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> Frozen Fever, 13 marzo 2015
Capitano Amelia
messaggio 12/4/2015, 23:07
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CITAZIONE (IryRapunzel @ 12/4/2015, 23:57) *
[email="http://www.movieforkids.it/opinioni/cenerentola-la-piu-moderna-delle-principesse/27170/"]CLICK [/email]smile.gif

Ehm, Iry potresti correggere il link, per favore ? smile.gif


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IryRapunzel
messaggio 12/4/2015, 23:13
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CITAZIONE (Capitano Amelia @ 13/4/2015, 0:07) *
Ehm, Iry potresti correggere il link, per favore ? smile.gif

Corretto subito dopo averlo postato! Sei stata più veloce di me! eheh


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Logan232
messaggio 13/4/2015, 0:06
Messaggio #123


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Articolo molto interessante Irene, grazie per averlo postato. Solitamente quel sito è scritto a mio parere da incompetenti cronici, ma stavolta devo dire che l'articolo in questione mi ha colpito e dato da pensare..
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Capitano Amelia
messaggio 13/4/2015, 8:37
Messaggio #124


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Ringrazio anch'io Iry per l'articolo postato! Saluto.gif


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IryRapunzel
messaggio 13/4/2015, 13:47
Messaggio #125


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CITAZIONE (Logan232 @ 13/4/2015, 1:06) *
Articolo molto interessante Irene, grazie per averlo postato. Solitamente quel sito è scritto a mio parere da incompetenti cronici, ma stavolta devo dire che l'articolo in questione mi ha colpito e dato da pensare..

L'ho scritto io! Mi dispiace un po' di sentire giudizi del genere sul sito, ma del resto non si può piacere a tutti. Grazie mille per i complimenti! smile.gif

CITAZIONE (Capitano Amelia @ 13/4/2015, 9:37) *
Ringrazio anch'io Iry per l'articolo postato ! Saluto.gif

Di nulla biggrin.gif


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Fa Belle di Aren...
messaggio 13/4/2015, 16:37
Messaggio #126


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CITAZIONE
Il bello dei Classici (e ciò che li ha dotati di tale nome) è che benché siano stati prodotti più di mezzo secolo fa, si riescono comunque a guardare e apprezzare anche oggi, apparendo freschi e nuovi.

Mi pare il minimo! Se leggiamo con piacere scritti vecchi di qualche millennio, vuoi che lo stesso non valga per film di qualche decennio?

CITAZIONE
Detto questo, non esageriamo, rimane comunque doveroso inquadrarli nel loro contesto per capirli e apprezzarli al meglio.

Dal tuo discorso emerge invece un desiderio di giudicarli secondo parametri e scale di valori a cui non appartengono. Sbagli proprio l'approccio e il punto di vista, pretendendo da loro messaggi che non hanno mai avuto la pretesa di dare. Si tratta di efficaci rinarrazioni modernizzate di un repertorio fiabesco appartenente a secoli precedenti, non penso che andare a cercarci chissà quale immagine della donna sia in qualche modo utile. C'è molto, moltissimo altro che questi film possono invece offrire.

Be', allora hanno sbagliato tutto. In un prodotto destinato prevalentemente ad un pubblico infantile l'aspetto pedagogico-educativo non è secondario: Topolino lo sa, infatti i persnaggi si esprimono con un lessico tutto sommato forbito, le informazioni storiche, scientifiche ecc. si sprecano, senza contare il ruolo delle Grandi Parodie. Ma forse avrei già dovuto capire che quelli là se ne infischiano altamente della dignità del proprio pubblico, infarcendo i copioni originali di errori grammaticali come se piovesse. dry.gif

CITAZIONE
La trama è comunque buona, semplice, d'effetto, ma davvero fosse la trama il punto della questione allora non penso che i WDAS si sarebbero mai specializzati sugli adattamenti, ma avrebbero portato sullo schermo solo storie originali.

Opinioni. A me sembra una tetralogia di film dalla trama noiosissima.

CITAZIONE
Riguardo alla mancanza di personalità del cast, non te lo concedo, perché questa non è un'opinione ma un cosa oggettivamente errata. E per accorgersene basterebbe prestare attenzione al fattore chiave, che sotto ti rifiuti di considerare prioritario: l'animazione.

Cosa c'entra la personalità con la qualità dell'animazione? huh.gif Comunque, Amelia sottolinea giustamente che le fate hanno un pizzico di personalità, anche se neppure sfaccettata, ma in quanto ai protagonisti... Per non parlare della cattiva che è cattiva "perché sì! senti, io sono cattiva!".

CITAZIONE
In un film d'animazione non è secondaria la qualità dell'animazione. Su questo proprio dubbi non ce ne sono, perché basta la parola stessa.

E allora un'opera teatrale meravigliosa diventa orribile se recitata male? Sono recentemente andata a vedere L'Avaro per poi scoprire che era messo in scena da una compagnia di dilettanti incapaci, ma non per questo non si tratta di una commedia fantastica. E viceversa.
Comunque, se le cose stessero così, La Sirenetta non avrebbe mai avuto tutta la fama che ha eheheh.gif

CITAZIONE
In un film d'animazione DISNEY la colonna sonora non è un optional. Ma per arrivare a comprenderlo bisogna avere una minima infarinatura di quello che era il manifesto artistico dell'autore. Walt Disney riteneva la musica un mezzo narrativo, le canzoni non erano parentesi isolate ma parte integrante della trama, che veniva narrata attraverso di esse (se togli una canzone e il film funziona lo stesso, allora hai lavorato male, diceva Howard Ashman). Inoltre Disney riteneva la musica il mezzo narrativo migliore, quello con maggiori possibilità di arrivare al pubblico, di rendere memorabile una scena, di oliare i meccanismi della narrazione. E questo spiega perché tutti i suoi lungometraggi animati fossero musical, e perché questo genere sia nel DNA della Disney da sempre.

Ah, ma io non sono certo una di quelli che ce l'hanno con le canzoni, anzi! Potrei quasi definirmi una patita. Ma non per questo salvo un film dotato di belle musiche se la trama mi fa schifo.

CITAZIONE
Poi ovviamente c'è la trama, non dico mica di no. Ma come già ti dissi i film dei WDAS sono adattamenti di materiale esterno, per cui conta più il "come" viene raccontata, rispetto al cosa. E nel come troviamo di nuovo la colonna sonora. E i personaggi, e quindi la loro animazione.

Vedi? Non si capisce mai dove termini uno e dove inizi l'altro. Sono tutti ingredienti importantissimi e la bellezza di questi film è tutta nel modo in cui queste componenti artistiche si intrecciano insieme in un tutt'uno compatto, organico e mai artefatto.

Come dire che la forma conta più del contenuto. Se così fosse, mi sentirei presa in giro.

CITAZIONE
Nessuno qui ti farà cambiare idea su nulla se non lo vuoi, ma considera anche che sei ancora molto giovane perché le tue opinioni rimangano cristallizzate, e che a volte capendo meglio la materia si finisce per avere delle piacevoli sorprese.

Aspetta e spera! tongue.gif

CITAZIONE
P.S.: Però non sottovaluterei la valutazione della figura della donna in questi Classici ma più che altro perchè mi sono scocciata di leggere certi pregiudizi nei loro confronti che le vedono come figure passive: la Cenerentola del 1950 (a differenza di quella ora nei cinema, altro che società "femminista"... rolleyes.gif) non è così passiva come la si descrive...

Ah, no? rolleyes.gif Guarda non mi sognerei mai di appioppar loro tutta la colpa, che appartiene principalmente a fiabe dalla mentalità superata, ma anche la Disney ci ha messo del suo per rendere, ad esempio, Biancaneve ancor più maschilista di quanto non fosse in originale.
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Princesse Sophie
messaggio 13/4/2015, 17:45
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CITAZIONE (Fa Belle di Arendelle @ 13/4/2015, 17:37) *
Cosa c'entra la personalità con la qualità dell'animazione? huh.gif Comunque, Amelia sottolinea giustamente che le fate hanno un pizzico di personalità, anche se neppure sfaccettata, ma in quanto ai protagonisti... Per non parlare della cattiva che è cattiva "perché sì! senti, io sono cattiva!".


