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> Wish, Walt Disney Animation Studios
theprinceisonfir...
messaggio 30/12/2023, 1:04
Messaggio #721


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CITAZIONE (nicolino @ 29/12/2023, 23:50) *
Ben gli sta alla Disney.
Concordo in parte con Gary, e dico in parte perché secondo me cio’ che ha dato la mazzata finale a Wish non è stato tanto quel trailer osceno con le galline che sparavano le uova, ma il passaparola pressoché unanime sul fatto che sia un film mediocre per cui non vale la pena spendere soldi per vederlo al cinema.
Io sono uno di quelli.
I genitori che amano tanto far rinco***ire i propri figli davanti a un tablet 24 ore su 24 aspetteranno che Wish sia su Disney+ per metterlo davanti ai bambini in loop, ed esattamente come per Oceania, che ha tanto successo sulla piattaforma non perché sia un bel film ma perché ha colori e musiche abbaglianti che funzionano splendidamente per questo scopo, diventerà popolare in streaming e si urlera’ al miracolo.
Perché a questo si è ridotta la Disney.
Comunque sia in tutto questo vorrei sottolinere lo squallore di chi incolpa coloro che criticano il film accusandoli di essere solo dei vecchi repressi che non sanno apprezzare nulla in quanto, appunto, vecchi attaccati al 1500 che non capiscono che questi film sono per i bambini, i quali invece continuano a sognare tranquillamente (e tutto cio’ è detto da altri “vecchi”, sia chiaro).
La cosa è tragicomica, ma dopotutto è la Disney stessa che ha creato nel tempo questa idea, abbassando target e abbassando la sua qualità tanto da fagocitare questa fetta di pubblico totalmente ignorante.


Dieci minuti di applausi per te! Condivido ogni singola parola.
La Disney ha volutamente rafforzato la convinzione malsana che l'animazione sia un veicolo visivo adatto soltanto alle storie per bambini, e oramai questo concetto è talmente compenetrato nella mente del pubblico che si scherniscono quegli adulti che ancora - sacrilegio! - osano applicare i propri parametri di critica a quelle opere.
E diciamocelo, la colpa è principalmente del pubblico americano, da sempre permeato e sopraffatto da bigottismo e ignoranza becera.
Perché se andiamo a vedere gli incassi de "il Gobbo di Notre Dame" fu un successo enorme a livello internazionale e specialmente in Europa (dove incassò meglio di Pocahontas, Mulan, Hercules,, Tarzan e persino de La bella e la bestia, confermandosi il migliore successo degli anni '90 dopo il Re Leone e Aladdin) segno che quel pubblico aveva ben accolto l'operazione dell'alzare il registro dei film animati, ma in America ottenne poco, portando i produttori a ripensare quella direzione e tornare a film meno "controversi" e più adatti ai bimbi.
L'altro colpo ferale comunque l'ha dato la linea delle "principesse", che ha ridotto nella percezione collettiva molti classici a poco più di storie per bambinette delle elementari, come fossero una "Polly Pocket" qualsiasi.
In Italia, almeno negli anni '90/2000 c'era un certo rispetto dell'animazione e della fumettistica, tanto è vero che non era inusuale vedere adulti comprare topolino o le varie saghe come "i promessi paperi"; ma in USA, purtroppo, non ha mai davvero preso il largo questa trasversalità, tanto è vero che rispetto all'Europa sono ancora oggi molto restii nell'accogliere i Ghibli e il mondo anime in generale, soprattutto i contenuti dichiaratamente per adulti.

Detto ciò, io continuo a credere che il flop di Wish sia dovuto non tanto ai trailer o al passaparola negativo, ma all'onda lunga dell'effetto negativo del casting della Bailey. Con quel live action la disney ha scatenato un enorme malcontento e si è incollata sul petto una lettera scarlatta, il pregiudizio dell'essere "woke" a tutti costi e del rovinare con questo falso progressismo ogni prodotto. Sicuramente il proporre la "principessa" (ormai qualunque protagonista viene percepita come tale, altro grave problema) di colore in un contesto fiabesco simil-Europeo, con un cattivo bianco e uomo e senza storia d'amore ha rafforzato l'idea nei detrattori, alienando definitivamente quella fetta di pubblico, che non è minoritaria. Di contro, i "social justice warriors" che si sono prodigati nel comprare biglietti per la sirenetta live qui non hanno sentito l'urgenza poiché la tematica razzismo non ha direttamente coinvolto la promozione del film scatenando il polverone.

Per me questo è un classio esempio del proverbio "chi semina vento, raccoglie tempesta". E la cosa brutta è che non potranno evitare l'ulteriore danno che farà Biancaneve: a poco serve rimandarlo di un anno sperando che il pubblico dimentichi e che ritorni la benevolenza, certe tracce non scompaiono in così poco tempo. Anche perché volenti o nolenti possono aggiungere i nani in CGI, fare un anno di montaggio per accostare la storia il più possibile al classico animato, reintrodurre con i reshoots qualche scena iconica laddove mancasse, ma non potranno mai cancellare la pelle ambrata della Zegler, inadatta a colei che dovrebbe essere "bianca come la neve". La patina "woke" così non sparirà, la lettera scarlatta non sarà lavata via, e ancora per molto tempo i danni economici saranno enormi.

Spiace dirlo, ma potranno riconquistare la fiducia solo con ottimi prodotti, specialmente nel settore animazione: non possono permettersi altri passi falsi come Wish.

