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> Decennio 2010 - 2020, Discussione
veu
messaggio 1/1/2020, 23:09
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Che ne pensate del decennio degli anni '10 appena conclusosi ovviamente in merito all'universo Disneyano.
Impressioni, commenti, idee, anche critiche.

Parliamone.




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Daydreamer
messaggio 1/1/2020, 23:31
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La prima cosa che mi viene in mente è la serialità, che si sposa benissimo ed è rappresentativa del mondo seriale e streaming con cui siamo diventati soliti godere dei film specialmente in home-video. Non si può inoltre negare che il revival ha rappresentato una spinta creativa e un recupero dalla sperimentazione alla cieca dei primi anni '10, ritrovando uno stile e una identità allora smarrita, perché hanno dovuto fare i conti con l'innesto della CGI. Mi sembra che la nuova animazione Disney sia ora ben tracciata, con un futuro che è fatto di storie e fiabe da ogni parte del mondo, non più legata alla tradizione e cultura di stampo europeo e wasp (bianco anglosassone). Sono positivo e il nuovo Raya ci darà un'idea di dove andremo a parare nei prossimi anni '20.

Messaggio modificato da Daydreamer il 1/1/2020, 23:33
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Angelo1985
messaggio 22/4/2020, 17:01
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Un decennio semplicemente tragico.
Non sono uno che usa mezze misure per descrivere la delusione cocente in cui si è trasformata la macchina da soldi chiamata Disney.
A oggi, quello che giudico il peggiore decennio dell'intera produzione Disney, lo è per tanti motivi.

1. Cambio del nome: sembra poco, una sciocchezza. Ma per me è determinante nel suo significato più intrinseco. Togliere Walt ha rappresentato la carognata finale di una dirigenza prona esclusivamente al senso del guadagno, facendo perdere il fascino di quella che era un'ideologia di Walt, un marchio, il pensiero di una casa di produzione legata al senso di tanti Peter Pan cresciuti che, accompagnando i figli al cinema, ritrovano loro stessi.
2. Abbandono del 2D e della diversificazione artistica: non ho mai preteso che nell'era moderna si producesse soltanto in tecnica 2D, ammirando nel corso degli anni film e produzioni CGI che per narrazione e spirito potessero essere raccontate solo in digitale; ma la scelta di buttare via l'arte che ha resto la Disney ciò che è oggi proprio non l'accetto e la trovo profondamente ingiusta, direi quasi antidemocratica: non lasciano scelta, o CGI o nulla. Dal 2014 io non metto piede al cinema e non ho visto NULLA targato Disney dopo Big Hero 6. Inoltre, la mancanza di una diversificazione ha perfettamente reso inutile la distinzione tra Pixar e WDAS, rendendo palese l'acquisizione totale del primo studio sul secondo.
3. Serializzazione selvaggia: un conto sono le serie tv, un altro è il cinema, un altro ancora sono le fiabe su schermo. Posso capire Bianca&Bernie, posso capire Ralph, potrò capire Big Hero 6 o Zootopia, ma Frozen II è stato un insulto a Walt, ad Andersen e a chi più ne ha più ne metta, proprio il lampante esempio di come il denaro pieghi ogni dignità artistica; non parlo del film in sè (che non ho visto, figuriamoci), parlo proprio concettualmente.
4. I live actions: ma dico io...sono partiti con Maleficent (interessante), con Cenerentola di Branagh (adorabile Innamorato.gif ) e poi? Si sono ridotti addirittura a rifarli tutti in CGI??? Un incubo che si avvera, cioè i Classici tutti, come un'invasione di cavallette, in CGI! Ma davvero qualcuno lo chiama Cinema?
5. La globalizzazione tematica: che vi devo dire? amo la tradizionale narrativa europea o, al massimo, americana e a me, questa voglia costante di andare a caccia di occhiolini a tutto il resto del mondo quando ancora c'è tantissimo a cui attingere dalla nostra cultura fiabesca, favolistica e storica, proprio non mi va giù e non me ne importa nulla del politically correct di cui siamo stati infarciti proprio in questo decennio.

Ecco, terminato il mio profondo disappunto, non resta che guardarsi indietro e del presente...non prendere nulla.

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Hiroe
messaggio 23/4/2020, 11:25
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Sui punti 2, 3 e 4 sono d'accordissimo con te, angelo.

Punto 2. Per me la diversificazione delle tecniche di animazione avrebbe significato molto. In effetti Lasseter ci aveva provato con The Princess and The Frog, ma evidentemente il grande pubblico continua a preferire il 3D. Forse ora potrebbero riprovarci, ma prima dovevano far abituare nuovamente il pubblico alle fiabe musicali. Ora che Rapunzel, Frozen e Moana sono stati successi, potrebbero provare a farne una in 2D, per vedere la reazione del pubblico, ma soprattutto l'affluenza nelle sale, perché tanto per loro è il box office che conta. sad.gif

Punto 3. Io ero già scandalizzata dalla serializzazione in casa Pixar, ma finché riguardava solo Toy Story e Cars potevo capirla. Quando ho sentito del sequel dei Mostri, di Nemo, degli Incredibili, mi sono davvero spaventata, e ho iniziato a temere la stessa sorte per la Wdas, e infatti poco dopo furono messi in cantiere ben due sequel di fila. Ralph poteva essere comprensibile, ma il risultato mi ha deluso tantissimo, potevano fare moooooooolto di più. Frozen 2 ancora non l'ho visto ma concettualmente non approvo la scelta. Quel che mi rende positiva è che nel prossimo futuro la Lee ha detto che avremo tanti progetti originali.

Punto 4. I remake non li approvo ma smanio di vederli, sempre perché mi aspetto che siano fedeli all'originale e rispettosi. Però poi mi rendo conto che da fan sfegatata dei classici, non mi va bene niente; se sono la copia del classico non sono belli abbastanza da eguagliarlo, se sono troppo diversi grido contro le inesattezze e la differenza. In questi giorni ho rivisto Il Re Leone "live action", la delusione è sempre immensa, banalizzazione dei dialoghi (penso al dialogo di simba e nala, quello di rafiki con simba quando vede il fantasma del padre), lacuna di espressività dei personaggi, musiche più brutte e colonna sonora travisata, per non parlare della nostra versione italiana, dove i doppiatori, tra simba piccolo e grande, nala ma soprattutto scar lasciano taaaanto a desiderare. Ma poi per me che conosco il classico a memoria era un continuo fare paragoni e sentire errori di interpretazione, quasi un supplizio invece di un momento di rilassamento e divertimento. Allora penso che sarebbe stato meglio non farlo affatto. Sul Re Leone mi sono soffermata tanto, ma lo stesso potrei dire de La bella e la Bestia. Non posso dire lo stesso però di Cenerentola, che mi è piaciuto tantissimo. Mi è piaciuto anche Aladdin, anche se soffre di tanti problemi con il Re Leone. Una versione diversa come quella di Dumbo o di Mary Poppins è stata per me più digeribile, perché si trattava di reinterpretazioni o sequel, anche se il confronto con l'originale resta comunque a favore dell'originale senza ombra di dubbio. Per me è una strada sbagliata. Ma da qui si potrebbero sviluppare nuovi progetti, come Rose Red, che è stato però archiviato, o altre storie di cappa e spada e fiabe che potrebbero andare meglio al botteghino ora che il pubblico si è reso disponibile a vedere questi fiabeschi remakes.