E allora un'opera teatrale meravigliosa diventa orribile se recitata male? Sono recentemente andata a vedere L'Avaro per poi scoprire che era messo in scena da una compagnia di dilettanti incapaci, ma non per questo non si tratta di una commedia fantastica. E viceversa.
Comunque, se le cose stessero così, La Sirenetta non avrebbe mai avuto tutta la fama che ha eheheh.gif

Ma scusa l'animazione centra tutto! La spicologia di un personaggio si basa sulle espressioni del viso e del corpo! Nota quel tocco di malizia nelle espressioni di Rosaspina...
Poi la cattiva è la rappresentazione del male, vedila come satana se ti fa piacere ma quella è ed è sopratutto una donna egoista e vendicativa, infatti scatena l'inferno per non essere stata invitata alla festa per Aurora.

E sicuramente si! Un testo può essere magnifico ma se è recitato da cani cade a livello del rantolo di un frigorifero e non è questione di essere professionisti. Io sono nell'amatoriale e sul palco e in platea ho visto gente che riusciva ad affascinare il pubblico pur non avendo mai fatto teatro prima e poi gente ingessata e monoespressiva, che parlava lentamente pur di stare attenta alla dizione (se era dizione), che tutto sembrava tranne che credibile.
Un attore piatto in un monologo non attrae il pubblico che si distrae e segue con più fatica. Fidati lo sento tutte le volte dalla reazione del pubblico.


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CITAZIONE (Fa Belle di Arendelle @ 13/4/2015, 17:37) *
Biancaneve ancor più maschilista di quanto non fosse in originale.

Quella stessa Biancaneve che è una piccola dittatrice nei confronti dei nani a cui impone il poter mangiare solo se si lavano le mani e che si mette a sbeffeggiare il maschilista del gruppo (Brontolo), che poi riesce ad ammorbidire ?! Vero che è il personaggio caratterialmente più antiquato e retrò (se non l'unico) rispetto alle altre donne Disney con la sua svenevolezza e la sua credulità (se qualcuno insiste troppo per farmi mangiare roba sospetta, io rifiuterei... L'unica rossa delle mele nel cesto poi...) che la porta a credere a quella enorme caspiata della "mela dei desideri", ma qualche leggero cenno di donna che sa imporsi (però solo con i nani, con la regina Grimilde è un altro conto...) c'è già. Inoltre non sono mica i nani che la obbligano a pulire come nella fiaba, è lei che è una maniaca dell'igiene che si mette immediatamente a mettere mano in una casa che non è sua. Sinceramente io reputo più maschilista, come personaggio, (perdonate la paranoia che sto avendo in questi giorni...) la Cenerentola di Lily James (del 2015) che è completamente passiva, apatica e senza alcuna volontà che non una Biancaneve nata nel 1937 e di cui è vero che è anacronistica ai nostri giorni ma che per l'epoca era un pò "diversa" rispetto allo stereotipo di genere (che a volte viene perpetrato tutt'ora) che c'era in quegli anni.


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messaggio 13/4/2015, 23:37
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Fa Belle, io te lo dico con molta calma e tranquillità: va bene esprimere le proprie opinioni e tutto, ma quando si parla con una persona che chiaramente ne sa più di te sull'argomento (ed è questo il caso), forse sarebbe il caso di ascoltare prima di ribattere. C'è gente che l'animazione la studia da tutta una vita e, insomma, non è proprio l'ultimo arrivato. Solo un consiglio, poi ognuno si regola da sé.


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CITAZIONE (Fa Belle di Arendelle @ 13/4/2015, 17:37) *
Mi pare il minimo! Se leggiamo con piacere scritti vecchi di qualche millennio, vuoi che lo stesso non valga per film di qualche decennio?

No, non vale sempre. La prova del tempo è difficilissima da superare, e il confronto lo puoi fare da te se prendi Biancaneve e un sacco di altri film live action coevi. Mentre per quanto riguarda gli scritti vecchi di qualche millennio, è vero che possiamo leggerli con piacere. Ma per la maggior parte delle volte questo avviene tramite la scuola, che fornisce un inquadramento specifico ad ogni opera, facendone capire la bellezza. Film come questi rimangono dei piccoli miracoli cinematografici perché potresti mostrarli al giorno d'oggi ad un bambino, che li guarderebbe come se niente fosse divertendosi, senza bisogno di alcun inquadramento storico.

L'inquadramento storico però lo pretendo se decidiamo di parlarne ad un altro livello, analizzandone significati e sceneggiatura, come stai facendo tu.

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Be', allora hanno sbagliato tutto. In un prodotto destinato prevalentemente ad un pubblico infantile l'aspetto pedagogico-educativo non è secondario: Topolino lo sa, infatti i persnaggi si esprimono con un lessico tutto sommato forbito, le informazioni storiche, scientifiche ecc. si sprecano, senza contare il ruolo delle Grandi Parodie. Ma forse avrei già dovuto capire che quelli là se ne infischiano altamente della dignità del proprio pubblico, infarcendo i copioni originali di errori grammaticali come se piovesse. dry.gif

E la cipolla rossa in questa bella insalata di concetti e colpe non ce la metti? Parli con un filino di sicumera in eccesso per essere una che sostanzialmente non conosce la materia di cui discute. A parte il fatto che mi salti di palo in frasca parlando di "quelli là" riferendoti a film dell'epoca di Walt. Ma poi che c'entra Topolino e il fumetto italiano? Infine permettimi di svelarti due realtà che forse ti scioccheranno:

- Il "destinato prevalentemente ad un pubblico infantile" non sussiste se parliamo di animazione Disney. Potrà essere vero se discutiamo di altri reparti della Company, potrà essere vero al giorno d'oggi. Non lo è se parliamo di cinema animato, specialmente del cinema animato di quegli anni lì, che era per tutti. Non so se lo sai, ma la produzione stessa di Biancaneve fu seguita da Walt personalmente finché l'opera finale non venne modellata su quello che lui esattamente aveva in testa. L'autore come destinatario virtuale della propria opera artistica. Direi che considerarla destinata prevalentemente ad un pubblico infantile sia svilirla. Walt stesso amava dire che se avesse fatto cinema per bambini avrebbe chiuso praticamente subito.

- In una manifestazione artistica non è obbligatorio che ci sia un messaggio, men che meno "l'aspetto pedagogico-educativo". Se c'è ben venga ma l'arte vive benissimo in quanto espressione dell'artista, senza che per forza debba avere una componente morale. L'arte può anche voler essere solo ottimo intrattenimento, e questo non la rende meno nobile.

CITAZIONE
Cosa c'entra la personalità con la qualità dell'animazione? huh.gif Comunque, Amelia sottolinea giustamente che le fate hanno un pizzico di personalità, anche se neppure sfaccettata, ma in quanto ai protagonisti... Per non parlare della cattiva che è cattiva "perché sì! senti, io sono cattiva!".

L'arte dell'animazione venne chiamata da Frank e Ollie "l'illusione della vita". E questa illusione si creava facendo credere allo spettatore che il disegno avesse un'anima, quindi personalità. Più che un'arte, era una scienza. Sono stati scritti fiumi di testi sull'umanità espressa da Brontolo quando sul finale piange in maniera discreta e senza muoversi troppo. E questo fa ben capire quanto studio, quante risorse siano state impiegate per dare personalità a queste figure. In un movimento di sopracciglia di Aurora c'è più intelligenza, personalità e arte che in tutta la durata di Maleficent.

