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> VIAGGIO NEL MONDO DEI CLASSICI, Divagazioni sui film, i traduttori, i parolieri e i doppiatori Disney
Angelo1985
messaggio 3/10/2015, 20:46
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Che belle queste schede! Davvero un preziosissimo contributo smile.gif
Ogni volta che leggo di questi primi film, a pensare a quanto successo avrebbero potuto ottenere se solo non fosse arrivata quella maledetta guerra...
A proposito Nun, un piccolo appunto, quando parli di Pinocchio la cui uscita italiana venne ritirata all'ultimo per l'intervento in guerra degli USA, ecco, in realtà gli USA entrarono in guerra solo dopo Pearl Harbour, nel dicembre del '41; Pinocchio non uscì proprio perchè l'Italia entrò in guerra nel '40 e, pertanto, la distribuzione venne bloccata a pochissimo dall'uscita....un vero peccato perchè il rapporto Walt Disney/Italia proprio alla fine degli anni '30 aveva toccato l'apice e sono sicuro che, nonostante le polemiche della critica post-bellica, Pinocchio avrebbe sbancato il botteghino anche da noi, con tanto di merchandising e pubblicazione proprio come per Biancaneve wink.gif

Un vero peccato, bastava distribuire il film 1-2 mesi prima del previsto....o bastava non entrare in guerra (!) .....ma vabbè, ormai è storia...

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March Hare = Lep...
messaggio 4/10/2015, 8:26
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CITAZIONE (nunval @ 3/10/2015, 15:38) *
Lola Braccini caratterizza in maniera eccellente l’elefantessa capo del branco

Dolente di contraddirti, soprattutto qui dove stai realizzando questo lavoro eccellente e non lo meriteresti, ma non si tratta assolutissimamente della grande Braccini. Orecchie migliori delle mie l'identificano come Velia Cruicchi Galvani, caratterista misconosciuta il cui nome è per la prima volta spuntato fuori nel libro "Il doppiaggio nel cinema italiano" in cui viene accreditata come voce di Tina Pica in Graziella; io questa Galvani non so riconoscerla, ma di sicuro in Dumbo non c'è la Braccini. Sul sito di Genna sono sbagliate anche altre voci, come Renata Marini (che poveretta viene infilata in ogni buco di scheda che ci sia) e Zoe Incrocci (se non ricordo male dovrebbe essere Dina Perbellini, ma non lo rammento con precisione; anche qui comunque di sicuro non è Zoe). Sulla Dandolo che doppia la sig.ra Jumbo pure ho grosse riserve: se è sbagliata la Marini, doppiatrice famosissima, come può essere azzeccata una tipa completamente ignota come questa che pronuncia quattro misere sillabe? Per me è una delle solite assurde invenzioni di wikipedia poi trasportata sul Genna come accaduto in tante altre occasioni.


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messaggio 4/10/2015, 8:40
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CITAZIONE (Angelo1985 @ 3/10/2015, 21:46) *
un vero peccato perchè il rapporto Walt Disney/Italia proprio alla fine degli anni '30 aveva toccato l'apice e sono sicuro che, nonostante le polemiche della critica post-bellica, Pinocchio avrebbe sbancato il botteghino anche da noi, con tanto di merchandising e pubblicazione proprio come per Biancaneve wink.gif

E forse l'annosa questione dell'originale vs. versione Disney sarebbe stata meno forte rispetto a quanto accadde all'epoca...


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Grazie Simba !

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messaggio 4/10/2015, 10:22
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CITAZIONE (March Hare = Leprotto Bisestile @ 4/10/2015, 9:26) *
Dolente di contraddirti, soprattutto qui dove stai realizzando questo lavoro eccellente e non lo meriteresti, ma non si tratta assolutissimamente della grande Braccini. Orecchie migliori delle mie l'identificano come Velia Cruicchi Galvani, caratterista misconosciuta il cui nome è per la prima volta spuntato fuori nel libro "Il doppiaggio nel cinema italiano" in cui viene accreditata come voce di Tina Pica in Graziella; io questa Galvani non so riconoscerla, ma di sicuro in Dumbo non c'è la Braccini. Sul sito di Genna sono sbagliate anche altre voci, come Renata Marini (che poveretta viene infilata in ogni buco di scheda che ci sia) e Zoe Incrocci (se non ricordo male dovrebbe essere Dina Perbellini, ma non lo rammento con precisione; anche qui comunque di sicuro non è Zoe). Sulla Dandolo che doppia la sig.ra Jumbo pure ho grosse riserve: se è sbagliata la Marini, doppiatrice famosissima, come può essere azzeccata una tipa completamente ignota come questa che pronuncia quattro misere sillabe? Per me è una delle solite assurde invenzioni di wikipedia poi trasportata sul Genna come accaduto in tante altre occasioni.

Personalmente io ho dei dubbi anche su questa Velia Cruicchi Galbani ..., certo molti danno ad Antonio dei dati sbagliati senza verificare e infatti io alcune delle voci citate nella scheda non le ho riportate. Questo mio lavoro è del 1997, tanti anni fa, qualche erroruccio ci sta anche, all'epoca molti degli esperti conoscitori di voci che oggi pullulano in rete erano in fasce...e devono moltissima della loro cultura odierna a Guidorizzi, Lancia e di Cola (io ho iniziato le mie ricerche Disney facendo confronti incrociati coi libri di Guidorizzi). Ho lasciato la Braccini col beneficio del dubbio.
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nunval
messaggio 4/10/2015, 10:48
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5) BAMBI

IL FILM


Bambi è la commovente storia di un cerbiatto dalla nascita all’età adulta, oltre a rappresentare un poetico affresco sulla vita degli animali della foresta. Walt Disney voleva trarre un film dal romanzo di Felix Salten fin dal 1935. I diritti erano però in possesso di Sidney Franklin, produttore della MGM. Dopo alcune trattative Franklin e Disney trovarono un accordo e il produttore collaborò anche al progetto. La gestazione del film durò circa 5 anni e quattro animatori si occuparono del soggetto: Frank Thomas, Ollie Johnston, Eric Larson e Milt Kahl. Ne venne fuori un film delizioso, diverso da qualsiasi cosa fosse uscita prima dagli studi, con una attenzione al dettaglio naturalistico ed alla verosimiglianza degli animali inusitata per quei tempi, pur facendo in modo da non perderne mai di vista la caratterizzazione comica o drammatica. Già la scena di apertura, con la Multiplane camera che ci trasporta all’interno della foresta è sbalorditiva. Tutto il film è impostato come una vera e propria opera sinfonica la cui protagonista è la natura. Musica e disegni si fondono perfettamente come nelle formidabili sequenze del temporale e del passaggio delle stagioni. Queste parti “poetiche” sono ben bilanciate tra gli episodi umoristici ( il pattinaggio sul ghiaccio di Bambi e del coniglio Tamburino) e quelli drammatici ( l’uccisione della cerva, il pauroso incendio della foresta). Da antologia è poi l’episodio in cui Bambi e i suoi amici, Tamburino e la puzzola Fiore si innamorano. Molto belle anche le canzoni eseguite in forma corale, Love is a song, Little april shower, Let’s sing a gay little spring song e I bring you a song, composte da Frank Churchill, che commentano alcune delle sequenze chiave del film: Uscito nel 1942, il film non fu un grande successo commerciale a causa della guerra, ma ottenne grande consenso con le successive riedizioni. Nel 1990 è stato restaurato e dotato di suono Dolby stereo e in questa versione è stato distribuito anche da noi in videocassetta. Successivamente le edizioni in dvd e in Blu ray in alta definizione hanno presentato uno spettacolare restauro grazie all'ormai consolidata pratica della scansione ad alta risoluzione dei negativi Technicolor.

