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Disney Digital Forum _ Recensioni _ Winnie The Pooh - nuove avventure nel bosco dei 100 acri

Inviato da: kekkomon il 20/4/2011, 18:52

Per chi l'ha visto, posti la recensione qui!

Inviato da: WALY DISNEY il 20/4/2011, 19:00

L'ho visto oggi!!

E' stato bellissimo. Un classico degno veramente di essere chiamato tale.
Si tratta di un vero e proprio ritorno alle origini, infatti ci sono molte somiglianze col vecchio classico.
L'introduzione è fantastica! E' un remake di quella del primo film, un'idea davvero originale w00t.gif ! Dopo tanti film Pooh torna ad essere il protagonista e lo fa in grande stile.
Le canzoni sono davvero belle e le risate , oltre ad essere genuine, sono veramente efficaci!!
La trame è ben strutturata, una parte davvero divertentissima è quella in cui i protagonisti cadono tutti nella fossa, lì le risate sono moltissime, perchè tutti si dimostrano uno più stupido dell'altro. .
Non c'è un antagonista, ma a causare i guai nel film è solo Uffa, che ritorna dopo tanto tempo nella serie con un atteggiamento ancora più presuntuoso di come lo avevamo lasciato.. Insomma è un film veramente bello. Ho apprezzato molto la volontà di ispirarsi al primo film.
L'unica pecca è la durata, davvero mi è sembrato che il tempo fosse volato e invece era proprio il film che era durato poco.
Per il resto, soddisfattissimo! w00t.gif

Voto 8/10

Inviato da: Claudio il 20/4/2011, 19:52

e naturalemnte ho visto anche io Winnie the Pooh happy.gif

spoiler in bianco

Anche a me è piaciuto moltissimo. Davvero leggero, il film è volato. Un film tenerissimo (ormai non ne fanno più di questi film, e anche per questo motivo io l'ho apprezzato ancora di più).
Disegni perfetti e fantastici da vedere, ricalcano in pieno lo stile del primo classico di Pooh. Stessa cosa per le canzoni, numerose e tutte belle e divertenti in stile Pooh.
Come ha già detto Valerio, risate molto genuine smile.gif La storia scorre velocemente e si intreccia : dalla ricerca della coda di Hi-ho a Pooh che cerca fino alla fine il vasetto di miele tanto desiderato. Poi Christofer Robin (che finalmente torna, occhi diversi e dall'aspetto sembra più alto e grande) che va via per un pò e lascia un biglietto in cui scrive saluta scrivendo APPRESTO, e quindi Uffa successivamente lo fraintende... si parte alla ricerca di Christofer, cercando un modo per mettere fuorigioco Appresto,descritto da Uffa come un mostro diabolico con le corna attraverso una canzone... canzone che mi haricordato,anche per la funzione, quella che canta Tigro a Pooh nel primo classico, quando deve descrivergli gli Efelanti e le noddole. Decidono allora di tendere una trappola al mostro, facendo una fossa... ma sfortunatamente , per vari motivi ci cadono via via tutti dentro (troppo forte la scena in cui Pimpi deve cercare di far salire su dal fosso i suoi amici con una corda, che però taglia in tanti pezzi quanti sono gli amici da salvare... qui ho riso molto , perchè tutti, da Pimpi, a Uffa a Tappo dimostrano di non essere ,diciamo,molto perspicaci Roftl.gif Roftl.gif eheheh.gif ) C'è anche una parentesi in cui Tigro ,per insegnare a hi-oh a fare il tigro, si traveste da Appresto, e quindi in seguito viene scambiato per il mostro. Fortunatamen riescono a risalire dal buco ed ecco comparire Christopher che spiega l'errore eheheh.gif Dopodicchè si ritorna alla questione della coda di Hi-ho... che Pooh trova a casa di Uffa , usata come filo per il campanello della porta eheheh.gif Ecco che finalmente Pooh potrà essere premiato con un enorme vasetto di miele. Bellissimo... mi è piaciuto un sacco.

Quanto è bello vedere ancora il 2d al cinema, spero che ci saranno in futuro altre occasioni proposte dalla cara Disney smile.gif rolleyes.gif rolleyes.gif

Da non scordare il bellissimo corto La Ballata di Nessie, anche questo in animazione tradizionale e con disegni e sfondi eccezionali.
Bellissima la morale del cortometraggio... ovvero che piangere fa bene , e che spesso risolve anche i problemi. Cosa che è successa a Nessie, che , sfrattata da un cattivone dal suo laghetto, cerca disperatamente un nuovo posto dove nuotare e vivere , ma viene rifiutata da tutti e non trova sistemazione. Alla fine in preda alla disperazione si mette a piangere, creando litri e litri di pianto che formano il lago che diventerà la sua nuova casa. L'ho apprezzato moltissimo, davvero piacevole e bello.Spero ci sia come contenuto speciale nel dvd smile.gif



In conclusione, il classico dopo Rapunzel merita veramente di essere nella lista dei classici rolleyes.gif Ve lo consiglio smile.gif

Inviato da: Axel8 il 20/4/2011, 21:44

Niente sul "secondo corto" ??

Inviato da: Teo il 20/4/2011, 23:03

Anch'io l'ho visto oggi e mi fa piacere di riportare le impressioni.

Intanto, come introduzione, i Trailer trasmessi sono stati il teaser di "Kung Fu Panda 2", "Cars 2" e "Pirati dei Caraibi".
Poi il corto di Nessie e basta (non c'è un altro corto in programmazione). Nota dolente: eravamo solo noi al cinema...e siamo entrati in 4 pagando 5 € in tutto, senza neanche prendere il pop corn...vi lascio immaginare la gioia di chi lavora lì!

Venendo al film.

Un gradevole ritorno al disegno 2D anche se non sono così entusiasta come Waly e Claudio.
La prima parte del film è una riproposizione in toto del Classico originale, con la camera di CR girata dal vivo e con la storia che inizia con le pagine del libro disegnate che prendono vita magicamente e giocano con le lettere del testo, anche i personaggi e le canzoni sono quelle del Classico, perciò un bell'esercizio di stile che però non aggiunge proprio nulla alla situazione che tutti conosciamo...potrebbe essere "attaccato" all'originale e non si noterebbe la differenza. Pooh è sempre affamato, IhHo è triste e perde la coda, Pimpi è perennemente spaventato (sbaglio o il doppiatore non è il solito?), Tappo, Kanga, Roo, Uffa...tutto come 30 anni fa. Solo CR è un pò cresciuto ma non ha ancora imparato a scrivere! Gli episodi non sono nettamente divisi come nel primo Classico ma sono integrati meglio (anche perchè quelli erano studiati singolarmente) dando proprio l'impressione di una storia vera e propria.
Circa a metà film c'è un cambio di ritmo e di stile molto riuscito...sembra quasi che gli autori (il disegno e l'animazione sono fantastici) abbiano voluto riallacciarsi all'originale per poi esprimersi al meglio mettendoci del loro nella seconda parte. Il cambio (secondo me molto netto) avviene quando Pooh trova un biglietto di CR (esattamente come nel "Alla ricerca di Christopher Robin") e lo porta a leggere al solito saccente Uffa che sbaglia la traduzione (uguale al film appena citato) che individua un mostro rapitore di bambini chiamato "Appresto" (i collegamenti sono scontatissimi...e anche la vicenda).
A questo punto si inserisce una canzone originale (la migliore del film) che richiama direttamente "Efelanti e Noddole" (come tema) e che è animata in modo davvero splendido (non anticipo perchè per me è stata una sorpresa). La canzone dà il cambio ritmo al film, anticipa un grande intervento di Tigro che vuole "tigrizzare" IhHo e introduce i preparativi alla cattura dell'Appresto (fantastica l'interpretazione di Tappo come direttore dei lavori...davvero molto divertente).
Il resto lo lascio scoprire a chi vuole vederlo, anche se la trama è ovviamente abbastanza scontata e nel finale i rimandi all'originale ritornano prepotentemente. Una nota preziosa i titoli di coda, in parte con le scene del film fotografate dal vivo e in parte animate.

In conclusione un piccolo gioiellino, che ci riporta a 30 anni fa e ad un tempo in cui la CGI non era ancora stata inventata...è un campionario di abilità grafica e stilistica e aumenta il dispiacere nel vedere che una schiera di tali artisti è stato coinvolto in un progetto che sicuramente (per quanto piacevole) non lascerà la sua impronta nella storia dell'animazione. Voto personale 7 (e non sono un amante del Bosco dei 100 acri)

Inviato da: nipo il 20/4/2011, 23:21

Visto oggi. Insomma, un film senza infamia e senza lode, molto semplice, come un qualunque film di Pooh, la storia si risolve semplicemente miscelando insieme quella degli efelanti (qui c’è il misterioso Appresto), e la ricerca di Christofer Robin. Nulla di nuovo insomma, con l’immancabile scena di Pooh che canta sognando miele e le altre solite amenità del bosco dei 100 acri. Come sempre il miele scorre a fiumi, e non solo fisicamente ma anche metaforicamente, e il tutto mi sa un po’ di già (ampiamente) visto. Si salvano alcune gag divertenti, tipo la sequenza della fossa nella quale cadono tutti tranne Pimpi, e carina anche la scena dell’animazione dei disegni di gesso. Ma sicuramente non mi bastano queste cose per rendere memorabile un filmetto comunque dignitoso; per il resto nulla da dire, o meglio, nulla di nuovo. Le animazioni sono buone, ma non si capisce proprio che ci hanno messo sopra le mani animatori del calibro di Deja e altri, giusto Tappo fa capire che dietro c’è la matita di Eric Goldberg, per alcune espressioni che di solito non vedevo sul suo volto. La brevità del film l’ho trovata imbarazzante, come se si trattasse di un direct to video dilatato al cine, e sinceramente trovo che fosse questa la sua vera destinazione… Insomma, semplice e scontato, adatto comunque e sicuramente ad un pubblico molto infantile. A già, poi c’è Nessie… Vabè, personalmente passerei in silenzio questo corto che si salva solo per lo stile dell’animazione e null’altro. Questo si, ha una storia veramente nulla, e la morale posticcia attaccata alla fine sa veramente di giustificazione tirata per i capelli per dare una fine al corto. Il cattivo, neanche ricordo come si chiama, era un bel personaggio, ma viene usato veramente come una comparsa, e la storia che porta Nessie a cercarsi un altro laghetto è… boh, come posso dirlo… una vera ca…..ta! Come al solito credo che su questo corto abbiano pesato molto le aspettative che mi ero fatto. Cioè, dopo averlo aspettato per mesi, o anche anni, il commento che ho avuto alla fine è stato un sonoro: TUTTO QUI????? Cioè, gli ci è voluto tutto questo tempo per un corto che in due-tre mesi si sarebbe potuto girare benissimo! Questo veramente è stato una delusione, anche perché è finito subito, sarà durato quanto, sei o sette minuti, e sinceramente mi aspettavo una durata più consistente. Insomma in generale è stata una proiezione, non dico deludente, ma ci sono vicino. Fortunatamente ho sfruttato la riduzione del giornale, se avessi pagato il biglietto intero mi sarei sicuramente pentito di aver speso 12 euri…

Inviato da: winnie & pimpi il 20/4/2011, 23:45

QUOTE (Teo @ 21/4/2011, 0:03) *
Un gradevole ritorno al disegno 2D anche se non sono così entusiasta come Waly e Claudio.
La prima parte del film è una riproposizione in toto del Classico originale, con la camera di CR girata dal vivo e con la storia che inizia con le pagine del libro disegnate che prendono vita magicamente e giocano con le lettere del testo, anche i personaggi e le canzoni sono quelle del Classico, perciò un bell'esercizio di stile che però non aggiunge proprio nulla alla situazione che tutti conosciamo...potrebbe essere "attaccato" all'originale e non si noterebbe la differenza. Pooh è sempre affamato, IhHo è triste e perde la coda, Pimpi è perennemente spaventato (sbaglio o il doppiatore non è il solito?), Tappo, Kanga, Roo, Uffa...tutto come 30 anni fa.


