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> Ralph Spacca Internet, Walt Disney Animation Studios
Daydreamer
messaggio 9/1/2019, 21:04
Messaggio #193


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CITAZIONE (LucaDopp @ 9/1/2019, 20:33) *
Non mi pare proprio che sia così.

Artisticamente siamo da quelle parti, poi il business è un'altra cosa.
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veu
messaggio 9/1/2019, 21:43
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Accidenti non pensavamo di aver avuto così tante condivisioni di pensiero!


CITAZIONE (LucaDopp @ 9/1/2019, 20:22) *
Veramente la Pixar dopo Toy Story 3 ha prodotto più ciofeche della WDAS, e se la gente va a vedere solo live-action remake è anche perché praticamente tutti gli altri sono porcherie.
(Tra l'altro vorrei far notare che tra gli anni '90 e oggi ci sono stati gli anni 2000, anche se nessuno qui sembra ricordarsi di cosa facesse la Disney in quel periodo)


Noi li ricordiamo gli anni 2000, non li dimenticheremo mai finchè campiamo… sono stati ciò che ha portato alla disfatta totale di tutto quello che avevano creato nel decennio 90 e ancor oggi non sono riusciti (e dubitiamo pure che in futuro riescano) a tornare ai fasti di un tempo.
è vero che le cose sono cicliche ma pensiamo che ogni cosa abbia un inizio e una fine e anziché arrancarsi e arrampicarsi sugli specchi forse sarebbe più dignitoso fermarsi ed accettare che si è giunti ad un punto di non ritorno.
Crediamo che forse avrebbero bisogno di staccare la spina e riflettere seriamente su cosa vuole il pubblico, ma non per adagiarsi passivamente a cosa vuole il pubblico o far dettare i film dal pubblico ma per capire che cosa ci deve essere in un film Disney, vale a dire il "cuore"... se guardiamo Biancaneve (è un esempio per citare il più datato dei film, ma possiamo anche dire Bambi o i film anni 50 o 90), perché la gente la guarda ancora? perché in tv fa successo, i dvd vendono, pure le bambole vendono? perché anche se datata (perché Biancaneve è datata è vero, inutile negarlo, è un classico ma come ogni classico con il tempo invecchia per i cambiamenti dei tempi, così come invecchia pure Via col Vento o Titanic), alla fine ha quel "cuore" che è ciò che nelle dissacranti produzioni odierne non esiste purtroppo più.
Solo Frozen ha un po' di cuore (non troppo manco quello ma un po' di sostanza lì almeno c'è). Nel resto non ne troviamo un barlume.
Chissenefrega se il bacio del vero amore è qualcosa di datato, chissenefrega se al giorno odierno di principi azzurri non ne esistono, se guardiamo una fiaba guardiamo una storia che deve far sognare (ambienti belli, protagonisti che funzionino, storie belle). Non ci interessa il road movie (ci basta Thelma e Louise) , non ci interessano le donne che picchiano gli uomini perché hanno più testosterone dell'uomo, non ci interessa l'uomo ridicolo perché oggi chi indossa i pantaloni è la donna. Vogliamo sognare e se sogno non c'è allora preferiamo rifugiarci in un buon libro, in una serie tv o ascoltare musica o far altro.
Il 2000 con l'idea di sperimentazione forzata (e la realizzazione di film uno più brutto dell'altro) ha creato una generazione che ritiene che "tanto ci guardano comunque perché siamo Disney"... peccato però che a conti fatti debbano correre dietro ai remake (che diciamolo pure per fortuna esistono, almeno quello! ok non sono il massimo dell'originalità e la Disney gioca sempre sulle stesse cose ma almeno sono una ventata di classicismo ed è ciò che al pubblico piace) o alla Marvel per poter far cassa.
Un UNICO film da incassi stellari e popolarità elevata (Frozen) in un decennio non copre i costi di tutti gli altri infelici prodotti realizzati (e aggiungiamo "per fortuna" sperando che prima o poi si accorgano e decidano davvero di staccare la spina e riflettere). Continuare come oggi con film animati brutti così secondo noi non fa bene a nessuno, neppure alla company che comunque è già criticatissima anche da chi sino a un decennio fa dava il sostegno (o concedeva il beneficio del dubbio) e questo perché fa film "brutti" ormai , intrisi di trivialità e volgarità che nemmeno fanno ridere, anzi fanno storcere il naso come un panino andato a male.