Messaggio modificato da theprinceisonfire il 30/12/2023, 1:10


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messaggio 30/12/2023, 11:08
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Riflettevo, ma dopo diverse eroine etniche una in fila all'altra, come verrebbe percepita una nuova principessa caucasica modello Rapunzel? Anna e Elsa non fanno testo, perchè vivono di un franchise a parte, ma non è che i SJW griderebbero ad una presa di posizione reazionaria gridando al ritorno dell'uomo bianco wasp e dei valori tradizionali considerati solo vessatori e non progressisti? Non è che rischieremmo un altro flop? Non è che la Disney ha imboccato una strada da cui non è più possibile tornare indietro?
Bisogna essere intellettualmente onesti, la Disney crea e si rivolge prima di tutto alla sua popolazione, quella USA, la quale è incredibilmente mutata nell'ultimo ventennio, le minoranze non lo sono più e hanno acquisito (giustamente) più potere e presenza. Visto che sappiamo tutti che i film animati Disney non sono semplici film, ma da sempre si sono fatti per primi quali portatori di messaggi importanti, inclusivi, progressisti prima che la deriva woke sfociasse nell'ipocrisia estrema, a cui tutto il mondo occidentale guarda, inutile negarlo; adesso, come sarebbe possibile creare film in cui non siano presenti effettivamente rappresentanti di alcune categorie storicamente anacronistiche senza essere tacciati di razzismo e di esclusione sociale? Supponiamo che la Disney volesse considerare di creare una trasposizione delle fiabe di Pelle d'Asino e I Cigni Selvatici? Credete che potrebbero realizzarle sull'esempio dei Classici anti 2010? Senza alcun personaggio di colore? Io credo proprio di no. Credo che il gender e race bending oggi sia non solo a volte una forzatura ma anche una necessità, che prescinde dalla volontà stessa della Disney: il colosso è talmente grande che certi calcoli politici sono ahimè necessari. Insomma, capisco un pò di più la necessità di inserire il capitano Mattias e i Northuldri in Frozen 2; pensate alla differenza tra questo sequel e il film originario, quanto le cose siano cambiate. Sono certo che Frozen 3 e Frozen 4 inserirà necessariamente un personaggio di prim'oridine nero o latino e che il film si sposterà in territori esotici, avendo già sfruttato i possibili elementi esotici possibili attorno ad Arendelle, in un contesto norvegese, che avessero ancora credibilità di esistere, senza mandare in vacca la cosiddetta "sospensione di incredulità". Già in Wish, la stessa scelta di puntare su un'isola mediterranea indefinita, in cui tutte le culture si potessero ritrovare, è indicativa della direzione in cui si sta andando. A questo punto è lecito e più facile pensare che semmai un Pelle d'Asino e un Cigni Selvatici ci sarà, non sarà ambientato nella vecchia Europa, ma in un setting con parvenza fiabesca e ibrido, stile il Regno di Rosas, oppure in stati diversi dall'Europa, come continente Africano, Medio Oriente, India, Cina e Giappone, in cui i personaggi potranno coerentemente essere di tutte le etnie, senza che siano necessarie certe forzature e spiegazioni. Se ci andrà bene.
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GayFairytale
messaggio 30/12/2023, 11:41
Messaggio #723


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Mi dispiace ma non sono d’accordo
Wish con il regno di Rosas pensato come gli USA di oggi ma ambientato in un ipotetico regno fiabesco non sta piacendo a nessuno, segno che questa mentalità dell’inclusione obbligatoria non rispecchia la maggior parte della gente
È vero che ora le minoranze non sono più tali, ma come ha detto anche Prince, il risultato deludente del live della Sirenetta ha dimostrato che i Social Justice Warriors sono solo una minoranza, molto rumorosa, ma insignificante
Il resto del pubblico vuole l’inclusione ma fatta bene, dove i personaggi inclusivi sono inseriti nel giusto contesto, poi ci sono anche i conservatori che a quanto pare hanno effettivamente più potere
Solo i Social Justice Warriors più estremisti e ignoranti potrebbero pensare che una fiaba europea senza personaggi etnici e queer costituirebbe un ritorno reazionario ai valori tradizionali, e sono una minoranza ancora più insignificante
Una nuova principessa bianca europea è l’unica che può mettere d’accordo tutti in questo momento e cominciare a ripristinare la fiducia del pubblico, se osassero inserire elementi etnici in Pelle d’Asino il film sarebbe boicottato e sancirebbe il fallimento definitivo della Disney, ricordo che all’annuncio de La Principessa sul Pisello TUTTI nei commenti la volevano classica, SENZA woke e politicamente corretto
Disney può e deve tornare indietro, alternando fiabe europee come vuole la tradizione a racconti ben fatti di altre culture

Messaggio modificato da GayFairytale il 30/12/2023, 11:48
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Daydreamer
messaggio 30/12/2023, 12:07
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Io spero che sia come dici tu GayFairyTale, su questo spero non ci sia alcun dubbio, solo sono un pò disilluso e cerco solo di capire in che direzione stiamo andando.
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theprinceisonfir...
messaggio 30/12/2023, 12:18
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Secondo me farebbero bene a provare il rilancio tramite una storia di animali epica e ben costruita, sulla falsariga de "il re leone". In quel modo eviterebbero ogni polemica woke, potendo inserire nel doppiaggio attori di ogni etnia e accontentare tutti.
Solo tra qualche anno riproverei con la fiaba classica, una volta placate le acque delle polemiche de La sirenetta e Biancaneve live action.
Gioverebbe anche un buon live action più "canonico" senza stravolgimenti di etnie e di iconografia dei personaggi: Hercules potrebbe essere un ottimo punto di partenza, d'altronde lì sarebbe piuttosto facile inserire un Ade etnico e magari anche Filottete o Pena e Panico, lasciando Hercules e Megara rigorosamente caucasici e somiglianti ai personaggi animati. Devono ricostruire lentamente la fiducia nel brand, e non è cosa da poco.