Per questo hanno vinto la sfida, questo è il senso dei sequel. chi ha amato il primo film vuole rivedere gli stessi personaggi in avventure simili. Nessuno vuole vedere Pimpi che diventa coraggioso o Winnie che non ha più voglia di miele!
Le cose nuove devono farle in nuovi film e speriamo che ne facciano di nuovi film, ma lasciateci Pooh così com'è per carità! laugh.gif
Abbiamo apprezzato molto anche il fatto che la colonna sonora fosse molto simile a quella dei fratelli Shermann con i coretti tipici degli anni 60. La canzone The very important thing to do per noi è la più bella, proprio incantevole, peccato che sia così breve.
Bella idea anche quella di fare del palloncino rosso un vero e proprio personaggio.

Manca la poesia e la malinconia del primo film che ti faceva pensare all'infanzia come un bellissimo mondo ormai perduto. Però rimane comunque un bellissimo film molto divertente che ti fa uscire dal cinema col cuore contento. laugh.gif

E' vero Pimpi non ha la stessa voce purtroppo! Anche graficamente non è bello come nel primo film, peccato! not.gif

Inviato da: Teo il 20/4/2011, 23:56

CITAZIONE (winnie & pimpi @ 20/4/2011, 23:45) *
Per questo hanno vinto la sfida, questo è il senso dei sequel.

Giustissimo! ...allora perchè farne un "Classico"?

Inviato da: winnie & pimpi il 20/4/2011, 23:58

QUOTE (nipo @ 21/4/2011, 0:21) *
Visto oggi. Insomma, un film senza infamia e senza lode, molto semplice, come un qualunque film di Pooh, la storia si risolve semplicemente miscelando insieme quella degli efelanti (qui c’è il misterioso Appresto), e la ricerca di Christofer Robin. Nulla di nuovo insomma, con l’immancabile scena di Pooh che canta sognando miele e le altre solite amenità del bosco dei 100 acri. Come sempre il miele scorre a fiumi, e non solo fisicamente ma anche metaforicamente, e il tutto mi sa un po’ di già (ampiamente) visto. Si salvano alcune gag divertenti, tipo la sequenza della fossa nella quale cadono tutti tranne Pimpi, e carina anche la scena dell’animazione dei disegni di gesso. Ma sicuramente non mi bastano queste cose per rendere memorabile un filmetto comunque dignitoso; per il resto nulla da dire, o meglio, nulla di nuovo. Le animazioni sono buone, ma non si capisce proprio che ci hanno messo sopra le mani animatori del calibro di Deja e altri, giusto Tappo fa capire che dietro c’è la matita di Eric Goldberg, per alcune espressioni che di solito non vedevo sul suo volto. La brevità del film l’ho trovata imbarazzante, come se si trattasse di un direct to video dilatato al cine, e sinceramente trovo che fosse questa la sua vera destinazione… Insomma, semplice e scontato, adatto comunque e sicuramente ad un pubblico molto infantile. A già, poi c’è Nessie… Vabè, personalmente passerei in silenzio questo corto che si salva solo per lo stile dell’animazione e null’altro. Questo si, ha una storia veramente nulla, e la morale posticcia attaccata alla fine sa veramente di giustificazione tirata per i capelli per dare una fine al corto. Il cattivo, neanche ricordo come si chiama, era un bel personaggio, ma viene usato veramente come una comparsa, e la storia che porta Nessie a cercarsi un altro laghetto è… boh, come posso dirlo… una vera ca…..ta! Come al solito credo che su questo corto abbiano pesato molto le aspettative che mi ero fatto. Cioè, dopo averlo aspettato per mesi, o anche anni, il commento che ho avuto alla fine è stato un sonoro: TUTTO QUI????? Cioè, gli ci è voluto tutto questo tempo per un corto che in due-tre mesi si sarebbe potuto girare benissimo! Questo veramente è stato una delusione, anche perché è finito subito, sarà durato quanto, sei o sette minuti, e sinceramente mi aspettavo una durata più consistente. Insomma in generale è stata una proiezione, non dico deludente, ma ci sono vicino. Fortunatamente ho sfruttato la riduzione del giornale, se avessi pagato il biglietto intero mi sarei sicuramente pentito di aver speso 12 euri…

...beh...è un film di Pooh! che cosa ti aspettavi da un film che si intitola Winnie the Pooh????
ovviamente è destinato ad un pubblico molto infantile, come tutti i film di Pooh! Per questo le storie sono molto semplici, perchè possano seguirle anche i bambini molto piccoli. Ed è per questo che ci sono molte canzoncine. Ma è doveroso mantenere lo stile e il target del primo film!

Sul cortometraggio hai perfettamente ragione!
Ma perchè invece di farte tanti cortometraggi non fanno un solo lungometraggio?????? Non è la stessa cosa in termine di costi???

Inviato da: nipo il 21/4/2011, 0:01

CITAZIONE (winnie & pimpi @ 21/4/2011, 0:45) *
Per questo hanno vinto la sfida, questo è il senso dei sequel. chi ha amato il primo film vuole rivedere gli stessi personaggi in avventure simili. Nessuno vuole vedere Pimpi che diventa coraggioso o Winnie che non ha più voglia di miele!

Secondo me no, anzi, sono dell'idea che i sequel fotocopia siano negativi. Ok mantenere gli stessi aspetti, ma ci si aspetta anche delle novità, altrimenti poi è semplice cadere nella noia. T come tigro era tutt'altra cosa, una bella avventura anche se con le classicità dei personaggi, ma una trama più avvincente, rimanendo però sempre nei canoni di Pooh.

Inviato da: winnie & pimpi il 21/4/2011, 0:01

QUOTE (Teo @ 21/4/2011, 0:56) *
Giustissimo! ...allora perchè farne un "Classico"?

questa è solo una trovata pubblicitaria, chiamandolo classico sperano di poter vendere maggiormante il film. Ma non siamo di fronte a un film con un budget paragonabile a quello dei classici.

Inviato da: winnie & pimpi il 21/4/2011, 0:06

QUOTE (nipo @ 21/4/2011, 1:01) *
Secondo me no, anzi, sono dell'idea che i sequel fotocopia siano negativi. Ok mantenere gli stessi aspetti, ma ci si aspetta anche delle novità, altrimenti poi è semplice cadere nella noia. T come tigro era tutt'altra cosa, una bella avventura anche se con le classicità dei personaggi, ma una trama più avvincente, rimanendo però sempre nei canoni di Pooh.

Ci dispiace, ma a noi T come Tigro non è piaciuto proprio per niente e poi dove sono le novità in quel film?

Inviato da: nipo il 21/4/2011, 0:11

CITAZIONE (winnie & pimpi @ 21/4/2011, 1:06) *
Ci dispiace, ma a noi T come Tigro non è piaciuto proprio per niente e poi dove sono le novità in quel film?

In una storia un pochino più coinvolgente, una trama in cui succedeva qualche cosa. Insomma, in generale, un pochino più di movimento...

Inviato da: Grrodon il 21/4/2011, 0:58

QUOTE (winnie & pimpi @ 21/4/2011, 1:01) *
questa è solo una trovata pubblicitaria, chiamandolo classico sperano di poter vendere maggiormante il film. Ma non siamo di fronte a un film con un budget paragonabile a quello dei classici.


E chi l'ha chiamato Classico? Il brand dei Classici è stato soppresso, ora la lista è riferita a chi ci ha messo mano. E farci mettere mano ai WDAS non è una trovata pubblicitaria.

Inviato da: Claudio il 21/4/2011, 7:10

qualcuno sa il costo del film in totale?

Inviato da: Teo il 21/4/2011, 7:29

CITAZIONE (Claudio @ 21/4/2011, 7:10) *
qualcuno sa il costo del film in totale?

Io ho provato a cercare in rete ma non ho trovato nulla!

Inviato da: Claudio il 21/4/2011, 7:31

CITAZIONE (Teo @ 21/4/2011, 8:29) *
Io ho provato a cercare in rete ma non ho trovato nulla!


anche io , sembra un mistero eheheh.gif !
spero ci sia qualcuno bene informato che possa svelare questo costo di produzione eheheh.gif rolleyes.gif

Inviato da: Teo il 21/4/2011, 7:42

Riporto due recensioni (senza spoiler...una vera recensione non deve averne!), fatte molto bene, che riportano al vero senso del film...togliendomi qualche perplessità che mi portavo dietro:

da MYmovies http://www.mymovies.it/film/2011/winniethepooh/

Un senso di artigianalità e unicità per un film che recupera il meglio della classicità Disney
di Marianna Cappi

Pooh si sveglia con il pancino che brontola e scopre di non avere più miele in casa. Esce per andarlo a cercare ma s'imbatte nel dramma di Ih-Oh, che ha perso misteriosamente la coda. Riportare la coda all'amico asinello diventa la cosa più importante da fare per Pooh e tutti i compagni del Bosco dei Cento Acri, almeno finché non accade di peggio. Infatti Christopher Robin non si trova da nessuna parte e il gufo Uffa, traducendo un suo biglietto autografo, afferma che è stato rapito dal mostro Appresto. La giornata diventa così piuttosto impegnativa per un orsetto che era uscito solo per cercare del miele…
Primo lungometraggio sul grande schermo da oltre 35 anni (Nota mia: non è vero...T come Tigro è uscito al cinema), il film dell'orsetto di pezza Winnie The Pooh, nato dalla penna di A. A. Milne e ispirato ai veri pupazzi del figlio dell'autore, Christopher Robin, vede la luce sotto il regno di John Lasseter e non gli poteva andare meglio. Fino ad ora, infatti, il pregiudizio sullo zuccheroso orsetto goloso di miele, dal cervello piccolo e il cuore grande, non solo era lecito ma appariva addirittura avvalorato da molti dei cortometraggi in circolazione, realizzati con tratto troppo rapido e digitale. I registi Stephen J. Anderson e Don Hall riescono invece nell'impresa di fare un film contemporaneo proprio andando a ripescare il classico.
Basterebbe far notare che a cantare la musichetta originale del personaggio, riarrangiata ma riconoscibilissima, c'è un'icona indie come Zooey Deschanel e dovremmo esserci intesi. Ma c'è di più e di meglio. La storia guarda agli esordi di Winnie Pooh, ai corti degli anni Sessanta (poi riuniti a loro volta in un lungo), dove la progressione narrativa procede “a cascata” esattamente come avviene nel gioco infantile, capace di distrarsi ad ogni occasione senza perdersi mai. Il tratto, poi, è quello tipico dell'acquerello e del disegno fatto a mano che, combinato con la messa in scena di contesto e paratesto - i personaggi escono letteralmente dalle pagine, a volte portando con sé alcune parole o utlizzando una stringa di lettere come vera e propria soluzione narrativa - riescono nell'incredibile: dare al prodotto un senso di artigianalità e unicità nonostante il marchio rappresenti un emblema della serialità e dello sfruttamento commerciale universale.
Dulcis (è il caso di dirlo) in fundo, alcune sequenze come quella della descrizione del mostro Appresto (Backsoon), realizzata sul fondo nero di una lavagna, o quella delle allucinazioni da fame di Pooh, che vede ogni cosa prendere le fattezze di un vasetto di miele, riportano alla mente le soluzioni più graficamente inventive, psichedeliche e straordinarie dei vecchi classici Disney. Dopo questo film il pregiudizio non è più ammesso, ma sarà di certo più difficile tornare ad accontentarsi degli episodi televisivi.


E Comingsoon http://www.comingsoon.it/News_Articoli/Recensioni/Page/?Key=6436

Winnie the Pooh - la recensione
Fino a pochi anni fa nessun appassionato di animazione avrebbe scommesso sull'idea che il cinquantunesimo film del canone dei lungometraggi disneyani potesse essere dedicato a Winnie the Pooh. Tra i personaggi più amati della casa, pur importati con fedeltà estrema dalla creazione letteraria di A. A. Milne, gli abitanti del Bosco dei Cento Acri sono stati più volte utilizzati in serie tv, speciali e tre recenti film d'animazione realizzati dalle ormai chiuse succursali giapponesi e australiane. Un viaggio creativo parallelo e amato dai più piccini che sembrava aver però perso l'interesse del nucleo degli animatori storici della Disney ufficiale, persa a cercare la propria identità nel mare magnum dei musical anni Novanta prima e della computer grafica in 3D adesso.