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theprinceisonfir...
messaggio 10/1/2019, 0:55
Messaggio #195


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Ricollegandomi all'intervento dei Veu, vorrei sottolineare che, dal mio punto di vista, il problema della Disney non è tanto l'aver preso le distanze dal leitmotiv classico della fiaba, quanto il non essersi dimostrata in grado di sperimentare con successo percorsi alternativi.

Premesso che le reinterpretazioni delle celebri fiabe popolari sono sempre state il punto di forza dell'animazione disney, e che pertanto la scelta di abbandonare tale filone è incomprensibile, ritengo che la maggiore pecca sia stata non sapere trasmettere il buono che caratterizza i classici del passato nei film sperimentali del presente.
Non sono d'accordo, a tal riguardo, con chi afferma che la Pixar si è dimostrata parimenti incapace di realizzare validi prodotti nei tempi recenti, in parte perché considero Coco un buon film, ma soprattutto perché ritengo che il genio innovativo che ha caratterizzato Inside Out, un film d'animazione unico per maturità delle tematiche affrontate, non sia neppure lontanamente riscontrabile in nulla di quanto ideato dai WDAS nell'ultimo decennio.

Ciò posto, mi trova d'accordo la riflessione sulla forzata omissione di qualsivoglia rapporto sentimentale, come se l'amore romantico non potesse trovare consensi al giorno d'oggi. Eppure, la maggior parte delle grandi storie della cultura mondiale si incentrano sui grandi amori, poiché infine, oltre al denaro - sempre più pregnante in un mondo in cui il capitalismo è al tempo stesso un mantra, una filosofia ed una religione - la passione è il più grande motore dell'uomo.
Peraltro, non è neppure l'onnipresenza del viaggio il problema principale, poiché in casa LAIKA, Kubo e la Spada magica, pur prendendo le mosse dal tema del viaggio, mette in scena una narrazione potentissima, ricca di allegorie e commuovente in maniera lacerante, eppure con un piglio delicato e mai puntando all'eccesso o forzando l'effetto catartico.
Questi ultimi lungometraggi disney, pur magari meritevoli esteticamente ( per quanto non apprezzi la resa dei personaggi umani, ma questo è un mio gusto) e sicuramente positivi sotto vari aspetti artistici, al punto da raggiungere consensi di critica e il plauso di una parte del pubblico ( di cui abbiamo esempi anche nel forum, come Grrodon), non riescono a conquistare molti fra coloro che hanno amato i gloriosi classici del passato, e non perché necessariamente retrogradi o morbosamente attaccati alla tradizione.
Semplicemente, dove non c'è una storia che lasci il segno, personaggi che accompagnino l'immaginazione e, perché no, magari facciano anche sognare un amore o una felicità che non si ritrova con facilità nel reale, non può esserci l'affetto e la partecipazione di chi ama l'animazione perché, proprio a differenza di molti film calati nella realtà, sa trasportare in una dimensione di sogno, di pura fantasia e meraviglia.
Ecco, chi guarda ancora oggi Pinocchio, come con la Sirenetta, è trasportato in un mondo dove la fantasia prende forma e colore, dove l'emozione dello spettatore, sia questi bambino o adulto, è tale da cancellare per qualche tempo il pensiero del quotidiano, immergendolo nel sogno.
Forse è questo, sopra ogni cosa, ciò che manca nei cinici film della Disney di oggi.