Fossi in loro spedirei su disney+ Biancaneve, perché nel bene o nel male i remakes finiti lì generano meno clamore e sarebbe un buon metodo per evitare altra pubblicità negativa e diffidenza nella company. Il danno arrecato da Peter Pan e Wendy e Pinocchio, pur infarciti di woke fino a scoppiare, è infatti stato minimo rispetto a quelle causato dalla Sirenetta.


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messaggio 30/12/2023, 12:28
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Grazie anche del tuo intervento prince, lo trovo molto condivisibile, con spunti su cui riflettere. Personalmente li trovo illuminanti.
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messaggio 30/12/2023, 13:06
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Rispondiamo un po' a tutti...

Nicolino e Theprinceisonfire... la Disney (Animation) ora come ora non se la sente di far film per adulti perché purtroppo la becera cultura americana fa pensare che i cartoni siano solo per bambini e non di appeal a gente più adulta... la CGI poi ha spinto in questa direzione anche perché i personaggi fisicamente sembrano molto più bambini (anche quando hanno sui 20 anni). Gli Americani poi certe cose proprio non le capiscono minimamente, hanno un'ignoranza di fondo che davvero a noi europei può sembrare strano che esista ma guardate che è così... vi diciamo per esempio che non hanno mai capito film molto classici (vedesi per esempio il Pelle d'Asino di Demy perché per loro è autoriale e non lo capiscono, ma non hanno mai capito manco La Corona di Ferro di Blasetti o ancora in tempi più recenti non capivano La Storia Infinita romanzo - non per altro i film non riescono a catturare quello che è il romanzo - ma neppure capivano le sceneggiature di Ladyhawke o Legend che sono di produzione americana e hanno dei retroscena di sceneggiatura che hanno comportato imposizioni degli autori per rendere i film come sono... La Storia Fantastica ad esempio durante la creazione è stato imposto uno sceneggiatore americano perché altrimenti la casa di produzione non lo capiva)...
sul fatto di realizzare film maggiormente adulti ci starebbe ma ormai non crediamo vogliano farlo... vogliono far film per la piattaforma Disney+ in modo che i genitori mettano i figli là davanti senza problemi e si dedichino ad altro (ecco perché le visualizzazioni elevate su Disney+ di Oceania o Encanto o film prettamente per bambini e bambine)
sul Gobbo di Notre Dame e Pocahontas... si tentò di alzare l'età di riferimento per i film animati, ma teniamo conto che entrambi erano comunque in un modo o nell'altro ancorati a quell'idea di film destinati anche al pubblico infantile (vedesi i Gargoyles nel Gobbo o gli animaletti e Nonna Salice in Pocahontas)... forse seguire quella linea poteva servire, ma al tempo diedero ampio spazio ai registi del Gobbo di creare un loro film approvando a occhi chiusi la loro pellicola successiva (nell'idea che fosse stile La Bella e la Bestia o Il Gobbo di Notre Dame quindi tematiche universali e letterarie) ma quelli stravolsero tutto con Atlantis (inizialmente presentato come progetto tratto da Jules Verne e al tempo si pensava che le storie della Francia potessero essere successoni senza dubbi)... non gli si diede il freno di seguire una linea più classica e quella fu davvero la fine del decennio '90 tanto amato da molti qui dentro e fuori... la colpa fu loro, inutile negarlo.
che un progetto diverso possa starci è anche giusto ma stravolgere tutto e distruggere quello che era tradizione beh ci è sembrato il primo vero tradimento che ha portato al punto di non ritorno (e ancor oggi non hanno risalito la china).
Si può dire che si volesse fare storie per adulti? si ma occorre fare storie trasversali perchè gli adulti soli non vanno a vedere i film animati (anzi credono che, se dicono che vanno a vederli, la gente ride loro dietro) quindi occorre fare storie trasversali per ragazzi e adulti
un tentantivo di riproporre una storia adulta fu con Rapunzel che nella versione dark fu davvero stile Il Gobbo di Notre Dame con un setting più pittorico in quanto volevano fare un film fiabesco con uno stile proprio e pittorico come La Bella Addormentata solo ispirato alla pittura e scultura del 1700 (così ci raccontò Mark Kennedy lo sceneggiatore) ma poi si decise per altro stile per timore che non andassero a vederla (da lì l'infarcitura alla commedia e soprattutto i trailer alla Shrek e la totale assenza di pubblicità sulla protagonista femminile del film)

Fare film maggiormente orientati al pubblico adulto ci sta e sarebbe anche giusto , solo occorre non tagliarsi la fetta di pubblico bambini (il che non vuol dire mettere battute sul deretano di Valentino in Wish o galline che sparano uova nella peggior tradizione trash che tocca i livelli di un Ciao Darwin qualunque, ma significa far storie di ampia presa con elementi anche da commedia ma commedia pulita e non volgare... tipo il trio delle Fate nella Bella Addormentata sono personaggi tipicamente da commedia ma non volgari nella maniera più assoluta, ma stesso dicasi di Lumière e Tockins o i vari animaletti parlanti o non che accompagnano le Principesse e che non stiamo a citare, ecc...)