Se questo decennio sarà stato un trampolino di lancio per una Disney rinnovata per il futuro, sarà andata bene. Se invece pensano di aver raggiunto il loro apice, secondo me non hanno capito una mazza, perché quando finiranno i classici da rifare in remake o a cui fare sequel saremo punto e a capo.


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-Scrooge McDuck-
messaggio 23/4/2020, 12:10
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Io sarei anche stato più morbido nel giudizio se almeno la Disney avesse dimostrato un minimo di considerazione in più per gli appassionati della Walt Disney più storica. Invece l'azienda se ne dimentica completamente e perde ogni buona occasione per considerarli: penso anche solo alla rivista D23, nata a suggello del fan club più stretto, che presto si è trasformata nell'ennesima vetrina di lancio dei brand Marvel, Star Wars ecc. Motivo, questo, che mi ha spinto a non rinnovare più l'abbonamento*
Capisco le necessità aziendali, quello che non capisco è il perché ignorare completamente una nicchia di fans che darebbero un'occhio per prodotti esclusivi di un certo livello.
Se guardiamo a certi reparti i fans della Disney sono orfani (penso all'abbandono delle WDCC, la fine della pubblicazione dei Treasure, cosa sta accadendo ai Parchi Divertimento o negli ex Disney Store).

* Ricordo il giorno in cui visitai i Walt Disney Animation Studios qualche anno fa. Quella visita era possibile solo in un giorno specifico dell'anno e solo per un numero limitato di abbonati al D23, ad un costo non indifferente. Una serie di condizioni e requisiti abbastanza stringenti, che rendevano quella visita, almeno sulla carta, indirizzati ad un pubblico appassionato di Walt Disney di un certo tipo. Bene, nel corso della visita, parlando di Fantasia, la guida ci ha chiesto quanti di noi l'avessero visto e solo meno della metà di noi alzò la mano. Per me quel momento è stato uno schiaffo in faccia.
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Fulvio84
messaggio 23/4/2020, 13:17
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CITAZIONE (Angelo1985 @ 22/4/2020, 18:01) *
Un decennio semplicemente tragico.
Non sono uno che usa mezze misure per descrivere la delusione cocente in cui si è trasformata la macchina da soldi chiamata Disney.
A oggi, quello che giudico il peggiore decennio dell'intera produzione Disney, lo è per tanti motivi.

1. Cambio del nome: sembra poco, una sciocchezza. Ma per me è determinante nel suo significato più intrinseco. Togliere Walt ha rappresentato la carognata finale di una dirigenza prona esclusivamente al senso del guadagno, facendo perdere il fascino di quella che era un'ideologia di Walt, un marchio, il pensiero di una casa di produzione legata al senso di tanti Peter Pan cresciuti che, accompagnando i figli al cinema, ritrovano loro stessi.
2. Abbandono del 2D e della diversificazione artistica: non ho mai preteso che nell'era moderna si producesse soltanto in tecnica 2D, ammirando nel corso degli anni film e produzioni CGI che per narrazione e spirito potessero essere raccontate solo in digitale; ma la scelta di buttare via l'arte che ha resto la Disney ciò che è oggi proprio non l'accetto e la trovo profondamente ingiusta, direi quasi antidemocratica: non lasciano scelta, o CGI o nulla. Dal 2014 io non metto piede al cinema e non ho visto NULLA targato Disney dopo Big Hero 6. Inoltre, la mancanza di una diversificazione ha perfettamente reso inutile la distinzione tra Pixar e WDAS, rendendo palese l'acquisizione totale del primo studio sul secondo.
3. Serializzazione selvaggia: un conto sono le serie tv, un altro è il cinema, un altro ancora sono le fiabe su schermo. Posso capire Bianca&Bernie, posso capire Ralph, potrò capire Big Hero 6 o Zootopia, ma Frozen II è stato un insulto a Walt, ad Andersen e a chi più ne ha più ne metta, proprio il lampante esempio di come il denaro pieghi ogni dignità artistica; non parlo del film in sè (che non ho visto, figuriamoci), parlo proprio concettualmente.
4. I live actions: ma dico io...sono partiti con Maleficent (interessante), con Cenerentola di Branagh (adorabile Innamorato.gif ) e poi? Si sono ridotti addirittura a rifarli tutti in CGI??? Un incubo che si avvera, cioè i Classici tutti, come un'invasione di cavallette, in CGI! Ma davvero qualcuno lo chiama Cinema?
5. La globalizzazione tematica: che vi devo dire? amo la tradizionale narrativa europea o, al massimo, americana e a me, questa voglia costante di andare a caccia di occhiolini a tutto il resto del mondo quando ancora c'è tantissimo a cui attingere dalla nostra cultura fiabesca, favolistica e storica, proprio non mi va giù e non me ne importa nulla del politically correct di cui siamo stati infarciti proprio in questo decennio.

Ecco, terminato il mio profondo disappunto, non resta che guardarsi indietro e del presente...non prendere nulla.

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completamente d'accordo <3


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Hiroe
messaggio 23/4/2020, 14:58
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Con il post precedente mi sono dilungata sui punti dove mi trovavo d'accordo con Angelo, e quindi su ciò che critico alla Disney (le sue in effetti erano tutte critiche wink.gif ). Per completare la critica al decennio, la sintetizzerei nella ricerca spasmodica del guadagno, a qualsiasi costo, anche quello di svendere sé stessi (operazioni sequel e remake, ma anche l'aver snaturato la propria identità tramite l'acquisto di Marvel e Lucasfilm; ottimi acquisti, non c'è che dire, ma poco disneyani a conti fatti).

Al netto di quanto scritto nel precedente post, e sintetizzato qui sopra, i lati positivi, ci sono. Io ho amato la maggior parte dei lungometraggi d'animazione usciti in questa decade, in un modo o nell'altro; mi sono piaciuti tantissimo Ralph e Big Hero 6, Rapunzel, Frozen e Moana di sono inseriti dritti dritti nella collana delle fiabe (esotiche e non) Disney più amate, Zootropolis ha dato prova di riuscire a fare un film con animali protagonisti non per film soltanto da ridere come la concorrenza. Hanno dimostrato alla WDAS che c'è ancora voglia e passione per scrivere belle storie, nonostante siano partiti un po' dissacranti (penso a come hanno voluto nascondere gli aspetti fiabeschi di Rapunzel al lancio, e a qualche scena che ammiccava allo stile Drimuorcs). Questi film hanno portato alla Disney i primi Oscar al miglior film d'animazione! La casa che più se lo meritava, anzi, che aveva inventato il medium, non l'aveva ancora preso, perché istituito in un periodo difficile per i WDAS (dal 2001 in poi). Per me è stato un grande successo, non vedevo l'ora che accadesse!

