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> W.D.Il principe nero di Hollywood, chi l'ha letto?
CandyApple
messaggio 27/4/2007, 13:22
Messaggio #1


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Com'è questo saggio su Walt Disney? Saluto.gif


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sir Scaglione
messaggio 27/4/2007, 15:08
Messaggio #2


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CITAZIONE (CandyApple @ 27/4/2007, 13:22)
Com'è questo saggio su Walt Disney? Saluto.gif
*


Dunque, come saggio biografico è un testo molto curato e approfindito. Ed è stilato con una chiave di lettura molto appassionante, che attira in tutti i sensi alla lettura.
Và però trattato con cautela, poichè si tratta di un opera che rivela molti punti oscuri della vita di Walt su cui si è posto un acceso dibattito mediatico e ancora oggi su non è chiara la veridicità (non tutti i punti però sono stati smentiti).
A chiunque vada si leggere questo libro sia ben chiaro: si tratta di una profonda analisi del conflittuale "Io" di Disney, che sfocia a volte in personalità sconosciute e inaspettate, ma che l'autore considera fondamentali per essere a piena conoscenza dell'arte che ispirò i suoi lavori.
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GasGas
messaggio 27/4/2007, 16:21
Messaggio #3


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devo leggerlo
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Lumiére
messaggio 27/4/2007, 18:06
Messaggio #4


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CITAZIONE (GasGas @ 27/4/2007, 16:21)
devo leggerlo
*


Se lo farai, ti troverai davanti ad un Walt diverso da quello che ci viene presentato di solito.
Più cattivo, vendicativo e testardo.
Secondo me, semplicemente più umano.

L'immagine che ne esce è a mio avviso, l'altro lato della medaglia, non un Walt alternativo.
Innegabile il fascino di uno scritto che ripercorre la vita di Walt Disney dalla sua infanzia (anzi, si citano antenati di diverse generazioni precedenti) fino alla sua morte (con una buona incursione nel dopo-Walt che arriva a Michael Eisner).

Suvvia, sappiamo bene tutti che Walt era un uomo, non un santo. Fa bene ricordarlo, però.
A me Walt Disney piace ancora di più, da quando ho letto questo libro che pareva fosse stato scritto solo per screditarlo....


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Che cos'è una cena senza un po' di... musica?
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Diane
messaggio 27/4/2007, 18:59
Messaggio #5


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CITAZIONE (Lumiére @ 27/4/2007, 18:06)
Se lo farai, ti troverai davanti ad un Walt diverso da quello che ci viene presentato di solito.
Più cattivo, vendicativo e testardo.
Secondo me, semplicemente più umano.
(..)
A me Walt Disney piace ancora di più, da quando ho letto questo libro che pareva fosse stato scritto solo per screditarlo....
*

Ho letto solo un paio di libri su Walt Disney, ma questo non ho avuto ancora il tempo di andarlo a leggere... E questi punti che ho voluto sottolineare sono le opinioni che mi sono fatta di questo libro! Quando ci riesco, vi farò sapere come mi è sembrato.


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Un sogno può diventare realtà, solo con un pizzico di fantasia
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Marvin Acme
messaggio 27/4/2007, 19:15
Messaggio #6


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Bellissimo libro, soprattutto quando Eliot ci racconti il periodo pre-Biancaneve...consigliatissimo...!



P.S.

Diane, ma l'immagine che hai è il fumetto del Pianeta del Tesoro? Sai se si può comprare o è solo una cosa "on-line"? Grazie, ciao-ciao...!


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A Maroon Cartoon
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CandyApple
messaggio 29/4/2007, 8:53
Messaggio #7


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ok devo leggerlo grazie a tutti x le risposte!!!!


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GasGas
messaggio 29/4/2007, 16:08
Messaggio #8


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ragazzi a parte questo potreste consigliaarmi dei titoli di libri su walt disney, magari che parlino della sua carriera e anche dei suoi film rolleyes.gif mi piacerebbe anche leggere un libro sull'animazione disney dagli anni 20 a oggi, e per oggi intendo oggi, non solo gli anni novanta tongue.gif vabbè anche se si ferama agli anni 90 va bene ugulae tongue.gif potete consigliarmi?? smile.gif
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nunval
messaggio 29/4/2007, 17:54
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"L'arte di Walt Disney" di Christopher Finch, Rizzoli.
Per quanto riguarda il libro di Eliot io lo trovo brutto e opinabile, simile alle tante biografie non autorizzate di attori che mi è capitato di leggere, piene di eventi sensazionalistici che di sensazionalistico non hanno nulla e di note in cui sono riferite le fonti delle varie presunte dichiarazioni di questo e quello su cui si basa la narrazione. Una cretinaggine tra le tante che vi ho trovato? Il fatto che Disney dopo lo sciopero avrebbe preteso che il nome di Arthur Babbit fosse eliminato da tutti i titoli di testa dei film, cosa assolutamente non vera, il nome di Babbit è tuttora presente in tutti i titoli dei film in cui ha lavorato...
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scrooge4
messaggio 29/4/2007, 22:37
Messaggio #10