CITAZIONE
Comunque, se le cose stessero così, La Sirenetta non avrebbe mai avuto tutta la fama che ha eheheh.gif

La Sirenetta ha le sue pecche, ma ha l'Ariel di Keane che rappresenta una tappa storica.

CITAZIONE
Ah, no? rolleyes.gif Guarda non mi sognerei mai di appioppar loro tutta la colpa, che appartiene principalmente a fiabe dalla mentalità superata, ma anche la Disney ci ha messo del suo per rendere, ad esempio, Biancaneve ancor più maschilista di quanto non fosse in originale.

Ti suggerisco di non affezionarti troppo alle tue opinioni, di informarti meglio a riguardo (io col mio sito cerco di fare quello che posso, ma non posso tutto) e poi tornare a guardare questi "film noiosissimi" col senno di poi. Li vedrai con occhi diversi, tutto qui.


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nicolino
messaggio 14/4/2015, 13:34
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A me piacerebbe proprio sapere dov'è che vedete film come "La Bella Addormentata" o "Biancaneve" maschilisti o denigratori per la figura della donna.
Questa mi pare proprio una ricerca ossessiva di messaggi negativi che non esistono, e che neanche chi critica sa spiegare fino in fondo.

Premetto che io, come quasi tutti i ragazzi della mia generazione, sono cresciuto a pane e film Disney, e non ho mai sviluppato idee maschiliste o che comunque si avvicinassero neanche lontanamente al pensiero che la donna deve essere una serva, che nulla può nella vita se non pulire e cucinare, e che dipende totalmente dall'uomo.
Anzi, sempre riferendomi ai ragazzi della mia età, quei pochi idioti rimasti a queste idee da cavernicolo manco sanno manco cosa sia un film Disney, probabilmente.

Partendo da La Bella Addormentata, possiamo affermare che tale film minimizza l'idea della donna solo perché Aurora viene salvata da un uomo?
Perfetto.
Allora prima di tutto, Aurora è vittima di un incantesimo lanciato dalla più potente delle creature del male, Malefica. Mi pare pur ovvio che lei, semplice umana, non possa far nulla per annullarlo... non possono farlo neanche le fate, che dopotutto hanno poteri magici!
Aurora viene quindi aiutata e salvata, è vero, ma se solo si stesse più attenti si capirebbe che questo aiuto non viene tanto da Filippo, quanto dalle fate.
Il principe in questo caso è solo "un mezzo"; non sarebbe sopravvissuto neanche un secondo se non ci fossero state Fauna, Flora e Serena a guidarlo, dal momento della scarcerazione a quello in cui lanciano la spada contro il drago, perchè parliamoci chiaro, sono loro a sconfiggere davvero Malefica, non lui.
E così, se vogliamo essere precisi fino in fondo, Walt aveva già da allora superato l'idea della fiaba dove è solamente il maschio ad essere l'eroe, anticipando quel "girl power" che oggi va tanto di moda, e che si esprime semplicemente in maniera più velata.

Dov'è il maschilismo, allora?! Nel fatto che a spezzare l'incantesimo possa essere solo il bacio del vero amore, che è dato da un uomo piuttosto che da una donna (come accade in Maleficent, film ricco di significati e messaggi educativi, devo dire)? Ma andiamo...
E' l'amore che risveglia Aurora, non il 'maschio' inteso come figura, è questo il vero messaggio, e non c'è nulla di negativo in esso.

Su Biancaneve invece è già stato detto tutto da altri utenti.
A parte che anche qui, abbiamo semplicemente una principessa che chiede a dei nani di poterle dare rifugio e, per ricambiare il favore, promette loro di occuparsi della casa e di rendersi utile. Uno scambio equo, nessuna sottomissione.
Non mi pare che i nani la costringano e che lei, sotto l'ordine delle sette figure maschili, accetti passiva di fare da serva.
Anzi, Biancaneve dimostra già il suo caratterino, costringendo ai nani che le stanno salvando la vita, nascondendola, a lavarsi le mani ed educandoli alla pulizia, quando questi ultimi avrebbero benissimo potuto dire "ah bella, sei a casa nostra, ti stiamo ospitando, qui le regole le decidiamo noi"!

Il problema di chi non vede tutte questi piccoli dettagli è che oggi si è troppo abituati all'ostentazione; se non vediamo la principessa con l'arco e l'armatura, se non vediamo la donna che salva la donna (figlia-madre/sorella-sorella/principessa-strega), allora si grida al maschilismo e alla "passività" della figura femminile.

E' quello che mi sembra stia accadendo ora per Cenerentola, per cui leggo un fiume di critiche, la maggior parte delle quali basate sul nulla. Le opinioni sono opinioni, i gusti son gusti ecc. ma quando si parla rinnegando cose che nel film sono spiegate in maniera chiara e cristallina, allora mi pare davvero che l'unica cosa che si voglia fare è appigliarsi ad ogni pretesto per sparare a zero sul film.

Si è detto che la Cenerentola di Walt è meno passiva di quella di Branagh, ok.
Premettendo che mi sembra anche sciocco dover stare a confrontare chi tra le due è più remissiva dell'altra, vi spiego perché le due Cenerentola sono esattamente alla pari sotto questo punto di vista, stando ai punti da voi criticati:

Nel film ANIMATO, Cenerentola va al ballo, incontra un giovane. Non sa che è il principe, ma ha conosciuto l'amore, un uomo che sicuramente un morto di fame non è, e comunque se n'è innamorata.
Perché l'indomani mattina allora non corre da lui, sapendo che egli ricambia i suoi sentimenti? Questo amore potrebbe cambiarle l'esistenza di infelicità e di sottomissione che si trova a vivere, no? Eppure mi sembra che l'indomani del ballo abbiamo la nostra stessa Cenerentola che, passiva, continua a servire sorellastre e matrigna senza muovere un dito.
Ma ecco che le si presenta un'occasione: quel ragazzo la sta cercando e lei può provare a tutti, con la prova della scarpetta, che quella principessa della sera precedente era in realtà lei.
Avrebbe potuto benissimo correre a palazzo senza aspettare di indossare la scarpetta e rivelarsi, ma non lo fa perché evidentemente sa che in pochi le crederebbero, essendo solo una ragazza vestita di stracci, crede di essere davvero la serva a cui l'hanno ridotta.
Comunque sia, in quel momento si sveglia e fa quello che tutti sappiamo, ottenendo ciò che voleva.

Nel film LIVE-ACTION accade la stessa cosa ma in ordine inverso: innanzitutto, Cenerentola non corre dal principe subito non perché sia una passiva, ma perché:
1) Sa che il principe è già destinato a un matrimonio combinato con un'altra.
2) E' solo una serva, e questo lui non lo sa.
Ma anche a lei si presenta un'occasione: viene annunciato che la ragazza del ballo, se si rivelerà, andrà in sposa al principe.
Cenerentola allora non va immediatamente da lui, come avete potuto notare, ma va a prendere la scarpetta a casa sua.
Sa bene che presentandosi a palazzo vestita di stracci e senza neanche essere accompagnata da qualcuno, nessuno le crederebbe! La scarpetta è la sua unica prova per dimostrare che la ragazza del ballo era lei.
Anche lei prova a cambiare le cose, ma a quel punto la matrigna le rompe la scarpetta, la sua unica prova, e non solo. Come infatti Lady Tremaine stessa dice "nessuno crederebbe a te, stracciona, ma con una nobildonna al tuo fianco...", facendo capire che l'unico modo che Cenerentola ha per andare dal principe, sia cedere al ricatto che vede lei governare il regno.
Cenerentola non accetta, passiva, il volere della matrigna, anzi a lei si ribella e rifiuta il patto, per salvare il regno e il principe dalle sue grinfie.
Il suo è un atto di coraggio, è un gesto d'amore. Che poi sia poco credibile, sia strutturato approssimativamente, raccontato male, o che non vi piaccia, è un altro discorso, ma è questo il motivo per cui Ella rimane lassù, perché lo ha deciso LEI, perché si sacrifica, e questo è detto chiaro e tondo nel film.
Ella accetta il fatto che il ballo col principe rimanga solo un meraviglioso ricordo, esattamente come lo accetta la Cenerentola di Walt il giorno dopo il ballo, prima di sapere che la stanno venendo a cercare.