LA VERSIONE ITALIANA

Uscito in Italia nella primavera del 1948, il film, la cui versione italiana si deve ancora ad Alberto Liberati che, ricordiamolo, era capo ufficio edizioni della RKO, doppiato dagli attori della CDC divenne subito popolare; i nostri doppiatori seppero dare un contributo fondamentale alla caratterizzazione dei personaggi, in particolare Lydia Simoneschi nel ruolo chiave della mamma di Bambi: si trattava di rendere vocalmente un personaggio che era stato concepito in modo da sottolineare la percezione che Bambi aveva di lei e la voce dolcissima della Simoneschi, unita alla delicatezza delle animazioni, ne fanno una perfetta incarnazione dell’ istinto materno. Non meno efficaci sono Olindo Cristina nel ruolo del simpaticissimo Vecchio Gufo e Mario Besesti nella solenne parte del grande Cervo padre di Bambi. Un difetto gravissimo di questa edizione, fatto notare anche da Marco Volpe nella scheda del film pubblicata sul Genna, è aver "addolcito" la scena della morte della mamma di Bambi inserendovi della musica e alcune battute spurie del Grande Cervo in fuori campo. Aggiungiamo a questo la decisione di lasciare le canzoni in inglese e si comprende benissimo la decisione da parte della Disney , 20 anni dopo, di affidare a Roberto de Leonardis la riedizione del film preparando , con la collaborazione di Pietro Carapellucci, una nuova edizione italiana , sempre avvalendosi dei doppiatori della CDC. Tra questi spiccano Fiorella Betti, dolcissima nella parte della madre di Bambi, un superbo Giuseppe Rinaldi nella parte del Grande Cervo, un irresistibile Lauro Gazzolo/Vecchio Gufo ( da antologia quando spiega a Bambi ed ai suoi amici cosa significa essere innamorati) e la chicca di Roberto Chevalier ( oggi Tom Cruise) nella parte di Bambi adulto. Tra i caratteristi si riconoscono Gianfranco Bellini nella parte di uno scoiattolo e la deliziosa Flaminia Jandolo nel ruolo della mamma di Tamburino. Bambi cucciolo è doppiato, pensate, da Loretta Goggi. L’adattamento dei dialoghi presenta poche variazioni rispetto alla traduzione originale ed i testi italiani delle canzoni, (che già nello spartito pubblicato in Italia dalla Sonorfilm nel 1948 coi testi di Larici erano state intitolate L’amore è una canzone, Pioggerella d’aprile, Canzoncina di primavera e Io canto per te) , sono perfetti . Tra i cantanti spicca la bella voce solista di Maria Cristina Brancucci. Il film è circolato in Italia con questo doppiaggio fino al 1983. Per l’uscita in videocassetta si è discutibilmente ritornati al doppiaggio originale, incluse le canzoni in inglese che, pur essendo pregevole ha una scadente qualità di registrazione certamente non adatta al nuovo missaggio stereofonico.
Una successiva replica televisiva ha riutilizzato il nuovo doppiaggio, utilizzato poi, per fortuna, anche nelle successive edizioni in dvd e blu ray disc.



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messaggio 4/10/2015, 12:18
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CITAZIONE (nunval @ 3/10/2015, 15:38) *
L’unica riedizione cinematografica italiana risale al 1971 ( distribuzione CIC)

Chissà come mai da noi c'è stata una sola riedizione. unsure.gif Difatti poi è stato uno dei primi ad essere uscito in VHS e in TV come Alice.

CITAZIONE (nunval @ 4/10/2015, 11:48) *
con una attenzione al dettaglio naturalistico ed alla verosimiglianza degli animali inusitata per quei tempi, pur facendo in modo da non perderne mai di vista la caratterizzazione comica o drammatica. Già la scena di apertura, con la Multiplane camera che ci trasporta all’interno della foresta è sbalorditiva.

Quando lo vedo stento a credere che visivamente sia degli anni 40! post-6-1111076745.gif

CITAZIONE (nunval @ 4/10/2015, 11:48) *
Bambi cucciolo è doppiato, pensate, da Loretta Goggi.

Ah, però! laugh.gif
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nunval
messaggio 4/10/2015, 22:55
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CITAZIONE (Fra X @ 4/10/2015, 13:18) *
Chissà come mai da noi c'è stata una sola riedizione. unsure.gif Difatti poi è stato uno dei primi ad essere uscito in VHS e in TV come Alice.

Perchè purtroppo, come anche è il caso di Alice, le riedizioni seguivano più o meno, con scarti di uno/ due anni, quelle americane. Dumbo e Alice finirono quasi subito, dopo l'uscita cinematografica, ad essere proiettati in televisione nel programma televisivo di Walt "Disneyland" e, quindi, sparirono dagli schermi americani per molto tempo, prima di ricomparirvi alla fine degli anni '60, cosa che portò, anche da noi, ad una loro riedizione, nel 1970 e nel 1971.

CITAZIONE (brigo @ 3/10/2015, 16:59) *
detta scena mostra nello specifico lo staff di rumoristi al lavoro in uno stralcio animato con protagonista la locomotiva Casimiro (Casey Jr), facendo vedere anche parti animate non presenti nel lungometraggio Dumbo. Si sa se tali scene vennero scartate nel montaggio finale di Dumbo o se furono create appositamente per questo spezzone di "The reluctant dragon"?