Un lato positivo è anche la sperimentazione che comunque stanno portando avanti, che affiora ai nostri occhi con i corti animati, penso a Paperman, a Feast, ecc. Spero che questa sperimentazione confluisca, prima o poi, in un lungometraggio d'animazione.

In generale, è un buon decennio per la Disney. Noi fan abbiamo tanto da criticare, vorremmo sempre di più (a ragione!), ma c'è da dire che il buon nome che la Disney aveva perso dall'inizio degli anni 2000, sta venendo recuperato piano piano, e finalmente siamo di nuovo, insieme alla Pixar, lo studio d'animazione di più richiamo e successo anche sul grande pubblico. La reputazione di casa di produzione di film mediocri, creatasi durante l'epoca di Eisner con i cheapquel e i direct to video a basso budget, con gli originali Disney Channel alla Hannah Montana, HSM e altri per pubblico dai 10 ai 16 anni, sta pian piano svanendo. Adesso siamo di nuovo nelle vette di Hollywood come gradimento del grande pubblico, e questo è molto importante! Vedremo come verrà gestito questo consenso: come ho detto nel precedente post, dovranno usarlo bene, nella direzione di rieducare al buon cinema, non portandolo verso il degrado. Penso a Disney+: meglio meno contenuti ma buoni, non ripetiamo gli errori del passato.


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Logan232
messaggio 23/4/2020, 15:39
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Parto col dire che il decennio in questione é quello che mi ha fatto riavvicinare alla Disney dopo il periodo di allontanamento di quello precedente, dovuto alla mia adolescenza e al calo di interesse per i loro progetti.

Sicuramente il settore che mi ha dato più soddisfazione é stato quello dell'animazione. I film WDAS usciti in questo periodo mi sono piaciuti praticamente tutti, seppur alcuni non completamente (come "Moana") o per niente (Ralph 2). Il livello raggiunto dall'animazione e della recitazione dei personaggi mi soddisfa così come quello degli sfondi (sempre più incredibili). Le trame, purtroppo, restano un punto scricchiolante, ma confido che con la dipartita di Lasseter si possa puntare ad un modello nuovo.

Ormai non mi auspico più un ritorno al 2D, nel senso che non mi interessa recuperarlo in maniera nuda e cruda per come era. "Klaus" mi ha emozionato moltissimo per come ha fuso in maniera splendida le due tecniche. E il fatto che il regista sia stato richiamato in WDAS per dei colloqui proprio dopo l'enorme successo ottenuto dal suo film, mi fa ben sperare. Anche con i nuovi corti si intravede quanto ormai si possa giocare con la commistione delle due tecniche e credo che la Lee sia ben disposta a fare un tentativo per provare con qualcosa di nuovo. Una cosa che sicuramente mi augurerei, ma che si fa ogni giorno più impossibile, è che un giorno, semmai si decidesse di riaprire un dipartimento 2D che lavori al fianco di quello 3D, tornino ad insegnare gli animatori del Rinascimento; sono stati cacciati davvero in malo modo e non se lo meritavano, non dopo tutto quello che hanno fatto per l'azienda.

La delusione più grande è stato Lasseter che, ad un certo punto, è venuto meno rispetto alle promesse. Ha impartito uno standard anche per i film WDAS (il cattivo a sorpresa e la morte delle relazioni amorose) e, per quel che riguarda la sua Pixar, ha prodotto solo una sfilza di sequel tutti dimenticabili, a mio parere. Capisco l'avere la tua formula della coppia di opposti in viaggio, ma dopo 25 anni poteva anche cercare di rinnovarsi un po'. Anche per la Pixar sono fiducioso per la sua direzione sotto Pete Docter e non vedo l'ora di sapere quale sarà la sua strada produttiva, archiviati "Onward" e il suo "Soul" che credo abbiano risentito ancora molto della direzione creativa di Lasseter.

Capitolo acquisizioni: concordo con gli altri. Troppe. Troppo ravvicinate. Marvel e Star Wars hanno assorbito tutta l'attenzione mediatica profusa dalla Company e non é giusto. Va bene valorizzare, ma temo che i dirigenti alti tendano a dimenticare che il cuore e fulcro della Disney é, e sempre sarà, l'animazione. Tiene in vita i parchi e gli store. Il resto aiuta, ma la riconoscibilità Disney é l'animazione.

Sul settore dei film, invece: che schifo. Da quando hanno chiuso la Touchstone, i loro film sono ancora peggio. Devo dire che i film live action Disney li ho sempre trovati tra carini e orrendi ed è un peccato. A mio parere, la quasi totalità del loro catalogo é da buttare. Sono film mediocri e che non hanno praticamente lasciato alcun segno nella storia del Cinema, a parte le poche IP che hanno generato sequel e remake. Non si possono continuare a fare film che siano così tanto rigidi rispetto ai temi da trattare. L'orientamento family-friendly lo capisco, ed è rispettabile. Ma la società é cambiata, ci sono tante famiglie a coppia mista oppure con genitori dello stesso sesso, tante tematiche che affrontano gli adolescenti che sono più forti e importanti (anche l'integrazione di chi ha qualche handicap, oppure il cyberbullismo, il bodyshaming)... per carità, so che molto di tutto questo esiste da sempre, però, ecco, una rivoluzione sociale c'è stata. Basti vedere a come hanno attualizzato i personaggi e le situazioni nel nuovo "DuckTales". Le tipologie dei personaggi sono sempre quelle dei fumetti di 50 anni fa, ma l'aspetto é completamente diverso e subito riconoscibile per le nuove generazioni. I remake dei Classici finiranno, prima o poi. E il fatto che li facciano é obiettivamente molto offensivo, almeno nella sua forma attuale. "Maleficent" e "Cinderella" (ma anche il Jungle Book di Favreu) erano ispirati ai Classici e la cosa poteva avere un suo perché. Da "Beauty and the Beast" si è partiti con la pretesa di "aggiustare" i film d'animazione e questo non va bene.

Sul capitolo Disney+, mi aspetto che tornino a dedicarsi un minimo anche agli appassionati con documentari, serie e film più ricercati. Anche qui: va bene il lato commerciale, ma ci siamo anche noi.
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messaggio 23/4/2020, 22:23
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Che bello aver riacceso il dibattito!!! clapclap.gif clapclap.gif clapclap.gif

Ora è tardi e vado a nanna, ma risponderò domani, ho letto tanti spunti interessanti nei vostri commenti post-6-1111436666.gif

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messaggio 23/4/2020, 23:50
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Breve e conciso, espongo il mio parere sul decennio appena trascorso.