Anche il fatto della canzone che salva Cenerentola, giudicata sciocca da tanti, significa molto di più di quanto appaia in apparenza.
La ninna nanna cantata dalla madre nella scena iniziale si può poi sentire in altri due momenti "cruciali" del film.
E' presente la stessa melodia nella musica che accompagna Cenerentola che arriva al ballo, chiaro segno che la presenza della madre è lì con lei, come Ella dice di volere tanto alla Fata, e la madre è con lì con lei anche nel momento in cui più aveva bisogno di aiuto, per farsi sentire da principe, sempre con quella canzone.
E' come se sua madre l'aiutasse definitivamente, come se la sua presenza non l'avesse mai abbandonata.
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CITAZIONE (nicolino @ 14/4/2015, 14:34) *
Il problema di chi non vede tutte questi piccoli dettagli è che oggi si è troppo abituati all'ostentazione; se non vediamo la principessa con l'arco e l'armatura, se non vediamo la donna che salva la donna (figlia-madre/sorella-sorella/principessa-strega), allora si grida al maschilismo e alla "passività" della figura femminile.

Sono d'accordo con te, soprattutto in questo passaggio.
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Capitano Amelia
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CITAZIONE (nicolino @ 14/4/2015, 14:34) *
Si è detto che la Cenerentola di Walt è meno passiva di quella di Branagh, ok.
Premettendo che mi sembra anche sciocco dover stare a confrontare chi tra le due è più remissiva dell'altra

Premetto che è questo film stesso che si presta a farsi paragonare al Classico originale dacchè non solo è rifatto dalla stessa casa di produzione ma contiene degli elementi che sono spudoratamente dei rimandi rielaborati alla fonte originale Disney e che non è così sciocco accostare delle personagge simili ma nate in anni di mentalità diversa. Però, a parte la sequenza della fuga e del francese, la Cenerentola di Branagh piega la testa a tutti perchè segue acriticamente il messaggio della madre (il dover essere gentili non implica che una matrigna ti debba confinare in soffitta;); mentre quella di Walt (che comincia a far la serva da bambina quando non poteva farci niente) la piega perchè intende comportarsi bene nei confronti di delle persone che, per quanto la trattino male, prima o poi riusciranno a divenire buone però ella si lascia andare a momenti in cui non è così buona, a livello di passività. E poi aggiungo che se nel Classico lei non sa che c'è scritto nel dispaccio che sta consegnando, Ella va subito a dire al trio di parenti acquisite che la trattano male dell'imminente ballo a palazzo... Parlando con franchezza, se fossi una che non ha mai visto questi due film e che aveva certi pregiudizi, avrei di certo ritenuto che il film in cui Cenerentola stessa fa chiamare il suo cane per potersi liberare fosse quello del 2015 e che quello in cui canta perchè non c'è più niente da fare del 1950 e non il contrario... Questo è un pensiero mio e non pretendo che venga condiviso, ed io non accuso nessuno di appoggiarsi al nulla per imporre la sua teoria qualora non la pensassero come me... rolleyes.gif


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Ma scusa l'animazione centra tutto! La spicologia di un personaggio si basa sulle espressioni del viso e del corpo! Nota quel tocco di malizia nelle espressioni di Rosaspina...

Ma tu pensa. L'apparenza di qualcuno determina la sua personalità. Questa mi mancava.

CITAZIONE
Poi la cattiva è la rappresentazione del male, vedila come satana se ti fa piacere ma quella è ed è sopratutto una donna egoista e vendicativa, infatti scatena l'inferno per non essere stata invitata alla festa per Aurora.

Ecco. E' esattamente quello che intendo per caratterizzazione zero, che, sebbene accettabile in una fiaba per varie ragioni, non lo è in un lungometraggio, dove, appunto, hai tutto il tempo che vuoi per spiegare tutto quello che vuoi. Peccato. Perché, ad esempio, è molto più credibile M.me Tremaine, che non è neanche una vera malvagia, ma solo una madre innamorata persa delle proprie figlie (in senso malato); se Cenerentola non fosse stata uno splendore, non l'avrebbe mai trattata come ha fatto.

CITAZIONE
E sicuramente si! Un testo può essere magnifico ma se è recitato da cani cade a livello del rantolo di un frigorifero e non è questione di essere professionisti. Io sono nell'amatoriale e sul palco e in platea ho visto gente che riusciva ad affascinare il pubblico pur non avendo mai fatto teatro prima e poi gente ingessata e monoespressiva, che parlava lentamente pur di stare attenta alla dizione (se era dizione), che tutto sembrava tranne che credibile.
Un attore piatto in un monologo non attrae il pubblico che si distrae e segue con più fatica. Fidati lo sento tutte le volte dalla reazione del pubblico.

Ma non per questo puoi giudicare male l'opera che è stata recitata da cani, che magari è un capolavoro. E viceversa.

CITAZIONE
Quella stessa Biancaneve che è una piccola dittatrice nei confronti dei nani a cui impone il poter mangiare solo se si lavano le mani e che si mette a sbeffeggiare il maschilista del gruppo (Brontolo), che poi riesce ad ammorbidire ?!

Esatto. Perché rappresenta il ruolo di madre educatrice, perché la donna solo questo deve fare.

CITAZIONE
Fa Belle, io te lo dico con molta calma e tranquillità: va bene esprimere le proprie opinioni e tutto, ma quando si parla con una persona che chiaramente ne sa più di te sull'argomento (ed è questo il caso), forse sarebbe il caso di ascoltare prima di ribattere. C'è gente che l'animazione la studia da tutta una vita e, insomma, non è proprio l'ultimo arrivato. Solo un consiglio, poi ognuno si regola da sé.

Be', non mi pare di non aver letto ciò che è stato scritto prima di rispondere. E, se posso permettermi, non vedo come si possa studiare l'animazione. A meno che (sto solo facendo congetture) non intendessi semplicemente "appassionarcisi", chiaro, ma non si può studiare qualcosa che non si studia da nessuna parte (perdonate la cacofonia). Insomma, non credo che esista una facoltà di animazione (e ci mancherebbe!).

CITAZIONE
No, non vale sempre. La prova del tempo è difficilissima da superare, e il confronto lo puoi fare da te se prendi Biancaneve e un sacco di altri film live action coevi. Mentre per quanto riguarda gli scritti vecchi di qualche millennio, è vero che possiamo leggerli con piacere. Ma per la maggior parte delle volte questo avviene tramite la scuola, che fornisce un inquadramento specifico ad ogni opera, facendone capire la bellezza. Film come questi rimangono dei piccoli miracoli cinematografici perché potresti mostrarli al giorno d'oggi ad un bambino, che li guarderebbe come se niente fosse divertendosi, senza bisogno di alcun inquadramento storico.

L'inquadramento storico però lo pretendo se decidiamo di parlarne ad un altro livello, analizzandone significati e sceneggiatura, come stai facendo tu.

Certo i film Disney (quelli che ho visto io, almeno) hanno tutti superato questa prova alla grande, ma non mi sembra poi così difficile: dai ad un bambino delle elementari un romanzo per l'infanzia scritto un paio di secoli fa e vedrai che gli garberà come e più di uno recentissimo. Se un'opera non passa questa prova, è segno che qualcosa non funziona.