Theprinceisonfire... il settore live action è nettamente distinto da quello dell'animazione... se è vero che il popolino può percepire una comnistione tra i due settori, a livello di azienda sono indipendenti e le risorse finanziarie di uno non incidono sull'altro e viceversa.
Non crediamo neppure che il casting della Bailey sia stato così dannoso anche perchè dopo tutto il rumore che c'è stato, il live action della Sirenetta è ormai finito assieme a tutti gli altri (come abbiamo sempre previsto)... e stessa cosa succederà a Biancaneve... rumore temporaneo poi andrà a completare la cerchia degli altri remake (su Biancaneve su Disney+ non siamo d'accordo, è una produzione al cinema e tale deve restare, così come i reshoots sono solo due settimane, il che significa che ci saranno poche scene da sistemare).
Crediamo comunque che i prossimi live action non presentino cambi di etnia (salvo magari mettere qualche attore o attrice di origine etnica ma dai connotati espressamente caucasici alla Halle Steinfield per capirci)
Pinocchio e Peter Pan e Wendy hanno avuto meno clamore per due ragioni: la prima, sono storie meno amate, la seconda i film erano davvero terribili e pensiamo che in molti li abbiano boicottati o visti e dimenticati


Gayfairytale, Daydreamer, Theprinceisonfire: fare fiabe classiche è l'unico modo per risollevarsi dal baratro di Raya, Strange World, Encanto e Wish... non crediamo che i film con animali possano avere appeal... c'è già Zootropolis 2 e pensiamo che quello basti. Quello che è utile e necessario è una fiaba classica con una principessa classica quindi con amore, bel principe, cattiva o cattivo che la odia, un bel setting, tutto qua.
è difficile fare la principessa bianca è vero, secondo noi soprattutto bionda (anche se a livello di merchandising vendono le bambole bionde e rosse non le more... e difatti ricordiamo che negli anni 90 ci fu uno studio per il cartone di Sissi della Saban e si decise di farla bionda e non mora perché la bionda vendeva decisamente di più) e questo anche perché c'è Frozen 3 e 4 che presentano principesse bianche ...
fare una storia in un setting europeo come un'isoletta del mediterraneo (tipo le Eolie per capirci) magari mettendo anche una ragazza più etnica e un principe nero ci potrebbe anche stare, tipo La Principessa sul Pisello in un contesto simile andrebbe anche bene, il problema è che devono capire che quello che il pubblico vuole è una fiaba con gli schemi del racconto romantico, se fanno così vedrete che la principessa etnica funziona a dovere
poi ovvio anche noi vorremmo la Principessa sul pisello in salsa caucasica alternata a storie etniche (ma che abbiano come minimo comun denominatore il racconto romantico che funziona e crea empatia).
Sui Cigni Selvatici, cambiare setting è durissima e crediamo non funzionerebbe, quella storia è tipicamente europea, massimo potrebbero ambientarla in un contesto russo ma al giorno d'oggi è impossibile che pensino a una storia di ambientazione russa.


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theprinceisonfir...
messaggio 30/12/2023, 15:56
Messaggio #728


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Veu dobbiamo abbandonare anche questa equazione Disney= fiaba con principi e principesse. Gli animali antropomorfi sono stati il cavallo di battaglia dagli albori sino a Il re Leone, che rimane ancora oggi il più grande successo non solo dei WDAS, ma anche dei remake live action. Zootropolis 2 non basta anche perché avrà una connotazione puramente comica, serve qualcosa di epico e drammatico nella tradizione di Bambi, Dumbo e altri.

Se mettiamo in fila tutti i successi disney con animali, la lista è lunghissima: pensiamo a Bambi, Dumbo, La carica dei 101, gli Aristogatti, Lilli e il Vagabondo, il re leone e anche il libro della giungla, oltre a Zootropolis.

Le fiabe possono rifarle ma devono prendersi almeno 4-5 anni di pausa, per permettere al pubblico di tornare ad avere fiducia. Oltretutto, il mercato sarà ulteriormente saturato dagli inutili sequel di Frozen. Per adesso è sufficiente così.

Messaggio modificato da theprinceisonfire il 30/12/2023, 16:03


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Daydreamer
messaggio 30/12/2023, 16:18
Messaggio #729


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Credo che il pensiero di prince abbia fondamento, non per niente c'è stato un Bolt, film piccolo ma onesto, che ha ridato tam tam all'accoglienza Disney e sappiamo che qualche anno dopo è arrivato Rapunzel!
Potrebbe accadere la stessa cosa anche adesso, ma temo che le due sorelle norvegesi potrebbero creare trambusti. Se sbagliano coi loro sequel è finita per un decennio come minimo.
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Hiroe
messaggio 31/12/2023, 1:06
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Si, le due sorelle norvegesi (XD) ci negano l'esistenza di altre eroine bionde o rossicce per forza di cose, sennò poi dicono che fanno tutte le eroine uguali. Si prendono anche tutto il setting europeo. Non che sia indispensabile, ma mi piacerebbe che variassero un po', ambientando qualcosa anche in Grecia, in Italia o anche di nuovo in Francia, invece ci dobbiamo sorbire sempre Arendelle & dintorni.