Aldilà del gusto personale, abbiamo assistito ad un ritorno ai vertici della Disney, in precedenza relegata all'intrattenimento per famiglie con risultati altalenanti.
Il comparto animazione ha dato i segnali di ripresa più evidenti, archiviando gli insipidi classici intrisi di comicità per riabbracciare gradualmente il musical e la fiaba.
D'altro canto, l'abbandono totale della tecnica 2d, ed un certo appiattimento nelle linee di demarcazione fra i due Studios maggiori, hanno eliso l'unicità della produzione WDAS, sacrificandone in parte la missione e portando ad aperture verso i sequel, sempre sulla scia della PIXAR.
L'acquisizione di Marvel e Lucasfilm, rimpinguando le casse della ricchissima compagnia, ha altresì imposto standard di incassi eccessivamente elevati, portando ad aspettative di botteghino difficilmente soddisfacibili.
Di conseguenza, per effetto domino, tutto il comparto live action ha risentito dell'onda d'urto, ed i progetti sulla carta più rischiosi sono stati progressivamente abbandonati, in favore dei porti sicuri rappresentati dai remakes dei classici che, a partire da "la bella e la Bestia", si sono tramutati via via in esercizi di emulazione, spogliati di qualsivoglia barlume di originalità.

Nella dicotomia contrastante fra l'ascesa al successo commerciale e la castrazione dell'imprevisto, a rimetterci è stato l'estro creativo di una Disney che crede di viaggiare in transatlantico ma si ritrova, nella realtà, funambola su di una sottile e vacillante corda.

Perché se è vero che la formula adottata nel decennio passato ha prodotto meravigliosi manufatti preziosi, è altrettanto vero che le crepe iniziano a farsi strada fra tutta quella pittura dorata: la saga di Star Wars ha chiuso in calo vertiginoso la propria epopea principale, con incassi dimezzati per il terzo capitolo rispetto al primo; il futuro dei Marvel appare incerto, ed è difficile pensare che possa replicarsi il successo degli Avengers; i film Pixar dimostrano i primi segni di cedimento al botteghino; i lungometraggi WDAS, invece, non sono più in grado di carpire il favore della critica ed ottenere importanti riconoscimenti.
L'appiglio solido e reale, in prospettiva futura, resta il tesoro costituito dall'eredità delle opere di Walt e degli anni '90, sfruttabili in chiave live action.

Ma neppure tale pozzo è privo di fondo.

Messaggio modificato da theprinceisonfire il 23/4/2020, 23:54


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Logan232
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Indubbiamente l'IP di Star Wars l'hanno sfruttata troppo in troppo poco tempo. La trilogia sequel si é chiusa malissimo, praticamente non c'è stato neanche il tempo di progettarla come si deve (2 anni tra ogni film troppo poco). I film antologici. Le serie animate.

Per quello che riguarda i WDAS e la Pixar aspetterei ad emettere il "de profundis". Vorrei dare il beneficio del dubbio alle nuove direzioni creative.
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Angelo1985
messaggio 24/4/2020, 10:03
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Eh, cari bimbi, vedo che siamo in tanti a non essere così entusiasti del decennio trascorso.
Ho letto impressioni e spunti interessanti e, sostanzialmente, mi trovo d'accordo su tutto, ma ci tengo a precisare alcune cosine.

@Hiroe:
dici di essere d'accordo sui punti 2, 3 e 4, ma sui punti 1 (cambio del nome) e 5 (globalizzazione tematica) cosa ne pensi? In particolare su quest'ultimo, spero di non essere stato troppo duro: non intendo dire che altre culture o mondi diversi non abbiano storie e leggende da raccontare, ma mi piacerebbe che prima si finisse ti attingere a piene mani dall'enorme patrimonio culturale che abbiamo nelle nostre tradizioni, a cominciare dalla favolistica italiana e mittleeuropea, da Andersen e dalla mitologia nordica, da quella greca classica e magari da quella elfica-celtica irlandese. Spesso, nel nostro tempo, ho come la sensazione il nostro mondo, parlo di quello europeo-americano, viva una fase in cui disconosce i propri pregi per assecondare quelli di tutti gli altri, ed è un sentire che, francamente, a me ha stufato parecchio. Già già!
Rispetto al punto 4 (i Live actions) credo che le tue siano le sensazioni di tutti, il contrasto tra ciò che ci aspettiamo e ciò che non vorremmo mai (differenze col Classico di riferimento); credo che, a riguardo, se la Disney avesse scelto alcuni tra i Classici con umani per darne una versione autoriale come con Maleficent e Cinderella, avremmo avuto altri film interessanti, versioni magari adulte, rivisitate, ma con un approccio sempre fedele alla tradizione; ed è chiaro che ciò sarebbe stato possibile con Classici con protagonisti umani, non con animali, altrimenti l'effetto "sostituzione 2D con CGI" sarebbe cmq rimasta.
Rispetto ai corti volevo dire una cosa, legandomi anche a ciò che hanno detto altri: fino a Big Hero 6 l'idea del reparto corti affidato a Goldberg e teso a sperimentare, ma anche a sviluppare una "tecnica Paperman" per lungometraggi, era vincente e io ho apprezzato tantissimo quella carica di inizio decennio, quelle potenzialità che hanno dato e detto tanto: Paperman, Get a horse e Feast li ho nel cuore!
Ma poi? Cosa è successo? Inner workings è la ripetizione di In&Out della Pixar perfino nella grafica stile Up.
Poi? Cosa è venuto poi? Dove sono gli spunti, le commistioni tra tecniche, i soggetti originali?

@Scrooge McDuck
Ciao!!! smile.gif
Io avrei infamato tutti quegli ignorantoni che non hanno visto Fantasia, assolutamente!!! Proprio a brutte parole, quei caproni! post-6-1111350231.gif
Però ti dico una cosa, hai perfettamente ragione: noi appassionati veri siamo stati tagliati fuori.
Ed è sufficiente vedere cosa hanno tagliato. Guardate nei Disney Store, quanti di voi trovano abitualmente snowglobes o pezzi WDCC in giro? O altri oggetti e cosine particolari, proprio per collezionisti, magari gente adulta che ha pure qualche soldino in più da spendere per le proprie chicche passionali. E il comparto home video?
Qualcuno ricorda i 2 box VHS Fantasia e La Bella & La Bestia? e le edizioni Laser Disc di Il Re Leone e Pocahontas?
Possibile noi se debba rimpiangere le edizioni libro di Aurora e Belle, carine per carità, ma che non lasciavano particolarmente il segno?
Cosa rimane per gli appassionati e cosa, soprattutto, per noi italiani? Dove sono i 2 volumi Disney Tesori e Ricordi che mancano in italiano? E il libro su Pinocchio trovato a Milano...in inglese? L'ho lasciato lì e mi è pianto il cuore.

@Logan
Rispetto alla delusione su Lasseter credo siamo tutti d'accordo; il bontempone ha giocato sporco e personalmente ho sempre visto una malafede e un conflitto di interessi tra la sua creatura Pixar e i WDAS. La sua cacciata, dovuta a certi scandali, ha chiuso un'epoca e, soprattutto, ha sgonfiato l'ego di chi si credeva il neo Walt senza esserlo.

