Amadeus Theatrical cut (dopp.originale) Opzioni

[Ivs]

Ecco le foto della ristampa in amaray di Amadeus theatrical cut (collana "Mordi il dvd").

Rispetto al director's cut questa versione originale contiene circa 20 minuti di scene in meno (soprattutto rappresentazioni delle opere di Mozart) e il doppiaggio dell'epoca.

Ecco l'elenco dei doppiatori originali:

Salieri - MICHELE KALAMERA
Mozart - ROBERTO PEDICINI
Costanza Mozart - MONICA GRAVINA
Conte Von Strack - CARLO VALLI

E dei doppiatori della director's cut:

Salieri - LUCA BIAGINI
Mozart - MASSIMILIANO ALTO
Conte Von Strack - CARLO SABATINI

Qualità artistica: ••••

Milos Forman torna al suo genere prediletto, la biografia, e traccia nuovamente il profilo di una personalità complessa. stavolta si tratta di Wolfgang Amadeus Mozart, la cui storia è narrata dal suo più acerrimo nemico: Salieri. Un punto di vista insolito che permette al regista di inquadrare al meglio la genialità, ma anche le contraddizioni e le intemperanze di uno dei più grandi compositori della storia. Il film ricostruisce in modo puntuale usi e costumi dell’epoca e esprime alcune inaspettate intuizioni nell’allestimento di alcune delle opere di Mozart. Ottima l’interpretazione dei due attori principali. Meritatissimi gli 8 premi Oscar attribuitigli nel 1984.

Qualità dell’edizione: ••

Lo spessore artistico di Amadeus si scontra con una qualità tecnica insufficiente. Si tratta di un prodotto che presenta molte pecche visive e sonore, oltre a non prevedere alcun extra. La prima impressione, derivante dalle indicazioni di copertina, non è negativa: il rispetto del formato video originario e la rimasterizzazione in 5.1 canali separati della traccia italiana riescono infatti a sopperire alle carenze sul fronte della completezza. Purtroppo però la visione ha mostrato gravi difetti: l’immagine è sufficientemente definita per un film con quindici anni di vita, ma basta avvicinarsi allo schermo per notare contorni non armonici, tonalità di colore sbiadite e contrasti cromatici rovinati da una grana costante. Il dettaglio in primo piano è visibile, ma i fondali risentono di una pellicola non in perfetto stato di conservazione e di artefatti digitali sotto forma di punti di tonalità errata. La luminosità è su livelli soddisfacenti e la visione a velocità normale risulta piacevole per l’utente disposto a scendere a patti con la data dell’originale. Ciò su cui questo prodotto crolla miseramente è l’audio, a dimostrazione che la tecnologia multicanale non offre vantaggi se sfruttata in modo approssimativo: i frequenti sbalzi di volume nella versione italiana ne sono l’esempio evidente e l’aumento del volume non fa altro che esaltare un fruscio di fondo troppo elevato. Questo problema si aggiunge a una spazialità limitata, suono molto cupo e “chiuso” sulle medie e basse frequenze, eccessivo sfruttamento del diffusore centrale, canali posteriori quasi inutili e un subwoofer che pare esistere solo in teoria. Paragonando la versione italiana con quella originale inglese le differenze sono risultate enormi: il fruscio si riduce drasticamente, l’asse portante frontale è sfruttato in tutte le sue potenzialità, i diffusori posteriori intervengono maggiormente e il coinvolgimento complessivo è decisamente superiore.

E le foto:

FRONTE:



RETRO:

[March Hare = Lep...]

Cavolo, che bello, io ho adorato questo film, semplicemente favoloso!