Grazie per l'apprezzamento di questo mio lavoro a tutti. Approfitto per rispondere: mi sono documentato sul volume "Encyclopedia of Disney Animated Characters" Sembra proprio che la sequenza di Casimiro in "Reluctant Dragon" sia stata creata apposta per questo film.
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messaggio 4/10/2015, 23:06
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6) SALUDOS AMIGOS

IL FILM

In pieno conflitto bellico, con i mercati europei chiusi, Hollywood intraprese una politica di buon vicinato con i paesi dell’America Latina . Walt Disney, col patrocinio del Dipartimento di Stato, progettò un viaggio in diversi paesi del sudamerica in compagnia di alcuni suoi animatori, per produrre alcuni cartoni ispirati agli usi e costumi locali. Vennero realizzati quattro cortometraggi ma, dietro richiesta governativa, Disney li unì in un unico programma, usando come brani di raccordo filmati girati in 16 mm durante il viaggio. Il bel mediometraggio che ne derivò, lungo solo 43 minuti, Saludos Amigos, divenne immensamente popolare. Il filo conduttore della pellicola è il viaggio di Disney e dei suoi collaboratori; il primo episodio, Il lago Titicaca, ci presenta la visita di Paperino nel paese degli Incas, sulle rive del famoso lago, il più alto del mondo, alle prese con un simpaticissimo lama dalle idee tutte personali su come scalare le montagne e oltrepassare ponti sospesi su precipizi, il tutto a spese del povero papero. Pedro pilota postale è invece la storia di un simpatico aereoplanino alle prese con le difficoltà del suo primo volo sulla rotta tra Santiago e Mendoza per prendere in consegna la posta. Le riprese del volo di Pedro sono ottimamente realizzate e la scena in cui l’aereo viene sorpreso dalla tempesta mentre sorvola il minaccioso monte Aconcagua è un autentico pezzo di bravura.
L’episodio successivo, El gaucho Goofy, ci narra le abitudini e i costumi dei gauchos argentini utilizzando Pippo, cow boy nord americano come “cavia”. Il narratore spiega tutto molto seriamente e Pippo cerca goffamente di adeguarsi. Il culmine della comicità è raggiunto nella celebre sequenza della cattura dello struzzo. A prima vista sembra che tutto sia andato bene, ma la visione al rallentatore ( con la voce del narratore che pure rallenta) ci mostra impietosamente che Pippo , il cavallo e lo struzzo si sono aggrovigliati a vicenda.
L’ultimo episodio, dedicato al carnevale di Rio, è quello più celebre, che ha reso il film un classico. Aquarela do Brasil inizia davanti ad una tela bianca, su cui un pittore comincia a dipingere ad acquerello il paesaggio di Rio, mentre ascoltiamo la celeberrima Brazil di Ary Barroso, cantata da Aloysio Oliveira. Gli effetti speciali sono strabilianti: una pennellata di azzurro diventa una cascata, un casco di banane con una spruzzata di nero diventa un gruppo di tucani dal becco giallo, il rosso del gambo di alcuni fiori cola fino a formare le figure di due fenicotteri. Dal ghiotto incontro tra un’ape ed una pianta carnivora si materializza Paperino, mentre il pennello dipinge la figura del pappagallo José Carioca. José conduce Paperino in giro per Rio, mentre il pennello continua a dipingere il paesaggio e la strada mentre i due camminano. In un tripudio di musica José suona la celebre Tico tico, utilizzando il suo ombrellino come clarinetto e il cappello di Paperino come fisarmonica. Nel finale vediamo il papero scatenarsi nei locali notturni mentre l’inquadratura dissolve sulla tela vista all’inizio, dove ora campeggia uno splendido panorama notturno della città di Rio. La musica si fonde perfettamente con le immagini in questo favoloso brano di cinema, ancora elettrizzante dopo più di 70 anni.

LA VERSIONE ITALIANA

Il film è stato distribuito in Italia nella primavera del 1946 dalla RKO. L’edizione italiana, realizzata direttamente in USA, presenta le stesse voci della versione originale, cioè Clarence Nash (Paperino) e Pinto Colvig (Pippo). Lo spiritoso ruolo del narratore è affidato a Josè Oliveira , voce di Josè Carioca, particolarmente irresistibile nell’episodio di Pippo.
Rieditato al cinema nel 1960, il film è stato distribuito per anni nel circuito 16 mm, fino ad approdare in videocassetta nel 1982. La versione in dvd, uscita nel 2004, presenta una piccola censura nell'episodio con Pippo, nel quale è stata cancellata digitalmente la sigaretta che egli fuma.

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messaggio 5/10/2015, 8:58
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CITAZIONE (nunval @ 5/10/2015, 0:06) *
La versione in dvd, uscita nel 2004, presenta una piccola censura nell'episodio con Pippo, nel quale è stata cancellata digitalmente la sigaretta che egli fuma.

Per mera completezza aggiungo che manca anche una battuta del narratore in quel punto: la sigaretta è stata rimossa dalla bocca di Pippo, ma poi lui la prendeva in mano, aspirava, soffiava via il fumo e in quel mentre la mano dell'artista lo sollevava velocissimamente facendogli perdere la sigaretta; tutta questa parte viene eliminata insieme alla battuta americana (e in tutte le altre lingue) che recita pressappoco "trasportiamo il nostro eroe altrove".


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Capitano Amelia
messaggio 5/10/2015, 9:06
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Comunque il dialogo posticcio di "Bambi" è dimostrazione di quanto lo staff originale "seguisse" l'adattamento straniero... rolleyes.gif


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Grazie Simba !

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Fra X
messaggio 5/10/2015, 10:06
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CITAZIONE (nunval @ 4/10/2015, 23:51) *
Perchè purtroppo, come anche è il caso di Alice, le riedizioni seguivano più o meno, con scarti di uno/ due anni, quelle americane. Dumbo e Alice finirono quasi subito, dopo l'uscita cinematografica, ad essere proiettati in televisione nel programma televisivo di Walt "Disneyland" e, quindi, sparirono dagli schermi americani per molto tempo, prima di ricomparirvi alla fine degli anni '60, cosa che portò, anche da noi, ad una loro riedizione, nel 1970 e nel 1971.