@theprinceisonfire (ma quanto è lungo il tuo nick??? ahahahah)
Verissimo!
Credo che il decennio, iniziato con quella carica che ha visto esplodere buone cartucce, si sia appiattito su un finale poco creativo e con tanti dubbi; la gestione SW è stata troppo precipitosa ed è coincisa con il finale della saga Marvel!
Sul piano prettamente Disney, i 2 sequels sono stati troppo ravvicinati, sia tra loro sia coi rispettivi originali, a differenza di quanto non fecero con Bianca&Bernie. Se il decennio aveva iniziato su un revival degli anni '90, e lo dico con le pinze, parlando di quella stessa carica ed energia che ricordo bene Innamorato.gif , dal 2016 in poi la sensazione è che si sia andati a tentoni a ripescare nel caos di inizio 2000.
E i remake dei Classici sanno tanto di cheapquel di quei, tragici, anni.


ps: lo dicevo che avevo da scrivere! post-6-1111436666.gif post-6-1111436666.gif post-6-1111436666.gif

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CITAZIONE (Logan232 @ 24/4/2020, 1:21) *
Indubbiamente l'IP di Star Wars l'hanno sfruttata troppo in troppo poco tempo. La trilogia sequel si é chiusa malissimo, praticamente non c'è stato neanche il tempo di progettarla come si deve (2 anni tra ogni film troppo poco). I film antologici. Le serie animate.


Credo che l’avessimo pensato tutti fin dall’annuncio che uscite annuali di film di Star Wars erano un grossissimo errore (per dire che nessuno di noi lavora alla Disney ma come cosa era altamente prevedibile: anche loro fanno grossi errori). I film di Star Wars sono sempre stati degli eventi e la Disney li ha resi una routine.
Inoltre la Disney ha sottovalutato l’incredibile ferocia del fandom di Star Wars (con cui lo stesso Lucas a suo tempo si scontrò quando uscirono i film prequel). Per moltissimi appassionati, specialmente americani, SW è equiparabile ad un culto e la Disney si è approcciata con superficialità e arroganza, pensando di poterlo sfruttare come un brand qualsiasi: se una cosa ha funzionato per i Marvel Studios non per forza funziona con Star Wars.
Le licenze di SW hanno segnato dei cali importanti già dal 2018 e con l’eccezione delle espansioni nei parchi che promettono di attirare flotte di visitatori, gli unici prodotti che hanno convinto il pubblico sono stati 2 film su 5 e la serie Mandalorian.

CITAZIONE (Logan232 @ 24/4/2020, 1:21) *
Per quello che riguarda i WDAS e la Pixar aspetterei ad emettere il "de profundis". Vorrei dare il beneficio del dubbio alle nuove direzioni creative.


Concordo, mi aspetto un cambio netto almeno nello storytelling. Inoltre continuo a sperare che utilizzino Disney+ anche per lungometraggi animati in esclusiva, magari per testare prodotti considerati più rischiosi come meander o in animazione tradizionale

Edit: ciao Angelo smile.gif

Messaggio modificato da Scrooge McDuck il 24/4/2020, 10:18
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Hiroe
messaggio 24/4/2020, 12:01
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Angelo, grazie della risposta in merito a quanto ho scritto. Non avevo scritto niente riguardo al punto 1 e 5 perché, come critiche, le trovo di minor rilievo rispetto alle altre; il nome è significativo, si, ma é comunque una formalità. Pensandoci bene hai ragione che è triste come scelta, ma non la vedo sacrilega, imho. Per il tipo di storie narrate, invece, mi piacerebbe spaziare tra culture diverse, andare a pescare belle fiabe e leggende da tutto il mondo, anche solo per conoscerle. Hai ragione per il fatto che in questo periodo sembra che noi europei ci troviamo quasi a disconoscere il nostro patrimonio culturale, e questo è sbagliato, ma per me la strada giusta è comunque quella di alternare i soggetti europei a quelli esotici, anche in favore di questi ultimi. E naturalmente ben vengano i soggetti originali, alla Zootopia o Ralph. Per me ci vuole equilibrio tra i soggetti, un po' fiabe, un po' originali, un po' action, ecc ecc, e nello stesso film non fare prevalere una componente sulle altre, ma non nasconderne nessuna. Il successo dei film anni 90, secondo me, stava nella completezza dei film: c'era comicità, amore, azione, dramma, musica, affetti (amicizia, famiglia). Se guardate gli ultimi classici, la bilancia pende sempre da qualche parte. Rapunzel è il più bilanciato, Frozen pure nonostante la musica sia invadente, Ralph ha solo accenni all'amore, Moana non ne ha proprio, Zootroolis nemmeno. Io penso sia quella la componente più scansata di tutte, l'amore in senso di coppia. Anche la Pixar evita sempre l'argomento a parte pochi casi marginali alla storia o il caso Wall-E.

A questo punto, con il discorso della mancanza delle storie d'amore, mi ricollego a una cosa che volevo scrivere da un po': carissimi VEU, avete chiesto il nostro parere ma non abbiamo ancora sentito il vostro, sono molto curiosa! A voi la tastiera, è il momento :)
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brigo
messaggio 24/4/2020, 12:05
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CITAZIONE (Angelo1985 @ 24/4/2020, 11:03) *
Rispetto ai corti volevo dire una cosa, legandomi anche a ciò che hanno detto altri: fino a Big Hero 6 l'idea del reparto corti affidato a Goldberg e teso a sperimentare, ma anche a sviluppare una "tecnica Paperman" per lungometraggi, era vincente e io ho apprezzato tantissimo quella carica di inizio decennio, quelle potenzialità che hanno dato e detto tanto: Paperman, Get a horse e Feast li ho nel cuore!
Ma poi? Cosa è successo? Inner workings è la ripetizione di In&Out della Pixar perfino nella grafica stile Up.
Poi? Cosa è venuto poi? Dove sono gli spunti, le commistioni tra tecniche, i soggetti originali?


Ciao e ben ritrovato. smile.gif

Riguardo questo spunto, ti consiglio di dare un'occhiata ai progetti originali "Corto circuito" per i WDAS, e "Sparkshorts" per Pixar.
Al momento possono essere visibili solo su Disney+, ma vale la pena dargli una possibilità (in più per la primissima settimana Disney+ può essere visionabile gratuitamente).
Dentro quei corti c'è tutta l'innovazione e la sperimentazione (sia narrativa che artistico/tecnica) che era iniziata idealmente da Paperman e che si è interrotta subito dopo. Certo, non sono stati proiettati al cinema, e su grande schermo alcuni avrebbero fatto un figurone, ma sapere che dentro questi due studi ci sono ancora giovani dalle teste pensanti e con delle belle speranze mi aiuta a non cedere del tutto al pessimismo (ammetto comunque che prima di conoscere questi due progetti vedevo la situazione tutt'altro che rosea).
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-Scrooge McDuck-
messaggio 24/4/2020, 12:37
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CITAZIONE (brigo @ 24/4/2020, 13:05) *
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Riguardo questo spunto, ti consiglio di dare un'occhiata ai progetti originali "Corto circuito" per i WDAS, e "Sparkshorts" per Pixar.
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Dentro quei corti c'è tutta l'innovazione e la sperimentazione (sia narrativa che artistico/tecnica) che era iniziata idealmente da Paperman e che si è interrotta subito dopo. Certo, non sono stati proiettati al cinema, e su grande schermo alcuni avrebbero fatto un figurone, ma sapere che dentro questi due studi ci sono ancora giovani dalle teste pensanti e con delle belle speranze mi aiuta a non cedere del tutto al pessimismo (ammetto comunque che prima di conoscere questi due progetti vedevo la situazione tutt'altro che rosea).