Io non sono d'accordo del tutto con i veu su Atlantis, avrà le sue pecche ma è un bel film, con un ottimo ritmo e un'anima propria, senza cadute di stile come i Gargoyles nel Gobbo o, più tardi, i cacciatori di rane del film di Tiana. Il problema era il contesto in cui è uscito, cioè l'ascesa di nuove case d'animazione come la Pixar e la Dreamworks, che stavano rivoluzionando il senso dell'esistenza del lungometraggio d'animazione, e l'inizio di quel distacco del pubblico dalla narrativa fiabesca o dei grandi romanzi, per andare nella direzione del divertimento facilone e trash, alla Shrek o Madagascar, o in direzione del mondo degli anime giapponesi. Basti guardare quanto pesa ora il fenomeno anime e manga. Tanti dei miei conoscenti andrebbero e sono andati a vedere al cinema Demon Slayer - il treno Mugen o One Piece Red, o i film di Shinkai come Your Name. Non andrebbero a vedere una fiaba Disney, figuriamoci... Dal 2000 è scoppiata la globalizzazione con internet, YouTube, e il modo di intrattenersi delle persone è cambiato. Ci sono i videogiochi, le serie sulle piattaforme, i social, i social che ti fanno vedere altre persone che giocano, gli anime... Gli appassionati di cinema sono sempre meno, solo alcuni riescono ad attirare davvero le masse, e di solito si tratta di film che hanno un'alta risonanza mediatica, sennò uno non ci va nemmeno al cinema. Tra tutte le persone che conosco io, per esempio, non ce n'era una che avesse capito che usciva al cinema il classico d'animazione dei 100 anni Disney. Ma nemmeno le mamme che si dicono appassionate Disney e che ai loro matrimoni hanno fatto le compilation dei baci dei cartoni preferiti, o che hanno ballato al matrimonio sulle note di Beauty and the Beast...

Non è ad Atlantis che va imputato il grande disastro, di sicuro era un insieme di fattori che hanno portato a un declino dell'interesse verso un tipo di prodotto. La generazione dei ragazzi che hanno visto Shrek al suo apice non la recuperi più, ormai sono segnati, possiamo lavorare sulle nuove generazioni. Devono riuscire a piacere ai bambini di oggi... Come fa McDonalds. Lui con i giochini, gli Happy MEAL a basso costo ecc, si ingrazia i bambini di oggi, che diventeranno acquirenti per tutta la vita, che poi ci porteranno i loro bambini a loro volta ecc ecc, perché quando ami o fai una cosa da piccolo che ti piace, ci associ una sensazione di affetto incondizionato per tutta la vita che ti porta all'effetto nostalgia da adulto, a cui anche la Disney fa tanto riferimento per il suo brand del Live Action.


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veu
messaggio 31/12/2023, 19:12
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Theprinceisonfire e Daydreamer, non crediamo che un film con protagonisti animali possa ora come ora raggiungere grandi vette... servono le principesse... anche perché contate che nel 2024 ci sarà Mufasa come film ad animali e non possono seguire quella linea tutto il tempo... ci provarono con Koda Fratello Orso di fare una sorta di Bambi/Re Leone (ovviamente inserendo una parte nel mondo umano) , film che, seppure carino e apprezzabile, alla fin fine non funzionò... con Mucche alla Riscossa e Chicken Little poi si raschiò il fondo del barile al tempo...
E Bolt, sì carino e tutto, ma non ebbe chissà che successo... fu una sorta di Oliver e Company...
I sequel di Frozen sono appunto sequel, facenti parte di un franchise a parte (l'unico veramente redditizio per la Disney Animation) ma non possono subordinare le favole a Frozen perché in fondo sanno che Frozen è qualcosa di eccezionale e difficilmente ripetibile... però dimostra che le fiabe sono sempre il cuore dell'animazione e quello che la gente in fondo vuole (soprattutto le favole romantiche in setting europeo perché le favole con le donne cazzute e single alla fine non funzionano)

Hiroe, Atlantis secondo noi soffre di molte pecche , l'unica di cui non soffre è quella di aver voluto fare un film maggiormente per adulti, ma hanno sfruttato MALE l'idea alla base... Atlantis non ha personaggi a cui uno può affezionarsi, è un guazzabuglio, l'unico personaggio a cui uno si può affezionare è Kida (ben più lei di Milo nonostante il film prenda la visione di Milo) sia per l'avvenenza fisica della ragazza sia perchè ha un dramma alle spalle che si vede in scena (la sparizione della madre e la distruzione del suo mondo come lo conosceva), il problema è che poi si perde per oltre metà film nelle ricerche dell'allegra compagnia brancaleone alla volta della città perduta e si perde di intensità nel dramma della principessa... ecco forse sarebbe stato decisamente meglio incentrare tutto il film su Kida ... Milo non ha attrattive perchè il sogno del nonno (e il suo) alla fin fine sono qualcosa di estemporaneo, un po' come Asha o Raya che vogliono il bene della comunità ma che questo è una volontà astratta e non legabile alle protagoniste... ecco qui con Milo è uguale, c'è il sogno, la ricerca, ma... e rimane tutto un grande "ma..." ... insomma non si vede lo sforzo di Milo per realizzare il suo sogno, non c'è empatia nel personaggio (oltre ad avere un character design in alcuni frammenti osceno ma questo è un discorso a parte)... se volevano dar enfasi a Milo dovevano fargli "sudare di più" il suo sogno, nel senso di inserirlo in altro modo, far capire che lui ha seguito tutta la vita il sogno del nonno ma non limitandosi ad uno scantinato ma in prima persona e ha avuto delusioni (ecco una canzone sulle delusioni ci stava) e poi l'occasione per dimostrare che ha conoscenza viene da lui, è lui che viaggia per trovare la città (e non mera vittima di un complotto mascherato ma lui agisce in prima persona)... magari dovevano far incontrare lui e Kida e lui l'aiuta a trovare la città perduta e allora si uniscono anche Rourke e Helga (i primi cattivi "a sorpresa" antesignani dell'era Lee)... ma poi stop, tutti gli altri personaggi con i cliché dei vari stati del mondo potevano risparmiarseli (anche perchè sono disgustosi)...
diciamo che Atlantis è il primo film che ha determinato il calo perchè ha creato tutto quello che abbiamo odiato nella disney... storie senza senso, personaggi senza spessore, sceneggiature con buchi enormi quanto un universo, durate eccessive, nessun appeal dal punto di vista del setting, design, ecc., trame sconclusionate (apprezziamo la rivelazione dei due cattivi a sorpresa questo sì, così come non abbiamo disprezzato l'idea nell'era Lee) e l'aver creato quell'idea che esistono "film solo per maschi" e "film solo per femmine" quando in realtà dovrebbero essere universali...
che i Gargoyler nel Gobbo e i cacciatori di rane in Tiana (ma pure - aggiungiamo noi - i Troll in Frozen) siano cadute di stile è vero... ma Hiroe in cosa vedi questi tre (gargoyles, cacciatori di rane, troll) peggiori rispetto ai vari Signora Packard, Audrey, Molière di Atlantis?