Ah, O.K.! Grazie dell'info! ^^
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nunval
messaggio 6/10/2015, 12:37
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7) I TRE CABALLEROS

IL FILM


Con The three Caballeros, distribuito nel 1945, Disney proseguì il discorso cominciato con Saludos Amigos . Da un semplice progetto di film ad episodi venne fuori un autentico capolavoro, con sequenze magistrali, musiche indimenticabili ed effetti speciali sbalorditivi nelle sequenze in cui cartoni animati ed attori interagiscono.
Gli episodi del film, Aves raras, Bahia e La Pinata, si inseriscono in un canovaccio che prende spunto da un pacco dono recapitato a Paperino nel giorno del suo compleanno dagli amici del Sudamerica. Il primo episodio è un documentario sugli uccelli rari dei paesi del sud, tra cui spicca il dispettoso Aracuan ( Paperino proietta il documentario col primo regalo trovato nel pacco, un proiettore completo di film) e comprende anche le storie di Pablo, il pinguino freddoloso fanatico dei mari del sud e di un piccolo Gauchito che si imbatte in Burrito, un asinello dotato di ali con cui vince una importante corsa. Il secondo regalo, un libro animato sul Brasile ci introduce nell’episodio brasiliano: José Carioca, uscito dal libro, trascina Paperino al suo interno per un pittoresco viaggio a Bahia, dove Paperino fa la conoscenza di Yaya, una bella venditrice di dolci (Aurora Miranda) e la corteggia al ritmo della canzone di Ary Barroso Os quindins de Yaya. Gli effetti speciali e l’interazione tra attori e cartoni, ottenuta sia con la retroproiezione, tecnica mediante la quale viene girato prima il cartone e poi proiettato su uno schermo trasparente davanti a cui recitano gli attori, sia con la stampa ottica dell’animazione sulla pellicola “dal vivo” direttamente in laboratorio, sono come detto sbalorditivi. Il culmine della perfezione è raggiunto quando i due ballerini che gareggiano per conquistare la bella Yaya, visti in silohuette, si trasformano con un gioco di ombre in due galli da combattimento. Le accese tinte del Technicolor curato da Natalie Kalmus sono strepitose e tutto l’episodio è una chicca.
Il terzo regalo, proveniente dal Messico, catapulta Paperino e José Carioca in una scena surreale in cui vengono visualizzati, come nel brano della colonna sonora di Fantasia, i vari strumenti che suonano il brano I Tre Caballeros, scritto da Manuel Esperon su testo di E.M. Cortazar. Paperino viene risucchiato nel vortice di colori, e quando la sua immagine esplode, appare il terzo caballero, il gallo charro Panchito, che trascina gli altri due in una movimentata esecuzione della canzone . Mentre cantano, sulla scena succede praticamente di tutto e alla fine, Paperino dovrà rompere una pinata, da cui, tra le altre cose, viene fuori un libro sul Messico. I tre caballeros intraprenderanno così un magnifico viaggio a bordo di un tappeto volante all’interno del libro e Paperino giocherà a mosca cieca con le pin -up della spiaggia di Acapulco e ascolterà Dora Luz che gli dedica la famosissima You Belong to My Heart.
La musica è ovviamente l’anima di questo film: ascoltiamo canzoni quali Bahia di Ary Barroso, la travolgente Os quindins de Yaya, la spassosa Have you ever been to Bahia che José canta a Paperino. Mexico di Charles Wolcott, Ray Gilbert ed Edmundo Santos è interpretata da Carlos Ramirez, mentre Dora Luz canta, come già accennato You belong to my heart, di Augustin Lara. Molto belle anche le melodie caratteristiche del Messico come la Zandunga e la Jesusita ( Polka del Cactus), danzate dalla bravissima Carmen Molina, mentre il Lilongo di Charro Gil è il motivo che servirà da base, anni dopo, per il famoso brano La Bamba.
Assolutamente eccezionali gli acquerelli che riempiono lo schermo durante le canzoni Bahia e Mexico e nella scena in cui Panchito narra la tradizione natalizia delle Posadas, le cerimonie religiose messicane della notte di Natale.

LA VERSIONE ITALIANA

Il film è uscito in Italia nel settembre 1949, distribuito dalla RKO. La traduzione italiana è curata da Alberto Liberati ed il doppiaggio è diretto da Mario Almirante, con la partecipazione, in veste di narratori, di alcune delle più belle voci della CDC. Emilio Cigoli è lo speaker del documentario Aves Raras, mentre la storia del pinguino Pablo viene narrata da Stefano Sibaldi. L’episodio di Gauchito e l’asinello volante è affidato ad Olindo Cristina, mentre Giulio Panicali ci spiega la tradizione messicana delle Posadas. Paperino, José Carioca e Panchito sono doppiati in italiano dalle loro voci originali, cioè rispettivamente Clarence Nash, José Oliveira e Joaquin Garay, con ottimi risultati. La versione italiana presenta poi le canzoni Bahia e Mexico cantate in portoghese e spagnolo, al posto dell’inglese della versione originale ( i versi inglesi sono di Ray Gilbert). Una curiosità: nella nostra versione i titoli di testa sono accompagnati dalla parte orchestrale di Os quindins de Yaya, mentre la versione originale e quella spagnola presentano una versione corale de I tre caballeros, eseguita rispettivamente in inglese (versi di Ray Gilbert) e spagnolo. La stessa cosa succede per la versione cantata dai protagonisti nel film: nella versione originale Panchito, Paperino e Josè cantano in inglese, nella nostra versione viene utilizzato lo spagnolo (come per i paesi latini). Contemporaneamente all’uscita del film in America, nel 1946, la Southern Music pubblicò tutte le canzoni del film anche in Italia, con i testi sia in inglese che italiano o spagnolo (portoghese per Bahia). I testi nostrani sono del paroliere Larici. Le canzoni furono poi pubblicate in raccolta nel 1949, sempre dalla Southern. Particolarmente famosa la nostra versione di You belong to my Heart , alias Solamente una vez : Voglio amarti così. Spassosa poi la traduzione di Os quindins de Yaya che, con un tocco napoletano, diventa “Il Guappo di Yaya”, riferito, ovviamente, ad uno dei numerosi spasimanti della ragazza. Purtroppo, nessuno dei testi italiani viene cantato nel film dove, come già detto, si preferisce ricorrere a portoghese o spagnolo. Un'altra curiosità riguarda la parte messicana: nelle versioni originale e spagnola, la tradizione della Posada viene spiegata da Panchito (e, nella spagnola, ascoltiamo una autentica esecuzione del brano); nella versione italiana subentra Panicali perchè la narrazione dovette risultare troppo difficile da leggere per il povero Garay.





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Come ha scritto Vito mi pare effettivamente è il film di Paperino. biggrin.gif
Quando ho sentito quest' ultimo mi sono chiesto chi lo doppiasse e sono rimasto sorpreso nel leggere poi che si tratta di Clarence Nash ohmy.gif biggrin.gif .

CITAZIONE (nunval @ 6/10/2015, 13:37) *
Una curiosità: nella nostra versione i titoli di testa sono accompagnati dalla parte orchestrale di Os quindins de Yaya, mentre la versione originale e quella spagnola presentano una versione corale de I tre caballeros, eseguita rispettivamente in inglese (versi di Ray Gilbert) e spagnolo.

CITAZIONE (nunval @ 6/10/2015, 13:37) *
Un'altra curiosità riguarda la parte messicana: nelle versioni originale e spagnola, la tradizione della Posada viene spiegata da Panchito (e, nella spagnola, ascoltiamo una autentica esecuzione del brano); nella versione italiana subentra Panicali perchè la narrazione dovette risultare troppo difficile da leggere per il povero Garay.

