Inside Out, 15° Film d'Animazione Pixar |
Benvenuto Visitatore ( Log In | Registrati )
20/9/2015, 11:57
Messaggio
#2
|
|
Gold Member Gruppo: Utente Messaggi: 9.479 Thanks: * Iscritto il: 8/11/2009 Da: Cn |
Con Inside Out la Pixar risale la china, dimentica la mediocrità delle ultime tre uscite e ritorna ad altissimi livelli.
Pete Docter elabora una visione straordinaria e incredibilmente semplice del sistema più complesso che esista: il cervello umano. Il modo in cui sono pensate e rappresentate le componenti dell'encefalo è davvero sorprendente quanto completo. Fra il treno dei pensieri, il subconscio e le isole della personalità, spicca la scena del pensiero astratto, che da sola vale il prezzo del biglietto. Questo mondo coloratissimo e iperattivo, caldo e rassicurante (abbondano le curve mentre scarseggiano linee rette e spigoli), ricorda quasi, anche per via di alcune tracce musicali, un ambiente circense. Lo spettatore scopre gradualmente il modo in cui questo mondo è popolato. Il ruolo di primo piano è dato, ovviamente, dalle cinque emozioni, la cui caratterizzazione è esemplare. L'animazione di Gioia, in particolare, è un piccolo capolavoro che sembra trarre ispirazione dai corti Disney anni '30 per quella sua iperattività straripante. Paura, Disgusto e Rabbia si rivelano poco più che comprimari, assolvendo il proprio ruolo in maniera perfetta. A questo punto devo ammettere che la storia non ha toccato le giuste corde dentro di me, smuovendomi tutto sommato poco. Probabilmente sono io a non essere particolarmente sensibile al tema principale... non so. C'è anche da dire che non sono riuscito a creare un legame di empatia né con Tristezza né con Bing Bong. La prima mi risulta ben presto antipatica perché il modo in cui provoca la causa scatenante della trama è irritante, dimostra ottusità e sembra fatto apposta. L'elefantino, invece, ha generato in me un senso di inquietudine inconscio che mi ha fatto pensare fin quasi all'ultimo che potesse rivelarsi un villain (sarà l'abitudine dei recenti film Disney e Pixar di far saltare fuori un cattivo a sorpresa?). Il riscatto finale di entrambi è stato troppo tardivo per generare in me una risposta emotiva. Inoltre, trovo poco convincenti i personaggi umani, tanto che le scene di Riley e genitori sono state quasi un disturbo. In questo senso, mi urta istintivamente vedere l'uomo come un automa governato da esserini che muovono leve e pulsanti in un centro di comando: per me è un messaggio collaterale sbagliato. Il messaggio principale, cioè l'elogio della tristezza, è invece molto coraggioso e si accosta bene alla tematica dell'elaborazione del lutto già affrontata dal regista in Up. In conclusione, non grido al capolavoro, ma ritengo che Inside Out sia un gran bel film, profondo e divertente in modo intelligente. Voto: 8+ Nota a margine: prima del film ho visto il trailer dei Peanuts e ne sono stato molto colpito; se il film fosse valido, potrebbe essere una scelta interessante per gli Oscar. |
| |
I seguenti utenti hanno apprezzato questo post: | |
Versione Lo-Fi | Oggi è il: 28/3/2024, 22:45 |