Che al tempo di Atlantis poi Shrek prese il sopravvento è vero... ma perché? sia per quello che dici sia perché alla gente la fantascienza purtroppo non piace (eccetto Marvel)... prova ne è che anche Titan AE e soprattutto Il Pianeta del Tesoro (film questo decisamente migliore sia di Atlantis sia di Titan AE) fecero flop colossali al botteghino... la fantascienza è un genere troppo difficile, è femmina-repellente così come una Raya è stata maschio-repellente...
il problema era far affezionare il pubblico e dovevano lanciare storie più amate... è vero che la formula anni 90 era diventata desueta ma forse se avessero lanciato le storie giuste (Aida, Lago dei Cigni) con una resa maggiormente seriosa (vedesi Tarzan che comunque è stato un successone nel mondo, arrivando a posizionarsi terzo nei film più visti del decennio 90 dopo Il Re Leone e Aladdin) magari con una variazione sul tema anni 90 forse avrebbero potuto aver maggiori chance... e vi diciamo di più, nel 1997 (settembre 1997) quando i vari giornali (Topolino, ci sembra La Stampa o Ciak, ma anche giornali per ragazze come l'allora Gioia o Annabella "Anna") annunciarono che Trousdale e Wise dopo La Bella e la Bestia e Il Gobbo di Notre Dame lavoravano ad un altro film d'avventura sinceramente avevamo grandi aspettative pure noi e siccome si parlava di avventura e di progetti che traevano origine dalla letteratura e dal mito europeo, pensavamo che avessero deciso di seguire la scia delle storie d'avventura andando sul cappa e spada e non sulla fantascienza e questo per quello che veniva riportato dai giornali (internet all'epoca era rudimentale e non l'abbiamo avuto fino al 2002) - senza contare, ma questa è un'opinione di oggi, che a nostro parere il cappa e spada sarebbe stato decisamente più nelle loro corde oltre ad essere universalmente più amato rispetto alla fantascienza - e quindi parlando di mito letterario pensavamo facessero grandi cose (ad esempio una Angelica marchesa degli Angeli sarebbe stata una storia adatta a loro, essendo letteratura d'avventura, di cappa e spada e con la medesima tematica della Bella e la Bestia, oppure un adattamento di un romanzo di Dumas, entambi come concezione di letteratura e mito per un popolo, ma pure, dato che di mito letterario si accennava sui giornali, un Amore e Psiche a dirla tutta)... la delusione quando avevamo visto che avevano adattato Atlantis e tutto quello che poi è stato è un boccone che ancor oggi non ci va (e crediamo non ci andrà mai) giù... questo per dire che avevamo aspettative da Wise e Trousdale , aspettative che però furono deluse parecchio (ammettiamo che in fondo comunque abbiamo sempre preferito il modo di lavorare di Musker e Clements a quello di Trousdale e Wise, pur riconoscendo meriti e demeriti ad entrambe le coppie di registi)... non neghiamo che eravamo però inebriati da tutta la pubblicità che le varie testate davano alla Bella e la Bestia e al Gobbo di Notre Dame come cartoni adulti e rivoluzionari, sebbene comunque riconosciamo che con il tempo abbiamo capito che a differenza di quanto dicevano i giornali nel loro osannare le pellicole, in realtà erano frutto di una tappa evolutiva iniziata nel tempo (e questo ci è servito da monito per evitare di farci castelli per aria e rimanere sempre con i piedi per terra e a non credere a nulla finché non si tocca con mano)...

in linea generale, il problema nel 2000 e anche oggi è che quando qualcosa non va o sentono la minima critica decidono di tradire tutto quello che hanno fatto e cambiare tutto in nome di un'innovazione che alla fin fine non c'è o ancora si relegano (soprattutto oggi) a far film auto-citazionisti quasi come parodie senza capire che non è con le totali citazioni che si va avanti...


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messaggio 4/1/2024, 14:21
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Leggete questa critica da BadTaste... è interessante leggere alcuni sottotesti...

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Daydreamer
messaggio 4/1/2024, 16:22
Messaggio #733


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Interessante, seppur BadTaste sia una voce tra le diverse che, sui social, hanno visto in Magnifico e il regno di Rosas la Disney Company contemporanea.