Ah, però! ohmy.gif
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nunval
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MUSICA, MAESTRO!

Con Musica Maestro! ( Make mine music), distribuito in USA nell’agosto 1946, Walt Disney tentò di riproporre la ricetta di Fantasia, applicata stavolta alla musica leggera e popolare, con l’eccezione di due importanti episodi. Il film è diviso in dieci parti ma la versione italiana, distribuita dalla RKO nel 1950, e curata da Alberto Liberati con la direzione musicale di Alberto Paoletti, eliminò l’episodio Casey at the bat, recitato da Jerry Colonna. In compenso gli episodi rimanenti furono affidati a prestigiosi artisti dell’epoca. Il doppiaggio venne eseguito dalla CDC presso la Fono Roma, con la direzione di Mario Almirante .Il film rimane dunque un originale documento della bravura di alcuni dei nostri migliori interpreti degli anni 40, che arricchirono i brani originali col loro tocco personale. Il primo brano è la ballata rusticana I Testoni e i Cuticagna (The Martins and the Coys), storia tragicomica di una faida tra due famiglie di contadini. Tutti i componenti vanno all’altro mondo e dal cielo osservano con terrore gli ultimi due superstiti Beppe Cuticagna e Carolina Testoni che si innamorano e pongono fine alla lotta col matrimonio. La vita coniugale si rivelerà però molto movimentata, tra la gioia degli antenati. La canzoncina motivo conduttore è interpretata con verve e senso dell’umorismo dal Quartetto Cetra, reduce dai trionfi del doppiaggio di Dumbo.
Il Poema nostalgico Palude Blu (Blue Bayou), era un episodio progettato in origine proprio per Fantasia: le belle sequenze della palude illuminata dalla luna sulle cui acque si libra una coppia di maestosi aironi dovevano commentare il Chiaro di luna di Debussy; ovviamente la canzone di Bobby Worth e Ray Gilbert, anche se l’interpretazione, affidata alla voce di Alberto Rabagliati (che sostituisce il coro di Ken Darby dell'originale) è suggestiva, non può reggere il confronto.
Si cambia totalmente registro con l’intermezzo jazz All the cats join in (quando i gatti si riuniscono), una parodia eseguita da Benny Goodman e la sua orchestra. Le animazioni illustrano, con uno stile innovativo e veloce il pomeriggio di vacanza trascorso da alcuni teen agers che si riuniscono al malt shop, l’antenato degli odierni pub.I personaggi sono disegnati da una matita davanti ai nostri occhi all’interno di un blocco per schizzi. La gag più memorabile è quella dei ragazzi che sfrecciano via ancor prima che la matita abbia finito di disegnare l’automobile che serve loro da mezzo di trasporto ed è costretta a fermarli disegnando un semaforo rosso.
La Canzone romantica Senza te è la versione italiana, con testo di Larici, della famosissima Tres Palabras, composta da Osvaldo Farres ( la versione inglese Without you, affidata alla voce di Andy Russell è opera del paroliere Ray Gilbert). L’interprete italiano è il famosissimo Natalino Otto, che si produce in una delle sue cose migliori, mentre le animazioni cercano di tradurre in immagini, formate dalle gocce di pioggia che scorrono sul vetro di una finestra, le atmosfere suggerite dalle parole della canzone. L’espediente funzionò in Fantasia con la musica di Bach, ma applicato in un contesto diverso è meno efficace.
L’episodio Casey at the bat, storia di un fallimentare giocatore di baseball, venne tagliato dall’edizione italiana. Si tratta di un cartoon di argomento sportivo decisamente poco interessante per il pubblico italiano, affidato alla narrazione di Jerry Colonna. Diversi anni dopo fu doppiato, limitatamente alla narrazione, per un episodio del telefilm Disneyland intitotato Quattro storie bizzarre.
Il Balletto sulle sette note Due siluette, basato su un motivo composto da Charles Wolcott e Ray Gilbert e interpretato da Dinah Shore, presenta la danza dei ballerini Tatiana Riabouchinska e David Lichine, le cui figure sono ricalcate in forma di siluette da una ripresa dal vivo e inserite in un paesaggio animato tra amorini che volano e fondali azzurri incorniciati di merletti rosa. La combinazione originale di riprese dal vero e animazione è compromessa dall’imbarazzante pacchianeria delle scenografie. Per fortuna l’episodio successivo è lo splendido e famosissimo adattamento della favola in musica di Prokofiev Pierino e il lupo. Pare che lo stesso compositore confessasse a Walt Disney di aver composto l’opera con la speranza che egli ne traesse un film. Il brano è caratterizzato dalla spassosa narrazione di Stefano Sibaldi, che ricalca con divertimento il narratore originale Sterling Holloway e presenta un ottima caratterizzazione di tutti i personaggi: Pierino, un misto tra Pinocchio e Cucciolo, l’uccellino Sascia , il simpaticissimo gatto Ivan, protagonista di uno spassosissimo incontro ravvicinato col lupo, la papera Sonia e i tre cacciatori Mischa, Yascha e Vladimiro. Una particolare nota di merito va allo straordinario lupo, forse l’animale più terrificante di tutti i film Disney, una vera e propria bestia bavosa e assetata di sangue.
Il Quartetto Cetra torna per narrare in musica la storia d’amore dei due cappelli Gianni di feltro e Alice di paglia, che conosciutisi nella vetrina di un negozio, verranno separati alla...vendita e, dopo molte traversie si ritroveranno come copricapo di una coppia di ronzini. L’animazione dei cappelli protagonisti, dotati di una propria personalità, si rivelò deliziosa e il motivo conduttore, composto da Allie Wrubel e Ray Gilbert (interpretato in originale dalle Andrews Sisters) divenne molto popolare ed entrò stabilmente nel repertorio del quartetto.
Il brano successivo è una deliziosa interpretazione del celebre pezzo After you have gone , con la partecipazione di Benny Goodman e del suo quartetto . I quattro strumenti (clarinetto , piano, basso, contrabbasso) diventano veri e propri personaggi e ingaggiano una specie di lotta a tempo di jazz. Particolarmente notevole la scena del clarinetto che, suonando un pezzo molto “caldo” prende letteralmente fuoco per poi essere raffreddato da un mare di musica in cui nuotano note, chiavi di violino e tasti di pianoforte.
L’ultimo episodio, il finale lirico-patetico La balena che voleva cantare all’Opera è un delizioso racconto agrodolce, affidato nella versione originale alla narrazione e al canto del famoso tenore Nelson Eddy, che da la voce a tutti i personaggi del film, cantando in tutte le tonalità (tenore, baritono e basso). Willie (Gianni nell’edizione italiana) è una balena prodigiosa, dotata di un ugola capace di cantare in tutti i registri. L’impresario Tetti Tatti crede erroneamente che Gianni abbia ingoiato tre cantanti lirici e parte alla sua caccia. L’arrivo dell’impresario viene scambiato per una audizione e il povero Gianni ci dà dentro con la voce. Intanto sogna di calcare i più grandi palcoscenici del mondo ( la scena in cui canta I Pagliacci, inondando di lacrime l’orchestra in impermeabile e il pubblico con gli ombrelli o quella in cui sogna di cantare la parte di Mefistofele mentre i pompieri lo osservano terrorizzati vomitare fumo e fiamme sono davvero irresistibili). Tetti Tatti scaglia l’arpione fatale e Gianni, ferito a morte si inabissa tra le onde. Il finale ce lo mostra in Paradiso mentre canta per gli angeli, mentre sui cancelli del cielo troneggia il cartello “tutto esaurito”. La narrazione di Nelson Eddy è affidata in italiano ad un giovanissimo Alberto Sordi, mentre il prologo introduttivo è cantato da Saturno Meletti. Tutte le arie d’opera sono invece rimaste in versione originale. Curioso notare come il film presenti in massima parte storie che trattano l’argomento morte oppure cocenti sconfitte: si pensi ai Testoni e ai Cuticagna che si eliminano a vicenda o a Casey che perde la partita decisiva. Nell’episodio di Pierino e il lupo la papera Sonia viene creduta morta e la vediamo varcare il cancello del paradiso con tanto di aureola e alucce, mentre la morte della balena Gianni è reale e ben poco ci consola il fatto di vederla cantare in cielo. Comunque nel complesso il film è soddisfacente e vale come documento insostituibile della sua epoca. Alla sua uscita godette di notevole richiamo in tutti i paesi e gli interpreti vocali italiani trovarono adeguata segnalazione nei titoli e su tutto il materiale pubblicitario. Il doppiaggio fu di ottima qualità ovunque. basti pensare che, in Francia, la storia di Gianni e Alice fu doppiata da Edith Piaf. Una curiosità: al solito le canzoni vennero pubblicate su spartito anche in Italia, ma da case musicali differenti: Gianni e Alice, ad esempio, fu pubblicata dalla Sonorfilm mentre Senza Te dalla Southern Music. La canzone dei titoli di testa (Make mine music), che nel film non è doppiata (nei titoli ascoltiamo il solo commento di sottofondo col coro) fu tradotta con il titolo Canta la mia canzone e pubblicata sempre dalla Southern. I testi italiani delle canzoni, sugli spartiti, sono di Larici e sono stati utilizzati, a quanto risulta, anche per il doppiaggio del film.





