PERCHE' HO CREATO PETER PAN, di Walt Disney Opzioni

[Alediano]

Sono sempre stato affascinato dal mondo dell'immaginazione, fin da piccolo.
Ebbe tutto inizio quando ero bambino.
Ogni sera, dopo cena, mia nonna prendeva i volumi delle fiabe dei fratelli Grimm e di Hans Christian Andersen.
Ci riunivamo attorno a lei per ascoltare quelle storie che conoscevamo bene, e che avremmo potuto ripetere parola per parola.
Fra tutti i personaggi delle fiabe, quello che amavo di più era Biancaneve.
Per il mio primo lungometraggio d'animazione, avrei fatto, inevitabilmente, di lei l'eroina.
Oltre a Biancaneve, amavo particolarmente Peter Pan.
Lo scoprii in modo ancora più eccitante.
Vivevamo in una fattoria e un giorno, mentre andavamo a scuola, vedemmo dei manifesti intriganti.
Una compagnia teatrale itinerante avrebbe visitato Marceline, per presentare l'opera Peter Pan con Maude Adams.
Dovemmo svuotare due salvadanai per acquistare i biglietti, ma a me e a mio fratello Roy non importava.
Per due ore, fummo trasportati all'Isola che non c'è con Peter e i suoi amici.
Conservai molte immagini di quello spettacolo, ma la più emozionante era la visione di Peter che volava.
Poco dopo, Peter Pan venne scelto per la rappresentazione scolastica e a me fu permesso di interpretare Peter.
Nessun attore si identificò meglio di me nel ruolo che stava interpretando.
Ero più realistico di Maude Adams almeno in un particolare: volavo davvero per aria.
Roy usò un sistema di cavi per farmi volare.
I cavi si spezzarono e volai direttamente in mezzo al pubblico.
All'inizio della mia carriera, Peter Pan era uno dei primi soggetti che volevo realizzare.
Ci volle molto tempo però perché iniziassimo a lavorare alla storia.
Innanzi tutto, ero restio a iniziare finché non avessi potuto rendere giustizia a una storia così popolare.
Le tecniche d'animazione si stavano affinando, ma non erano abbastanza sofisticate per raccontare la storia di Peter Pan così come la vedevo io.
Iniziammo la produzione solo nel 1947.
Quando ci sedemmo a tavolino, ci trovammo di fronte a un dilemma. Peter Pan era un'opera puramente fantastica, e non si può costruire la magia dal nulla.
Dovevamo creare un mondo immaginario in modo che i milioni di amanti dell'opera teatrale di Barrie, rappresentata per la prima volta nel 1904, avrebbero riconosciuto e approvato la nostra interpretazione.
Trovammo la chiave del nostro approccio nelle parole dello stesso Barrie: "Niente di importante ci accade dopo aver raggiunto l'età di 1 2 anni".
Aveva anche questo sentito desiderio: "Se solo potessimo rimanere bambini tutta la vita".
In queste due frasi c'era il segreto che l'autore aveva capito: la realizzazione che nessuna esperienza delle nostre vite può pareggiare quella di un bambino, a cui ogni cosa nel mondo appare nuova e luminosa e piena di meraviglie.
Ciò che Barrie sperava di realizzare e che dovemmo fare adattando il suo testo, fu di ricreare il mondo dei bambini, ma che fosse un mondo in cui gli adulti avrebbero trovato un posto loro.
A dimostrazione di quanto fosse difficile creare questo mondo illusorio, abbiamo scoperto che lo stesso Barrie era un fascio di nervi alla storica prima della sua opera teatrale a Londra.
Aveva paura del pubblico della piccionaia, gli spettatori incalliti nei posti economici.
Non avrebbe dovuto preoccuparsi.
Quando al pubblico venne posta l'ormai celeberrima domanda: "Credete nelle fatine?" risposero all'unisono: "Sì"!
Peter Pan ebbe successo innanzi tutto presso gli adulti, il pubblico sofisticato delle prime a teatro che tornò a rivedere l'opera.
Passarono diversi giorni prima che i bambini la vedessero.
Ma quando lo fecero, se ne appropriarono.
Da allora, Peter Pan è diventata un'opera unica a teatro: un racconto di fate per bambini e adulti.
Le difficoltà nel ricreare il mondo di Barrie erano notevoli, ma erano anche stimolanti ed eccitanti.
Gli appunti di scena di Barrie, annotati durante le prove, ci sono estremamente utili.
I suoi concetti dei personaggi e le loro reazioni a eventi magici e strane circostanze ci fanno capire meglio cosa avesse in mente di quanto possano farlo lo stesso dialogo e la descrizione delle scene.
Il suo intento non era quello di limitare la portata della storia alle dimensioni del palcoscenico.
Potevamo trovare l'Isola che non c'è dove volevamo. Il campo dei Pellerossa. La baia delle sirene. I sentieri dei Bimbi Sperduti. La laguna con la barca dei pirati. La caverna dell'Isola del Teschio. Tutti i misteriosi luoghi della fantasiosa geografia di Barrie potevano essere rappresentati dalla nostra immaginazione.
Non c'è nessun miracolo che la nostra mente non possa concepire o che le tecniche di animazione non possano creare.
Non avevamo bisogno di cavi per far volare Peter e Wendy e i loro compagni d'avventura oltre i tetti delle case.
Potevamo staccare Peter dalla sua ombra fuggevole con la matita di un animatore.
Potevamo far brillare Trilli come una lucciola mentre saettava nello spazio e farla comunicare attraverso delle campanelle.
I nostri strumenti erano diversi da quelli che aveva a disposizione Barrie 50 anni fa.
Credo che per certi versi ci siamo avvicinati di più al suo concetto originale di qualsiasi altra persona.
Ma sono lo stesso Peter, la stessa Isola che non c'è, la stessa Trilli, e la stessa famiglia Darling che abbiamo sempre amato.