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CITAZIONE (nunval @ 29/4/2007, 17:54)
Per quanto riguarda il libro di Eliot io lo trovo brutto e opinabile, simile alle tante biografie non autorizzate di attori che mi è capitato di leggere, piene di eventi sensazionalistici che di sensazionalistico non hanno nulla e di note in cui sono riferite le fonti delle varie presunte dichiarazioni di questo e quello su cui si basa la narrazione. Una cretinaggine tra le tante che vi ho trovato? Il fatto che Disney dopo lo sciopero avrebbe preteso che il nome di Arthur Babbit fosse eliminato da tutti i titoli di testa dei film, cosa assolutamente non vera, il nome di Babbit è tuttora presente in tutti i titoli dei film in cui ha lavorato...
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Quoto!
Tuttavia ne consiglio la lettura, alla quale far seguire necessariamente quella del libro di Mariuccia Ciotta, "Walt Disney - Prima Stella a Sinistra", nel quale sono contenute anche le memorie della figlia di Disney che contrastano con la documentazione di Eliot.
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Lumiére
messaggio 29/4/2007, 23:54
Messaggio #11


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CITAZIONE (nunval @ 29/4/2007, 17:54)
"L'arte di Walt Disney" di Christopher Finch, Rizzoli.
Per quanto riguarda il libro di Eliot io lo trovo brutto e opinabile, simile alle tante biografie non autorizzate di attori che mi è capitato di leggere, piene di eventi sensazionalistici che di sensazionalistico non hanno nulla e di note in cui sono riferite le fonti delle varie presunte dichiarazioni di questo e quello su cui si basa la narrazione. Una cretinaggine tra le tante che vi ho trovato? Il fatto che Disney dopo lo sciopero avrebbe preteso che il nome di Arthur Babbit fosse eliminato da tutti i titoli di testa dei film, cosa assolutamente non vera, il nome di Babbit è tuttora presente in tutti i titoli dei film in cui ha lavorato...
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Non oso controbattere, anche perché è vero che il nome di Babbitt c'è ancora.
Forse Walt non lo cancellò, o forse, come dici, semplicemente l'informazione è sbagliata.

Nondimeno dal libro esce una figura con i suoi difetti ma credibile. Forse proprio soffermarsi sulla parte cattiva (ma in un certo senso comprensibile in gran parte dei casi) mette finalmente dei pesi anche sull'altro piatto della bilancia, quello che di solito si lascia vuoto.

Forse il fatto è che anche prima di leggere "Walt Disney - Il Principe Nero di Hollywood" consideravo Disney un po' pazzo (nel senso buono. Quello, per intenderci, che può descrivere una persona capace di mettere a rischio tutto quanto per un progetto che tutti gli sconsigliano). Finalmente qualcuno l'ha messo per iscritto.
A pensarci bene, gli episodi di cui si occupa Eliot nel libro, sono in gran parte già noti. Solo che li si guarda in maniera diversa.

Tanto per rifarmi al mio esempio di poco fa, potrei dire che indebitarsi per portare a termine "Biancaneve" può essere visto come il coraggioso trionfo di un grande uomo che crede in quello che fa, o come il folle progetto di un ambizioso imprenditore che mette a rischio il lavoro di tutti i suoi collaboratori per la sua sola gloria.

Come sempre, la verità sta nel mezzo e una cosa non esclude l'altra.
A questo punto entra in campo il lettore.

Per me Walt mise a rischio tutto quanto, posti di lavoro compresi e la situazione gli sfuggì di mano. Dopo aver speso un mare di dollari non poteva più tornare indietro e magari dubitò egli stesso del valore del suo progetto. Fermarsi voleva dire il fallimento immediato. Se una possibilità esisteva, era quella di proseguire.
Proseguì e fu il trionfo.
Un discorso semplice, ottenuto con gli elementi pro e contro trovati in giro. Eliot compreso.

Allora il libro è un capolavoro?
No!
Io non ho gradito i superflui riferimenti alla sessualità di Walt (ma saranno fatti suoi o no?) e l'insistita analisi psicologica dei film con proiezioni di Walt dappertutto. Per il resto, un libro godibile come un romanzo. Protagonista: Walter Elias Disney.

Che post lungo!
A momenti lo scrivevo anche io un libro! smile.gif

Messaggio modificato da Lumiére il 1/5/2007, 0:27


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giagia
messaggio 30/4/2007, 18:47
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Anche la tesi dell'adozione e della provenienza spagnola di Walt non torna: Roy è la copia dello zio nel modo di camminare e di muoversi...