Immagino che la Lee possa vedere se stessa in Asha. Lei si potrebbe immaginare la salvatrice dell’azienda, che guida il suo team, senza intralci di uomini in amore, e trovandosi buffa, goffa con la bacchetta in mano, pronta per nuove magie future, che deciderà e avvererà lei…

Ci pensate? Dietro a tutti i Classici Disney ci sarebbe stata sempre lei, la fata madrina Lee.

Chissà cosa ne penserebbe Walt Disney?
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veu
messaggio 9/1/2024, 22:55
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Wish ha raggiunto i 200 milioni di dollari


Articolo da La Stampa:

Disney in difficoltà, pesa l’eccesso di politically correct

“Wish” non raggiunge le aspettative. Il regista: «Torneremo all’archetipo della favola», ora si punta su “Frozen” 3 e 4

ualcuno ha parlato addirittura di disfatta storica. E i dati, soprattutto quelli americani, confermano un passo indietro che induce riflessioni. A un mese e mezzo dalla prima uscita nelle sale del Nord-America, Wish, l’ultima creatura Disney, quella su cui si concentravano particolari aspettative legate alla celebrazione del centenario, ha toccato una quota di incassi globali pari a 180 milioni di dollari, niente male se non fosse che, secondo gli addetti ai lavori, un vero successo può essere decretato solo quando gli introiti arrivano al doppio della cifra utilizzata per realizzare l’opera. Wish è costato 200 milioni, dovrebbe metterne insieme 400 e l’obiettivo, almeno per ora, appare un miraggio irraggiungibile.

Il debutto non aveva toccato i livelli sperati, ma le festività sono state motore di una ripresa importante e infatti, nel resto del mondo, fuori dagli Usa, il film ha guadagnato 116 milioni di dollari. Tra i Paesi dove la nuova avventura ha funzionato al meglio c’è proprio l’Italia, insieme a Francia, Germania, Gran Bretagna. Fino a sabato scorso Wish, secondo i dati Cinetel, era in quarta posizione, dopo Wonka e dopo Il ragazzo e l’airone, per il responso globale si attendono le uscite in Brasile e in Corea del Sud, ma è chiaro che qualcosa stia cambiando anche in casa Disney, lì dove tutto sembrava certo e immutabile. Una scossa tellurica su cui, nello spietato universo del business, si insiste a colpi di notizie ferali, come quella secondo cui, per la prima volta, nell’anno appena concluso, Universal, grazie a titoli come Oppenheimer, Super Mario e Fast X, abbia rubato agli inventori di Topolino un primato al botteghino del mondo mantenuto intatto dal 2016 al 2022. I 24 film distribuiti da Universal negli scorsi 12 mesi hanno generato proventi pari a oltre 4,91 miliardi di dollari, Disney, invece, ne ha incassati 4,83 però con 17 titoli, registrando il tracollo dei supereroi, schierati in The Marvels e sonoramente bocciati dagli spettatori di quasi ogni latitudine.

Per riprendersi c’è sempre tempo, magari ricorrendo proprio alla filosofia esposta nell’ultima creatura, tutta basata sulla potenza del desiderio e sulla necessità di agire per realizzarlo, ma anche rinunciando a quell’eccesso di politically correct che ha finito per stancare perfino i più affezionati disneyani. Di sicuro non ha giovato la notizia della scorsa estate riguardante la futura versione di Biancaneve in cui principe azzurro e sette nani dovrebbero essere sostituiti da creature magiche di tutti i generi, appartenenti a diverse etnie e di dimensioni fisiche differenti. Un progetto talmente infelice da spingere il Ceo Bob Iger, tornato ai vertici dell’azienda da poco più di un anno, a fare una precisazione rassicurante: «Per quanto riguarda i nostri contenuti, e in particolare la presenza dei cosiddetti personaggi “woke”, ovvero consapevoli delle ingiustizie sociali, posso solo dire che la nostra priorità deve sempre restare quella di intrattenere, cioè creare prodotti capaci di intrattenere e divertire il pubblico”. Obiettivo semplice, che dovrebbe aver guidato anche Chris Buck , premio Oscar per Frozen - Il regno di ghiaccio, affiancato nella realizzazione di Wish dalla thailandese Fawn Veerasunthom: «Torniamo sempre alla nostra eredità, all’archetipo della favola che ha guidato la produzione Disney, anche se questo è un film speciale, perché celebra il centenario e lo abbiamo immaginato con la volontà di rendere omaggio ai nostri protagonisti più famosi e di onorare la storia della Disney. Per questo in Wish, insieme alla novità del racconto, si respira un senso di nostalgia».

I concetti portanti, «la debolezza che si trasforma in forza», «i sogni che appartengono a persone di ogni età», «la certezza che tutti possano desiderare e che possano agire per realizzare le proprie speranze», si concentrano nella figura di Asha, una protagonista non principessa, quasi una stagista, alle prese, guidata dalla luce di una stella, con la sua prima prova sul campo: «La caratteristica principale di Asha - dice Buck - è che non si considera una leader, sta semplicemente cercando di fare ciò che è giusto per lei, ma anche per tutti gli altri». Il cattivo di Wish non ha niente a che vedere con i malvagi di un tempo, è un Re Magnifico che ama specchiarsi e auto-glorificarsi, una specie di influencer mancato, deciso a modificare i gusti dei suoi sudditi: «Sì - dice Buck - incarna un po’ le ossessioni di oggi, non è il classico villain disneyano, all’inizio è molto fascinoso, poi si vede che in realtà non lo è affatto».