Walt Disney

[Alediano]

B E L L I S S I M O, E C C E Z I O N A L E!

[nunval]

E' una delle cose più belle del dvd!

[GasGas]

credo anche io

[Andrew83]

Grande Walt!

Certe letture fanno bene al cuore...

Grazie Alediano di aver postato questo testo!

[giagia]

Commovente come un papà che riconosce il vascello che ha visto tanti anni prima,
o di un signore che dopo una vita vissuta pienamente ha la forza di dire
"And when ou journey is through
Each time we say "Goodnight"
We'll thank the little star that shines
The second from the right "
e ringraziare così la stella che gli ha permesso di trovare un po' di polvere magica per rendere meravigliosa la propria vita...e la nostra

[belle]

Commovente come un papà che riconosce il vascello che ha visto tanti anni prima,
o di un signore che dopo una vita vissuta pienamente ha la forza di dire
"And when ou journey is through
Each time we say "Goodnight"
We'll thank the little star that shines
The second from the right "
e ringraziare così la stella che gli ha permesso di trovare un po' di polvere magica per rendere meravigliosa la propria vita...e la nostra

parole sante, giagia

bellissimo testo grazie alediano

Messaggio modificato da belle il 3/3/2007, 15:18

[chrykee]

Niente di importante ci accade dopo aver raggiunto l'età di 1 2 anni

tutto il film è letto attraverso questa magica età...è proprio vero!Lo stupore che si prova nel vedere il mondo a quella età è qualcosa di magico..tutto è senza confini...tutto è possibile....
Non so voi, ma quando ero una scheggia anche io non volevo crescere... mi ricordo un momento preciso in cui mentre mi apprestavo a fare il sonnellino pomeridiano mi prese un momento di sconforto in cui pensai.. ora sono piccolo ma un giorno crescerò e dovrò affrontare le tematiche degli adulti come i grandi fanno....crescendo questi pensieri passarono e come tutti fanno mi assaporai le bellezze e le difficoltà che ogni età ha da offriti come faccio tutt'oggi...ma un giorno nel lontano febbraio 1993 mi capitò in mano un titolo che entrò nella mia vita prepotentemente ..non avevo mai visto nulla di peter e da piccolo chissà perchè tra le favole che avevo a disposizione lo avevo snobbato perchè forse non mi attirava il nome del personaggio....i ricordi rivennero alla mente e quel titolo mi trasmise una cosa che porto sempre con me ancora oggi e che mi accompagnerà per sempre....gli anni possono passare, il fisico invecchiare,ma quello che in me rimarrà sempre giovane è lo spirito perchè ancora non ho smesso e non me ne vergogno di vedere le cose con gli occhi puri di un bambino.

Messaggio modificato da chrykee il 3/3/2007, 17:22

[nunval]

Ti quoto assolutamente! E' bellissimo poter vedere il mondo con gli occhi di un bambino...Io lo faccio ancora tutti i giorni!

[Andrew83]

Assolutamente vero!
stra-stra-...-stra-quoto!

[belle]

Ti quoto assolutamente! E' bellissimo poter vedere il mondo con gli occhi di un bambino...Io lo faccio ancora tutti i giorni!

quoto anch'io chry e poi è verissimo

[giagia]

Chry: quello che hai scritto è bellissimo! Ti posso solo rispondere che:
negli occhi di un bambino
si riflette l'universo
libero da ogni vincolo
è il suo spirito
libero da ogni regola
il suo animo
è lui il fanciullo selvaggio
la sua libertà e la sua fede
sono le due ali che gli permettono di volare
il suo essere senza cuore
lo libera dalle emozioni
che lo legherebbero ad una terra
piena di formalità e di affettazioni.
Il suo tentativo costante
è di salvare altri bambini da quel mondo
a volte i tentativi riescono
altre volte no
ma quello che lo tiene in vita
è la speranza di riuscire
a sperare
e a ritentare
in una storia senza tempo
di ieri,
come di domani
che continuerà a ripetersi
finchè l'universo si rifletterà
negli occhi dei fanciulli
e finchè i bambini saranno spensierati,
innocenti,
e senza cuore.




Messaggio modificato da giagia il 3/3/2007, 18:37

[March Hare = Lep...]

Grazie, Alediano, anche a me questa extra è parso interessantissimo.
Hai trascritto i sottotitoli italiano o l'hai ritradotto tu?

[Alediano]

Grazie, Alediano, anche a me questa extra è parso interessantissimo.
Hai trascritto i sottotitoli italiano o l'hai ritradotto tu?

E' una trascrizione fedele dei sottotitoli del DVD.
Questo extra mi è piaciuto così tanto che pensato di stamparlo su carta... e poi ho pensato che anche al forum potesse essere gradito.

[giagia]

Hai pensato benissimo!

[March Hare = Lep...]

Hai pensato benissimo!

Quoto!