CITAZIONE
E la cipolla rossa in questa bella insalata di concetti e colpe non ce la metti? Parli con un filino di sicumera in eccesso per essere una che sostanzialmente non conosce la materia di cui discute. A parte il fatto che mi salti di palo in frasca parlando di "quelli là" riferendoti a film dell'epoca di Walt. Ma poi che c'entra Topolino e il fumetto italiano? Infine permettimi di svelarti due realtà che forse ti scioccheranno:

- Il "destinato prevalentemente ad un pubblico infantile" non sussiste se parliamo di animazione Disney. Potrà essere vero se discutiamo di altri reparti della Company, potrà essere vero al giorno d'oggi. Non lo è se parliamo di cinema animato, specialmente del cinema animato di quegli anni lì, che era per tutti. Non so se lo sai, ma la produzione stessa di Biancaneve fu seguita da Walt personalmente finché l'opera finale non venne modellata su quello che lui esattamente aveva in testa. L'autore come destinatario virtuale della propria opera artistica. Direi che considerarla destinata prevalentemente ad un pubblico infantile sia svilirla. Walt stesso amava dire che se avesse fatto cinema per bambini avrebbe chiuso praticamente subito.

- In una manifestazione artistica non è obbligatorio che ci sia un messaggio, men che meno "l'aspetto pedagogico-educativo". Se c'è ben venga ma l'arte vive benissimo in quanto espressione dell'artista, senza che per forza debba avere una componente morale. L'arte può anche voler essere solo ottimo intrattenimento, e questo non la rende meno nobile.

Ehm... Perdonami, ma la metafora dlella cipolla non l'ho proprio capita blush.gif Comunque, mi pare di conoscere la materia in questione dieci volte più del normale pubblico generalista, se permetti. "Quelli là" raggruppa tutti gli sceneggiatori disneyani, dai primi agli ultimi, ché non c'è un solo film da me visto che non contenga errori mostruosi nel copione originale. Topolino c'entra in quanto ho messo a confronto a questo proposito le due facce della medaglia "Disney", il fumetto e l'animazione.
Infatti ho scritto "prevalentemente" proprio perché, al di là del target di riferimento, questi prodotti possono benissimo garbare a chinque al di fuori di esso; ma nessuno potrà mai provare a spacciarli per film per adulti, perché altrimenti tratterebbero di tematiche molto più complesse, serie e profonde. E considerare qualsiasi cosa come un prodotto destinato anche soltanto ad un pubblico infantile non significa affatto svilirla, perché potrebbe benissimo essere un capolavoro.
A parte che, volente o nolente, ogni opera reca qualche messaggio, all'interno di un target di riferimento infantile gli aspetti istruttivi ed educativi sono fondamentali (per usare l'eufemismo del secolo). E se un qualcosa non è altro che mero intrattenimento, allora non potrà mai assurgere ad arte, anche se ottimo.
No, aspetta, mi sono persa qualcosa... Cosa c'entra l'arte? Non stavamo parlando di animazione?

CITAZIONE
A me piacerebbe proprio sapere dov'è che vedete film come "La Bella Addormentata" o "Biancaneve" maschilisti o denigratori per la figura della donna.
Questa mi pare proprio una ricerca ossessiva di messaggi negativi che non esistono, e che neanche chi critica sa spiegare fino in fondo.

Premetto che io, come quasi tutti i ragazzi della mia generazione, sono cresciuto a pane e film Disney, e non ho mai sviluppato idee maschiliste o che comunque si avvicinassero neanche lontanamente al pensiero che la donna deve essere una serva, che nulla può nella vita se non pulire e cucinare, e che dipende totalmente dall'uomo.
Anzi, sempre riferendomi ai ragazzi della mia età, quei pochi idioti rimasti a queste idee da cavernicolo manco sanno manco cosa sia un film Disney, probabilmente.

Partendo da La Bella Addormentata, possiamo affermare che tale film minimizza l'idea della donna solo perché Aurora viene salvata da un uomo?
Perfetto.
Allora prima di tutto, Aurora è vittima di un incantesimo lanciato dalla più potente delle creature del male, Malefica. Mi pare pur ovvio che lei, semplice umana, non possa far nulla per annullarlo... non possono farlo neanche le fate, che dopotutto hanno poteri magici!
Aurora viene quindi aiutata e salvata, è vero, ma se solo si stesse più attenti si capirebbe che questo aiuto non viene tanto da Filippo, quanto dalle fate.
Il principe in questo caso è solo "un mezzo"; non sarebbe sopravvissuto neanche un secondo se non ci fossero state Fauna, Flora e Serena a guidarlo, dal momento della scarcerazione a quello in cui lanciano la spada contro il drago, perchè parliamoci chiaro, sono loro a sconfiggere davvero Malefica, non lui.
E così, se vogliamo essere precisi fino in fondo, Walt aveva già da allora superato l'idea della fiaba dove è solamente il maschio ad essere l'eroe, anticipando quel "girl power" che oggi va tanto di moda, e che si esprime semplicemente in maniera più velata.

Dov'è il maschilismo, allora?! Nel fatto che a spezzare l'incantesimo possa essere solo il bacio del vero amore, che è dato da un uomo piuttosto che da una donna (come accade in Maleficent, film ricco di significati e messaggi educativi, devo dire)? Ma andiamo...
E' l'amore che risveglia Aurora, non il 'maschio' inteso come figura, è questo il vero messaggio, e non c'è nulla di negativo in esso.

Su Biancaneve invece è già stato detto tutto da altri utenti.
A parte che anche qui, abbiamo semplicemente una principessa che chiede a dei nani di poterle dare rifugio e, per ricambiare il favore, promette loro di occuparsi della casa e di rendersi utile. Uno scambio equo, nessuna sottomissione.
Non mi pare che i nani la costringano e che lei, sotto l'ordine delle sette figure maschili, accetti passiva di fare da serva.
Anzi, Biancaneve dimostra già il suo caratterino, costringendo ai nani che le stanno salvando la vita, nascondendola, a lavarsi le mani ed educandoli alla pulizia, quando questi ultimi avrebbero benissimo potuto dire "ah bella, sei a casa nostra, ti stiamo ospitando, qui le regole le decidiamo noi"!

Il problema di chi non vede tutte questi piccoli dettagli è che oggi si è troppo abituati all'ostentazione; se non vediamo la principessa con l'arco e l'armatura, se non vediamo la donna che salva la donna (figlia-madre/sorella-sorella/principessa-strega), allora si grida al maschilismo e alla "passività" della figura femminile.

Nient'affatto. Belle od Elsa possono essere icone del femminismo anche senza imbracciare archi di sorta. Anzi, non cogliere i messaggi di fondo di certe fiabe significa proprio limitarsi alla superficie lasciando il resto nell'inconscio: il fatto che Rosaspina dormi cent'anni e si svegli per un bacio del principe significa che quella della donna è una non-vita finché non si sposa, che solo quella è la salvezza. PEr non parlare di Biancaneve, maschilista già di per sé, dove i cari sceneggiatori hanno dedicato un'intera scena (lunghissima) in cui lei trova la casa dei nani in condizioni pietose e si mette a pulire tutto (nella fiaba originale la casetta è già linda al suo arrivo). Perché? Chi gliel'ha detto? Ah, già. Perché è quello che una donna deve fare, scusate.
PS: Stupendo il tuo confronto tra le due Cenerentole! clapclap.gif
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Capitano Amelia
messaggio 16/4/2015, 21:26
Messaggio #135