Film prodotto in un estremo e tradizionalissimo 2D disegnato a mano, Winnie the Pooh si propone a partire dal titolo come una riscoperta artistica a 360°. Pescando direttamente dai racconti di Milne, il soggetto (curato dal veterano Burny Mattinson, già autore del Canto di Natale di Topolino e coautore di Basil l'investigatopo) fonde e intreccia tre storie: la ricerca monomaniacale del miele da parte del mitico Winnie, la sparizione della coda dell'asino Ih-Oh e il presunto rapimento del bambino Christopher Robin, attribuito dai nostri eroi a un ancor più presunto e improbabile mostro.
Immaginate cosa possa significare nel 2011 un film d'animazione che sia costruito su misura per i più piccoli, che non voli su movimenti di camera estremi, che non rintroni, che non obblighi agli occhialini 3D, che cerchi l'espressione e l'emozione senza impantanarli nel barocco.
Più ancora che in La principessa e il ranocchio, il gotha dell'animazione 2D disneyana (Henn, Deja, Haycock, Baer) si mette al servizio di una mimesi. Rispettando la recitazione che la prima generazione di autori disneyani aveva impostato nel lontano 1966 con Winnie the Pooh and the Honey Tree, il gruppo, capitanato da Don Hall e dallo Stephen Anderson che aveva diretto I Robinson, interpreta i miti con rispetto e filologia: in scala minore, l'avevano già fatto con lo sperimentale corto di Pippo di quattro anni fa, Pippo e l'Home Theatre.
Rapido senza essere sovraccarico, il film procede sicuro per appena un'ora di durata, lasciando spazio all'interazione pulita tra i personaggi all'interno dell'inquadratura. L'occhio cade sereno sulla recitazione ma soprattutto, in ossequio alla pura tradizione disneyana, sulla caratterizzazione di ogni protagonista.
Completano il quadro canzoni brevi (eseguite in originale da Zooey Deschanel) e quello che sembra un omaggio agli elefanti rosa di Dumbo: una sequenza onirica di presentazione del "mostro", orchestrata con delicata fantasia grafica da Eric Goldberg, creatore del Genio di Aladdin e regista della Rapsodia in Blu, l'episodio migliore di Fantasia 2000.
Cinicamente si potrebbe insinuare che anche la Disney si stia rifugiando nel reboot, ma l'animazione tradizionale, specialmente quando ripropone personaggi eterni, gode di una corsia preferenziale che annulla ogni dubbio di codardo nostalgismo. Una corsia che John Lasseter, da appassionato di auto e di corse, ha mirabilmente scelto di percorrere.
Pubblicato il 19/04/2011Domenico Misciagna

Inviato da: Claudio il 21/4/2011, 7:51

Viva l'animazione tradizionale insomma clapclap.gif clapclap.gif clapclap.gif

è difficile ,nel 2011 , trovare un film per i più piccoli così genuino, come lo è questo Winnie The Pooh. Già, solo solo per questo, per me il 51° classico è da applausi. clapclap.gif clapclap.gif

Inviato da: winnie & pimpi il 21/4/2011, 8:22

recensione dal sito Film Review

Creato nel‭ ‬1929‭ ‬dallo scrittore inglese‭ ‬Alan Alexander Milne,‭ ‬Pooh si tuffa coraggiosamente nel mare magnum dell’animazione contemporanea senza portarsi dietro tridimensionalità,‭ ‬computer grafica,‭ ‬effetti speciali mirabolanti.‭ ‬Disney e Pixar l’hanno tirato su nella genuinità dei suoi colori acquerello,‭ ‬nella perfezione naturale del disegno a mano,‭ ‬con il bene placito di‭ ‘‬paròn‭’ ‬John Lasseter,‭ ‬che,‭ ‬scopriamo,‭ ‬aver trascorso la sua infanzia‭ ‘‬a pane,‭ ‬miele e Pooh‭’‬.‭ “‬Il nostro obiettivo è sempre stato quello di creare un film in grado di colpire le generazioni in modo trasversale,‭ ‬a partire dai bambini,‭ ‬fino alle sorelle e ai fratelli più grandi e facendo divertire anche mamma e papà‭ – ‬spiega il produttore esecutivo John Lasseter.‭ ‬Le personalità delle creature di A.‭ ‬A.‭ ‬Milne sono così ben delineate,‭ ‬così eleganti nella loro semplicità che abbiamo sempre creduto che fossero divertenti anche prima che noi facessimo qualsiasi tipo di schizzo.‭ ‬Questi sono personaggi con cui molti di noi sono cresciuti,‭ ‬che vorremmo far conoscere ai nostri piccoli e riscoprirli insieme con loro‭”‬.
La sensazione è di quelle che fanno tornare al passato.‭ ‬Trascorsi che per qualcuno sono semplicemente il frutto di intermittenti ricordi romanzati,‭ ‬per altri,‭ ‬immagini color seppia conservate in un angolo di cuore o in qualche polverosa vecchia scatola di cartone in soffitta.‭ ‬No,‭ ‬non ci riferiamo soltanto al desiderio dei maestri Disney e Pixar di non affidare le creature dei Cento Acri alle mani abili e folli di qualche genio della computer grafica o della stereoscopia,‭ ‬ma alla loro voglia di lasciare autentico e tradizionale lo spirito della storia e dei personaggi di‭ ‬Alan Alexander Milne.‭ ‬C’è il narratore che introduce la storia,‭ ‬accompagna lo spettatore nella tana di Pooh,‭ ‬lui è lì che dorme,‭ ‬sonnecchia e quando si concede al suo pubblico il pancino reclama già la megaporzione di miele quotidiana.‭
Il sipario si alza sul bosco dei Cento Acri e la cosa che affascina più di qualsiasi altra è che Pooh e i suoi amici non hanno perso lo spirito che li ha sempre contraddistinti.‭ ‬Sono ancora la flemmatica andatura delle storie,‭ ‬la severità nella costruzione delle gag e un‭’‬intatta verve ironica a rendere piacevoli le peripezie della banda di Winnie.‭ ‬Senza tempo,‭ ‬immutato,‭ ‬autentico,‭ ‬fatto apposta per i più piccini.‭ ‬Il fascino di Winnie the Pooh sta tutto nella sua semplicità,‭ ‬quella con cui mastro Lasseter e soci sono riusciti a realizzare il film,‭ ‬tenendo fede allo spirito delle pagine scritte da Milne,‭ ‬quasi un secolo fa.‭ ‬E così che‭ ‬Winnie Pooh ci prende per mano e ci ricorda con garbo ed eleganza di un tempo semplice,‭ ‬quando c’erano i cartoni animati.‭ ‬Grazie mille,‭ ‬sciocco di un orsetto‭…

Maria Pia De Rango

Recensione dal sito Screenweek:
Sono tantissime le cose da dire e da valutare in un film come questo che, dietro la sua apparente semplicità, riesce ad entrare nel cuore delle persone in modo indelebile.
In Winnie the Pooh, sicuramente la bellezza e la semplicità dei suoi personaggi, aiuta ad affezionarsi a loro, ma ci sono motivi ben più consistenti, perchè questo orsetto così buffo ed i suoi amici un pò strampalati, dopo tutti questi anni, riescono ancora a far breccia nel cuore di molti!
Vedendo la pellicola, ci si rende conto che l’intento da parte di Stephen J. Anderson e di Don Hall, è quello di creare un film in grado di colpire diverse generazioni, quella dei bambini, delle loro sorelle o fratelli più grandi e anche quella dei genitori.
Effettivamente ognuno, in base alla sua generazione ed al suo grado di comprensione, può ricavare emozioni e sensazioni da questa storia intitolata appunto Winnie the Pooh, Nuove avventure nel Bosco dei 100 Acri!
La cosa che più di ogni altra mi ha colpita favorevolmente è la semplicità e la trasparenza dei personaggi.
Le loro personalità sono così ben delineate, che ognuno di loro rappresenta una determinata caratteristica, creando, insieme, le diverse faccie di una sola personalità adulta.
Riflettendo attentamente infatti possiamo affermare che Pimpi sia la paura; Tappo la volontà di controllare e gestire le situazioni; Pooh l’innocenza del bambino; Ih Ho il pessimismo, Uffa il desiderio di essere sempre all’altezza delle situazioni, Tigro lo spirito d’avventura e così via…
Questo film, oltre ad essere un ottimo intrattenimento per i più piccini, può aiutare noi adulti ad osservare le diversità dei caratteri e delle personalità e può farci tornare un pò indietro negli anni.
Mentre assistevo alla proiezione, mi sono sentita avvolta in una piacevole atmosfera che mi ha fatta tornare con la memoria alla mia infanzia, alle mie sciocche paure, che quand’ero piccola sembravano però insormontabili…alle avventure che inventavo con mio fratello e la mia più cara amica, in cui tutto si animava ed i miei pupazzi, così come quelli di Christofer Robin, diventavano personaggi viventi e parlanti…
Altro aspetto significativo ed originale, che sono sicura incontrerà il consenso del pubblico, riguarda il gioco che si crea tra il testo del libro, i personaggi e la voce narrante.
Questo intreccio rende ben chiaro ai bambini e agli adulti, che i personaggi prendono vita da un racconto scritto, per l’esattezza quello di A.A. Milne e, grazie alla fantasia di un bambino, Christofer Robin, figlio di A.A. Milne per l’appunto, diventano i personaggi di mille avventure.
Il concetto viene supportato anche dai primi minuti del film, realizzati con la tecnica della live action, in cui si vede la stanza di Christofer Robin popolata dai personaggi di peluche di Tigro, Pimpi, Ih Ho, Winnie, Kanga e Ro.
Prima dell’uscita di Hop, abbiamo dedicato molti post a film che portano sullo schermo una tecnica mista di live actione ed animazione e abbiamo parlato del fatto che questa tecnica aiuta ancora di più il bambino a rendere viva la propria fantasia e, nello stesso tempo, a stabilirne i confini.
Per concludere vorrei agiungere un commento molto positivo sul fatto che questi personaggi siano stati interamente realizzati con carta, matita ed acquerello e riescono a catturare l’essenza dei film del passato.
In un cinema d’animazione ultra moderno, con strabilianti effetti speciali, con il 3D e quant’altro, fa proprio bene fare un salto indietro e gustarsi qualcosa di semplice e raffinato come questa pellicola!


Inviato da: WALY DISNEY il 21/4/2011, 11:24

Io sono più che felice che sia stato il 51° classico dell'animazione. E' come se Winnie Pooh fosse stato preso realmente in considerazione dopo tanti anni, perchè , diciamolo, i vari sequel del primo film anche se sono studiati meglio del capostipite, anche se ci sono molti colpi di scena toccanti ... non hanno molto da spartire con l'atmosfera del primo classico. Con questo nuovo film, invece, ci sono riusciti!! Io lo chiamo classico anche solo per questo.
Certo, T come Tigro, Winnie Pooh e gli Efelanti, Ro e la magia di primavera sono davvero film ben realizzati e toccanti nei finali, ma in tutti e tre il vero protagonista è assolutamente emarginato e questo non l'ho mai particolarmente apprezzato (lasciando scorrere il fatto che in questi tre film due mitici personaggi come Ih-Oh e Uffa erano davvero diventati comparse, anzi se non sbaglio Uffa in quello degli Efelanti non c'è proprio! cry.gif ).