Mamma mia quanto è bello Cycles, mi ha commosso!
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veu
messaggio 26/4/2020, 21:17
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Ecco un po' di nostre impressioni. Oggi ci concentriamo solo sui film animati, per il resto ne parleremo in altri post:

- film animati: facciamo coincidere l'inizio con La Principessa e il Ranocchio perchè è da lì di fatto che vi è stata l'inversione di tendenza, almeno iniziale e ha inaugurato il nuovo decennio e come inizio diciamo che era abbastanza nella norma, seppur con difetti che saltano agli occhi in maniera evidente , purtroppo lì il grande difetto è stata la commedia animale con Tiana ranocchia per quasi tutto il film (e difatti purtroppo, povera Tiana, non è riuscita a rilanciare il 2D e la "sua" fiaba è comunque tra le meno apprezzate in linea generale dai fans)... crediamo che sinceramente i problemi della Principessa e il Ranocchio siano essenzialmente tre:
1. è una fiaba mista con la commedia animale - e la prima Principessa afro-americana o nera che dir si voglia - ha dovuto scontrarsi con il fatto che si vede troppo poco nella sua bellissima versione umana... qualche tema buono c'è (la morte di Ray, il matrimonio che fa diventare lei principessa e quindi spezza l'incantesimo, il voodoo) ma troppa carne al fuoco e troppa confusione di temi e troppo poco Tiana "Principessa" (nel senso umana) e troppo ranocchia... per questa ragione secondo noi è meno apprezzata nonostante il potenziale alle stelle che avrebbe potuto avere
2. la fiaba del Principe Ranocchio... è classica, è bella , è tutto quello che volete, però ha meno impatto di altre storie... e qui vi è stato un errore fatto ovviamente per distanziare la storia da quella che per temi e situazioni è la più simile cioè La Bella e la Bestia (con la quale il titolo disneyano sembra richiamare ancor più che la fiaba originale la dicotomia, là "La Bella e" qui "La Principessa e", là "la Bestia", qui "il Ranocchio") - e per temi diciamo l'amore della ragazza per l'animale, qui a maggior ragione suggellato dal "bacio" iconico (il più grande bacio mai raccontato) come dicevano pure i trailer del film all'epoca. Qual è l'errore? semplice aver tirato troppo la corda e rendendo Tiana ranocchia per tutto il film si è giunti a dimenticare quello che era il tema fondamentale della fiaba base (l'amore per il "diverso", certo già trattato ma più efficace che l'amore tra due ranocchie a suon di jazz)... tra l'altro il Principe Ranocchio ha temi come detto già visti e forse porlo come primo film è stata una scelta sbagliata... forse avrebbe dovuto essere posto per secondo (e avere ancora una rilettura della sceneggiatura)
3. la musica di Randy Newman... carina ok, però troppo Pixar e poco Disney... tra l'altro poco orecchiabili e poco memorabili

Rapunzel: se come storia base avrebbe avuto davvero la possibilità di essere colei che, come inizialmente pensato, avrebbe portato alla rinascita effettiva, alla fine il tema forte della "ragazza prigioniera del genitore e l'affermazione della donna nel mondo" sono stati cavalcati nella veste della troppa commedia che ha fuorviato un tema forte che poteva essere decisamente più utilizzato. Se a ciò si aggiunge la "strada facile" della "strana coppia in viaggio" che da Tiana in poi ha costituito l'emblema del cinema disneyano d'animazione, beh purtroppo Rapunzel tante innovazioni non le ha certo portate.
è più equilibrato di Tiana nello svolgimento della storia, anche più di Frozen (sebbene a nostro parere Frozen ne sia superiore). Il problema di Rapunzel è quello di non aver saputo osare, non aver saputo andare oltre il limite della CGI e della commedia, evitando da un lato il look CGI/2D inizialmente pensato e dall'altro la drammaticità che si riscontrava nelle prime versioni.
Va detto che l'impostazione cromatica (che seppure inizialmente ci aveva un po' estraniato perchè eccessivamente tendente a colori caldi e rosa/viola) è comunque adeguata (si tratta pur sempre di un film di Principesse e come look visivo , nel senso dei colori , riteniamo funzioni).
Il problema di Rapunzel sta nell'eccessiva voglia di far commedia, a scapito del dramma, nel fatto che si vuol evitare l'epicità che il titolo avrebbe potuto avere e nel trasformarsi , nelle sequenze finali, in una sorta di film di Barbie (non si spiega perchè i genitori la riconoscono sebbene abbia i capelli bruni, il finale sole-cuore-amore in cui si mostra l'esito di tutti e soprattutto il mancato matrimonio). Ecco Rapunzel pecca per avere una sceneggiatura che sì è concisa ma ha dei buchi che andrebbero riempiti, musiche che (a parte la danza del Regno e la canzone "Il mio nuovo sogno"/"I see the lights") sono troppo deboli (il rock di Menken è davvero debole), l'eccessiva intromissione di Lasseter e registi nella realizzazione del film (Keane privo di scelte, Menken che ha dovuto ridurre e modificare le sue canzoni... ricordiamoci la canzone cantata a 3 voci da Flynn/Gothel e Rapunzel con i tre significati diversi che non ha mai visto la luce).

Frozen... la terza anima del revival anni '10... è forse il film che , seppure meno equilibrato di Rapunzel a livello di costruzione della storia, e seppure pure Frozen presenti grandi difetti, alla fine è quello che per altisonanza dei temi trattati (emarginazione, problematiche familiari, addirittura Elsa che fa del male alla sorella Anna, seppur involontariamente), riesce a superare la commedia e a salire di livello ... è vero che le trame della coppia in viaggio anche qua ci sono (seppure in maniera molto più coesa rispetto a Rapunzel e Tiana o alla successiva Oceania, in quanto già la storia base prevede un viaggio), però la tematica non è quella centrale (seppure si è cercato di farla passare per tale) quanto piuttosto come legame con il rapporto Anna/Elsa... ed è qui che Frozen alza il registro... qui si crea il dramma, le tematiche sono decisamente più forti (e da un titolo tratto dalla Regina delle Nevi c'era da aspettarselo) e la costruzione del film ne giova molto.
Frozen è forte, evita le tinte troppo rosa di Rapunzel ma resta pur sempre un film che resta più nell'aura Rapunzel che non in quella Ralph...
Complici musiche e canzoni davvero ottime e una storia precisa (pur con diverse sbavature, ad esempio il rapporto Anna/Kristoff troppo poco sviluppato) si rivela forse l'unico vero grande film del periodo Revival, quello che ha saputo creare una rottura e imporsi. E quel Let it go, gridato a squarciagola da Elsa e diventato il simbolo del nuovo revival come lo era A whole new world (di Aladdin) per il decennio '90, ha avuto l'impatto di imporre non solo i Lopez come ottimi compositori ma anche un nuovo modo di far storie alla disney