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Ehm, scusami per il tono che ho però leggere cose come "non si può studiare l'animazione" o "l'animazione non è arte" (ammetto che ho un pò modificato le frasi anche se non è una cosa corretta) non mi sono tanto piaciute anche perchè io ritengo che sia un pò limitante pensare così riguardo un approccio serio all'animazione in generale. Sophie in quel post non intendeva parlare di apparenza ma della "personality animation" che permette di cogliere il carattere (o anche un pensiero) di un determinato personaggio anche senza che egli esterni esplicitamente ciò. Le varie animazioni non sono tutte uguali come appare ad un occhio poco allenato, bisogna per l'appunto "studiare" per riuscire a comprendere perchè (per esempio) lo stile bluthiano è quanto di più distante vi possa essere rispetto a quello disneyano e perchè è quest'ultimo che rappresenta la summa dell'animazione occidentale. Appunto è "Arte" perchè è uno stile fluido ed espressivo ma che non si lascia degenerare nel manierismo e nella ridondanza (che a volte è autocompiacenza) e neanche alla sciatteria e approssimazione. E poi i Classici sono superiori a molti altri film d'animazione perchè riescono a presentare un opera in cui la morale non diviene facile didascalismo, lo strorytelling è conciso e l'amalgama fra canzoni e narrazione è inscindibile (qua non rientrano certe eccezioni), non come quei film che volevano imitare senza riuscire. E poi i film WDAS non sono prodotti rivolti ai soli bambini ma a tutte le generazioni dai più piccoli ai più grandi, anzi era questo l'obiettivo di Walt: realizzare delle opere che non si rivolgessero ad un unica fascia d'età ma a tutte le generazioni senza distinzioni. E giusto ieri sera ho sentito tirare in ballo questo discorso quando un coetaneo della mia parrocchia disse che c'erano film Disney che andavano rivisti da grandi per cogliere certe cose; e non era appassionato di animazione... E poi tematiche serie e adulte si possono trattare benissimo in un Classico; anzi a partire da "Il re leone"sino alla fine del Rinascimento sono state di casa ai WDAS.

P.S.1: Ma Aurora mica dorme per cent'anni nel Classico, dorme una sola notte.
P.S.2: Però tieni in conto che Biancaneve è nata in un epoca in cui la situazione delle donne era decisamente peggiore rispetto ad ora... Non è stata proposta in questi anni, ma negli anni 30' e come figura era "moderna" per quel tempo nel suo pretendere obbedienza da degli adulti.


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Grazie Simba !

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messaggio 16/4/2015, 23:13
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Come ha già spiegato Capitan Amelia ho parlato di espressioni, non di apparenza...se sono arrabbiata lo si capisce dalla mia espressione a dispetto di che tipo di viso ho. Riuscire a renderlo bene in un cartone animato non è così scontato e può rendere un personaggio in modo molto diverso.

Poi scusa, ma anche il migliore dei testi può diventare pesante e difficile da seguire se chi recita è uno carisma zero e timidezza mille e non un attore con lo spirito giusto per la parte e di conseguenza poco memorabile quanto chi l'ha recitato. Se tu riesci a seguirlo comunque buon per te, ma come una persona interpreta il testo sul palco gioca un ruolo importantissimo nella riuscita perché la maggior parte della gente al primo impatto dice "che attore!" non "che ruolo" non sono tutti così acculturati e infatti sempre l'attore può rendere grande anche il testo più banale (come la lista della spesa, esempio del mio maestro)...anche qua fidati sulla parola, esperienza diretta.

Tu puoi non vedere caratterizzazione in Malefica ma io sinceramente la vedo. Vedo una donna dal cuore nero, che vuole affermare al mondo tra le forze del bene e del male la sua importanza, le da un fastidio dell'anima (se c'è l'ha) non essere stata minimamente considerata da esseri che sicuramente reputa inferiori e io ci vedo pure la pressione che subisce nel dover essere costantemente all'altezza delle aspettative in quella frase "sono una rovina, una vergogna per le forze del male". Ci vedo anche la speranza che ripone nel suo unico affetto, il suo corvo, e il suo dolore e la sua rabbia nel vederlo pietrificato. E si anche la solitudine che deve provare non avendo nessuno alla sua altezza con cui rapportarsi.
Se per te è caratterizzazione zero come preferisci.

CITAZIONE
dai ad un bambino delle elementari un romanzo per l'infanzia scritto un paio di secoli fa e vedrai che gli garberà come e più di uno recentissimo.

Seriamente, ci hai provato? io si, tre volte con due bambini diversi. E sono ancora là a leggersi geronimo stilton...poi ovviamente c'è l'eccezione, io preferivo Piccole Donne o Pattini D'argento a Stilton ad esempio. Ma la massa tra I bambini va sul semplice, non sui testi datati. Infatti in anni di animazione e babysitteraggio pochissime volte ho sentito nominare classici...già che nominino i libri e non i film è un miracolo.

Che non si possa studiare animazione...secondo te alle scuole che sono state fondate, alla CalArts (creata da Walt in persona) cosa si fa? Si scaldano i banchi? Le persone che lavorano alla Disney come alla Pixar, alla Dreamworks ecc secondo te sono là solo perché sono bravi a disegnare senza un minimo di formazione su cosa è l'animazione e cosa la compone?

Che non sia arte poi. Lo è quanto è il cinema, la pittura, il teatro e ogni forma di espressione. Un semplice paesaggio dipinto o un ritratto possono non avere chissà quali messaggi se non il sentimento dell'autore nel dipingerli eppure sono considerati arte.
Parli però di messaggi educativi, istruttivi. Se io dipingo un vortice di colori che rappresentano la mia disperazione e la mia voglia di suicidarmi in base a cosa ti puoi permettere di dire che la mia espressione non è una forma d'arte? Eppure non ha niente di educativo, è solo il rappresentare la mia depressione e la mia voglia di buttarmi da un ponte (è un esempio sia chiaro).


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messaggio 16/4/2015, 23:28
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CITAZIONE (Princesse Sophie @ 17/4/2015, 0:13) *
la pressione che subisce nel dover essere costantemente all'altezza delle aspettative in quella frase "sono una rovina, una vergogna per le forze del male".

Piccola precisazione, totalmente OT nell'OT: magari ho interpretato male io la tua frase, però Malefica con quella frase si riferisce ai suoi scagnozzi: il verbo "sono" sottintende come soggetto un loro, non un io (in inglese, citando a memoria, se non ricordo male è: They're hopeless, a disgrace to the forces of Evil!) smile.gif


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Grrodon
messaggio 17/4/2015, 1:36
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CITAZIONE (Fa Belle di Arendelle @ 16/4/2015, 17:13) *
Ma tu pensa. L'apparenza di qualcuno determina la sua personalità. Questa mi mancava.

Se questo qualcuno è un disegno, è perfettamente logico che sia così.

CITAZIONE
E, se posso permettermi, non vedo come si possa studiare l'animazione. A meno che (sto solo facendo congetture) non intendessi semplicemente "appassionarcisi", chiaro, ma non si può studiare qualcosa che non si studia da nessuna parte (perdonate la cacofonia). Insomma, non credo che esista una facoltà di animazione (e ci mancherebbe!).

Io penso che tu abbia appena mancato di rispetto a molta gente. Tra cui alcuni utenti di questo forum, che a tali facoltà sono addirittura iscritti. Io non sono uno studente d'animazione, sia chiaro, e il mio studio è totalmente a titolo personale, ma è tale, dato che si riferisce alla storia del mezzo, e avviene tramite la consultazione di testi scritti da gente tipo Kaufman, Barrier e via dicendo.

CITAZIONE
Comunque, mi pare di conoscere la materia in questione dieci volte più del normale pubblico generalista, se permetti.

Ogni multiplo di zero non produce altro che zero. Se la tua conoscenza della materia ti porta a dire che l'animazione non si studia, io alzo le mani e oltre non vado.

CITAZIONE
"Quelli là" raggruppa tutti gli sceneggiatori disneyani, dai primi agli ultimi, ché non c'è un solo film da me visto che non contenga errori mostruosi nel copione originale.

?

CITAZIONE
Infatti ho scritto "prevalentemente" proprio perché, al di là del target di riferimento, questi prodotti possono benissimo garbare a chinque al di fuori di esso; ma nessuno potrà mai provare a spacciarli per film per adulti, perché altrimenti tratterebbero di tematiche molto più complesse, serie e profonde. E considerare qualsiasi cosa come un prodotto destinato anche soltanto ad un pubblico infantile non significa affatto svilirla, perché potrebbe benissimo essere un capolavoro.