Inviato da: Beast il 22/4/2011, 11:01

CITAZIONE (Claudio @ 21/4/2011, 8:31) *
anche io , sembra un mistero eheheh.gif !
spero ci sia qualcuno bene informato che possa svelare questo costo di produzione eheheh.gif rolleyes.gif

Basta andarsi a rivedere il topic del film, dove tempo fa si era detto che il budget dovrebbe aggirarsi sui 25 milioni. Saluto.gif


Allora, anche io come Teo non ho reso felice il cinema, visto che ieri sera hanno avuto appena due spettatori non paganti (grazie al coupon). In compenso il servizio è stato pessimo, visto che il film è cominciato con 20 minuti di ritardo (e questa passi) ma soprattutto la proiezione è stata interrotta nell'istante in cui compariva il 'Directed by' dei titoli di coda, con buona pace del sottoscritto che voleva vederseli Arrabbiato3.gif

Dopo il trailer di Cars 2, c'è il corto 'La Ballata di Nessie', la cui semplicità ben si accompagna a quella del film. Se da un punto di vista grafico si può salvare l'idea di utilizzare i tartan scozzesi come texture di sfondo, a livello narrativo il corto è complessivamente sotto le aspettative. Di sicuro la traduzione italiana rende molto più diffcile giudicare il componimeto in rima (che non vedo l'ora di sentire in originale), tuttavia il rimando all'Agnello Rimbalzello è evidentissimo. La figura del villain risulta piuttosto inutile e dozzinale, sarebbe stato decisamente più elegante evitare di introdurre un personaggio così tanto per fare, senza alcuna caratterizzazione; sono sicuro che fossero perfettamente in grado si trovare una soluzione migliore per far spostare Nessie dal suo laghetto. Il corto guadagna punti e sensatezza solo nel finale, quando perlomeno fornisce una morale non troppo banale. L'impressione d'insieme è che la Disney sia molto lontana dai livelli Pixar anche per quanto riguarda i corti, campo nel quale speravo invece i WDAS potessero raggiungere vette simili. La questione è: se non riescono a raggiungere la qualità Pixar nei corti, come possiamo sperare che ci riescano per i lungometraggi?

Passando al film, questo Pooh è un vero revival dell'originale del '77, come si può ben constatare fin dall'introduzione nella cameretta di Christopher Robin. Il film mantiene le stesse atmosfere ed è un fatto positivo, perché sono riusciti a richiamare il classico evitando di farsi fuorviare da tutti i prodotti homevideo mediocri che ci sono stati nel mezzo. Ho trovato il design di alcuni personaggi un po' mutato, mi riferisco in particolare a Tappo e Christopher Robin e forse anche Tigro. Inoltre, ho trovato ottima continuità con l'originale anche nella frequenza dei ritornelli cantati e nell'alternanza di scene più divertenti (apprezzabili a tutte le età, la migliore è quando Pimpi fugge dall'Appresto) con altre più infantili (e in cui io mi annoio, ma d'altronde il target sono i bambini di 3 anni, quindi non mi posso neanche lamentare). In conclusione un classico dal sapore antico, non memorabile ma nemmeno da tralasciare.

Questi sono i pensieri che mi sono venuti da scrivere per il momento. Saluto.gif

Inviato da: winnie & pimpi il 22/4/2011, 13:06

QUOTE (Beast @ 22/4/2011, 12:01) *
la migliore è quando Pimpi fugge dall'Appresto)


da sbellicarsi quando Pimpi salta sul palloncino per farlo scendere nella fossa! eheheh.gif eheheh.gif

Inviato da: Beast il 22/4/2011, 13:38

CITAZIONE (winnie & pimpi @ 22/4/2011, 14:06) *
da sbellicarsi quando Pimpi salta sul palloncino per farlo scendere nella fossa! eheheh.gif eheheh.gif

eheheh.gif eheheh.gif Anche quando soffia per farlo andare più veloce eheheh.gif eheheh.gif

Inviato da: Claudio il 22/4/2011, 14:57

CITAZIONE (winnie & pimpi @ 22/4/2011, 14:06) *
da sbellicarsi quando Pimpi salta sul palloncino per farlo scendere nella fossa! eheheh.gif eheheh.gif



CITAZIONE (Beast @ 22/4/2011, 14:38) *
eheheh.gif eheheh.gif Anche quando soffia per farlo andare più veloce eheheh.gif eheheh.gif


e perchè, quando Pimpi taglia in tanti pezzi la corda? eheheh.gif Roftl.gif

Inviato da: winnie & pimpi il 22/4/2011, 15:17

QUOTE (Claudio @ 22/4/2011, 15:57) *
e perchè, quando Pimpi taglia in tanti pezzi la corda? eheheh.gif Roftl.gif

è una frana ad allacciare! eheheh.gif eheheh.gif

Inviato da: Claudio il 22/4/2011, 19:32

CITAZIONE (winnie & pimpi @ 22/4/2011, 16:17) *
è una frana ad allacciare! eheheh.gif eheheh.gif


eheheh.gif eheheh.gif eheheh.gif

Inviato da: WALY DISNEY il 22/4/2011, 19:33

CITAZIONE (winnie & pimpi @ 22/4/2011, 16:17) *
è una frana ad allacciare! eheheh.gif eheheh.gif

Davvero forte quella parte!

Inviato da: Tigrotta il 26/4/2011, 15:30

Tempo fa vidi una piccola intervista ad Andreas Deja in cui si parlava, fra le altre cose, di questo film. Gli veniva chiesto se fare questo film fosse stato come una sorta di prigione per lui e gli altri animatori. Lui aveva risposto di no, gli piacevano i personaggi di Winnie the Pooh e questo film gli ricordava molto Il Libro della Giungla, basato più sulla recitazione e i rapporti fra i personaggi che sulle grandi scene d'azione, ma non per questo meno interessante. Vedendo il film mi sono ricordata di queste parole. Sono i personaggi a fare la storia e infatti ognuno di loro ha il suo momento per mettersi in luce, a parte Kanga e Ro che mi sono sembrati un po' marginali, e per mettere in mostra l'abilità di chi li disegna. Si vede che è un film pensato appositamente per gli animatori.
Molto belle le canzoni, in particolar modo le visionarie The Backsoon Song (Goldberg!) e Everything is Honey e la spassosa It's gonna be great.
Inoltre il film è divertentissimo e metanarrativo, perfettamente in linea col primo che considero come uno dei classici più divertenti, anche se ho notato un approccio leggermente più moderno fra personaggi e narratore. Unica pecca, l'avrei voluto un po' più lungo (una decina di minuti al massimo) in modo da unire meglio la parte riguardante la coda di Ih-Oh con la successiva, non so voi ma io ho sentito un leggero stacco narrativo, e per fare un finale un po' più lungo in cui non avrebbe guastato un pizzico di malinconia (anche se in confronto al vecchio di Rapunzel è oro colato). Ah, mi sarebbe piaciuto vedere anche De Castor.

Comunque il film è promosso a pieni voti!

Da Nessie invece mi aspettavo qualcosina in più a livello di storia, mi ha un po' deluso, mentre la parte grafica era bellissima.

Inviato da: Teo il 26/4/2011, 22:51

Io in questi giorni mi sono fatto un'abbuffata di Winnie Pooh perchè miei figli hanno voluto vedere due volte l'originale e perchè in macchina passa solo la colonna sonora del film (quello del '77). In effetti i due Classici sono davvero identici a parte alcune sfumature...mia moglie quando abbiamo visto l'originale mi ha detto, all'inizio: ma è lo stesso del cinema! ...in effetti!
Più ci penso e più mi chiedo il senso di un'operazione del genere!

Inviato da: Axel8 il 27/4/2011, 18:26

Ma quindi questo nuovo Winnie the Pooh è veramente un remake dell'originale?? Sarebbe il primo remake nei Classici Disney...

Inviato da: Claudio il 27/4/2011, 18:36

CITAZIONE (Axel8 @ 27/4/2011, 19:26) *
Ma quindi questo nuovo Winnie the Pooh è veramente un remake dell'originale?? Sarebbe il primo remake nei Classici Disney...


prende spunto, soprattutto all'inizio, dal primo classico, ma ha un 'altra storia

Inviato da: Beast il 27/4/2011, 22:40

CITAZIONE (Axel8 @ 27/4/2011, 19:26) *
Ma quindi questo nuovo Winnie the Pooh è veramente un remake dell'originale?? Sarebbe il primo remake nei Classici Disney...

Decisamente è più un sequel che un remake.

Inviato da: Teo il 27/4/2011, 22:56

Non si può proprio definirlo un remake perchè un remake è un rifacimento in stile diverso di un film già uscito sul mercato, qui invece abbiamo una specie di sequel...ma più che sequel lo definirei una storia parallela a quella iniziale...infatti il 22° Classico si autoconcludeva, mentre qua non si riprende la storia da dov'era rimasta ma se ne crea una diversa (non molto però!) dagli stessi presupposti di partenza!

Inviato da: Grrodon il 6/6/2011, 18:57

Winnie the Pooh - Nuove Avventure nel Bosco dei Cento Acri (Winnie the Pooh)



1. Walt e i Giocattoli di Christopher


C'era una volta un padre che non si riteneva troppo bravo a interagire con suo figlio, il suo nome era Alan Alexander Milne, e il ragazzino si chiamava Christopher Robin. Per aggirare questo problemino il padre decise di comunicare con lui attraverso la parola scritta, inventando racconti che avessero come protagonisti Christopher Robin e i suoi pupazzi. Milne finì per riempirci ben due libri: erano storie delicate, poetiche ma nel contempo assolutamente nonsense, visto che erano ambientate in un bosco di fantasia popolato da animali giocattolo che ragionavano come bambini, e soprattutto illustrate magistralmente da Ernest Shepard, un disegnatore dallo stile molto particolare, sporco e morbido al tempo stesso. Tutto questo colpì la fantasia di Walt Disney che negli anni 60 mise al lavoro il suo staff sul lungometraggio episodico intitolato Le Avventure di Winnie the Pooh, che venne completato solo nel 1977. Il motivo di questo ritardo è presto detto: si tratta di un caso più unico che raro nella filmografia Disneyana, dal momento che a metà della lavorazione si preferì suddividere il progetto in tre parti, rilasciando a pochi anni l'uno dall'altro ognuna di queste parti sottoforma di mediometraggi. L'idea di Walt era di fidelizzare progressivamente il pubblico americano, facendogli conoscere poco a poco i personaggi del Bosco dei Cento Acri, salvo poi eventualmente riunire le tre parti in futuro. Cosa che avvenne dopo la sua morte, infatti nel 1977 le tre featurette furono montate insieme e mandate nei cinema, accompagnate da un poeticissimo epilogo, con quel dialogo tra Christopher e il suo orsetto di pezza che segnava in un certo senso la fine della spensierata età infantile. A dispetto degli stereotipi, si era così ottenuto quindi l'unico film animato Disney indirizzato principalmente ad un pubblico di bambini, ma perfettamente fruibile anche da un adulto: la pellicola infatti giocava molto sul concetto stesso di infantilismo, prendendosi gioco dei comportamenti ingenui dei personaggi, a volte precipitando nel nonsense più totale, e non mancavano alcune trovate metanarrative davvero geniali, come le interazioni con lo stesso narratore o la consapevolezza dei personaggi di trovarsi in un libro.