Ralph 1 e Ralph 2... sommessamente non ci hanno mai ispirato granchè, alcune trovate ci sono, il cattivo a sorpresa generato c'è ... talvolta volgarotto talvolta moderno talvolta retrò... non si capisce dove volesse andare, se per il primo la Sugar zone è davvero interessante e il rapporto FixIt Felix e Sergente Calhoun è bello da vedersi, il resto è troppo prevedibile (la coppia in viaggio). Sul sequel, interessanti Yess più per il look che per le sequenze in scena, o il personaggio doppiato dalla Gadot o anche la sequenza delle Principesse (tutte in CGI, alcune realizzate pure molto bene)... per il resto storiella che non aggiunge o toglie nulla

Big Hero 6... un Marvel in salsa Disney... atipico, però tutto sommato originale e tratta temi forti (la morte del fratello), un po' sulla linea di Frozen... non sarà il filmone che uno si aspetta, anzi è decisamente più in linea con l'epoca dei film 2000 però tutto sommato funziona (più come Marvel che non come Disney però).

Zootropolis... buon film, anche se pure qua commedia animale che riprende la strana coppia in viaggio, tema ormai classico e usurato. Troate interessanti, personaggi buoni, film abbastanza prevedibile però

Oceania... l'ultimo stadio delle Principesse e il canto del cigno di Musker e Clements, la fine di cos'era prima la disney... Oceania ha da un lato invertito le regole di Frozen (là il cattivo a sorpresa, qua il buono a sorpresa, Te Fiti), riprende la coppia in viaggio (Maui lo detestiamo come disegno), trama troppo episodica che vuol prendere ciò che c'era di buono nei Classici anni 90 (tipo La Sirenetta e Pocahontas o Hercules) e combinarla con i nuovi classici (Rapunzel e Frozen), canzoni buone che cercano di emulare quel Let it go che è il mantra di Frozen... esperimento riuscito? datevi la risposta se consideriamo che Oceania (e con il film pure Vaiana l'eroina della pellicola) è stata soppiantata dopo 3 mesi dalla Bella e la Bestia live action...

Frozen 2... dato il successo planetario del primo, il sequel era d'obbligo... storia un po' dura, ma che chiude un cerchio (e rende Elsa quella Regina delle Nevi che nel primo era più che altro accennata e matura molto Anna, seppure la sua storia con Kristoff rimanga spesso sullo sfondo)... il problema di Frozen 2 secondo noi è l'aver del tutto eliminato il cattivo di turno, qui non è a sorpresa, non è uno che diventa buono, ma proprio non esiste... è una storia più intima, seppure connotata dai cliché della fiaba... che ricordi la storia di Andersen (anche là la Regina delle Nevi non è propriamente cattiva) è vero, è però un po' straniante il totale abbandono della figura del cattivo... le animazioni e i colori così come anche la scelta delle canzoni (non tutte perfette però... e soprattutto la più bella Mostrati/Show Yourself del tutto lasciata da parte agli Oscar seppure sia una canzone come non se ne facevano da decenni, forse più potente ancora del Let it go a cui si collega mentalmente) sono elementi buoni.


Tirando le somme, per l'animazione aspetti positivi ce ne sono, negativi molti... l'aver eliminato le storie d'amore è la più grande pecca del decennio così come alla fine non essere riusciti a trovare un'anima comune ai vari film (possibile che film più "maschili" come Big Hero 6 o Zootropolis non possano essere musical?), ma si perdono nei meandri del cercare di replicare la formula che ha avuto successo l'anno precedente (la strana coppia in viaggio) finendo per essere tutti amalgamati, con solo cambio di location e rischiando di portare a storie troppo simili da un lato ma troppo distanti per esserne accostate. L'eccessiva "finta" sperimentazione, figlia di quel canovaccio anni 2000 che ha comportato la distruzione totale di quello che era la Disney di un tempo (mettere sullo stesso piano un Atlantis con una Biancaneve o Cenerentola o una Bella Addormentata nel Bosco ci fa sanguinare gli occhi), non è finita e seppure alcuni titoli di pregio possano esserci (Frozen) il senso è che ci sia un guazzabuglio totale che ha spinto la disney a diventare la Pixar 2, a sacrificare se stessa all'ego Pixariano, a diventare sempre più Pixar (improbabili coppie in viaggio, nessuna storia d'amore, musical ristretti) dimenticando un'eredità importante e che però si cerca di cancellare soprattutto per i più piccoli (eredità per fortuna recuperata con i tanto criticati live actions che però sono molto più disneyani e comunque con storie, seppur già viste, più variegate di quello che oggi è il reparto di animazione).

Revival? no, non lo è stato. Se lo fosse stato in primis i titoli avrebbero avuto la stessa forza di diventare Classici istantanei alla pari di quelli anni 30/50 o 90, si sarebbero imposti dappertutto (dei titoli del nuovo decennio solo Frozen si è imposto) e avrebbero imposto il loro modo di far film e non si sarebbero accodati all'essere la Pixar di sottomarca...

La fine del 2D ha costituito l'apertura del vaso di Pandora verso quel tradimento verso il pubblico (da noi già preannunciato all'insediarsi di Lasseter), pubblico e fandom che non è mai stato nelle priorità della major. E questa fine del 2D ha comunque dimostrato come a tante promesse seguono sempre tante delusioni... meglio non promettere che fare figuracce come ha fatto Lasseter



Domani o nei prossimi giorni parliamo dei live actions, dei Marvel e di altro...


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messaggio 26/4/2020, 23:12
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Grandi veu, ho apprezzato molto il vostro di viaggio tra la storia dei "classici" recenti. Grazie!
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Angelo1985
messaggio 29/4/2020, 12:12
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CITAZIONE (brigo @ 24/4/2020, 13:05) *
Ciao e ben ritrovato. smile.gif

Riguardo questo spunto, ti consiglio di dare un'occhiata ai progetti originali "Corto circuito" per i WDAS, e "Sparkshorts" per Pixar.
Al momento possono essere visibili solo su Disney+, ma vale la pena dargli una possibilità (in più per la primissima settimana Disney+ può essere visionabile gratuitamente).
Dentro quei corti c'è tutta l'innovazione e la sperimentazione (sia narrativa che artistico/tecnica) che era iniziata idealmente da Paperman e che si è interrotta subito dopo. Certo, non sono stati proiettati al cinema, e su grande schermo alcuni avrebbero fatto un figurone, ma sapere che dentro questi due studi ci sono ancora giovani dalle teste pensanti e con delle belle speranze mi aiuta a non cedere del tutto al pessimismo (ammetto comunque che prima di conoscere questi due progetti vedevo la situazione tutt'altro che rosea).