Se un'opera è per tutti è per tutti, significa che è idealmente pensata per arrivare a tutti, e non c'è "prevalentemente" che tenga. Non è per adulti, non è per bambini, è per tutti. E stop. Precisare l'inutile porta solo a trasformare i "prevalentemente" in "esclusivamente" in pochi passaggi.

CITAZIONE
E se un qualcosa non è altro che mero intrattenimento, allora non potrà mai assurgere ad arte, anche se ottimo.
No, aspetta, mi sono persa qualcosa... Cosa c'entra l'arte? Non stavamo parlando di animazione?

Stai trollando, spero. Perché se così non fosse verrebbe meno qualsiasi presupposto per discutere.

Prima ti giustificavo per la giovane età, per l'inesperienza, perché colpa della Disney etc etc, ma temo che le ultime affermazioni siano un tantino oltre. Dici cose sbagliate e ti impunti, non vedo apertura e dialogo costruttivo, a questo punto. L'ignoranza io tendo a scusarla, ma l'ignoranza orgogliosa no.


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nicolino
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CITAZIONE (Princesse Sophie @ 17/4/2015, 0:13) *
Tu puoi non vedere caratterizzazione in Malefica ma io sinceramente la vedo. Vedo una donna dal cuore nero, che vuole affermare al mondo tra le forze del bene e del male la sua importanza, le da un fastidio dell'anima (se c'è l'ha) non essere stata minimamente considerata da esseri che sicuramente reputa inferiori e io ci vedo pure la pressione che subisce nel dover essere costantemente all'altezza delle aspettative in quella frase "sono una rovina, una vergogna per le forze del male". Ci vedo anche la speranza che ripone nel suo unico affetto, il suo corvo, e il suo dolore e la sua rabbia nel vederlo pietrificato. E si anche la solitudine che deve provare non avendo nessuno alla sua altezza con cui rapportarsi.
Se per te è caratterizzazione zero come preferisci.

Bellissima cosa quella che hai scritto su Malefica.
Aggiungo, se permetti, un altro punto geniale che caratterizza questo personaggio, che personalmente adoro.
Quando nel suo castello tutti i suoi scagnozzi stanno festeggiando per il compimento della maledizione e quindi per la vittoria, vediamo Malefica che guarda altrove, con un'espressione totalmente persa nel vuoto, quasi depressa; questa scena dice tutto.
Non vi è neanche un accenno di sorriso, neanche crudele, nonostante il lavoro di 16 anni abbia dato i frutti da lei desiderati.
Per me questo è geniale, mostra l'eterna insoddisfazione a cui è condannata, mostra che il male non può portare alla felicità, neanche a un cattivo, e infatti Malefica ha subito bisogno di andare a stuzzicare Filippo nella cella per consolarsi.
Come dice Fauna "a volte penso che non sia tanto felice".

CITAZIONE (Arancina22 @ 17/4/2015, 0:28) *
Malefica con quella frase si riferisce ai suoi scagnozzi: il verbo "sono" sottintende come soggetto un loro, non un io (in inglese, citando a memoria, se non ricordo male è: They're hopeless, a disgrace to the forces of Evil!) smile.gif

Oh mamma. Io per 27 anni ho creduto pure che Malefica si riferisse a lei stessa con quella frase! Ci sono rimasto malissimo. mellow.gif

CITAZIONE (Fa Belle di Arendelle @ 16/4/2015, 17:13) *
No, aspetta, mi sono persa qualcosa... Cosa c'entra l'arte? Non stavamo parlando di animazione?

Fa Belle, ma cosa mi combini!
Non mi aspettavo che fossi così restia nel definire non solo delle opere, ma addirittura un'intera disciplina come arte, specialmente da un utente che definisce invece opere d'arte quelle ca....nzoni adattate della Brancucci Roftl.gif Scusami, ma non ho resistito!
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winnie & pimpi
messaggio 17/4/2015, 14:12
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Insomma un po' come i fan di Lady Gaga che si iscrivono ai siti di Madonna e ci chiediamo:
PERCHE'? wacko.gif eheheh.gif eheheh.gif


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-Scrooge McDuck-
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CITAZIONE (winnie & pimpi @ 17/4/2015, 15:12) *
Insomma un po' come i fan di Lady Gaga che si iscrivono ai siti di Madonna e ci chiediamo:
PERCHE'? wacko.gif eheheh.gif eheheh.gif

Mah, le cose si può anche non saperle, o essere convinti di saperle.
Quando ci iscrive ad un forum e si decide di parteciparvi attivamente, però, si dovrebbe come minimo cercare di recepire ciò che gli altri hanno da dirci in più.. e questa è una cosa che Fa Belle forse fatica a fare rolleyes.gif
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Princesse Sophie
messaggio 18/4/2015, 13:24
Messaggio #142


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CITAZIONE (Arancina22 @ 17/4/2015, 0:28) *
Piccola precisazione, totalmente OT nell'OT: magari ho interpretato male io la tua frase, però Malefica con quella frase si riferisce ai suoi scagnozzi: il verbo "sono" sottintende come soggetto un loro, non un io (in inglese, citando a memoria, se non ricordo male è: They're hopeless, a disgrace to the forces of Evil!) smile.gif

Grazie per la precisazione. Sono sempre stata convinta anche io che si riferisse a se stessa non avendolo mai visto in inglese. Peccato.
Beh, diciamo allora che nella frase può trasparire la frustrazione dell'essere circondata da idioti ^^

CITAZIONE (nicolino @ 17/4/2015, 14:23) *
Bellissima cosa quella che hai scritto su Malefica.
Aggiungo, se permetti, un altro punto geniale che caratterizza questo personaggio, che personalmente adoro.
Quando nel suo castello tutti i suoi scagnozzi stanno festeggiando per il compimento della maledizione e quindi per la vittoria, vediamo Malefica che guarda altrove, con un'espressione totalmente persa nel vuoto, quasi depressa; questa scena dice tutto.
Non vi è neanche un accenno di sorriso, neanche crudele, nonostante il lavoro di 16 anni abbia dato i frutti da lei desiderati.
Per me questo è geniale, mostra l'eterna insoddisfazione a cui è condannata, mostra che il male non può portare alla felicità, neanche a un cattivo, e infatti Malefica ha subito bisogno di andare a stuzzicare Filippo nella cella per consolarsi.
Come dice Fauna "a volte penso che non sia tanto felice".

Grazie! L'adoro anche io! Giustissima anche questa cosa, non ci avevo pensato smile.gif


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Fa Belle di Aren...
messaggio 18/4/2015, 14:16
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@Princesse Sophie (scusa se ti rispondo così, ma pare che non si possa andare oltre un certo numero di citazioni):
Ma essere arrabbiata è il tuo stato d'animo momentaneo, non certo la tua personalità!

Ho sempre considerato la recitazione un "di più" rispetto all'opera in sé, dato che appunto varia da rappresentazione a rappresentazione; ma giudicare male un dramma recitato male sarebbe come giudicare male un film doppiato male, sono due aspetti diversi. Certo, la lista della spesa recitata da Gassman è fantastica, ma non per questo essa, presa in sé e per sé, diventa un prodotto mirabolante.

Su questo non ci piove, ma il punto è: perché è cattiva? Non riesco ad accettare che un personaggio sia cattivo così, perché deve interpretare il ruolo dell'antagonista.

Ci ho provato eccome, e un Pinocchio piacerà sempre molto più di uno Stilton.

Intendo studiare a scuola, è chiaro che chi esercita un certo mestiere deve conoscerlo, e comunque ci sono corsi su qualsiasi cosa, dalle lingue al rammendo dei calzini. Volendo si può andare ad imparare come rammendare calzini, ma se non viene insegnato a scuola significa che non è al livello di ciò che invece viene insegnato.