2. Un Pupazzo allo Sbando


E poi ci fu la deriva. I personaggi ebbero un grandissimo successo, esattamente come aveva previsto Walt, al punto che si abusò di loro. In seguito al Classico infatti, il cast del Bosco dei Cento Acri passò in mano al reparto televisivo, sorto negli anni 80, e da lì in poi cominciò la loro discesa. Nell'arco di due decenni vennero messe in piedi tre serie televisive, prodotti una marea di lungometraggi sia direct to video che cinematografici, per non parlare delle compilation e degli special tv, prodotti di ogni tipologia e qualità che finirono per inflazionare il povero orsetto, al punto di far dimenticare al pubblico le sue radici. Inizialmente si trattava di prodotti di buona fattura, che un senso ce l'avevano: la prima serie tv, quella in animazione tradizionale, era sicuramente un prodotto curato che interpretava il mondo di Milne con un certo rispetto, ed era molto buono pure il primo sequel direct to video, Alla Ricerca di Christopher Robin che parlava della crescita del padroncino e dello sconvolgimento che questo portava nella vita dei suoi giocattoli. Il picco qualitativo si ebbe con T Come Tigro, prodotto curatissimo sia nell'animazione che nella caratterizzazione dei personaggi, che si meritò pienamente l'uscita nelle sale, e la firma dei fratelli Sherman alla colonna sonora. Ma da lì in poi qualcosa si inceppò: le idee erano finite e lo stesso brand cominciò ad allontanarsi sempre più dallo spirito originario. I Toon Studios, nome che nel frattempo aveva assunto il reparto lungometraggistico della Disney Television, tentavano con sempre meno budget e con soluzioni sempre più maldestre di dare continuità al tutto, ma già Pimpi, Piccolo Grande Eroe pur raccontando alcuni capitoli non ancora adattati dell'opera di Milne, mostrava una certa fiacchezza di fondo. Da lì alla snaturazione totale il passo era brevissimo, e questa avvenne con alcune idee tutt'altro che brillanti: la prima fu ripiegare sul personaggio del cangurino Ro. Trattandosi di un bambino, il marketing pensò bene di farlo salire alla ribalta puntando su di lui e mettendo in ombra il resto del cast, nel vano tentativo di favorire l'identificazione da parte dei bambini. Uscì quindi direttamente in home video Ro e la Magia della Primavera, seguito poco tempo dopo da Winnie the Pooh e gli Efelanti nelle sale cinematografiche, dove non contenti andarono a pescare a piene mani nella mitologia del Pooh originale, dando corpo e fattezze al concetto di Efelante...il tutto per dare a Ro un amichetto con cui torturare lo spettatore a suon di melensaggini puerili. Un'altra sciagurata idea fu quella di invadere il mercato con compilation stranissime, dalla struttura ibrida: Buon Anno con Winnie Pooh e Il Primo Halloween da Efelante erano infatti composti per due terzi da pessima animazione realizzata ad hoc e per il terzo rimanente da alcuni holiday special prodotti un decennio prima, un modo "furbo" per moltiplicare senza fatica le uscite, piazzando sul mercato lungometraggi fasulli che potessero sfruttare il brand e mettere in scena lo stramaledetto efelante. E poi ci fu l'ultimo anello di questa catena, la produzione di una serie tv prescolare in CGI su Playhouse Disney, I Miei Amici Tigro e Pooh, nel quale erano ormai scomparsi personaggi come Uffa e Christopher Robin, rimpiazzati ormai dall'efelante Effy e soprattutto della new entry Darby, la nuova bambina del bosco. La serie venne cancellata dopo poco tempo, fortunatamente, e dalla nuova dirigenza arrivò l'input di porre rimedio agli scempi fatti negli ultimi anni riportando in qualche modo alla ribalta il Pooh di un tempo.

3. A Very Important Film To Do


Questa esigenza di risanamento di un brand devastato coincideva in pieno con le esigenze di John Lasseter, in quel momento impegnato a far rinascere qualitativamente i Walt Disney Animation Studios. La Principessa e il Ranocchio non aveva ottenuto grossi risultati e la scaletta delle uscite andava ripensata, questo aveva causato delle voragini produttive negli anni immediatamente successivi, e la cosa andava impedita. Il team 2d era stato da poco rimesso insieme e non doveva separarsi un'altra volta, per cui serviva un progetto semplice e modesto che potesse tenerlo impegnato abbastanza tempo, stimolandolo a dovere. E come secondo progetto in animazione tradizionale, Winnie the Pooh cadeva a fagiolo: in fondo non avrebbe richiesto certo un grosso budget, né avrebbe avuto bisogno dell'approvazione delle alte sfere, per non parlare del fatto che gli animatori della seconda generazione, addestrati dai nine old men, non avevano mai avuto occasione in tutti questi anni di cimentarsi con i personaggi di Milne, proponendone una loro interpretazione, e molti di loro erano cresciuti con il Pooh originale, per cui ci erano affettivamente molto legati. Fu quindi una festa per tutti loro l'assegnazione dei vari personaggi: al mitico Andreas Deja toccò infatti riportare in scena Tigro mentre ad Eric Goldberg venne assegnato Tappo. Altri validissimi talenti come Bruce Smith (Pacha, Facilier), Dale Baer (Yzma, Alameda Slim) e Randy Haycock (Clayton, Kida, Naveen) vennero messi al lavoro rispettivamente su Kanga/Ro/Pimpi, Uffa e Ih-Oh, mentre al grande Mark Henn toccò il difficile compito di gestire i protagonisti Christopher Robin e Winnie Pooh! A capo degli sceneggiatori invece venne messo il veterano Burny Mattinson, presente agli studios sin dai tempi del Pooh originale, e famoso per aver diretto quell'immortale capolavoro di Mickey's Christmas Carol. Avere Mattinson era una garanzia di qualità e brillantezza, visto che aveva dimostrato in quell'occasione una certa esperienza nell'attualizzare personaggi classici da tempo dimenticati, e penso che sia stato questo il colpaccio migliore per i due registi Stephen Anderson e Don Hall, che avevano già realizzato l'arguto, anche se imperfetto, Meet the Robinsons.

4. Risate, Non Sbadigli!


Mattinson e la sua crew decisero ben presto di creare quindi una seconda metà del progetto Pooh voluto da Walt Disney, mettendo in lavorazione l'adattamento di alcuni capitoli non ancora trasposti dei due libri di Milne. Già col mediometraggio Il Compleanno di Ih-Oh, prodotto da uno studio esterno, e col lungometraggio Pimpi, Piccolo Grande Eroe dei Toon Studios si era provato a completare l'opera di adattamento (anche se nell'ultimo caso con molta meno brillantezza che nell'originale), per cui era rimasto poco materiale su cui lavorare senza cadere in contraddizione: alla fine si decise di adattare un capitolo del primo libro, Nel quale Isaia perde la coda e Puh la ritrova, e uno del secondo, Nel quale Coniglio ha una giornata intensa e noi scopriamo che cosa fa Christopher Robin la mattina, mischiandoli con alcuni spunti tratti dai due capitoli in cui i personaggi rimangono bloccati in una trappola per Efelanti. A dire il vero il capitolo su Christopher Robin aveva fornito l'ispirazione già per Alla Ricerca di Christopher Robin, primo delizioso sequel direct to video di Pooh, dove però il tutto era stato inteso in modo molto più drammatico, qui pur senza invalidare i vecchi film si è cercato di raccontare la cosa con un approccio molto diverso. Il primo terzo del film è infatti occupato quasi unicamente dalla trama di Ih-Oh che perde la coda e del contest organizzato dagli altri pupazzi per rimpiazzargliela. Ma dopo la prima ventina di minuti Christopher Robin va a scuola, lasciando un bigliettino sulla porta, e Uffa lo fraintende, raccontando a tutti che il ragazzino è stato rapito da un mostro immaginario chiamato Appresto. La storia vira quindi sul tentativo di tendere una trappola a questo mostro e salvare così Christopher dalle sue grinfie, senza dimenticare però la quest per trovare una nuova coda a Ih-Oh, che solo nel finale si ricongiungerà con la trama principale. Perché, ebbene sì, sebbene il Classico originale fosse a episodi, per via della sua natura antologica, si è voluto qui tentare di creare un lungometraggio normalissimo, combinando assieme le storie per ottenere una narrazione unitaria. La stessa scelta era stata compiuta più e più volte dai Toon Studios che però molto raramente erano stati in grado di raccontare qualcosa di abbastanza interessante per un'ora e passa, cadendo molto spesso nella noia. Ma Lasseter, Mattinson e soci avevano stavolta intenzione di sfatare il mito per cui Pooh potesse essere fruibile solo da un pubblico infantile, volevano - come da dichiarazioni dello stesso Lasseter - creare un film che potesse essere visto con molto divertimento anche dagli adulti. Per far questo non c'era che una strada: imbottire il lungometraggio di trovate di ogni tipo. Ecco quindi tornare in auge la metanarrazione del Classico originale, che era via via scomparsa nel corso degli anni: i personaggi scorazzano in giro per il libro, giocano con le parole, scivolano tra i paragrafi, saltano tra una pagina e l'altra e usano questi trucchetti per "barare" traendosi d'impaccio, all'occorrenza. Questo genere di cose spiazza e colpisce lo spettatore adulto sempre e comunque, tenendo ben desta l'attenzione, che già di per sé non manca affatto, visto che un altro trucchetto per rendere universalmente interessanti le vicende è quello di riempire la pellicola con carrettate di umorismo. I personaggi in questione sono infatti pupazzi animati dalla mente di un bambino, del quale conservano la logica un po' ballerina e una certa ingenuità di fondo: in altre parole chi più, chi meno, sono quasi tutti dei dementi, e il narratore questo lo sa e lo mette in evidenza in più occasioni. Quindi tra risate dovute ai continui svarioni dei personaggi, e moti di stupore dovuti ad un setting a metà strada tra il boscoso e l'astratto, il film racconta la sua semplice storia in poco più di un'ora. Bastano questi accorgimenti per poter dire che Lasseter ha vinto la sfida? Sì. Pur nascendo come film minore, più modesto e meno pretenzioso del solito, questo cinquantunesimo Classico Disney è, qualitativamente parlando, il migliore da anni a questa parte. A differenza di Rapunzel o La Principessa e il Ranocchio, stupendi ma non privi di qualche sbavatura, questo Winnie the Pooh sfiora la perfezione: le animazioni 2d danno la paglia a Tiana e soci, lo humor è qualcosa di sopraffino e veramente intelligente, le canzoni pure, per non parlare dell'interpretazione dei personaggi e della sceneggiatura che riesce a valorizzare una trama semplicissima, ma narrata a regola d'arte con una narrazione pulitissima e ritmata in modo magistrale. Insomma, evidentemente si è trovata l'alchimia giusta tra personaggi, sceneggiatori, registi e animatori, un'alchimia così perfetta che avrebbe potuto rendere ancora migliori le ultime produzioni, e che è strano sia saltata fuori solo adesso per un filmetto tanto sottovalutato.

5. Personaggi in Grande Spolvero


Uno dei meriti principali del lungometraggio in questione è la gestione dei personaggi, a cominciare dal protagonista. Il titolo originale (semplicemente Winnie the Pooh) era stato molto chiaro in merito: si trattava di una sorta di reboot per il brand, ovviamente, di un ritorno alle origini, ma soprattutto un ritorno alla centralità dell'orsetto che era stata messa in discussione sin dall'ultimo terzo del classico originale. Da lì in poi, nelle varie serie tv, nei vari lungometraggi Toon Studios erano sempre stati i comprimari a condurre l'azione, mentre Pooh era sempre stato solo un povero scemo, un impiccio quasi, a cui far dire un paio di frasi stupide, giusto per ricordare che c'è. Non che in questo film l'orsetto sia meno demente, anzi, lo è più che mai, ma la sceneggiatura e il fuoriclasse Mark Henn fanno in modo che lo spettatore si immedesimi in lui, simpatizzi per Winnie il più possibile lungo tutta la durata del lungometraggio. La prima cosa che succede è che il miele finisce, cosa che manda Pooh in crisi: per tutto il film, qualsiasi cosa avvenga intorno a lui non ci si dimentica mai di questo particolare, e seguiamo quindi il tutto dal punto di vista di un Pooh in astinenza, con brividi, visioni e gag sempre più divertenti, che esplodono nella magnifica sequenza astratta in cui sogna che ogni cosa sia fatta di miele. E' un Pooh stupido, instintivo, quasi bestiale, ma nel contempo con dei tocchi di genialità da far invidia a Pippo, e che più di una volta risolve inconsapevolmente la situazione. E il tutto è gestito così bene che col proseguir della storia ci si ritrova a parteggiare per lui al punto che quando alla fine vince la sua dipendenza e viene ricompensato, si prova una sincera soddisfazione. Tutti gli elementi che nella precedente gestione del personaggio avrebbero portato una noia mortale vengono qui rielaborati al meglio, intrattenendo lo spettatore il più possibile. Non meno riusciti sono i meravigliosi fondali, che presentano una scala cromatica davvero sbalorditiva (con alcune sporcizie che rimandano alla xerografia dell'originale), e gli altri personaggi come il Tigro di Deja, graficamente mirabolante, esuberante come sempre ma non troppo invasivo, il Tappo di Goldberg, ansioso e stressato ma parecchio ingenuo, o l'Ih-Oh di Haycock, qui doppiato da Bud Luckey, mito Pixariano e regista dell'Agnello Rimbalzello. L'approccio che questi artisti immensi hanno avuto con questi bei personaggi è veramente ammirevole: perfettamente a metà strada tra la mimesi completa con lo stile del primo Pooh e una reinterpretazione personale e autoriale, che infonda del proprio e in un certo senso aggiorni al tempo presente l'intero cast.
E' ovviamente assente l'efelante Effy, giustamente rinnegato, ed è stato quindi ridimensionato il ruolo di Ro e di conseguenza quello di Kanga, riportando il duo di canguri al loro ruolo originario. Un po' meno bello che dal film sia assente il personaggio di De Castor, presente sia nel Classico originale che nella serie televisiva (dove aveva un grande spazio), ma era una cosa intuibile, dal momento che era sparito da anni per problemi con gli eredi di Milne che non gradivano che fosse stato aggiunto un personaggio così americano nel Bosco dei Cento Acri. Un ritorno più che gradito è invece quello di Uffa, messo da parte completamente negli ultimi anni (era assente sia negli ultimi film che nella serie CGI) e qui in grande spolvero, animato in maniera magistrale da Dale Baer, e caratterizzato da una spocchia e un'idiozia davvero notevole. E sia lui che Pimpi, sono protagonisti dei momenti più esilaranti del film, nella magnifica scena in cui tutti i personaggi finiscono dentro un buco e non sanno come uscirne. Discorso a parte merita la reinterpretazione di Christopher Robin di Henn, che ha avuto il coraggio di cambiarne il modello aggiornandogli gli occhi un po' come avvenne a Topolino negli anni 40: è chiaro che si suggerisce che sia passato un po' di tempo e che Christopher sia leggermente cresciuto. Alla fine infatti si parla di anno scolastico che dopo l'estate ricomincia, non certo di primo giorno di scuola, suggerendo che sia passato parecchio tempo, senza andare necessariamente in conflitto con Alla Ricerca di Christopher Robin. Certo, questa rilettura allegra della situazione è assolutamente priva di quell'angoscia poetica degna di Toy Story 3 che traspariva da quel primo direct to video, e magari anche in contrasto con la malinconia che traspariva dal trailer (con la canzone dei Keane, Somewhere Only We Know), ma di certo se si voleva proporre Pooh al grande pubblico nella situazione attuale era l'umorismo brillante la strada giusta. Ed è stata percorsa.