Messaggio modificato da theprinceisonfire il 10/1/2019, 0:59


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Fulvio84
messaggio 10/1/2019, 9:23
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piccolo off topic ma che mi tocca moltissimo.
la chiusura dell'art of disney agli studios di disneyland paris e' veramente il segno del declino e dell'imbecillita' dei capi odierni che probabilmente affrontano la disney come fosse la coca cola o qualunqua altra grande azienda.
pensano ai numeri, e hanno scordato il dna dell'azienda.
onestamente walt si sta rivoltando nella tomba


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LucaDopp
messaggio 10/1/2019, 21:08
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CITAZIONE (theprinceisonfire @ 10/1/2019, 0:55) *
Non sono d'accordo, a tal riguardo, con chi afferma che la Pixar si è dimostrata parimenti incapace di realizzare validi prodotti nei tempi recenti, in parte perché considero Coco un buon film, ma soprattutto perché ritengo che il genio innovativo che ha caratterizzato Inside Out, un film d'animazione unico per maturità delle tematiche affrontate, non sia neppure lontanamente riscontrabile in nulla di quanto ideato dai WDAS nell'ultimo decennio.

Sono più o meno d'accordo, ma si tratta appunto di due film su nove.
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Fra X
messaggio 11/1/2019, 18:48
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Nel primo Ralph cuore ce n' è eccome. happy.gif Oltre ad altri ingredienti come un pizzico di horror e di epicità che poi sono, chissà perché, mancati.

CITAZIONE (Scrooge McDuck @ 7/1/2019, 20:48) *
Io penso che il "potere" di Lasseter si sia sgonfiato molto velocemente dopo il suo insediamento. L'animazione tradizionale che lui sperava di riportare agli studios è stata una parentesi brevissima e i sequel dei classici li hanno annunciati prima del suo allontanamento.


Non penso. Come ha detto qualcuno alcune battaglie le avrà vinte ed altre le avrà perse. Non ho capito perché non hanno considerato "La principessa e il ranocchio" un nuovo punto di partenza. Se penso ancora che uscì in periodo di "Avatar", 3D... e nonostante questo andò piuttosto bene... mah!
Comunque più che altro magari in fase di rilancio Iger appena entrato come nuovo n. 1 avrà lasciato più mano libera. Boh!


Messaggio modificato da Fra X il 11/1/2019, 19:00
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Fra X
messaggio 11/1/2019, 19:08
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CITAZIONE (Scrooge McDuck @ 7/1/2019, 20:48) *
Temo anche io per il futuro del reparto animato della company, ad oggi l'unico che mi aveva sempre lasciato soddisfatto e che porta avanti (tra alti e bassi) l'anima di Walt. Però più che per la sua chiusura, o per il fatto che i film siano flop ( rolleyes.gif ), temo che si perda del tutto la voglia di osare, di innovare, di raccontare storie nuove e in modo nuovo (ed è ancora possibile farlo ragazzi, basta guardare cos'ha tirato fuori la Sony con l'ultimo film di Spiderman).


Già Ed ora come ora un pò quasi tutta Hollywood! Questo film animato sull' arrampicamuri è un fulmine a ciel sereno. Certo, ora cone ora come cavallo di Troia bisogna usare i supereroi! Sic!

Messaggio modificato da Fra X il 11/1/2019, 19:09
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Hiroe
messaggio 18/2/2019, 15:32
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Veu, vi capisco tantissimo per quel che dite circa la mancanza negli ultimi film di storie belle, di avventure epiche o di storie d'amore sentite davvero. La potenza dell'amore di Pocahontas per John Smith è stata rappresentata a tali livelli soltanto in quel film Disney, secondo me, e ci sarebbe ancora molto da esplorare. Vi trovo un po' esagerati nelle critiche agli ultimi film, li ho amati tutti, infatti ERO di nuovo fiduciosa nel futuro Disney... quando poi è arrivato questo Spaccatutto Raplh a rovinarmi la festa.