La ricetta, insomma, era stata studiata a fondo, ma stavolta non ha convinto del tutto gli spettatori, anche se Asha è una ragazza sola che si afferma senza bisogno del sostegno di un uomo, anche se punta all’emancipazione e non al matrimonio, anche se ha una squadra di amici molto variegata. Manca qualcosa, così adesso lo sguardo è tutto puntato sul futuro: «Sia Frozen 3 che Frozen 4 - ha annunciato Chris Buck - sono in via di sviluppo. Si sta lavorando su una storia fantastica, per il momento posso solo dire che i dettagli sulla trama circolati in questi mesi sono privi di fondamento». Toccherà a Elsa e ad Anna ridare lustro al marchio di Walt Disney, magari senza eccedere in riletture buoniste e progressiste, restando in linea con i tempi, ma lasciando che le favole, almeno quelle, siano romantiche e impossibili quanto basta.


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Hiroe
messaggio 11/1/2024, 22:31
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Speriamo che questi risultati portino a ripensare un po' la politica aziendale e i film WDAS...


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veu
messaggio 11/1/2024, 23:01
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più che altro speriamo capiscano cosa vuole vedere il pubblico...


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veu
messaggio 14/1/2024, 21:54
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Wish ha raggiunto i 220 milioni e già tutti urlano al successo del film


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Under the sea
messaggio 14/1/2024, 22:02
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https://youtu.be/WZDRDTJ7tQc?si=br1mNGWKXnFY_ZKq
Nel frattempo i fan creano tante versioni di quello che sarebbe potuto essere il film,questo è il primo caso un cui un cartone Disney diventa più famoso per la trama scartata che quella definitiva
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messaggio 14/1/2024, 22:48
Messaggio #739


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e infatti se leggete i commenti praticamente tutti volevano la trama romantica in Wish... chissà perchè si ostinano a comportarsi così male con il pubblico e a non dare quello che uno chiede... e poi si stupiscono del rifiuto dei loro cartoni...


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messaggio 14/1/2024, 22:51
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Io preferisco QUESTO animatic perché rappresenta la scena più o meno come l’avrei voluta anch’io, e sarebbe stato l’omaggio perfetto alle grandi storie d’amore del passato
C’è pure il riferimento al concept scartato da Biancaneve del valzer su una nuvola in mezzo alle stelle
https://youtu.be/I0yxAogLVHs?si=DhvdZGtW-r4Hzj2M
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veu
messaggio 14/1/2024, 23:17
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che bello! sì sinceramente potevano studiare meglio questo film... un'occasione persa. davvero un peccato perché se si impegnavano avrebbero potuto far faville!


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Hiroe
messaggio 15/1/2024, 2:49
Messaggio #742


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Anche solo la canzone sembra più bella con la giusta scena... Secondo me la canzone è stata scritta proprio per una scena del genere, infatti poi dove l'hanno collocata non risalta. Arriva praticamente a inizio film, non si sente la necessità di una canzone così intensa..

Comunque Starboy è fantastico, e loro due sarebbero perfetti insieme! Anche i vestiti, il bagliore dintorno, è perfetto! Ho visto tante fanart e sono davvero molto amareggiata per le scelte fatte da questo film! Secondo me avevano presentato dei concept e delle sceneggiature stupende, ma poi arrivano i registi con i dettami dall'alto e cambiano tutto, sperando di fare colpo con le solite tre cose.... Se volevano la stellina per vendere i peluche potevano inserire lo stesso Star come se fosse Trilli per Peter Pan. Infatti Star ha la caratura del personaggio da sidekick, lo stesso ruolo di un Pascal o Maximus.. non le avrei dato un ruolo così fondamentale, lo Starboy avrebbe mandato il film sulla giusta strada. Per come me lo immagino io sarebbe stato un film fantastico, andando sullo stile dei film anni 50 e 90, ma si sa che la Disney di ora non arriverebbe a un livello di film serio, epico e rispettabile nemmeno sotto tortura...

Messaggio modificato da Hiroe il 15/1/2024, 3:15


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Adesso faccio una provocazione, di chi scriveva e oggi non lo fa più su questo forum, che sostiene che non bisogna dare al pubblico ciò che desidera, che il pubblico vada educato. Che Disney citava sempre il looking forward, che bisogna andare avanti e proporre sempre cose nuove.

C'è della verità, se non fosse che, al netto della filosofia, sempre di film si tratta, che per quanto alcuni siano artistici più di altri, comunque al massimo possono ambire a un premio Oscar e non certo a un premio Nobel. It's show business baby.

Il tutto per dire che noi possiamo anche raccontarcela, ma insomma, se un film non vende si chiude la baracca, quindi hai voglia di educare le masse, se il pubblico non ama ciò che fai, non compra il biglietto e tu non vendi. Alla fine rimani solo tu e la tua visionaria filosofia.
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Io quasi piango oggi a pensare a ciò che avremmo potuto avere... Che storia fantastica, proprio come la vogliamo noi da tempo... Starboy poteva essere rinchiuso dalla coppia reale e Asha scoprendolo, lo avrebbe salvato e piano piano si sarebbero innnamorati.. oppure anche scendeva dal cielo come Star, poi si innamoravano e inn un momento stupendo, la canzone At All Cost avrebbe brillato, come un ballo o un volo di loro due tra le stelle...

Forse stavolta me l'hanno fatta grossa. SCANSARE le cose che amo lo perdono proprio male... Una cosa è fare un'altro tipo di film, una cosa è avere questo materiale e decidere di fare quel filmetto che è venuto...


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