6. Dai Fratelli Sherman ai Coniugi Lopez


Un altro dei grandissimi pregi di questo film è la colonna sonora. Certo venire dopo Alan Menken è una bella gatta da pelare, ma Pooh gioca in un altro campo, che è quello della canzoncina sciocca, ma buffa. Era questo lo stile che i fratelli Sherman avevano creato negli anni 60, quando si misero all'opera sulla colonna sonora di Winnie. I fratelli Sherman per ragioni di età non potevano tornare (e si ricorda che esattamente un decennio prima l'avevano fatto per T Come Tigro) e negli ultimi anni anche sotto il profilo musicale l'epopea dell'orsetto era scaduta alquanto, con canzoni scadenti o melense. Non sempre erano state cattive ovviamente, si ricorda la parentesi Carly Simon che in Pimpi e negli Efelanti aveva composto qualche bel brano, dopo esser stata reclutata dalla Disney per prendere in mano il brand, ma gira e rigira lo stile era molto differente dall'originale, dal quale ci si stava allontanando sempre più. Per questo ritorno alla classicità sono stati invece reclutati Henry Jackman per gli score, e per le canzoni i coniugi Robert e Kristen Anderson-Lopez, apprezzati compositori di musical teatrali e qui al loro primo ingresso in Disney. E neanche a farlo apposta la scelta si è rivelata azzeccatissima: le canzoni passano dal tenero al demenziale, dall'allegro al cupo senza mai perdere quel tratto distintivo leggero e melodico mutuato direttamente dai fratelli Sherman. Si fatica veramente a notare una soluzione di continuità tra le due colonne sonore, e questo è un bene perché significa che anche sotto questo profilo la sfida è stata vinta.
La prima canzone a sentirsi ovviamente è una reinterpretazione, cantata dall'icona indie Zooey Deschanel, del tema principale Winnie the Pooh composto dagli Sherman. La sequenza descritta è ovviamente la presentazione del Bosco dei Cento Acri, che avviene sulle pagine del libro con lo stesso stile delle classiche featurette. Ed è proprio un bell'effetto vedere muoversi con un'impeccabile fluidità un Christopher rimesso a nuovo su sfondi tanto stilizzati e storici. Notevole anche l'aggiunta di Tigro che scorazza vicino alla casa di Kanga, esattamente come nel libro dove è perennamente suo ospite (ignorando ma non contraddicendo la sua casa vista dalla serie tv in poi). Il primo brano originale è The Tummy Song, deliziosa canzoncina che Winnie intona appena svegliato per quietare il suo pancino brontolante, a sua volta un personaggio a sé, leit motiv che ci porteremo avanti fino alla fine del film. Ed è uno spettacolo, tanto semplice quanto azzeccata, riesce a riportare in vita le stesse sonorità sciocchine che nella prima featurette l'orsetto intonava a sé stesso quando faceva ginnastica per farsi venir fame o quando si arrampicava sull'albero in cerca di miele. Eppure è trascinante, e riesce nel contempo a portarci dentro la psiche di Pooh e farci simpatizzare per il suo bisogno incessante di miele, non rinunciando a farci vedere i primi virtuosismi metanarrativi con Pooh che scivola tra le masse di testo per nascondersi dalle api. Segue poi la brevissima e simpatica A Very Important Thing to Do, cantata nuovamente fuoricampo da Zooey Deschanel, in cui i personaggi vengono convocati per trovare una nuova coda a Ih-Oh, che riprende invece quel tipo di sonorità soavi e rilassanti tipiche di certi brani fuoricampo dell'originale Pooh. Inoltre è una perfetta sequenza per l'introduzione dei personaggi, che appaiono tutti in grandissima forma e che vengono chiamati a raccolta ognuno con una gustosissima gag. Al contest per la coda segue The Winner Song che è più che altro un motivetto che viene ripetuto più volte lungo tutto il film per premiare questo o quel personaggio, a mo' di tormentone. Ma il vero capolavoro arriva dopo: The Backson Song è genio puro. E' la sequenza cupa e astratta totalmente concepita da quel folle di Eric Goldberg, che si pone sullo stesso piano della storica Heffalumps and Woozles, ma utilizza uno stile grafico del tutto diverso. Uffa spaventa tutto il suo codazzo di amici inventandosi il temibile Backson, storpiatura di "back soon", qui da noi tradotto efficacemente come Appresto, una sorta di dispettoso energumeno che fa del trollaggio il suo stile di vita. Ovviamente si fa il verso alla logica infantile, che da sempre in Winnie Pooh viene messa in burletta mostrando i personaggi autoilludersi a proposito di questa o quella minaccia, ma per come le cose sono gestite viene da chiedersi se non si stia parodizzando più che altro la società e le psicosi di massa. Lo stile grafico stilizzatissimo di questa scena è reso possibile da una lavagnetta in cui vengono disegnati a turno con dei gessetti dai vari personaggi tutti i problemi della vita, attribuiti scioccamente a questo Appresto. Possibile che Goldberg si sia ispirato alle stilizzazioni viste nel corto Jack and Old Mac e soprattutto nella serie del grillo I'm No Fool in cui la lavagnetta era centrale. E un pezzo immaginifico, mirabolante ma nel contempo assolutamente comico, con una punta di epicità verso la fine che annega nuovamente nella comicità totale, quando negli ultimi versi i personaggi salutano Uffa con un "a presto" lasciandolo lì a riflettere sull'assonanza con il mostrone da lui immaginato.
Ovviamente non finisce qui, perché anche Tigro ha una canzone (oltre ad un breve reprise di The Wonderful Thing About Tiggers), in cui cerca di tigrizzare Ih-Oh, It's Gonna Be Great, assolutamente divertente come scena (e abbastanza debitrice di ciò che si è sentito in T Come Tigro), anche se lascia un po' lo spettatore a chiedersi se Tigro con la sua esuberanza non rifletta in qualche modo la personalità di quei bambini iperattivi che finiscono paradossalmente per rimanere emarginati. Ma probabilmente Tigro in questo film interagisce poco col resto della comitiva per rimetterlo un po' al suo posto dopo che negli ultimi anni è sempre stato prepotentemente al centro della scena. La seconda grande sequenza astratta è quella in cui Pooh, completamente in astinenza da miele, inizia ad avere visioni sempre più disturbanti, a sentire i suoi amici parlare solo di miele (e l'effetto è divertentissimo) e finisce dentro un'allucinazione utopica in cui tutto quanto è fatto di miele: la canzone è Everything is Honey, ed è deliziosamente orecchiabile e trascinante, anche se visivamente non può competere con le mille trovate della scena dell'Appresto. Infine Pooh's Finale è il coronamento della ricerca di Pooh e, più che una vera e propria canzone, è una sorta di trionfale reprise di The Winner Song e Everything is Honey cuciti insieme per creare un climax bellissimo che fa uscire dal Bosco dei Cento Acri con il sorriso sulle labbra. I titoli di coda sono un po' un discorso a parte, visto che presentano la terza canzone cantata da Zooey Deschanel, So Long, mentre sullo schermo scorrono varie chicche. Dapprima la versione live action di ciò che è veramente accaduto durante il film: infatti vediamo i pupazzi di Christopher Robin messi nelle posizioni più svariate per scimmiottare gli accadimenti del film, come se a muoverli fosse stato da sempre un bambino. A seguire i credits scorrevoli, disseminati di gag animate coi personaggi che fanno ogni tipo di cosa divertente per intrattenere lo spettatore fino all'ultimo minuto, che ci regala una scena post credits veramente esilarante.

7. Sciocco di un Filmetto?


Insomma un film straordinario, che ci mostra animazione, sceneggiatura, musica e umorismo a livelli davvero eccelsi. Ma un compromesso resta rempre un compromesso, e di certo l'ok a questo film non è stato dato per far divertire Andreas Deja e soci sui personaggi creati dai loro maestri. Stiamo parlando di un film di Winnie Pooh, e al marketing non importa quanto sia straordinario che a metterci la firma siano stati i WDAS. Potrà anche essere un capolavoro di virtuosismi, potrà aver prolungato la vita del 2d, ma l'unico motivo per cui la Disney l'ha finanziato è quello di utilizzarlo come rilancio per il brand, e questo ha provocato una distribuzione assai atipica che nulla ha a che spartire con i Classici Disney più tradizionali. Già il fatto che sia stato proiettato in Europa ben tre mesi prima che negli USA è una cosa senza precedente alcuno, mentre il fatto che in Italia sia stato proiettato per sole due settimane e solo in un numero limitatissimo di sale aderenti all'iniziativa promozionale (con tanto di biglietti gratis distribuiti con la rivista omonima), salvo poi esser buttato sul mercato in dvd - e non in blu-ray - poco più di un mese dopo, fa ben capire come si sia trattata di una microdistribuzione. Anzi, di un'anteprima nelle sale riservata a poche famiglie elette, per un prodotto che svolgerà la sua funzione solo in home video, e con un passaggio televisivo su Disney Junior, peraltro già annunciato. Sì, un direct to video d'autore, cosa molto svilente, anche perché, oltre che essere passato inosservato agli occhi del grande pubblico, che continuerà in questo modo ad avere un'idea di Winnie Pooh alquanto pregiudiziosa, si è riusciti a lisciare completamente anche il fandom Disneyano, che quasi non è a conoscenza del fatto che sia già uscito il film successivo a Rapunzel, né in queste circostanze potrà mai essere troppo propenso a recuperarlo. Ma in tanta amarezza qualche nota positiva c'è, ed è che i cinema hanno proiettato questo gioiello accompagnato dal gioiellino The Ballad of Nessie, corto in 2d che riprende lo stile di Mary Blair, confezionando così uno spettacolo veramente imperdibile. Inoltre si spera che negli USA i risultati siano migliori dal momento che di recente è stata fatta una proiezione di prova nelle università, e pare sia andata benissimo. E' però chiaro che per avere un nuovo evento Disney sentito da tutti bisogna aspettare il Natale del 2012 con l'uscita di Reboot Ralph in CGI, mentre per avere qualcosa di nuovo in 2d bisognerà aspettare ancora del tempo. Alcuni rumor però dicono che il buon Mattinson si sia messo all'opera su un nuovo progetto analogo a questo che dovrebbe stavolta rinverdire i fasti di un certo esserino dalle grandi orecchie da cui tutto cominciò...


da http://www.ilsollazzo.com/forum/viewtopic.php?f=27&t=2703&p=34775#p34775

Inviato da: Teo il 6/6/2011, 22:08

Onore al grande Grrodon, di cui non mi stancherò mai di leggere le stupende recensioni! Adesso ho un'improvvisa voglia di rivedere questo film...meno male che manca pochissimo! Confido moltissimo sui rumors finali...ci spero con tutto il cuore e mi auguro che il 2D non sia defunto con questo Classico.