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Lumiére
messaggio 1/5/2007, 0:27
Messaggio #13


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CITAZIONE (giagia @ 30/4/2007, 18:47)
Anche la tesi dell'adozione e della provenienza spagnola di Walt non torna: Roy è la copia dello zio nel modo di camminare e di muoversi...
*


Vero anche questo.
Però, a parte che il padre di Walt e di Roy Oliver (il fratello di Walt), potrebbe essere lo stesso anche se le madri fossero diverse (cioè nell'improbabile eventualità che la faccenda "Mojacar" sia vera) e che quindi Roy Edward (il nipote) avrebbe potuto ereditare i tratti paterni, c'è da dire che Eliot riporta la questione con dovizia di particolari e di teorie, ma restando sempre il primo a metterle in discussione.
Personalmente ho apprezzato questo modo di scrivere il capitolo dedicato.
Marc Eliot, in sostanza, fa presente questa eventualità ma senza spingere troppo. L'impressione è che riporti una diceria, mettendo a supporto altre dicerie. Sempre con frasi improntate sui "ma", sui "se" e su un frequente uso del condizionale.

Quando entra in ballo la questione dell'età (manca un documento ufficiale della nascita di Walt, ma ne esiste uno datato 1891), l'autore dice chiaramente che se si può credere che un sessantenne sia un cinquantenne, nessuno può confondere un tredicenne con un bimbo di tre. Qui, credo, siamo tutti d'accordo. tongue.gif

Inoltre, Marc Eliot riporta la notizia, scritta proprio per sminuire la faccenda, che a Mojacar nessun riferimento riporta a Walt.
Curiosamente, invece, Diane Disney ha dichiarato che esiste una targa in quella città che la presenta come città natale di Disney.
Chi dei due è in errore?

Un'ultima ossevazione: avete notato quanto spesso si parla di questo libro e di conseguenza di Walt? Se Eliot voleva far danni, direi che ha fallito miseramente, grazie al Cielo!

Messaggio modificato da Lumiére il 1/5/2007, 0:32


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sir Scaglione
messaggio 1/5/2007, 16:43
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CITAZIONE (GasGas @ 29/4/2007, 16:08)
ragazzi a parte questo potreste consigliaarmi dei titoli di libri su walt disney, magari che parlino della sua carriera e anche dei suoi film rolleyes.gif mi piacerebbe anche leggere un libro sull'animazione disney dagli anni 20 a oggi, e per oggi intendo oggi, non solo gli anni novanta tongue.gif vabbè anche se si ferama agli anni 90 va bene ugulae tongue.gif potete consigliarmi?? smile.gif
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...guarda, ci sarebbe un ottimo libro edito dalla Cineteca del Friuli, ma introvabile e abbastanza costoso...pare che su IBS sia ancora disponibile, ma non so dirti certezza se alla fine lo rintraccierebbero veramente...

Merritt , Russell, Kaufman: Nel paese delle Meraviglie - i cartoni animati muti di Walt Disney


CITAZIONE
Il fatto che Disney dopo lo sciopero avrebbe preteso che il nome di Arthur Babbit fosse eliminato da tutti i titoli di testa dei film, cosa assolutamente non vera, il nome di Babbit è tuttora presente in tutti i titoli dei film in cui ha lavorato...


Vero, l'ho verificato anche io di persona, nei crediti dei primi lungometraggi, a partire da "Biancaneve". Questo purtroppo fa perdere stima ad un libro scritto, a detta dell'autore, con assoluta imparzialità, veridicità e precisione dei fatti narrati.

La versione potrebbe essere che Walt abbia richiesto la cancellazione del nome e l'ordine non sia stato eseguito, ma è poco credibile.
E' vero comunque che Disney tentò di sbarazzarsi di Arthur con tutti i mezzi legali possibili, e tutte le volte sia stato costretto a reintegrarlo a stipendio pieno senza discriminazioni. Ma sul fatto della cancellazione del nome il dilemma non sussiste. Lo studio avrebbe previsto, infatti, che se realmente Babbitt veniva tagliato fuori dai riconoscimenti, si sarebbe dato maggiore voce allo scandalo una volta riproposto l'argomento del rovinoso sciopero del 1941, di cui Babbit (assieme a Sorrell e Hilbermann) era il maggiore promotore.

Messaggio modificato da sir Scaglione il 1/5/2007, 16:53
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Smee
messaggio 1/5/2007, 17:49
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Ragazzi sia pur detto che il libro di Eliot è pieno di cose inventate, Babbitt dopo che usci il libro si ritirò indietro da quelle interviste, molti impiegati dello studio inviarono petizioni contro il libro di Eliot, Eliot voleva fare un libro in cui si infagasse la figura di Disney è tutto sommato c' era riuscito, sempre tornando a Babbit ci sono 2 annedoti: il giorno in cui Walt mori si mise a piangere e continuò a portare sulla scrivania dello studio dove lavorava dopo aver lasciato la Disney, la fotografia che lo ritraevo insieme a Walt.
Perchè fosse interessato a altri libri su Walt Disney, ci sono Walt Disney prima a stella a sinistra di Mariuccia ciotta, neanche a farlo apposta edito dalla Bompiani, la casa editrice che in Italia stampò il libro di Marc Eliot, la mia fonte per quanto riguarda scritto sopra, poi c'e un saggio scritto dal grande regista russo Sergej Eijenstein Walt disney e The Disney Film scritto dal critico cinematografico Leonard Maltin.
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