Non posso concordare con chi cerca di trovare in tutti i modi una chiave di lettura decente per questo nuovo Spaccatutto 2. Per me è stata una delusione continua, poco entusiasmo, personaggi inutili, una trama che non regge e tante gag banali (me le sarei inventate meglio io con tutti i marchi di internet a disposizione); è inutile cercare di vedere che "Vanellope cresce e Ralph se ne deve fare una ragione": fate un cavolo di film con un padre e una bambina, non utilizzare due amiconi personaggi di videogiochi per trattare un tema che puoi trattare in tanti altri modi! Non fate fare le comparsate alle principesse per fare cassa e attirare la gente al cinema! Ma che senso ha il finale? Ralph è da solo, si troverà anche gli amici adulti, ma non è nello stile del primo film, non ci incastra niente, fate un film a parte con personaggi originali che ci incastrano qualcosa con questi temi!

Non concordo neppure con chi legge i film attraverso i box office e nasconde la propria opinione dietro una logica che è quella dei dati fini a se stessi. Magari un film è andato bene come incassi e poi è brutto, sai quanti film sono così? Io vorrei parlare di BEI FILM, non di film che incassano tanto o poco. Gli incassi denotano soltanto cosa piace alla media della gente dell'epoca e quanto sono stati bravi quelli del marketing e i pubblicitari.
Insomma, una cosa è parlare di "flop" (riuscita al botteghino si/no), una cosa è parlare di "film brutto".

Secondo me uno dei problemi è generato dal fatto che c'è una ricerca disperata dell'innovazione di temi e di grafica, quando un film ripete temi già visti la gente e i critici storgono un po' il naso; al contempo è difficile rinnovarsi, e a volte, per far riuscire quell'idea magari originale all'inizio, si finisce per costruire il tutto come da standard. Il tema del viaggio, infatti, può essere bello ma è ad oggi troppo inflazionato, è diventato un ottimo ripiego per qualsiasi situazione (non solo per la Disney, ma anche la Pixar, drimuorcs e compagnia bella).

Ad esempio, Rapunzel non è andato benissimo ai botteghini, anche per colpa della cattiva pubblicità contro per la presenza sul mercato dell'alternativa "alla Barbie" della stessa storia, e per il disincantamento generale che regnava in quel periodo.
Alla fine, però, Rapunzel è stato il film che più mi è rimasto nel cuore dell'ultimo decennio Disney; è una storia di libertà, di madri e figlie, di ricerca di sè stessi, ma anche la storia della nascita dell'amore tra l'eroina e Eugene. Non solo io, tante mie amiche lo hanno apprezzato molto più di Frozen, così come tante bambine (cugine e varie) preferiscono di una spanna Rapunzel a Anna o Elsa. Sarà forse perché comunque le storie d'amore funzionano ancora? Sarà perchè c'è qualcosa di veramente magico in quel film, anche se in parte tratta di un viaggio?
Da Rapy siano passati quasi 10 anni, potrebbero mettere in cantiere un altro film DAVVERO per noi donne. Per me anche Moana è un'occasione persa, in quel senso. La donna di per sè è esaltata come figura (anche in modi esasperati, a volte), ma noi non cerchiamo la nostra glorificazione, cerchiamo principalmente emozioni forti, che spesso niente ci può suscitare quanto una bella storia d'amore. Lo stesso Tangled avrebbe avuto un altro spessore narrativo, se fosse stata narrata una storia più simile all'originale (ricordate il principe che cadeva e perdeva la vista, e Rapunzel che veniva dispersa? Poi lui la ritrova, dopo un viaggio lunghissimo, da ceco? Quelle si che erano emozioni forti), però si scelgono sempre vie "alla Shrek", filmetti felicioni e pieni di gag, con la canzonetta in fondo, a dissacrare tutto.


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