Inoltre, non mi stancherò mai di proporre al caro Guido o a qualche altro moderatore se fosse possibile riunire tutte le Recensioni di Grrodon in un unico topic dove poterle rileggere, sono una fonte inesauribile di informazioni e di riflessioni interessantissime ed è un peccato andarle a cercare a casaccio nei topic (soprattutto per quanto riguarda i film recenti).

Inviato da: Daydreamer il 7/6/2011, 0:11

Grazie Grrodon, nuova impeccabile lezione. Non conoscevo Winnie, ora ne so certamente di più...apprezzerò e baderò senza alcun dubbio ai tuoi "accenni", vista l'uscita dopodomani del dvd in esclusiva con Sorrisi e Canzoni (che per altro gli ha dato bello sfoggio e pubblicità sul numero precedente, almeno in questo Signorini è da amare, già con Rapunzel aveva lasciato presagire un'evidente Amore per la Disney ^^ ...)

Inviato da: Pan il 7/6/2011, 13:14

Complimenti, Grrodon! Una splendida recensione che mette in risalto tutti i pregi di questo piccolo gioiello.

CITAZIONE (Teo @ 6/6/2011, 23:08) *
non mi stancherò mai di proporre al caro Guido o a qualche altro moderatore se fosse possibile riunire tutte le Recensioni di Grrodon in un unico topic dove poterle rileggere, sono una fonte inesauribile di informazioni e di riflessioni interessantissime ed è un peccato andarle a cercare a casaccio nei topic (soprattutto per quanto riguarda i film recenti).

Cliccando sul link presente nella firma di Grrodon, è possibile consultare tutte le sue recensioni: wink.gif

http://www.ilsollazzo.com/forum/viewtopic.php?f=23&t=162

Inviato da: Teo il 7/6/2011, 14:55

CITAZIONE (Pan @ 7/6/2011, 13:14) *
Complimenti, Grrodon! Una splendida recensione che mette in risalto tutti i pregi di questo piccolo gioiello.


Cliccando sul link presente nella firma di Grrodon, è possibile consultare tutte le sue recensioni: wink.gif

http://www.ilsollazzo.com/forum/viewtopic.php?f=23&t=162

Perfetto! Grazie Guido!

Inviato da: kekkomon il 8/6/2011, 15:45

Visto per la prima volta, davvero molto carino, mi è piaciuto, alcune scene sono molto divertenti.
Carina la scena dopo i titoli di coda, molto carino anche il corto!!
Voto: 7.5

Inviato da: Simon il 8/6/2011, 22:57

Visto stasera subito dopo aver comprato il dvd!...Che dire, l'ho trovato ADORABILE!! Storia semplice e quasi "infantile" ma che coinvolge, animazione superba, colori accesi e brillanti ma quel tanto che basta, originalità nelle scene a go go, risate a non finire e chi più ne ha più ne metta!! Anche le canzoni, che all'inizio possono sembrare per un pubblico "bambino" e basta, sono veramente carine e ben fatte!
Ho riso veramente tanto ma la scena più bella è stata quella di Pimpi che rimane fuori dalla buca e cerca delle cose per salvare gli altri...oddiooo, che carino quando porta il fiore e quando taglia la corda in 6 pezzi, è un amoreeee Innamorato.gif wub.gif
Bello, un degno acquisto e un gran classico, 8!

PS-avevate ragione, i titoli di cosa sono da vedere assolutamente, sono una sorta di continuo del film!! biggrin.gif

Inviato da: Teo il 8/6/2011, 23:05

CITAZIONE (Simon @ 8/6/2011, 22:57) *
Visto stasera subito dopo aver comprato il dvd!...Che dire, l'ho trovato ADORABILE!! Storia semplice e quasi "infantile" ma che coinvolge, animazione superba, colori accesi e brillanti ma quel tanto che basta, originalità nelle scene a go go, risate a non finire e chi più ne ha più ne metta!! Anche le canzoni, che all'inizio possono sembrare per un pubblico "bambino" e basta, sono veramente carine e ben fatte!
Ho riso veramente tanto ma la scena più bella è stata quella di Pimpi che rimane fuori dalla buca e cerca delle cose per salvare gli altri...oddiooo, che carino quando porta il fiore e quando taglia la corda in 6 pezzi, è un amoreeee Innamorato.gif wub.gif
Bello, un degno acquisto e un gran classico, 8!

PS-avevate ragione, i titoli di cosa sono da vedere assolutamente, sono una sorta di continuo del film!! biggrin.gif

Devo dire che, alla seconda visione mi sono divertito moltissimo con la scena della buca...a me ha fatto scompisciare Uffa e la faccia di Tappo e degli altri: "il miglior discorso che abbiamo mai sentito!" eheheh.gif eheheh.gif eheheh.gif eheheh.gif eheheh.gif

Comunque...per quanto se ne voglia pensare o dire...è questa la Disney immortale non quella in CGI! Per rendere immortale la CGI c'è già la Pixar! Se ognuno restasse al suo posto verrebbero fuori cose splendide!

Inviato da: Simon il 9/6/2011, 0:04

CITAZIONE (Teo @ 9/6/2011, 0:05) *
Devo dire che, alla seconda visione mi sono divertito moltissimo con la scena della buca...a me ha fatto scompisciare Uffa e la faccia di Tappo e degli altri: "il miglior discorso che abbiamo mai sentito!" eheheh.gif eheheh.gif eheheh.gif eheheh.gif eheheh.gif

Comunque...per quanto se ne voglia pensare o dire...è questa la Disney immortale non quella in CGI! Per rendere immortale la CGI c'è già la Pixar! Se ognuno restasse al suo posto verrebbero fuori cose splendide!


Sono d'accordo alla fin fine smile.gif

Che carino Pimpiiiiiii!! wub.gif Roftl.gif

Ma ho notato ora che la prima edizione in dvd di Winnie è andata fuori catalogo!!

Inviato da: kekkomon il 9/6/2011, 9:45

CITAZIONE (Teo @ 9/6/2011, 0:05) *
Devo dire che, alla seconda visione mi sono divertito moltissimo con la scena della buca...a me ha fatto scompisciare Uffa e la faccia di Tappo e degli altri: "il miglior discorso che abbiamo mai sentito!" eheheh.gif eheheh.gif eheheh.gif eheheh.gif eheheh.gif

Comunque...per quanto se ne voglia pensare o dire...è questa la Disney immortale non quella in CGI! Per rendere immortale la CGI c'è già la Pixar! Se ognuno restasse al suo posto verrebbero fuori cose splendide!

eheheh.gif eheheh.gif Mio dio che risate!!

Bravissimooooooo clapclap.gif clapclap.gif clapclap.gif

Inviato da: Claudio il 9/6/2011, 22:59

Bellissima recensione !!! clapclap.gif clapclap.gif clapclap.gif


Oggi l'ho rivisto: questo 51° Classico è veramente un gioiellino happy.gif

Inviato da: WALY DISNEY il 9/6/2011, 23:19

Grrodon ... bellissima recensione!! Sei riuscito a catturare tutti i miei pensieri sul grande orsetto! Complimentissimi e spero di ricadere presto su una tua recensione clapclap.gif

Inviato da: Bramo il 4/9/2011, 20:58

Fin dai primi rumors e dettagli sul fatto che il Classico successivo a Rapunzel sarebbe stato un nuovo film su Winnie The Pooh, guardavo di buon occhio questa operazione che in un colpo solo restituiva a noi appassionati un po' di 2D e rinverdiva il cast del Bosco dei 100 Acri, di cui non sono mai stato un fan accanito ma che ho sempre guardato con piacevolezza (anche e soprattutto grazie alla deliziosa serie televisiva anni '90, che seguivo sempre).
Partendo da queste premesse, dalla fiducia che ho per Lasseter vedendo come si sta muovendo in questi anni e notando gli animatori che lavoravano al progetto, mi aspettavo sicuramente un buon prodotto, piacevole e gradevole.
Quello che non mi aspettavo era di trovare una commedia dell'assurdo frizzantissima e movimentata, un film delizioso che a dispetto del cast di personaggi "infantili" a disposizione riuscisse a raccontare una storia semplice ma strutturata in modo intelligente, con una sceneggiatura ottima e piena di guizzi intelligentissimi.
Perchè di questo stiamo parlando: una pellicola che riesce a essere divertentissima anche per un ragazzo di 23 anni, con battute e gag davvero riuscite e capaci di coinvolgere sinceramente anche uno spettatore maturo; allo stesso tempo, una storia dalla trama "sciocca" orchestrata in modo da far convergere più sottotrame legandole assieme in modo naturale.
Nemmeno le lodi sperticate che ha speso Grrodon in lungo e in largo mi avevano fatto capire le potenzialità di questo film, dal mio punto di vista assolutamente impreviste ma ovviamente graditissime. Penso di non aver mai apprezzato tanto Pimpi quanto in questa occasione (vedi scena del buco), e nemmeno di aver riso così tanto alle espressioni iper-stressate di Tappo. Winnie, poi, ridiventa massimo protagonista della storia e lo spettatore riesce perfettamente a identificarsi con lui, e con il suo dramma che lo affligge dall'inizio della pellicola fino alla fine.
Non a caso è proprio "Pooh bello" ad essere il personaggio che matura durante l'ora di film: il finale è tanto inaspettato quanto forte, e da solo contribuisce molto alla riuscita generale della storia a mio parere: perchè nè durante la ricerca del mostro, nè durante la prigionia nel buco, nè in qualunque altro frangente Pooh dimentica la quest del miele, eppure come gli fa notare Christopher Robin al momento giusto sa rinunciare al proprio desiderio per aiutare un amico.
Mi dispiace giusto un tantinello per la conclusione, in cui abbiamo Christopher Robin e Pooh che se ne vanno verso il tramonto ma non li sentiamo dire nessuna frase commovente come invece era il dialogo conclusivo del precedente Classico poohesco. Trovo che sia un peccato, perchè nonostante l'aria scanzonata e spensierata di tutto il film io un sottotesto di malinconia lo sento e mi sarebbe piaciuto che emergesse in modo chiaro negli ultimi secondi. Ma tant'è, di fronte alla meravigliosa scena con la canzone dell'Appresto o a quella del mondo fatto di miele, o ai preparativi per le trappole o alla creazione di Tigro 2 o a tutta la sequenza del buco in cui tra Pimpi, Uffa e Tappo sono uno più demenziale dell'altro c'è solo da ringraziare chi ha realizzato una bomba comica e anche emozionante come questa gemma.

Ovviamente ho apprezzato immensamente anche la componente metanarrativa, qui presente a mio parere ancora di più che nel primo film, in modo più marcato (la scala di lettere è il deus-ex-machina più grosso da questo punto di vista) e la cosa non mi dispiace affatto, anzi la amo alla follia!
I titoli di coda sono ottimi, i migliori dai tempi degli errori di scena dei film Pixar, le mini-gag di tutti i personaggi sono ottime e bellissime, si rimane incantanti a guardarle; la scena dopo i titoli è perversamente geniale!

Su disegni e animazioni non mi esprimo, dico solo che i miei occhi esultavano dallo splendore che si muoveva sullo schermo... mamma mia, che spettacolo anche visivamente questo film, un 2D eccellente a dir poco.

Trovo questo film molte spanne sopra al 22esimo Classico, sotto molteplici punti di vista.