L'animazione è arte tanto quanto lo è il cinema? Su questo mi trovi perfettamente d'accordo. Ma ciò non cambia minimamente le cose ("cinema" non si studia a scuola, e ci mancherebbe!). Ma d'altronde è logico, dato che l'animazione costituisce una fetta del cinema.

CITAZIONE
Io penso che tu abbia appena mancato di rispetto a molta gente. Tra cui alcuni utenti di questo forum, che a tali facoltà sono addirittura iscritti. Io non sono uno studente d'animazione, sia chiaro, e il mio studio è totalmente a titolo personale, ma è tale, dato che si riferisce alla storia del mezzo, e avviene tramite la consultazione di testi scritti da gente tipo Kaufman, Barrier e via dicendo.

Non vedo come avrei potuto mancare di rispetto ad alcuno; forse che ho offeso qualcuno direttamente? I concetti generali non sono mai intesi come offese personali, almeno per quel che mi riguarda. Se qualcuno è stato offeso, allora mi scuso, non era mia intenzione. Comunque, il tuo è appunto uno studio da autodidatta (quello che supponevo), che è parte dell'essere realmente appassionati di qualcosa, qualunque cosa. Ma se leggere testi sulla storia e gloria dell'argomento X equivale a studiarlo, allora ognuno di noi studia molte più materie di quelle tradizionali. E allora io posso dire di essere una studiosa di fumetto o di storia giapponese, cose entrambe non vere.

CITAZIONE
Ogni multiplo di zero non produce altro che zero. Se la tua conoscenza della materia ti porta a dire che l'animazione non si studia, io alzo le mani e oltre non vado.

Questa proprio non l'ho capita. Chiaramente non sono al tuo livello, ma posso assicurarti che rispetto alla "gente comune" sono imbottita di un numero esorbitante di informazioni, utili o meno che siano, sull'animazione.

CITAZIONE
?

Vorredti negare che praticamente in molti (troppi) copioni originali di film Disney si annidano madornali errori grammaticali di cui si può accorgere un bambino delle medie?

CITAZIONE
Se un'opera è per tutti è per tutti, significa che è idealmente pensata per arrivare a tutti, e non c'è "prevalentemente" che tenga. Non è per adulti, non è per bambini, è per tutti. E stop. Precisare l'inutile porta solo a trasformare i "prevalentemente" in "esclusivamente" in pochi passaggi.

Non è affatto inutile, la presenza di quell'avverbio infatti cambia totalmente il senso della frase. Se non ci fosse stato si sarebbe trattato di un prodotto destinato ai bambini che ai non-bambini non può piacere (La Casa di Topolino, Peppa Pig...), invece, come ho già detto, questi film hanno la capacità di colpire al di là del proprio target di riferimento. Se come idea non ti piace, pensa ai manga: uno shojo scritto bene ha le carte in regola per piacere moltissimo anche ai ragazzi, e viceversa. Se questi film fossero per adulti i bambini non potrebbero comprenderli. Infine, non ho ancora capito perché mai etichettare un'opera con una determinata fetta di pubblico equivarrebbe a svilirla.

CITAZIONE
Stai trollando, spero. Perché se così non fosse verrebbe meno qualsiasi presupposto per discutere.

Prima ti giustificavo per la giovane età, per l'inesperienza, perché colpa della Disney etc etc, ma temo che le ultime affermazioni siano un tantino oltre. Dici cose sbagliate e ti impunti, non vedo apertura e dialogo costruttivo, a questo punto. L'ignoranza io tendo a scusarla, ma l'ignoranza orgogliosa no.

Apertura? Be', hai sbagliato a cercarla, io sono un mulo. Mi dispiace, ma considerare il cinema un'arte è un autentico insulto a letteratura, pittura, scultura e compagnia bella. Ma, viceversa, il fatto che un qualcosa non sia un'arte non significa affatto insultarlo: io, ad esmepio, sono una grnadissima amante del fumetto, quasi una maniaca, lo adoro con tutto il cuore, è una delle mie ragioni di vita, ma non mi sognerei mai di considerarlo arte.

@nicolino: Vacci piano, "opere d'arte" in senso iperbolico, solo e soltanto all'interno di quella che è la colonna sonora di un film. Se ho definito All'alba sorgerò una poesia è solo in relazione a quello che è un normale testo per una canzone di questo genere (non rispetto all'originale, 'ché altrimenti diventa la più grande cosa mai scritta da mano umana), non certo in relazioen alla vera poesia - eccezion fatta per qualche poeta del secolo scorso che scriveva prosa, andava a capo a caso e la spacciava per poesia: allora sì, la Brnacucci è infinitamente meglio. Io posso benissimo dire che La Bella e la Bestia o Frozen sono dei capolavori, ma lo sono come film, non in senso assoluto, perché altrimenti bisogna inventare un'altra definizione per quelle poche migliaia di romanzi con cui il mezzo espressivo "cinema" non può assolutamente competere, proprio per sua natura.

@winnie & pimpi: Non che fra le due ci sia molta differenza! eheheh.gif

@Scrooge McDuck: Recepire recepisco, sta' tranquillo. E' la differenza che passa tra ascoltare quel che dice la mamma e metterlo in pratica.
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Grrodon
messaggio 18/4/2015, 14:47
Messaggio #144


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CITAZIONE (Fa Belle di Arendelle @ 18/4/2015, 15:16) *
Ma se leggere testi sulla storia e gloria dell'argomento X equivale a studiarlo, allora ognuno di noi studia molte più materie di quelle tradizionali. E allora io posso dire di essere una studiosa di fumetto o di storia giapponese, cose entrambe non vere.

Lo studio si pratica anche (e soprattutto, direi) fuori dalla scuola.

CITAZIONE
Vorredti negare che praticamente in molti (troppi) copioni originali di film Disney si annidano madornali errori grammaticali di cui si può accorgere un bambino delle medie?

Che diamine stai dicendo? Non si capisce nemmeno di ciò di cui stai parlando, renditene conto. Sceneggiature? Dialoghi? Italiani? Americani? Sei forse venuta in possesso di materiali esclusivi rovistando negli archivi Disney?

CITAZIONE
Non è affatto inutile, la presenza di quell'avverbio infatti cambia totalmente il senso della frase. Se non ci fosse stato si sarebbe trattato di un prodotto destinato ai bambini che ai non-bambini non può piacere (La Casa di Topolino, Peppa Pig...), invece, come ho già detto, questi film hanno la capacità di colpire al di là del proprio target di riferimento. Se come idea non ti piace, pensa ai manga: uno shojo scritto bene ha le carte in regola per piacere moltissimo anche ai ragazzi, e viceversa. Se questi film fossero per adulti i bambini non potrebbero comprenderli. Infine, non ho ancora capito perché mai etichettare un'opera con una determinata fetta di pubblico equivarrebbe a svilirla.

Te lo ripeto un'ultima volta. "Per tutti" è diverso da "prevalentemente per bambini". Accettalo.

CITAZIONE
Apertura? Be', hai sbagliato a cercarla, io sono un mulo. Mi dispiace, ma considerare il cinema un'arte è un autentico insulto a letteratura, pittura, scultura e compagnia bella. Ma, viceversa, il fatto che un qualcosa non sia un'arte non significa affatto insultarlo: io, ad esmepio, sono una grnadissima amante del fumetto, quasi una maniaca, lo adoro con tutto il cuore, è una delle mie ragioni di vita, ma non mi sognerei mai di considerarlo arte.

Bon, dopo questa gigantesca vaccata, che tralaltro offende fior fior di disegnatori, direi che devo darti ragione: sei un mulo. Il punto è che coi muli non ha senso discutere. Non c'è niente di sano in un confronto viziato da questi pregiudizi, errori di valutazione e ignoranza orgogliosa. Ritieniti fortunata che tutti questi utenti ti hanno concesso il loro tempo, piuttosto. Per quel che mi riguarda, ho di meglio da fare e un intero sito da finire di scrivere.


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