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32Luglio
messaggio 9/10/2015, 7:13
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Bellissimo e dettagliato l'articolo su Musica Maestro...e meravigliose le locandine. Attendo con fervore Lo scrigno delle 7 perle!


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nunval
messaggio 29/10/2015, 18:43
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I RACCONTI DELLO ZIO TOM

I RACCONTI DELLO ZIO TOM, (Song of the south, 1946) uscito per la prima volta in Italia nel 1950 distribuito dalla RKO è il più importante del film a episodi prodotti da Disney nel primo dopoguerra, innanzitutto perché è basato in gran parte su una storia interpretata da attori e rivelò che Disney era perfettamente in grado di poter gestire una produzione “dal vero” e in secondo luogo perché presenta le storie animate di Fratel Coniglietto, Compare Orso e Comare Volpe, degne di poter essere annoverate tra le cose migliori mai uscite dallo studio.Tratto dalle Storie dello zio Remo di Joel Chandler Harris, care a Disney fin dall’infanzia, Il film si avvale della splendida fotografia in Technicolor di Gregg Toland e di alcuni sbalorditivi effetti speciali nelle scene in cui zio Remo ( Tom nell’edizione italiana, interpretato da uno straordinario James Baskett, premio Oscar speciale per questo ruolo) interagisce con i cartoni animati. Il resto del cast è all’altezza e spiccano Lucile Watson nella parte della nonna e la favolosa Hattie McDaniel , la mammy di Via col vento, nel delizioso ruolo di zia Tempy. I due bambini protagonisti sono Bobby Driscoll (Johnny) e Luana Patten (Ginny). La colonna sonora è davvero deliziosa : una delle canzoni, Zip a dee doo dah, composta da Allie Wrubel e Ray Gilbert, vinse l’Oscar come miglior canzone dell’anno; ascoltiamo inoltre Song of the South, That's what Uncle Remus said, Ora si può vivere così (Who wants to live like that), Let the rain pour down, Come ti va (How do you do?), Tra qualche istante (Sooner or later) e l'accattivante Un posticino gaio (Everybody's got a laughing place). Il film, presentato in prima ad Atlanta nello stesso locale dove sette anni prima aveva trionfato Via col vento ebbe accoglienza entusiastica. I tre racconti che lo zio Tom narra al piccolo Johnny sono Running Away, The tar baby (Fratel Coniglietto e il pupazzo di pece) e il favoloso The laughing place ( Fratel Coniglietto e il posto delle meraviglie) in cui il nostro riesce ancora una volta a farsi beffe dell’orso e della volpe infinocchiandoli sull’esistenza di un posto fantastico, il trastulliolà, dove si creperebbe dalle risate ( o meglio lui creperebbe, trattandosi nello specifico di un nido d’api in cui i due gonzi vanno a cacciarsi).
Non si hanno notizie della prima edizione italiana del film; in rete, sul sito di Antonio Genna, sono però state rese note le voci italiane originali : Lydia Simoneschi (Ruth Warrick), Mario Besesti (James Baskett),Tina Lattanzi (Lucile Watson), Maria Saccenti (ancora Hattie McDaniel dopo il trionfo di Mammy in Via col vento), Giulio Panicali (Eric Rolf) e i meravigliosi Stefano Sibaldi (Fratel Coniglietto), Mauro Zambuto (Comare Volpe) e Vinicio Sofia (Compare Orso). Dopo la prima uscita la pellicola è stata a lungo tenuta nel cassetto anche in Italia, fino al 1973, anno in cui è stata rieditata in occasione della Pasqua a cura della CIC (oggi UIP), con il titolo leggermente modificato in Fratel Coniglietto, Compare Orso e Comare Volpe ne “I racconti dello zio Tom "e con un nuovo doppiaggio che presenta la traduzione di Roberto de Leonardis e l’assistenza per il doppiaggio delle canzoni di Pietro Carapellucci. Gli ottimi doppiatori sono quelli classici della CD, ex CDC e cioè Lydia Simoneschi ( Lucile Watson ), Fiorella Betti ( Ruth Warrick, Sally, la mamma di Johnny), Luciano de Ambrosis (Eric Rolf nella parte del padre, John) e Laura Boccanera, quale voce del piccolo Bobby Driscoll. Maria Saccenti doppia ancora una volta Hattie McDaniel, mentre è d'obbligo una nota di merito per il magnifico doppiaggio di Alessandro Sperlì nel ruolo di James Baskett -zio Tom . Tra le voci dei personaggi animati spicca un favoloso Gianfranco Bellini nello spassoso ruolo di Comare Volpe. Vittorio Stagni è uno spassoso Fratel Coniglietto, pieno di allegria , noncuranza e furbizia, mentre la stupidità di Compare Orso è appannaggio di Sergio Fiorentini. Alberto Rabagliati interpreta con dolcezza le canzoni di zio Tom. Trasmesso spesso in televisione in una splendida copia restaurata, dopo anni di gloriosa carriera nel catalogo dei 16mm e in VHS, questo capolavoro non ha goduto, ad oggi, di una distribuzione in dvd o blu ray. La Disney ne ha, non si sa perchè, un sacro terrore, ritenendolo a torto un film "razzista" e ne impedisce, attualmente, la distribuzione.