Il capitolo dvd è ovviamente tristanzuolo, come sempre da alcuni anni a questa parte. Stavolta, oltre al solito boicottaggio, ci sono anche altri problemi come il fatto che da noi è arrivato tre mesi prima che in America, fatto sta che manca la traccia audio e i sottotitoli per la lingua inglese oltre che varie cose importanti come making of e commento audio, anche se per questo film non me li aspettavo comunque.
Eppure non mi lamento, trovo che si poteva fare molto peggio: il dvd ha ben 5 scene eliminate, di cui addirittura del tutto animata, che sono davvero divertenti e che sono tutte introdotte brevemente dai due registi. Non mi spiego solo perchè per ciascuna di esse i due ripetessero che hanno dovuto tagliarle per via del tempo quando il film duro solo 60 minuti; anzi, io invece ho trovato che la maggior parte di queste scene fossero molto utili per collegare due momenti del film che ripensando col senno di poi risultavano un po' slegati o con passaggi sottointesi (una scemata: Winnie che si toglie il pigiama e nell'inquadratura dopo ha già la maglietta, come se dormisse con quella sotto il pigiama: la scena eliminata ce lo mostra mentre si cambia), quindi non erano neanche scene che rallentavano il ritmo ma anzi chiarivano alcuni piccolo stacchi. Ma vabbè, almeno sono presenti e sono godibilissime.
Poi c'è http://disneyvideo.altervista.org/forum//index.php?s=&showtopic=7947&view=findpost&p=534131, e seguendo il link saprete cosa ne penso e il cui inserimento qui non era affatto scontato ma la cui presenza è importantissima e giustissima.
Infine il solito spottone per il blu-ray, per l'occasione direttamente quello 3D, ma perlomeno invece di Zack e Cody abbiamo Timon e Pumbaa a pubblicizzare la cosa, con un po' di animazione inedita e apposita anche se di certo non ai livelli di eccellenza. Corretto, Grrò?

Insomma, manca il making of che sicuramente di cose interessanti sulla realizzazione del film ne avrebbe avuto da dire, ma dato che mancava anche nei precedenti due Classici non mi illudevo potesse esserci per Pooh. Fondamentalmente quindi non mi lamento.

Inviato da: kekkomon il 4/9/2011, 21:05

CITAZIONE (Bramo @ 4/9/2011, 21:58) *
Eppure non mi lamento, trovo che si poteva fare molto peggio: il dvd ha ben 5 scene eliminate, di cui addirittura del tutto animata, che sono davvero divertenti e che sono tutte introdotte brevemente dai due registi. Non mi spiego solo perchè per ciascuna di esse i due ripetessero che hanno dovuto tagliarle per via del tempo quando il film duro solo 60 minuti; anzi, io invece ho trovato che la maggior parte di queste scene fossero molto utili per collegare due momenti del film che ripensando col senno di poi risultavano un po' slegati o con passaggi sottointesi

Me lo sono chiesto anche io!!

Inviato da: IryRapunzel il 31/12/2011, 18:05

L'ho visto oggi pomeriggio in televisione smile.gif

Davvero molto carino! rolleyes.gif
Sono sempre stata una fan dell'orsetto Pooh, il suo film che preferisco è "Alla Ricerca Di Christopher Robin",che viene più volte citato anche in questo nuovo classico con la vicenda dell'Appresto. In generale però si tratta di un remake del primo film,con gli stessi personaggi e più o meno le stesse vicende.
I disegni sono davvero bellissimi e il personaggio animato meglio secondo me è Tappo (specialmente durante la missione per catturare l'Appresto). Christopher Robin va a momenti,invece, a volte è disegnato bene e a volte così così... unsure.gif
Carinissime inoltre le lettere "interattive" che cadono sui personaggi e fanno anche da scala eheheh.gif
Non mi è piaciuto molto il nuovo doppiatore di Pimpi,invece unsure.gif
Le canzoni sono molto carine seppur non indimenticabili. Mi sono piaciute in particolare quella dell'Appresto e quella del mondo di miele.

Concordo con chi ha detto che manca quel tocco di malinconia che caratterizzava il Bosco Dei Cento Acri e che caratterizza il primo film... Questo classico è decisamente più allegro!

In generale è un film davvero carino che merita almeno una visione, tenendo presente però che il target è davvero basso (non nascondo di essermi annoiata un po' in certi punti). Fa rabbia il fatto che sia stata la Disney stessa a penalizzare questo film facendolo uscire in poche copie e con pochissima pubblicità. Mi chiedo perché non realizzare direttamente un film per l' home video,se bisogna trattarlo così... dry.gif E pensare che tra i bambini avrebbe potuto riscuotere un discreto successo,secondo me!

Tappo: "Pimpi,sei bravo a legare?"
Pimpi: "Oh,no...non sono mai stato bravo alle gare..."
Tappo: "No,Pimpi,sto parlando di legare!"
Winnie: "Chi ha vinto?"

Roftl.gif Roftl.gif

Inviato da: oswald il 29/1/2012, 0:26

Dopo che è stato proposto pure in tv su rai 2 era pure ora di colmare questa lacuna, dovendone comunque avere un'idea per poterne parlare.
Devo dire che è stato utile, meglio del previsto e per vari versi trovo che migliori il film originale.
Avere letto anche l'analisi di grodon ha insegnato altre cose interessanti, sul mondo creativo e produttivo di orsetto e compagnia, segno che è sempre un bene leggerle; sebbene rimangano le mie idee di fondo.

Questo film prende gli spunti dell'originale migliorandoli nell'esasperazione. Se i personaggi devono essere idioti allora sono resi davvero tali in modo che si fraintendano completamente e continuamente. L'idea di esagerare la comicità nonsense è effettivamente un modo utile di consentire allo spettatore di seguire un lungometraggio, in assenza di una profondità di storia e personaggi, proprio esagerando la demenza dell'insieme.
Così le canzoni sciocche sono davvero carine, soprattutto quella dell'appresto, quella del miele e quelle in cui si trovano modi per dare una coda all'asinello hi - ho. Ma studiate comunque bene soprattutto sui cori.
A proposito dell'asinello trovo qui più interessante l'idea di fargli rappresentare un personaggio depresso e che vorrebbe ma non riesce, un esempio molto diffuso di personaggi dell'età moderna, così come nella scena citata da Grodon della psicosi di massa per l'appresto.
Tra le scene più riuscite certamente anche quella della buca.
Questi personaggi inizialmente vuoti e tuttalpiù buffi riescono a sembrare quasi dei caratteri e anche autoironici dei propri limiti e stupidità.
Buona idea di ridare ampio spazio ai giochi metanarrativi ed effettivamente manca quel malinconico finale che ritenevo la parte migliore del primo film, anche se forse qui fuori luogo.

Le animazioni sono certo ben fatte, considerando i concetti di partenza e le maestranze che vi hanno messo le mani e qui credo che ci sia anche però il centro del limite che poi comprende, purtroppo, anche i limiti del film, dove pure si nota l'impegno di elevarne il livello.
E' vero che quest’animazione ricorda carinamente l'epoca Xerox, mentre io apprezzo soprattutto i fondali, ma forse è anche un'opinione che quello fu un periodo pur interessante ma anche meno ricco sia dei decenni precedenti che quelli successivi, parlando di animazione, anche se si potrebbe dire che siano stili differenti.
Per quanto queste animazioni siano carine e curate la mia impressione resta che i talenti migliori della Disney siano stati tenuti impegnati in un progetto sì dignitoso ma comunque minore e limitati, laddove questo film, alla fine grazioso e ben fatto sembra meno in linea con lo spessore dei lungometraggi di Walt Disney Animation studios ( se non si possono chiamare più classici, ma per capirci quelli che son definite le punte d'animazione della Disney). Forse come film dei Walt Disney Pictures alla stregua di un Bambi 2, che non è nella lista ufficiale, avrebbe fatto la sua figura e avuto forse una giusta collocazione, a mio avviso.
Sebbene lo svolgimento di questo nuovo Pooh è più godibile, pensato per un pubblico abituato anche ai più "adulti" film d'animazione dagli anni 90 a oggi (anche fuori disney) i miglioramenti del tutto sono comunque elaborazioni del materiale di base che è quello è, un pur delizioso film minore con storia divertente e piena di gag, personaggi che divertono per i loro limiti e sono quasi caratteri, e non personaggi a pieno titolo benché qui già più dignitosi.

Comprendo e condivido la voglia di non veder morire il 2D ma non riesco veramente a credere che, soprattutto, i disegnatori e animatori disney che hanno preso parte al progetto lo considerino pari ai loro lavori precedenti: questo è, almeno a livello visivo, di una semplicità davvero maggiore seppur voluta.
Non sarei personalmente d'accordo perciò che l’animazione del bosco dei cento acri "dia la paglia" ai pur non perfetti Tiana e soci.. Certamente c'erano difetti anche lì, anche come film, ma la ricchezza di dettagli e altro lì mi sembra più visibile anche in congruenza con storia e personaggi. (Sulle riflessioni tecniche sull'animazione mi rimetto comunque volentieri a chi ne fosse più esperto in particolare, da cui c'è sempre qualcosa in più da imparare. wink.gif )
A conti fatti, pur avendo seguito il film quasi sempre volentieri, e questo è un personale record rispetto alla visione del primo, trovo comunque eccessiva la collocazione di cinquantunesimo film; come pure, più in generale, in un film d'animazione, che non sia un film visionario e poetico come Fantasia o altro, non è solo l'animazione che conta ma tutti gli aspetti. E ben inteso c'è una poesia pure qui comunque.
Questo film lo capisce e lo gradisce anche un adulto ma difficilmente lo interiorizzerà e lo troverà pari ad altri livelli di ricerca cinematografica, semmai ne apprezzerà il gioco nonsense facendosi coinvolgere in un'ottica infantile.

Pur non escludendo addirittura una nuova del primo Pooh, a questo punto, e apprezzando questo riuscito tentativo, continuo a dispiacermi che l'unico modo per portare avanti il 2D fosse questo trattamento, nell'ottica di quella famosa lista e con questi artisti dico. Il film del ranocchio, un film comunque buono , non è andato bene per problemi di scrittura e per altre scelte non tutte felicissime, non perché non si possano fare film ambiziosi e in 2D.
La sensazione rimane che ci sia un attimo fermati senza voler rischiare ma forse è stato un bene, anche commercialmente parlando, che il pubblico di massa non abbia visto che l'ultimo film disney fosse "solo un altro film dell'orsetto", film comunque carino ma da acquisire con una diversa sensibilità e aspettativa, da contestualizzare in un differente filone produttivo; poiché poi distributivamente è stato trattato appunto in modo differente, e anche peggiore di Rapunzel, che pur penalizzato aveva una sua dignità pubblicitaria, nonostante tutto.
Dopo questo piacevole svago, ben fatto ripeto, attendo comunque un vero evento disney, anche 3D o misto che si voglia perché la qualità non dipende dalla tecnica ma diverse tecniche possono essere utili e migliori a seconda del film, e anche desiderando certamente un grande progetto 2D sia in termini di ricerca di disegno e animazione sia di film nel complesso.

Trovo comunque un bene vedere qualcosa di cui non si è convinti per provare ad allargare i propri orizzonti e tranquillizzo ricordando che questi sono pensieri personali, modificabili nel tempo e vedendo altre cose, e certamente nel confronto con altre visioni. Siamo qui per questo confronto. wink.gif

Inviato da: Capitano Amelia il 22/4/2014, 15:03

Questo Classico l'ho trovato migliore del primo "Winnie" sin dall'inizio: nessun attimo di noia, canzoni più gradevoli per i miei gusti, umorismo più presente (la scena della fossa è una delle migliori... rofl1.gif). Si vede che la sequenza della canzone dell'Appresto è opera di Goldberg: il miglior frangente del film insieme al "trip mieloso" di Winnie, a parer mio. worshippy.gif Ho apprezzato di più in questo Classico che nell'altro la caratterizzazione dei vari personaggi, in particolare Winnie, non avrei mai pensato che l'avrei stimato come personaggio (anche se il mio preferito resta ancora Tappo).

Voto: 8

Inviato da: kekkomon il 23/4/2014, 9:10

Questo Classico è davvero un gioiello biggrin.gif

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