo molto rilassante e piacevole da vedere non è per un bambino eheheh.gif Ma infatti Fantasia è davvero un' OPERA!!! Però non riesco comunque a vederlo con molta FANTASIA!! xD Ma è bello, questo si!


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Simon
messaggio 15/10/2009, 23:30
Messaggio #20


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Avendo il dvd, stasera me lo son rivisto e...mi è piaciuto di più! w00t.gif
Solo volevo chiedervi: trovo il restauro del film davvero scarso, c'è parecchia grana, è normale vero? Come mai ha questa qualità? not.gif Bè, speriamo che la nuova edizione sia perfetta, o quasi Innamorato.gif


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Icnarf
messaggio 16/10/2009, 0:07
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Lo vidi la prima volta verso i tre anni e me ne innamorai... cosa inspiegabile per un bambino, la mia parte preferita era la toccata e fuga di Bach che presenta animazioni sull'astratto.
L'AveMaria era puntualmente saltata perchè mi dava una tristezza che ancora adesso ripensandoci, mi sapeva roppo di pomeriggio domenicale diciamo...


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Simon
messaggio 16/10/2009, 0:15
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CITAZIONE (Icnarf @ 16/10/2009, 1:07) *
Lo vidi la prima volta verso i tre anni e me ne innamorai... cosa inspiegabile per un bambino, la mia parte preferita era la toccata e fuga di Bach che presenta animazioni sull'astratto.
L'AveMaria era puntualmente saltata perchè mi dava una tristezza che ancora adesso ripensandoci, mi sapeva roppo di pomeriggio domenicale diciamo...


Invece è proprio quella che preferisco di meno io! eheheh.gif


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March Hare = Lep...
messaggio 16/10/2009, 9:39
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CITAZIONE (Simon @ 16/10/2009, 0:30) *
c'è parecchia grana, è normale vero? Come mai ha questa qualità? not.gif

Certo che è normale, trattasi di un restauro manuale (non digitale come si usano oggi) risalente ai primi anni '90 quando uscì la videocassetta. Io l'ho sempre trovato un restauro strepitoso Innamorato.gif
Un restauro digitale esiste, ma è posteriore all'uscita del DVD italiano e quindi noi non l'abbiamo mai visto.

Messaggio modificato da March Hare = Leprotto Bisestile il 16/10/2009, 9:41


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Simon
messaggio 16/10/2009, 9:58
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CITAZIONE (March Hare = Leprotto Bisestile @ 16/10/2009, 10:39) *
Certo che è normale, trattasi di un restauro manuale (non digitale come si usano oggi) risalente ai primi anni '90 quando uscì la videocassetta. Io l'ho sempre trovato un restauro strepitoso Innamorato.gif
Un restauro digitale esiste, ma è posteriore all'uscita del DVD italiano e quindi noi non l'abbiamo mai visto.


Grazie Leprotto per le risposte che mi dai ogni volta wink.gif wink.gif Quindi il restauro nel dvd è uguale a quello contenuto nella vhs, mi sembra, giusto?


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