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chipko
messaggio 29/10/2015, 19:05
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Nun, se fosse possibile si potrebbe avere qualche screen shot dei cartelli italiani di Musica Maestro? pray.gif
Sono molto curioso
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Mad Hatter
messaggio 29/10/2015, 19:08
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CITAZIONE (chipko @ 29/10/2015, 20:05) *
Nun, se fosse possibile si potrebbe avere qualche screen shot dei cartelli italiani di Musica Maestro? pray.gif
Sono molto curioso

Anche le nostre VHS le hanno in inglese quindi, in definitiva, li puoi vedere solo qui:

https://youtu.be/1a44F3abI88

(e in generale ti consiglio di farci un giretto su quel canale wink.gif )

Saluto.gif


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nunval
messaggio 29/10/2015, 19:51
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Farò delle acquisizioni dalla mia vecchissima registrazione Rai che era tutta in italiano.
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chipko
messaggio 31/10/2015, 17:46
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CITAZIONE (Mad Hatter @ 29/10/2015, 19:08) *
Anche le nostre VHS le hanno in inglese quindi, in definitiva, li puoi vedere solo qui:

https://youtu.be/1a44F3abI88

(e in generale ti consiglio di farci un giretto su quel canale wink.gif )

Saluto.gif



CITAZIONE (nunval @ 29/10/2015, 19:51) *
Farò delle acquisizioni dalla mia vecchissima registrazione Rai che era tutta in italiano.


Super mega gentilissimi e disponibilissimi tutti e due.
Ho dato un'occhiata al canale. È davvero tutto molto interessante. Per fortuna che c'è qualcuno che pensa a preservare la memoria storica di quel che fu l'adattamento italiano.
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veu
messaggio 1/11/2015, 23:24
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I racconti dello Zio Tom è un film eccezionale! grazie Nunval per la scheda! una volta era così famoso come film, peccato che ora sia un po' "decaduto"...


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nunval
messaggio 3/11/2015, 16:53
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BONGO E I TRE AVVENTURIERI (Fun and Fancy Free , 1947)

Fun and fancy free, distribuito in patria nel settembre 1947 e giunto in Italia con parecchio ritardo nel 1952, distribuito dalla RKO, è un lungometraggio formato da due storie distinte che non hanno nulla in comune, unite da un debole canovaccio. Bongo, tratto da un racconto di Sinclair Lewis è la visualizzazione di una fiaba incisa su un disco suonato dal Grillo Parlante a casa di Luana Patten per rallegrare un orso e una bambola un pò tristi. La narrazione è affidata, per i dialoghi e le canzoni alla voce della famosa cantante Dinah Shore, che si produce anche in un paio di noiosissime canzoni , Lazy countryside e Too good to be true, che commentano la storia dell’orsetto del circo che scappa dalla sua gabbia e si rifugia nella foresta dove si innamora dell’orsacchiotta Lulubelle. Discretamente divertente è invece il numero musicale Say it with a slap, in cui gli orsi spiegano che tra loro è normale “fare l’amore a schiaffoni”. I personaggi purtroppo sono ridotti a semplici figure bidimensionali e la storia riesce raramente ad interessare.
Finita la fiaba, il grillo segue Luana Patten a casa del ventriloquo Edgar Bergen che , aiutato dai suoi due insopportabili pupazzi Mortimer e Charlie, racconta la storia della Valle Felice, una particolare versione della fiaba di Jack e il fagiolo magico, in cui il ruolo di protagonisti è svolto da Pippo, Paperino e Topolino che, grazie alla famosa pianta di fagioli raggiungono il castello del gigante Willie per riprendergli l’arpa magica da lui rubata nella valle. Nonostante la noiosa narrazione l’episodio è brillante, con alcuni personaggi come l’arpa dalla voce melodiosa e il gigante dallo starnuto micidiale davvero riusciti. La scena della crescita notturna della pianta di fagioli è deliziosa, anche grazie al bel commento musicale di Oliver Wallace e le canzoni , Fe fi fo fum,di Paul Smith e Arthur Quenzer cantata dal gigante e My favorite dream e My, what a happy day di Bill Walsh e Ray Noble, cantate dall’Arpa, contribuiscono al fascino dei personaggi. Pippo e Paperino si esibiscono pure in una spassosa parodia di Funiculì funiculà. Nel finale, la perfezione degli effetti speciali permette al gigante di scoperchiare il tetto della casa di Bergen, ancora alla ricerca dei tre avventurieri.
La versione italiana del film, risalente come detto al 1952, venne curata dai doppiatori della ODI, allora diretta concorrente della CDC, a cui si devono i doppiaggi di alcuni famosi film MGM come Quo Vadis. La narrazione italiana ricalca fedelmente tutta la noia della versione originale inglese (le canzoni di Dinah Shore non sono state doppiate, la voce italiana della Shore è di Gemma Griarotti, mentre Bergen è doppiato da Michele Malaspina) ma le voci dei personaggi animati sono bellissime.. Si riconoscono Riccardo Billi (il Grillo Parlante e Pippo) e Arnoldo Foa'(il gigante) Anche il doppiaggio delle canzoni è perfetto. I due episodi sono anche stati distribuiti separatamente in videocassetta e Topolino nella valle felice è stato ridoppiato nel 1992 a cura della Royfilm per l’occasione. La versione utilizzata era quella televisiva presentata da Pico De Paperis con il suo amichetto l’insetto Herman. Le voci sono quelle classiche dei personaggi Disney dal 1990 in poi e cioè Gaetano Varcasia (Topolino), Luca Eliani, (Paperino), Vittorio Amandola(Pippo) ed Eugenio Marinelli (Pico De Paperis). Questo ridoppiaggio è stato utilizzato anche per la distribuzione del film completo in dvd .