Ciao Brigo!!! Saluto.gif Saluto.gif Saluto.gif
Non ho ancora usato la settimana di prova Disney+, soprattutto perchè so che poi rimmarei risucchiato nell'abbonamento e...non mi muoverei più dalla tv! Roftl.gif
Però mi consola questo discorso dei cortometraggi e in effetti spero che continui questa attività parallela degli Studios e che siano anche uno spunto creativo per i lungometraggi.
Forse tu sei più informato, ma attualmente il reparto corti vede ancora l'attività di Goldberg? E cosa ne è stato della tecnica Paperman?


Cari veu, rileggendo i vostri giudizi mi trovo d'accordo su alcune impressioni, che poi sono le stesse che un po' tutti abbiamo espresso: è stato un decennio di alti e bassi e, almeno nell'animazione, di forti delusioni per la presa di posizione netta di chiudere il 2D.
Però mi sento comunque di dire una cosa: voi Veu affermate non sia stato un Revival.
Per me sì.
E so che chiamerete tutti la neuro preoccupati per la mia sanità mentale, ma lo penso davvero laugh.gif
Ho detestato Lesseter e pure questa Lee mi ispira mooooolto poco, però dobbiamo capire il punto partenza.
Eravamo in un decennio folle, fatto di film e scelte mediocri.
Con La Principessa e il Ranocchio qualcosa è cambiato.
Il Revival o Risorgimento c'è stato lì dove i WDAS hanno alzato davvero la testa e hanno deciso cmq di mettersi in gioco; che poi lo abbiano fatto tradendo il 2D o deludendo su alcune scelte stilistiche/narrative quello è un altro discorso. Ma la spinta c'è stata, la voglia di rivincita, i nuovi musical, il ritorno di Menken, delle fiabe, la diversificazione tra soggetti, i cortometraggi nuovamente protagonisti.
Insomma, almeno per quanto mi riguarda, sono moooolto felice di tutta questa nuova attività, anche se sicuramente più nei primi 4-5 anni che negli ultimi.
Ma i WDAS sono cambiati e, mi auguro con tutto il cuore, cambieranno ancora, magari con l'assenza di sequel, il ritorno al 2D, la ripresa di fiabe della tradizione europea, la ripresa di corti abbinati ai film e, magari, per il 2023 la ripresa di un vecchio soggetto a lungometraggio: Mickey Mouse sparisce e molti altri personaggi iniziano a cercarlo Innamorato.gif Innamorato.gif Innamorato.gif
Sognare si può.

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CITAZIONE (Angelo1985 @ 29/4/2020, 13:12) *
Forse tu sei più informato, ma attualmente il reparto corti vede ancora l'attività di Goldberg? E cosa ne è stato della tecnica Paperman?


Purtroppo sulla situazione di Goldberg non ho molte informazioni: in una serie di mini documentari intitolata "Un giorno in Disney" (in cui si intervistano personalità che lavorano in qualsiasi settore che sia collegato con la Disney) la prima intervista che viene fatta è proprio ad Eric Goldberg. La serie è del 2019, quindi suppongo ancora lavori per loro. Ma non so nello specifico di cosa si occupi (una cosa che viene detta è che ha realizzato delle illustrazioni con tutti i personaggi Disney per un parco a Shangai).
Anche della tecnica di "Paperman", dopo "Wilson", non so bene cosa ne sia stato. Posso però dirti (e sicuramente già lo saprai) che delle tecniche di animazione ibride tra 2D e 3D sono state affrontate da altri studi d'animazione, e il risultato sono quei due gioiellini (IMHO) di "Spider-man: Un nuovo universo" e "Klaus".
Infine, riguardo ai corti di cui parlavo nel mio precedente post, posso dirti che questi sono trampolini di lancio per nuovi artisti, quindi non so quanto siano stati coinvolti gli animatori senior. Ma alcune suggestioni visive mi sembrano molto influenzate dalla tecnica di "Paperman" (con le dovute differenze, anche di budget, si intende).
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Goldberg dovrebbe essere al lavoro anche su Space Jam 2, sempre che la post-produzione sia già iniziata.
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Angelo1985
messaggio 3/5/2020, 14:47
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CITAZIONE (brigo @ 29/4/2020, 19:49) *
Purtroppo sulla situazione di Goldberg non ho molte informazioni: in una serie di mini documentari intitolata "Un giorno in Disney" (in cui si intervistano personalità che lavorano in qualsiasi settore che sia collegato con la Disney) la prima intervista che viene fatta è proprio ad Eric Goldberg. La serie è del 2019, quindi suppongo ancora lavori per loro. Ma non so nello specifico di cosa si occupi (una cosa che viene detta è che ha realizzato delle illustrazioni con tutti i personaggi Disney per un parco a Shangai).
Anche della tecnica di "Paperman", dopo "Wilson", non so bene cosa ne sia stato. Posso però dirti (e sicuramente già lo saprai) che delle tecniche di animazione ibride tra 2D e 3D sono state affrontate da altri studi d'animazione, e il risultato sono quei due gioiellini (IMHO) di "Spider-man: Un nuovo universo" e "Klaus".
Infine, riguardo ai corti di cui parlavo nel mio precedente post, posso dirti che questi sono trampolini di lancio per nuovi artisti, quindi non so quanto siano stati coinvolti gli animatori senior. Ma alcune suggestioni visive mi sembrano molto influenzate dalla tecnica di "Paperman" (con le dovute differenze, anche di budget, si intende).


Ho capito.
Boh, speriamo bene...se attraverso i corti magari si riesce a capire quante potenzialità artistiche può dare il 2D seppur ibridato, conto su questo.
Goldberg è cmq in dirittura pensione e mi auguro che abbia coinvolto qualcuno che voglia assumersi il valore artistico.
Vedremo con il nuovo film Raya se ci sarà un nuovo cortometraggio in questo senso.


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winnie & pimpi
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CITAZIONE (brigo @ 29/4/2020, 20:49) *
Anche della tecnica di "Paperman", dopo "Wilson", non so bene cosa ne sia stato. Posso però dirti (e sicuramente già lo saprai) che delle tecniche di animazione ibride tra 2D e 3D sono state affrontate da altri studi d'animazione, e il risultato sono quei due gioiellini (IMHO) di "Spider-man: Un nuovo universo" e "Klaus".
Infine, riguardo ai corti di cui parlavo nel mio precedente post, posso dirti che questi sono trampolini di lancio per nuovi artisti, quindi non so quanto siano stati coinvolti gli animatori senior. Ma alcune suggestioni visive mi sembrano molto influenzate dalla tecnica di "Paperman" (con le dovute differenze, anche di budget, si intende).

Klaus in realtà non è misto 2d e 3d, è proprio 2d, l'effetto tridimensionale è dato dai livelli di colorazione.


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Hiroe
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Le tue considerazioni sul decennio, Winnie& Pimpi?


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