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Grazie Nunval per questo splendido lavoro e di queste splendide perle storiche che ci stai regalando! Non ho parole. Grazie thumb_yello.gif
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nunval
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LO SCRIGNO DELLE SETTE PERLE (Melody Time, 1948)

Lo scrigno delle sette perle ( l’originale titolo italiano assimila gli episodi a preziose perle musicali racchiuse in uno scrigno) uscì nel 1948 e riprese la ricetta di Musica maestro, presentando sette cortometraggi musicali affidati all’interpretazione di artisti famosi. La versione italiana, curata dalla ODI con la partecipazione del Quartetto Cetra, risale al 1951(distribuzione RKO).Per molto tempo non era stato possibile ascoltare il doppiaggio italiano originale . Nella versione proiettata in televisione e uscita nel 1985 anche in video, della colonna italiana veniva utilizzato solo l’episodio di Pecos Bill, mentre tutti gli altri numeri musicali erano lasciati in originale.
Nel febbraio 1999, la Disney video, con la collaborazione della Royfilm, ha approntato una nuova versione restaurata del film e ha fortunatamente ritrovato la colonna originale italiana, comprensiva dei titoli di testa , con l’indicazione dei cantanti nostrani. Quattro episodi erano comunque stati lasciati in originale dal curatore dell’edizione, Alfredo Medori, autore anche dei testi delle canzoni con lo pseudonimo di Ardo. I doppiatori appartengono ancora una volta alla cooperativa ODI. Adriana Parrella introduce l’episodio Once upon a wintertime, Michele Malaspina introduce il film e l'episodio di Johnny Semedimela; Roldano Lupi Bumble Boogie e Little Toot; Carlo d'Angelo Blame it on the Samba e Pecos Bill.
Il primo episodio, Once upon a wintertime narra le schermaglie amorose di due fidanzatini che si recano a pattinare, sulle note del motivo conduttore rimasto anche nella versione italiana in originale e cantato da Frances Langford. La particolarità dell’episodio sta nel fatto che per la prima volta le animazioni definitive riproducono perfettamente lo stile dei disegni preparatori e i personaggi concepiti dalla bravissima disegnatrice Mary Blair. Il brano della Langford fu tradotto in italiano per gli spartiti Southern Music col titolo Quando tornerà l'inverno.
Si prosegue con Bumble Boogie, una versione beat del Volo del calabrone , eseguita dall’orchestra di Freddy Martin: lo stile dei disegni e delle scenografie, in cui il povero calabrone viene risucchiato in un mondo inquietante con fiori-strumenti musicali e tastiere di piano-cobra servirà da prova generale per le scenografie astratte di Alice nel paese delle meraviglie.
L’episodio successivo è la celebre storia del pioniere John Chapman , soprannominato Johnny Semedimela, che colonizzò l’ovest dell’America piantando alberi di mele. Le belle canzoni di Kim Gannon e Walter Kent Il cielo mi vuol ben, la canzone del pioniere e la canzone delle mele con i testi italiani di Ardo, sono doppiate da Sergio d'Alba (voce di Johnny) mentre l’Angelo Custode è caratterizzato da Carlo Croccolo, e il ruolo di narratore è affidato a Michele Malaspina. L’episodio si distingue per la delicatezza e il tono elegiaco, in particolare nel finale, quando l’angelo custode viene a prendere Johnny per portarlo in Cielo e lo convince facendogli presente che nell’altro mondo sono a corto di alberi di mele.
L’episodio successivo, la storia del delizioso piccolo rimorchiatore Little Toot si avvale della deliziosa interpretazione del Quartetto Cetra, con Lucia Mannucci attentissima a ricalcare le minime sfumature delle Andrews Sisters, interpreti della versione originale. L’episodio è caratterizzato da animazioni deliziose, in particolare nel personaggio del protagonista, tratteggiato alla perfezione con tutte le caratteristiche di un bambino di sei anni.
La sequenza successiva , Trees (alberi) è una trasposizione in immagini di un poema di Kilmer, interpretato in musica nella versione originale da Fred Waring. I disegni preparatori di Dick Kelsey hanno raggiunto lo schermo praticamente intatti e alcune riprese, realizzate con particolari movimenti di macchina sono sbalorditive: un panorama si rivela essere riflesso in una goccia d’acqua; un tramonto rosso fuoco è invece una foglia portata via dal vento. L’episodio ha certamente ispirato gli animatori del numero musicale I colori del vento del film Pocahontas (1995).
Il “numero” successivo Blame it on the samba (tutta colpa della samba), ci presenta Paperino e Josè Carioca che, in preda a depressione acuta entrano al Cafè do Samba e vengono catapultati dall’Aracuan, loro vecchia conoscenza, in un gigantesco bicchiere da cocktail, al cui interno appare Ethel Smith che suona il motivo conduttore (il delizioso Cavaquinho composto da Ernesto Nazareth) col suo organo. In un tripudio di effetti speciali mozzafiato i personaggi animati si fondono con le riprese dal vivo fino al favoloso crescendo finale in cui l’Aracuan fa esplodere l’organo con la dinamite e i pezzi dello strumento si ricompongono davanti ad Ethel che continua imperturbabile a suonare. La parte vocale del brano è interpretata dalle Dining Sisters.
Il brano finale del film è il celeberrimo Pecos Bill, e racconta la storia del famoso cow boy. Il brano è introdotto da una sequenza mista in cui vediamo Roy Rogers (doppiato da Roldano Lupi ), il suo cavallo Trigger e i membri del complesso vocale Sons of the Pioneers che cantano il bel brano Blue shadows on the trail, attorniati da una prateria a disegni animati. Bobby Driscoll e Luana Patten chiedono lumi su Pecos Bill e Roy comincia a raccontare. Sull’interpretazione originale dei Sons of the Pioneers si inserisce splendidamente il Quartetto Cetra per una delle sue esecuzioni più travolgenti: la canzone Pecos Bill è ormai un classico e i testi italiani di Ardo sono spassosi. Il brano tocca punti di grande emozione nel finale, quando la promessa sposa di Bill, la “bellissima Sue”, viene disarcionata dal cavallo geloso Sputafuoco e catapultata sulla luna. Nel complesso il film presenta molti brani soddisfacenti ed interessanti dal punto di vista tecnico. Lo stile delle scenografie e dei personaggi è inoltre servito da banco di prova per i grandi lungometraggi degli anni 50. Per quanto riguarda le canzoni è curioso notare che la gran parte di esse furono pubblicate in uno spartito collettivo dalle Edizioni Accordo, mentre il Cavaquinho di Ernesto Nazareth fu pubblicato dalle Edizioni Curci ed attribuito ad un misterioso film Disney "Carnival".



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